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31/1/2021

THE UNDOING – LE VERITA’ NON DETTE

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La Recensione
di Matelda Giachi
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Genere: Miniserie crime-thriller
Anno: 2020
Episodi: 6
Durata: 55 min circa     
Cast: Nicole Kidman, Hugh Grant, Noah Jupe, Donald Sutherland, Matilda De Angelis, Ismael Cruz Cordova, Edgar Ramirez, Lily Rabe, Noma Dumezweni
Produzione: Blossom Films, David E. Kelley Productions, Made Up Stories
Distribuzione: Sky (Italia)
Paese: USA
Ideatore: David E. Kelley

The Undoing è l’ultima grande uscita nell’ambito dell’ormai diffusissimo format della mini serie tv e vede tornare David E. Kelley e Nicole Kidman a lavorare insieme dopo Big Little Lies. La sinossi è semplice e in gran voga negli sceneggiati americani; la si potrebbe riassumere come “anche i ricchi piangono”. Nicole Kidman è Grace Fraser, professionista affermata, di famiglia ricca; ha un marito devoto e un figlio affezionato che frequenta scuole upper class. Finché un sconvolgente evento delittuoso in cui si ritrova coinvolta non porta scompiglio nell’ambiente protetto di cui fa parte, mettendo a nudo la sua vita, e tutta la perfezione che aveva da sempre desiderato e inseguito non si rivela che un effimero castello di carte. Niente che non sia già stato esplorato ma sempre funzionale.
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The Undoing è la classica serie che “ha potenziale ma non si applica abbastanza”. Assolutamente godibile, indiscutibilmente di qualità; fa il suo dovere, coinvolge e tiene incollati allo schermo. Allo stesso tempo, è scritta da sceneggiatori a cui piace vincere facile, che intessono una trama fatta di suspance e palese doppiezza e su quella si adagiano senza osare, senza giocare con la psiche dei personaggi che hanno a disposizione, che quindi finiscono così per rimanere prigionieri di ruoli predefiniti. La prima a risentirne è la nostra Matilda De Angelis, approdata al cinema a fianco di Stefano Accorsi in Veloce Come il Vento. L’attrice è magnetica ma chi è la sua Elena? Un’ingenua? Un’illusa? Un’approfittatrice? Una squilibrata? Alla fine dei giochi, purtroppo, solo un personaggio utile ai fini della trama.
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Non ogni prodotto cinematografico può essere un capolavoro e va bene così ma, nel caso di The Undoing, dispiace particolarmente, perché il livello recitativo è altissimo, anche nei piccoli ruoli. Impossibile non apprezzare Nicole Kidman che, smontate le numerose impalcature facciali, è tornata ad avere espressività ed anche la bellezza eterea e ammaliatrice di Eyes Wide Shut. Hugh Grant entra ufficialmente nella fase “uomo de panza uomo de sostanza”. Dopo essersi auto dichiarato “troppo brutto e grasso per le commedie romantiche” (nella serie verrà anche apostrofato come “the fat man”), non lascia spazio a rimpianti e dimostra che non è tra i grandi di Hollywood solo per il suo bel viso da Don Giovanni ingenuo. Con una performance da urlo, Grant regala sicuramente uno dei ruoli migliori della sua carriera. Da tenere d’occhio il giovanissimo Noah Jupe. Lo avrete visto in Wonder o in A Quiet Place; ha già lavorato sotto la direzione di Clooney, Ethan Coen, Chbosky e Soderberg e la sua bravura promette un futuro cinematografico pieno di soddisfazioni per se stesso e per il pubblico. Un ruolo molto interessante lo ha rivestito in Honey Boy, film autobiografico sulla giovinezza di Shia LaBeuf, presentato alla Festa del Cinema di Roma e passato in sordina causa covid. E poi c’è Donald Sutherland, il cui carisma recitativo non passa in sordina neanche con un ruolo secondario.
Una serie che si svela troppo in fretta quando avrebbe potuto raccontare e intrigare ancora di più e che sceglie invece di rimanere ancorata a schemi già testati. Detto ciò, se tutte le opere imperfette avessero questa qualità, il cinema starebbe vivendo giorni da sogno.
Voto: 6/7
Foto
Immagini tratte da:
www.mymovies.it
www.cameralook.it
www.tvline.com
www.vulture.com

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1 Commento
mjster_b
1/2/2021 12:17:55

nutrivo più aspettative. Si arricchisce anche di elementi che non vengono poi valorizzati (ad esempio, la seconda relazione extra-coniugale di Jonathan Fraser ... che, quando rivelata, sembra presagire indagini e sviluppi interessanti .... e invece niente). Ottime le perfomances della Kidman e del bambino che interpreta il figlio.
Pessima, a mio avviso, quella di Hugh Grant che crede troppo di poter esprimere tutte le emozioni solo con strani e goffi movimenti della bocca. Inespressivo.
Insoddisfacente anche la posizione della amica di lei; il suo potenziale doppiogiochismo non è adeguatamente sviluppato

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