di Matelda Giachi
“Posso darti solo una parola: Tenet. Aprirà le porte giuste, e anche alcune sbagliate. Usala con cautela.” Armato di questa sola parola, il Protagonista (John David Washington), un agente di spionaggio internazionale, intraprende una missione che ha come scopo quello di fermare un’imminente terza guerra mondiale e la totale distruzione del pianeta. A rendere le cose complicate, il fatto che la minaccia affonda le sue radici non nel passato… ma nel futuro. Una parola d’ordine, una missione. E’ il titolo all’ultimo titanico lavoro di Christopher Nolan e ne riassume l’intera struttura. Un palindromo, quale è Tenet, lo si può leggere in entrambi i versi: avanti e indietro. Questo concetto Nolan lo applica al tempo nella sua pellicola più ambiziosa, in cui passato e presente si srotolano contemporaneamente nel presente dello spettatore. Del resto, Christopher Nolan ha da sempre un’ossessione per il tempo, che in Tenet diventa protagonista e antagonista ancora più di Washington, Pattinson o Branagh. Il regista di Inception e Dunkirk fa quello che gli riesce meglio: prendere un genere affermato di cinema e rileggerlo secondo la propria visione. Ed è così che rivoluziona la spy story più classica, quella in stile Bond, ed i viaggi nel tempo. Più precisamente, in Tenet non si viaggia nel tempo, se ne altera il flusso in un processo che prende il nome di inversione e che, se applicato agli oggetti, è in grado di invertirne l’entropia, in pratica la naturale tendenza di un corpo di evolversi verso uno stato di maggiore equilibrio. Un oggetto invertito tende quindi ad un minore equilibrio ed ha un potenziale effetto distruttivo enorme, con tutte le catastrofiche conseguenze del caso, soprattutto nelle mani di una specie assetata di onnipotenza. Tenet è un progetto mastodontico, a tratti presuntuoso, curato in ogni più infimo dettaglio, che per la sua riuscita non si appoggia a facili aiuti di computer grafica, ma alla maestria nell’uso della macchina da presa, e la cui sceneggiatura si basa sul rompicapo più difficile di sempre, scandita da una colonna sonora eccezionale; è Nolan all’ennesima potenza. La componente di intelligenza è talmente centrale che ne risente la caratterizzazione dei personaggi, poco o per nulla approfonditi, congelati in quell’attimo in cui li sorprendono le riprese, e che tuttavia riescono a reggere il film perché messi nelle mani di attori di calibro eccezionale, tra cui spicca Robert Pattinson. Ancora per molti colpevole di aver usato una saga commerciale come Twilight per farsi aprire le porte di Hollywood, Pattinson forse non ha ancora raggiunto la sua completa maturità attoriale, ma possiede un curriculum degno di nota, fatto di scelte interessanti che rivelano una continua voglia di crescere e mettersi in gioco. La mancata introspezione dei personaggi li fa sembrare asettici e rende Nolan sempre più incriminabile di aridità. Il suo cinema però non è mai stato privo di sentimenti: il regista cervellotico per eccellenza ne fa semplicemente un diverso uso sullo schermo. Non sono qualcosa da esibire, ma sono il motore di ogni azione umana; stanno dietro, non davanti. Caso a parte sono i personaggi femminili, da sempre il cuore pulsante dell’emotività e che, forse per questo, a Nolan risultano sempre più difficili da gestire e raccontare. Fa eccezione la Murphy di Jessica Chastain in Interstellar. Difficile esprimere un giudizio esaustivo su Tenet in una volta. E’ un capolavoro di tecnica che però, a volte, pare incespicare su se stesso; erotismo intellettuale a cui sembra mancare quel refolo di umanità per fare innamorare. O forse ha tutto nascosto e chiede prima di essere capito. L’opera di Nolan ha una complessità tale che avere un quadro completo richiede di essere vista, metabolizzata, rivista e metabolizzata di nuovo. E probabilmente vista ancora una volta per essere, a quel punto, goduta. Quel che è certo è che Tenet è il film giusto per il ritorno al cinema: quel film capace di ricordare allo spettatore cosa vuol dire stare in sala, di dare tutto quello che il divano di casa e lo streaming non potranno mai dare. Voto: 8,5 Con le opportune repliche diventerà un 8? O passerà a 9? Immagini tratte da: www.imdb.com www.filmpost.it www.ilnapolista.it www.theverge.com www.gamseradar.it
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Marzo 2023
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