PAESE: Stati Uniti ANNO: 2017 GENERE: fantascienza, horror, fantasy, thriller STAGIONE: 2 EPISODI: 9 DURATA: 42 - 61 min IDEATORE: Matt e Ross Duffer REGIA: Matt e Ross Duffer, Shawn Levy, Andrew Stanton, SCENEGGIATURA: Matt e Ross Duffer, Justin Doble, Paul Dichter, Jessie Nickson-Lopez, Kate Trefry ATTORI: Winona Ryder, David Harbour, Finn Wolfhard, Millie Bobby Brown, Gaten Matarazzo, Caleb McLaughlin, Natalia Dyer, Charlie Heaton, Cara Buono, Matthew Modine, Joe Keery, Dacre Montgomery, Sadie Sink, Sean Astin MUSICHE: Michael Stein, Kyle Dixon PRODUZIONE: Camp Hero Productions, 21 Laps Entertainment, Monkey Massacre Un titolo divenuto iconico nell’estate del 2016 seguito semplicemente dal numero 2: nessun sottotitolo con qualche indizio ma un’unica cifra che racchiude in sé, ancora una volta, l’essenza dell’affascinante creatura frutto della fantasia dei Duffer Brothers. Stranger Things 2 non è solo la seconda stagione di un grande fenomeno mediatico, bensì è sotto ogni aspetto un sequel, una nuova avventura a Hawkins, in Indiana, lunga nove ore. Lo è per natura e vocazione, con il suo forte carattere cinematografico che trova, paradossalmente, piena realizzazione solo attraverso uno sviluppo seriale in grado di dare spazio a ogni personaggio e arco narrativo. L’anno in cui è ambientata questa stagione non è certo casuale. La storia ha luogo nel 1984, anno dell’uscita nelle sale di capostipiti di fortunati franchise come Terminator e Ghostbusters, di iconici cult come I Goonies e di fondamentali seguiti come Indiana Jones e il tempio maledetto. A tutto questo si ispira la nuova finestra sul Sottosopra e i suoi spaventosi misteri che, questa volta, gioca tutte le sue carte per riuscire a essere all’altezza della prima avventura e delle derivanti aspettative.
È trascorso ormai un anno dalla disavventura vissuta dal piccolo Will Byers (Noah Schnapp) e dalla scomparsa di Undici (Millie Bobby Brown) insieme ai suoi poteri telepatici. Tutto, nella piccola e sperduta Hawkins, sembra essere tornato alla tranquillità. Nella notte di Halloween, tuttavia, una nuova e più oscura minaccia avanza. Will inizialmente è l’unico che riesce a percepirla attraverso un misterioso quanto doloroso legame. Solo insieme ai suoi amici di sempre - il carismatico Mike (Finn Wolfhard), l’imbranato Dustin (Gaten Matarazzo) e il coraggioso Lucas (Caleb McLaughlin) – a qualche new entry come “Mad” Max Mayfield (Sadie Sink) e all’apprensiva madre Joyce (Winona Ryder) sarà possibile risolvere gli enigmi della cittadina che tolgono il sonno anche al determinato capo della polizia, Hopper (David Harbour).
Alle prime note di synth, della già leggendaria e universalmente riconosciuta sigla di apertura, si possono subito percepire le atmosfere che regnano nei nove episodi: ogni aspetto dark e spettacolare viene accentuato mantenendo sempre l’equilibrio con la genuina componente teen che tanto ha emozionato e appassionato il pubblico Netflix. I gemelli Duffer avevano assicurato che il secondo capitolo sarebbe stato qualcosa di sorprendente e hanno mantenuto le promesse: tutte le cose sono ancor più strane! Se, a un primo approccio, la storia sembra procedere per il verso giusto, secondo il percorso che si poteva prevedere e, sotto alcuni aspetti, sperare, gli avvenimenti che inizieranno a svilupparsi a partire dalla terza puntata sconvolgeranno ogni possibile convinzione valorizzando ogni personalità in gioco con abili trucchi conditi da riferimenti nostalgici ma non troppo. Oltre ai film citati in precedenza, è importante ricordare una delle principali ispirazioni di questa seconda stagione, quello che forse è il sequel per eccellenza nella storia del cinema sci-fi: Aliens – Scontro Finale. Attenzione, quindi, alla sospettosa presenza di un certo Paul Reiser nel cast!
Il gruppo di protagonisti, sempre più affiatato, è la carta vincente di uno show che trionfa dove molti altri falliscono. Non sono poche, infatti, le new entries che si possono considerare riuscite, a partire dai fratelli Mayfield - Billy, gradasso e umano nella sua componente da villain, dovrà comunque trovare la sua dimensione – e dal simpatico e un po’ nerd Bob, nuovo compagno di Joyce interpretato da un ottimo Sean Astin che, non raramente, scherza con il suo lontano esordio da protagonista come Goonies.
Stranger Things 2 è appassionante anche nelle sue imperfezioni: il settimo episodio, un odi et amo a tinte punk, prepara il futuro di Unidici ma frena e scala anche di una marcia il ritmo di una narrazione che spiccava il volo. Con un cast di alto livello in cui anche i personaggi dai tratti più stereotipati, insieme a più riusciti, riescono ad affermarsi – strepitoso e inaspettato il binomio Dustin e Steve quanto mostruoso lo scontro tra i titani Hopper e Undici – l’effetto sorpresa della prima stagione non si fa rimpiangere, confermando a pieni voti una serie che ha l’invidiabile capacità di trovare un punto d’incontro tra il pubblico più e meno giovane. IMMAGINI: Immagine 1: http://popculture.com/ Immagine 2: https://screenrant.com/ Immagine 3: http://gadgets.ndtv.com/ Immagine 4: http://www.sheknows.com/
1 Commento
9/8/2018 07:59:30
The character of the show, which can narrate the space for the story, and certainly will have a lasting and ephemeral effect.
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