di Federica Gaspari Una sola settimana separa tutti gli appassionati del grande schermo dalla scintillante notte della cerimonia di premiazione degli Oscar. Ecco qualche curiosità per prepararsi al meglio. La 92esima edizione degli Academy Awards verrà sicuramente ricordata come una delle più interessanti di sempre. Il livello dei titoli in gara è letteralmente alle stelle. La sfida per la statuetta più ambita, quella per il miglior film dell’anno, quindi, è apertissima e, proprio per questo, l’assegnazione del premio sarà davvero a tutti gli effetti il momento culminante dell’evento. Dal momento in cui le nominations ufficiali sono state svelate, gli appassionati della settima arte si sono divertiti a comprendere le possibili dinamiche e strategie che potrebbero portare la statuetta tra le mani di una produzione piuttosto che tra quelle di un’altra. I pronostici per gli Oscar spesso si soffermano sulla necessità di mandare specifici segnali, messaggi chiari in ambito politico e sociale. In realtà, il meccanismo di votazione è decisamente più complesso e molto meno lineare. Le giurie dell’Academy Appassionati e, soprattutto, bookmakers statunitensi spesso si affidano ai premi che, nel corso della stagione dei riconoscimenti cinematografici, precedono gli Oscars. Golden Globes, BAFTA, SAG Award: questi premi prestigiosi, tuttavia, non sono – nella maggioranza dei casi – suggerimenti affidabili sul destino delle statuette. Ogni titolo, infatti, si affida a un preciso gruppo di votanti. Nel caso degli Oscars la parola spetta ai 6687 componenti dell’Academy of Motion Picture Arts and Science, composta per la sua maggioranza da professionisti del mondo del cinema che in passato hanno vinto un Oscar. I loro nomi sono rigorosamente segreti – tranne nei casi dei rappresentanti di ogni categoria – ma è noto che nei sottogruppi in cui sono suddivisi si ritroveranno sicuramente personalità acclamate di prestigio che già compongono altre giurie di alcuni specifici premi. Si ricorda infatti che ognuna delle 24 categorie degli Oscar viene votata dalla rispettiva branca dell’industria cinematografica: in questo modo attori sceglieranno i premi di recitazione, mentre registi quelli per la regia di un film. Facile quindi comprendere che premi come SAGA e simili assegnati dalle Guilds – i sindacati – dei diversi settori sono i più affini a quelli che si trasformeranno nelle statuette degli Academy Award. Come funzionano gli ingranaggi per il miglior film? La maggiore categoria dei premi Oscar, tuttavia, si distingue anche per le modalità di assegnazione della sua ambitissima statuetta. Si tratta, infatti, dell’unica in cui tutti i membri dell’Academy possono esprimere il loro parere. Non votano, infatti, solamente i produttori come erroneamente si potrebbe pensare. Questo aspetto, quindi, rende ancora più difficile identificare il titolo che chiuderà la serata più rappresentativa dell’industria di Hollywood poiché esclude dal tavolo dei pronostici ogni possibile riferimento ad altri premi “affini” della stagione. A complicare ulteriormente il meccanismo intervengono le modalità di votazione del titolo vincitore. A differenza di tutte le altre 23 categorie, infatti, questa si basa sul meccanismo preferenziale che negli altri casi si limita ad essere applicato nella fase di scelta dei titoli delle cinquine finali. Il meccanismo di votazione preferenziale per l’Oscar al miglior film è stato adottato nel 2009, quando è stato ufficialmente stabilito che la categoria più ambita potesse avere al suo interno più di cinque candidati, fino a dieci aspiranti al titolo. A questa decisione, motivata dalla necessità di riconoscere più sfumature della settima arte, è stato affiancato il nuovo metodo di votazione che ambisce a eleggere il film con il più ampio consenso e non necessariamente quello più apprezzato. Per comprendere meglio questo concetto è necessario ripercorrere tutte le fasi del processo di scrutinio e validazione dei voti della giuria. Ogni membro dell’Academy è invitato a stilare una lista in ordine di preferenza dei film candidati. Tutte le prime scelte dei votanti vengono valutate e inserite una lista che tiene conto in ordine decrescente. Per vincere il titolo, un film ha bisogno di avere più del 50% dei voti totali. Nel caso in cui il prerequisito non venga soddisfatto, la pellicola che conta il minor numero di posizionamenti in cima alla lista preferenziale dei votanti viene eliminata dal ballottaggio. In automatico tutti i film posizionati al secondo posto dietro al titolo rimosso assumono lo stesso valore di un primo posto. Con questa modifica, la classifica dei film in ordine di “prime posizioni” viene nuovamente stilata. Tale procedimento continua fino a quando il titolo con più primi posti – o posizionamenti divenuti tali per esclusione graduale di altre produzioni in gara – ottiene più del 50% dei voti. Questo meccanismo di stampo preferenziale che complica ulteriormente le carte in gioco spiega quindi in parte alcune strane scelte dell’Academy degli ultimi anni. Film vincitori delle passate edizioni come Green Book, Moonlight o Il caso Spotlight, hanno in parte avuto la meglio sull’agguerrita concorrenza composta da frontrunner quotatissimi grazie alla loro abilità di trovare un punto in comune tra tutti i votanti. Gli ingranaggi del sistema di votazione, infatti, sembra rendere più difficile il percorso a film divisivi che hanno polarizzato l’opinione del pubblico e del mondo professionale. Secondo quanto osservato, quindi, quale titolo potrebbe essere la sorpresa di questa combattutissima edizione? In quest’ottica, quasi paradossalmente, il candidato più probabile sembrerebbe essere Parasite, vero outsider della competizione. Il film, pur non esaltando particolarmente il pubblico statunitense, dopo l’euforia generata in Europa, ha raccolto un solido consenso a Hollywood nella sua moderatezza. Per lo stesso motivo anche Jojo Rabbit – che nel suo curriculum vanta solo premi di pubblico – potrebbe regalare sorprese all’ultimo minuto.
Tutto questo, ovviamente, troverà conferma o smentita nel corso della lunga notte degli Oscar del 9 febbraio… sperando che quest’anno venga aperta la busta giusta! Immagini tratte da: www.oscars.org www.latimes.com www.indiewire.com
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Marzo 2023
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