Presentato fuori concorso al Festival di Venezia 2021, il nuovo film del regista inglese è basato su eventi realmente accaduti, e racconta della genesi dell'ultimo duello della storia di Francia dal punto di vista dei tre protagonisti: due ex amici e una donna vittima di violenza.
di Salvatore Amoroso
La maestosa sequenza d’apertura, dedicata al montaggio parallelo della vestizione corazzata dei due contendenti a duello e alla preparazione della mise di Lady Marguerite che vi assisterà dagli spalti, potrebbe ingannare chi ha creduto di intuire in questo nuovo film di Ridley Scott un ritorno alle origini del suo mitologico esordio I duellanti. L'idea alla base di The Last Duel non pare così originale. Però questa volta i tre punti di vista servono per raccontare la validità di uno solo tra essi. Quello di una donna. La vicenda raccontata nel film è basata su eventi storici realmente accaduti, è quella che ha condotto all'ultimo Duello di Dio un duello autorizzato dalla legge, ovvero dal Re, e con valore legale nella storia della Francia: quello combattuto a Parigi il 29 dicembre 1386 da Jean de Carrouges e Jacques Le Gris, due cavalieri e combattenti un tempo amici e successivamente diventati acerrimi rivali. Non fu però la loro rivalità, alla base del duello, quanto il fatto che Marguerite, moglie di Carrouges, accusò Le Gris di averla stuprata mentre il marito era assente.
La sceneggiatura di Matt Damon (Carrouges) e Ben Affleck (il principe Pierre), scritta insieme a Nicole Holofcener sul romanzo omonimo di Eric Jager, subisce con ogni evidenza il fascino delle operazioni televisive “complesse” di questa generazione, Holofcener è d’altronde soprattutto una scrittrice per la tv, dove il Medio Evo è ormai una dimensione precisamente canonizzata. La struttura che riavvolge per ben tre volte la vicenda narrata, alternando i punti di vista dei due scudieri e della donna, non è insomma un omaggio a Rashomon quanto a serie dalla narrazione particolare come la capostipite The Affair. Ridley Scott dimostra così di essere cineasta che non ha perso il polso sul presente, non solo dal punto di vista linguistico ma anche di attenzione ai temi. Nonostante il processo possa portare alla morte in duello per il marito Jean e la donna ad essere poi efferatamente giustiziata in pubblico in quanto millantatrice, la Marguerite della britannica Jodie Comer mostra infatti la volontà ferrea di chiedere giustizia per la violenza sessuale subita dal libertino Jacques Le Gris (Adam Driver), in un tempo in cui la sposa era “proprietà privata” dell’uomo. E’ chiara la metafora sul nostro presente in cui le riflessioni portate avanti dai movimenti “di genere” sostengono la necessità di “credere sulla parola” alle donne che rivelano il proprio essere state abusate, anche in assenza di prove.
Il racconto epico e cavalleresco, le grandiose scene di battaglia, l'azione cupa e convulsa, le ricostruzioni della vita di corte e di provincia della Francia dell'epoca, lo scenario della storia: tutto è messo in scena unicamente per supportare con la spettacolarità del cinema una vicenda che mette in mostra, e alla berlina, un maschile che a dispetto delle differenze evidenti tra i due protagonisti è comunque violento, rude, insensibile. E un femminile, non tanto incompreso quanto non considerato, che viene schiacciato e umiliato, ridotto a orpello, sfogo sessuale, oggetto di violenza.
Sia Damon che Driver dichiarano, ognuno a suo modo, il loro grande amore per la Comer. Entrambi, in modi diversi, non ne hanno alcun rispetto, alcuna reale considerazione. Perfino il duello, alla fine dei conti, è una questione di ego maschile, e non di un reato commesso su una donna. Per chi già storce il naso e pensa che sia l’ennesima operazione hollywoodiana che inneggia al politicamente corretto si sbaglia di grosso, di certo un po’ di movimento MeToo viene portato nel XIV secolo ma la mano esperta di Scott si concentra sui corpi e sull’espressioni cariche di passione e risentimento dei protagonisti. Un tipo di cinema già visto, che a tratti sfiora la ridondanza, ma che si lascia guardare volentieri e ci conquista per l’impeccabile realizzazione.
Immagini tratte da:
-comingsoon -ilfattoquotidiano -youtube -mymovies
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Marzo 2023
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