La Marvel Comics Universe riabbraccia il suo “figliol prodigo” affidando la pellicola all’irrequieto Jon Watts. Il risultato? Un film che ha superato ai Box Office i 2 milioni e mezzo di euro.
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Regia: Jon Watts
Paese di produzione: Stati Uniti. Anno: 2017. Durata: 133 min. Genere: comic-movie, azione. Sceneggiatura: Jonathan Goldstein, John Francis Daley, Jon Watts. Produttore: Kevin Feige, Amy Pascal. Casa di produzione: Columbia Pictures, Marvel Studios, Pascal Pictures. Fotografia: Salvatore Totino. Musiche: Michael Giacchino. Cast: Tom Holland: Peter Parker / Spider-Man; Michael Keaton: Adrian Toomes / Avvoltoio; Jon Favreau: Happy Hogan; Zendaya: Michelle Jones; Donald Glover: Aaron Davis; Tyne Daly: Ann-Marie Hoag; Marisa Tomei: May Parker; Robert Downey Jr.: Tony Stark / Iron Man
“L’amichevole Uomo Ragno del quartiere” è tornato sui nostri schermi in una veste inedita e completamente rinnovata. Dopo il fallimento della saga diretta dal regista Marc Webb con protagonista Andrew Garfield, stavolta tocca al giovane e talentuoso Tom Holland indossare la maschera del supereroe originario del Queens. Ci troviamo di fronte a un Peter Parker diverso, più che dell’uomo ragno ammiriamo le avventure del “Bimbo Ragno”, un quindicenne con tutte le proverbiali problematiche da teenager: la vita difficile al liceo, la cotta per la ragazza di turno, l’irrequietezza e la sconfinata voglia di misurarsi con nuove esperienze. In questo capitolo però, a differenza dei precedenti, non troviamo gli iconici capisaldi che hanno forgiato uno dei nostri eroi preferiti: al posto del saggio Zio Ben troviamo l’istrionico Tony Stark, inedito nel ruolo di padre/mentore che consiglia a Peter di stare con i piedi per terra e che alla fine ci regala una delle affermazioni più geniali di questa pellicola: “un eroe springsteeniano della classe operaia”.
È questa la versione 3.0 dell’Uomo Ragno, un elettrico adolescente che filma la sua prima missione con Gli Avengers a Berlino con il suo smartphone e non solo. Il nostro eroe deve vedersela con un gruppo di contrabbandieri che smercia armi aliene capitanato dal padre della ragazza dei suoi sogni che, a sorpresa, scopre essere il suo acerrimo rivale: ovvero il villain atipico del MCU, L’Avvoltoio, magistralmente interpretato dall’enorme Michael Keaton. I 5 sceneggiatori scelti dagli Studios e Jon Watts, il nuovo regista di questa nuova saga (almeno per ora), riescono a reinventare questo personaggio, riuscendo nella difficile impresa di non cadere nella banalità e offrendoci un nuovo punto di vista, quello del teen-movie. Fino a oggi infatti nessun film prodotto dalla Marvel e legato al suo universo si era mai concentrato sulla vita di un quindicenne dotato di super poteri; il Peter che guardiamo è troppo piccolo per affrontare nemici alati e super criminali.
A Watts va dato il merito di aver ribaltato con intelligenza una saga che si era persa nel corso degli anni, senza aver scimmiottato o copiato le tre precedenti pellicole dirette da Sam Raimi. Il confronto con le pellicole di quest’ultimo è impietoso, sarebbe stato controproducente sfidare la magia che ci ha trasmesso quella saga. Se Raimi ci ha regalato l’iconica scena del bacio capovolto tra Tobey Maguire e Kirsten Dust, Jon Watts ci stupisce con la scena del viaggio in macchina verso il ballo: un mix di luci e ombre in cui i colori raffigurano le emozioni dei nostri duellanti, uno scontro generazionale alla Mezzogiorno di Fuoco, dove la coppia Holland/Keaton si eleva e prepara lo spettatore allo scontro finale mozzafiato. La scelta del cast, è un’altro punto a favore del regista e di quel vecchio lupo di mare di Kevin Feige, presidente dei MCU e produttore della pellicola. Essi sono riusciti a svecchiare la leggendaria Zia May grazie al volto seducente di Marisa Tomei, a inserire l’acclamata star/cantante Zendaya (che alla fine fa sussultare i fan del fumetto) e la comparsa a sorpresa di Donald Glover, amato negli Stati Uniti per la serie Atlanta e non solo.
Non semplici “spalle” ma piccoli attori comprimari che strizzano pesantemente l’occhio alla nostra società odierna e al suo marketing sfrenato (l’ombra della Disney con la sua Lego Morte Nera aleggia circospetta all’interno della pellicola). Spider-Man: Homecoming è un teen-movie pieno di frizzanti gag e frasi a effetto, sapientemente studiato a tavolino, che strizza l’occhio ai piccini ma soprattutto ai grandi. Non passa di certo inosservato il sottotesto che c’è all’interno del film: la storia difficile dell’Avvoltoio, un padre di famiglia disposto a tutto, persino a macchiarsi le mani di sangue, pur di non far crollare il suo castello. Il sogno americano può nascondere diverse insidie e quando il male sta per prendere il sopravvento c’è bisogno degli “eroi del popolo”, proprio come il nostro coraggioso “Bimbo Ragno”, un Lancillotto moderno sempre pronto a far attraversare le pericolose strade del Queens alle vecchiette portoricane.
Immagini tratte da: Immagine 1: Wikipedia.com, Immagine 2: Collider.com Immagine 3: iMOVIEZmagazine.com Locandina: BadTaste.it
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Maggio 2023
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