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PAESE: Stati Uniti
ANNO: 2017 GENERE: azione, supereroi, crimine STAGIONE: 1 EPISODI: 8 DURATA: 44-55 min IDEATORE: Douglas Petrie, Marco Ramirez REGIA: S. J. Clarkson, Peter Hoar, Phil Abraham, Uta Briesewitz, Stephen Surjik, Felix Enriquez Alcala, Farren Blackburn SCENEGGIATURA: Douglas Petrie, Marco Ramirez, Lauren Schmidt Hissrich, Drew Goddard, ATTORI: Charlie Cox, Krysten Ritter, Mike Colter, Finn Jones, Eka Darville, Elden Henson, Jessica Henwick, Simone Missick, Ramon Rodriguez, Rosario Dawson, Elodie Yung, Sigourney Weaver MUSICHE: John Paesano PRODUZIONE: Marvel Television, ABC Studios
L’alba del Marvel Cinematic Universe si può far coincidere con il 1° maggio del 2008, giorno dell’uscita nelle sale cinematografiche di “Iron Man”, cine-comic destinato a cambiare la storia del genere e a segnare l’inizio di una nuova concezione di intrattenimento non solo nei cinema ma anche sul piccolo schermo. Proprio su quest’ultimo la Marvel ha trovato la sua piena affermazione nel 2015 con la serie Netflix Daredevil dopo tentativi più o meno riusciti su ABC. Nel corso degli anni non sono mancati alcuni passi falsi all’interno di questo sempre più vasto universo, intrigante sotto l’aspetto dei cross-over ma estremamente pericoloso per il rischio omologazione. In un meccanismo ormai collaudato come questo, è estremamente difficile riuscire a proporre un prodotto originale capace di distinguersi, mantenendo un segno in un multiverso interconnesso. Anche per questo motivo, sulle spalle di The Defenders, il primo serio esperimento di cross-over di serie tv targato Marvel, gravavano grandi aspettative e responsabilità.
Il Daredevil di Charlie Cox, coraggioso capostipite dei tv-comic Netfllix, conquistò tutti, riabilitando un personaggio quasi distrutto con il film del 2003 con Ben Affleck. Jessica Jones, con il volto di Krysten Ritter, ha incantato pubblico e critica con il suo tono burbero. Il Luke Cage di Mike Colter non è stato solido e resistente come la pelle dell’eroe di Harlem. Il misticismo di Ironfist, infine, non ha convinto, con un prodotto in cui i comprimari rubavano la scena a uno spento Finn Jones. Unire questi quattro personaggi sotto un unico nome è indubbiamente una scommessa. Come mescolare con rispetto e attenzione i tratti distintivi di ogni figura?
Registi e direttori alla fotografia, sin dal primo episodio, si divertono con i generi e i colori accesi che distinguono ogni personaggio. L’incontro fra i quattro, inaspettatamente, viene costruito con tempo e cura, dando libero sfogo alle atmosfere investigative della Jones quanto a quelle da blaxploitation di Cage, dimensioni distinte che troveranno il giusto equilibrio con quelle di un tormentato diavolo di Hell’s Kitchen e di un rivisitato Ironfist. Rosso, blu, giallo e verde si riflettono sull’asettico bianco che contraddistingue le scene in cui vedono protagonista Alexandra Reid, villain di stagione e capo della Mano, interpretato da un’ottima Sigourney Weaver che costruisce un personaggio temibile per la sua compostezza quanto disperato per la sua fragilità umana. In un mondo di colori e luci metropolitane non può mancare l’oscurità dei vicoli più bui con il personaggio di Elektra (Elodie Yung), di nuovo ambiguamente in azione all’ombra dei personaggi più influenti.
Con questo nuovo prodotto, la Marvel sembra aver ritrovato la giusta via per i suoi show sul piccolo schermo. Il merito è da attribuire alla scelta di non creare subito il gruppo di supereroi ma di introdurlo gradualmente mostrando i legami tra di essi in modo naturale: tra Jessica e Devil si instaura così un rapporto basato sull’astuzia e sulla fiducia mentre Luke e Ironfist, con accurati tocchi di humour, formano una perfetta coppia da buddy movie. Dallo show, inoltre, emerge in modo molto chiaro e definito il forte legame dei protagonisti con New York, con i propri valori e con un inevitabile destino di responsabilità e sacrifici, caratteristica “urbana” non pervenuta nelle ultime produzioni cinematografiche di stampo fantasy. La grande pecca è da ricercare nella scarsa attenzione rivolta ai personaggi secondari, semplici figure di contorno sacrificate dalla breve durata di stagione (8 episodi contro i soliti 13). Le scene di combattimento, invece, non sono esaltanti ma sono senza dubbio di ottimo livello.
Una visione consigliata a chi ama le atmosfere più tetre dell’MCU per lasciarsi trascinare da un ritmo coinvolgente. Immagini tratte da: Immagine 1: www.staynerd.com Immagine 2: www.ign.com Immagine 3: www.anorgate.it
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Marzo 2023
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