La Recensione
di Matelda Giachi
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Genere: Storico, Drammatico
Rilascio: 15 novembre 2020 Episodi: 10 Durata: 50 min circa Cast: Olivia Colman, Tobias Menzies, Helena Bonham Carter, Gillian Anderson, Josh O'Connor, Emma Corrin, Marion Bailey, Erin Doherty, Stephen Boxer, Emerald Fennell Produzione: Darren Star Productions, MTV Studios Distribuzione: Netflix Paese: Regno Unito, USA Regia: Peter Morgan
Continua l’avventura di Peter Morgan che racconta la storia della corona d’Inghilterra a partire dall’ascesa al trono della sua attuale regina, Elisabetta II. The Crown è giunto alla sua quarta stagione, la seconda e ultima che vede l’immensa Olivia Colman nei panni della sovrana. I dieci episodi che la compongono abbracciano all’incirca un decennio, più precisamente gli anni della Lady di ferro al numero 10 di Downing Street, dalla sua elezione, nel 1979, alla sua caduta, nel 1990. Addentrarsi in questo periodo storico ha due immediate conseguenze. Il primo è un pericoloso avvicinarsi a fatti attuali, estremamente suscettibili ad una messa in discussione; il secondo è l’ingresso in scena di due nuove figure femminili importanti che, a livello di sceneggiatura, rubano un po’ di spazio alla, fino ad ora, protagonista assoluta, qui alle prese con il suo ruolo di madre di figli cresciuti e allo sbando. Sono Margareth Thatcher, prima donna ad essere eletta Primo Ministro, e l’ex principessa del Galles Lady Diana che, proprio in quegli anni, fa il suo ingresso nella vita di Carlo e della famiglia reale.
Una stagione in mano alle donne. Mentre si susseguono eventi di varia rilevanza come la morte di Lord Mountbatten, mentore del principe Filippo e di Carlo, per mano dell’IRA, la guerra nelle Falklands, l’intrusione a palazzo di Michael Fagan, la lotta all’Apartheid, il vero fuoco di questa panoramica sulla corona inglese è la contrapposizione tra queste tre donne, questi tre caratteri tra loro agli antipodi.
Da sempre acclamata dalla critica, The Crown continua ad essere il fiore all’occhiello di Netflix e a distinguersi per la sua attenzione al dettaglio, che spazia dal trucco all’ambientazione, e per la qualità che investe a 360 gradi ogni ambito della messa in scena e in particolar modo regia, fotografia e scelta del cast. Quest’ultima confermata ancora una volta dalla performance strabiliante di Gillian Anderson nei panni di Margareth Thatcher. The Crown ha il pregio di trovare sempre un giusto equilibrio tra attinenza ai fatti e licenza poetica. Laddove gli sceneggiatori si prendono la libertà di romanzare qualche dialogo a fini drammatici, lo fanno sempre cercando di rimanere nell’ambito del probabile.
Sempre per quanto riguarda la sceneggiatura, di vitale importanza è lo studio della componente umana. La regina e il Primo Ministro sono in forte contrasto tra loro, eppure traspare lo stesso una condizione di grande rispetto reciproco, figlia di una totale e completa dedizione al proprio ruolo da parte di entrambe. Al fallimentare e infelice matrimonio tra Carlo e Diana si avvicina senza completamente divinizzare lei né demonizzare lui. Il ritratto che ne esce di Carlo è quello di un uomo fragile, che però nessuno ha mai ascoltato. In continua ricerca di conferme esterne, non ha la tempra per reggere da solo quel grande palcoscenico che è la corona e la naturalezza con cui invece Diana conquista qualsiasi pubblico alimenta una frustrazione pronta a tramutarsi in cieco rancore. Diana non è perfetta, è “una bimba” catapultata in un circo senza essere preparata e che quindi commette molti errori e convive con un problema di bulimia che la sua interprete, Emma Corrin, ha esplicitamente chiesto di rappresentare senza filtri. La giovane attrice si è fatta carico di un ruolo estremamente difficile per l’inevitabile occhio giudicante del mondo, che tanto era legato a Lady Diana, puntato addosso e pronto ad attaccare. La sua, possiamo dirlo, vittoria, sta nell’aver riportato in vita quella che era la caratteristica prima e più bella di Lady D: la sua commovente e dolcissima sete d’amore. Quell’amore che ha suscitato in un intero pianeta, che ancora la porta nel cuore a più di vent’anni dalla sua scomparsa, ma che non è riuscita invece ad ottenere da coloro che le stavano più vicino.
Outstanding; eccezionali Josh O'Connor e Emma Corrin nell’interpretare due ruoli tanto in contrasto quanto equamente duri. Non si possono definire altrimenti. Al contrario dei personaggi che interpretano, i due sembrano aver lavorato davvero bene insieme ed aver trovato la giusta chimica, perché l’incomunicabilità tra Carlo e Diana trapassa lo schermo e il cuore dello spettatore, rendendo emotivamente molto faticosa la visione degli episodi a loro dedicati. Il risultato di un grande lavoro di squadra.
Voto: 9
Immagini:
www.nerdpool.it www.taxydrivers.it www.theendependent.co.uk www.cosmopolitan.com www.ansa.it
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Giugno 2023
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