IL TERMOPOLIO
  • Home
  • Rubriche
  • Cookie
  • Chi siamo

7/6/2020

The Peanut Butter Falcon: la recensione

0 Commenti

Read Now
 
di Salvatore Amoroso
La recensione di In viaggio verso un sogno, con Shia LaBeouf e Dakota Johnson: un racconto di formazione on the road attraverso l'America rurale della East Coast.
Foto
​Genere: avventura, dramma                       
Anno: 2019
Regia: Tyler Nilson, Michael Schwartz
Attori: Shia LaBeouf (Tyler),  Dakota Johnson (Eleanor),  John Hawkes (Duncan),  Zack Gottsagen (Zak),  Thomas Haden Church (Clint),  Bruce Dern (Carl),  Jon Bernthal (Mark).
Sceneggiatura: Tyler Nilson, Michael Schwartz
Fotografia: Nigel Bluck
Musiche: Zachary Dawes, Noam Pikelny, Jonathan Sadoff, Gabe Witcher
Montaggio: Nat Fuller, Kevin Tent
Distribuzione: Officine UBU

Foto
​Dietro la macchina da presa una coppia di registi con una limitata esperienza nell’ambito dei cortometraggi, a far la differenza è un cast di tutto livello. Il cammino di Zak e Tyler, iniziato un po’ per caso un po’ per destino, ricorda, con semplicità e candore, che non è tutto qui. Che oltre il fiume c’è davvero quella terra promessa. Bramata notte dopo notte, in un letto trasformato in un ring, dove si è fatto a pugni con l’illusione, aspettando l’attimo giusto per fuggire lontano senza mai voltarsi. Perché, più dell’apparente diversità, i registi e sceneggiatori Tyler Nilson e Michael Schwartz, nel loro The Peanut Butter Falcon, finalmente in Italia con il titolo In Viaggio Verso un Sogno (lo trovate in digital su CHILI), hanno voluto raccontare quanto sia importante l’amore spassionato per muovere le cose: sogni, amicizia, speranza.
Foto
​E il film di Nilson & Schwartz aveva cominciato a far parlare di sé già dalla presentazione al South by Southwest di Austin: budget limitato, un grande cast e un esordio alla regia davvero niente male. Poi, certo, c’è la storia: quella di Zak (Zack Gottsagen), ragazzo con la sindrome down che scappa dall’istituto che lo ospita per inseguire il sogno di diventare un wrestler professionista. E c’è la storia di Tyler (Shia LaBeouf), anch’esso in fuga dopo aver involontariamente dato alle fiamme il molo da pesca dove lavora. Il loro incontro, rocambolesco e inaspettato, da una svolta al loro percorso. Si uniranno, sotto il sole tiepido della North Carolina, aiutandosi a vicenda.
Il film segue la formula dei più classici road movie, anche se questa volta non c’è una strada ma campi coltivati e corsi d’acqua da navigare. Non è un viaggio casuale e come avviene in molti altri film similari a questo c’è una meta ben definita da raggiungere. Si riproduce un binomio cinematografico di successo ma sicuramente non originale: una coppia di amici formata da un “forte” ed un “debole”. Un film che risulta essere scorrevole e leggero per lo spettatore seppur non presentando nessun elemento originale che spicchi nel corso della visione. Il duo di registi ci spiega in poche battute proprio il significato dietro due parole fin troppo abusate: casa e famiglia. Infatti, Zak e Tyler, ci mostrano come le prospettive possono cambiare, come la famiglia sia un concetto soggettivo e quanto il significato di casa si presti a metafore infinite, molto spesso fuori dall’ordinario.
Foto
​Da tenere d’occhio il talento del giovane attore Zack Gottsagen, sa farci ridere e piangere e i suoi sguardi in alcuni tratti della pellicola dicono più di mille parole. “Non posso essere eroe: ho la sindrome di Down”, il sogno di andare oltre ciò che gli è concesso è più forte. Alle soglie dell'autofiction, Gottsagen è toccante nel veicolare il proprio desiderio di diventare attore nel personaggio aspirante wrestler, battezzato con un nome simile, interpretando così una variante di sé. Siamo completamente dentro l’orizzonte del più consolidato immaginario americano, sulle spalle della coppia formata da Gottsagen e LaBeouf (commovente l’abbraccio sulla zattera), In viaggio verso un sogno promette ciò che mantiene. Un caloroso e sincero racconto di formazione che unisce la tradizione del grande romanzo americano, la scaltrezza del feel good movie, le marche tipiche del cinema indie. In fondo siamo sempre lì: oltre l’emancipazione c’è il desiderio di riconoscersi in un gruppo, che accidentalmente chiamiamo famiglia. Ottimo successo negli States: miglior incasso indie del 2019. 
Immagini tratte da:
Locandina: NerdFace.it
Immagine1: EcodelCinema
Immagine2: LaRepubblica.it
Immagine3: SkyTg24

Share

0 Commenti



Lascia una Risposta.

Details

    Archivi

    Dicembre 2022
    Novembre 2022
    Ottobre 2022
    Agosto 2022
    Luglio 2022
    Giugno 2022
    Maggio 2022
    Aprile 2022
    Marzo 2022
    Febbraio 2022
    Gennaio 2022
    Dicembre 2021
    Novembre 2021
    Ottobre 2021
    Settembre 2021
    Agosto 2021
    Luglio 2021
    Giugno 2021
    Maggio 2021
    Aprile 2021
    Marzo 2021
    Febbraio 2021
    Gennaio 2021
    Dicembre 2020
    Novembre 2020
    Ottobre 2020
    Settembre 2020
    Agosto 2020
    Luglio 2020
    Giugno 2020
    Maggio 2020
    Aprile 2020
    Marzo 2020
    Febbraio 2020
    Gennaio 2020
    Dicembre 2019
    Novembre 2019
    Ottobre 2019
    Settembre 2019
    Agosto 2019
    Luglio 2019
    Giugno 2019
    Maggio 2019
    Aprile 2019
    Marzo 2019
    Febbraio 2019
    Gennaio 2019
    Dicembre 2018
    Novembre 2018
    Ottobre 2018
    Settembre 2018
    Agosto 2018
    Luglio 2018
    Giugno 2018
    Maggio 2018
    Aprile 2018
    Marzo 2018
    Febbraio 2018
    Gennaio 2018
    Dicembre 2017
    Novembre 2017
    Ottobre 2017
    Settembre 2017
    Agosto 2017
    Luglio 2017
    Giugno 2017
    Maggio 2017
    Aprile 2017
    Marzo 2017
    Febbraio 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016
    Aprile 2016
    Marzo 2016

    Categorie

    Tutti

    Feed RSS

Contatti:
  • Home
  • Rubriche
  • Cookie
  • Chi siamo