Un eccentrico e commovente film italiano, una fiaba lunare, una storia malinconica dove la risposta è nelle stelle. Presentato durante l’ultima edizione del Tff, lo trovate in sala dal 7 giugno.
di Salvatore Amoroso
Con la scusa di un progetto segreto finanziato dagli Usa, un professore italiano si isola dal mondo per vivere in un camper in una zona del Nevada, accanto alla misteriosa Area 51. Dovrebbe captare eventuali messaggi dallo spazio, in realtà sta ancora elaborando il lutto della scomparsa della moglie, anzi, addirittura pensa di poterla in qualche modo ritrovare con l’aiuto delle sue stravaganti apparecchiature (“cerca la voce della moglie tra i suoni dell’universo”). L’unico legame con “gli altri umani” è Stella (Clémence Poésy), pimpante organizzatrice di matrimoni per turisti e ufologi vari. Unico? Almeno fino a quando non arrivano direttamente da Napoli i figli del fratello Fidel, ora morto, che li ha affidati proprio a lui. Il problema è che i vispi nipotini Anita e Tito pensano di arrivare nella scintillante Las Vegas, non in quella sorta di baraccopoli per naufraghi dell’esistenza.
Pur attingendo a temi fantascientifico-filosofici, Paola Randi (che crimine averci fatto aspettare ben sette anni dal suo film d’esordio Into Paradiso (2010)!) usa questa dimensione come sfondo per innestarvi una commedia vivace e arguta, ricca di battute irresistibili che strappano risate a più riprese. Più passano gli anni e più Valerio Mastandrea si rivela l'interprete perfetto, dotato di invidiabili tempi comici, ma anche capace di una miriade di sfumature con una semplice espressione del volto. “Dov’ è Lady Gaga?” chiede Anita mentre l’impacciato, malinconico e trasandato scienziato si arrabatta per inserire senza traumi nel suo tran tran quotidiano due caldissimi ragazzini che più napoletani non si può.
Alla sua seconda regia Paola Randi compie una piccola magia, usa la fantascienza per addentrarsi in un’intima storia di elaborazione del lutto e usa la commedia per infilarsi a suo modo progressivamente in una sorta di fantafavola, gentile e umanista, che ricorda vagamente un certo cinema americano degli anni ’80 (Incontri ravvicinati del terzo tipo), con effetti “a vista” e molto humour. Certo, la manforte è data dalla felice alchimia che nasce tra Mastandrea e i due ragazzini, Chiara Stella Riccio e Luca Esposito, vivaci e spontanei senza strafare. “Il cinema è intrinsecamente nostalgico, indissolubilmente legato alla memoria” riflette Paola Randi e non si può che darle ragione, godendo questo piccolo e delicato gioiellino girato tra il Nevada, Las Vegas e l’iberica Almeria, che ha ricevuto applausi al festival di Torino e premi al Bari International Film Festival (per la regia e l’interpretazione di Mastandrea). Film eccezionale, un cinema italiano tutto nuovo che sa incantare. Da tenere d’occhio, oltre al notevole talento della regista milanese, è senza dubbio Linda, ovvero la versione dolce e femminile di HAL 9000 di 2001.
Immagini tratte da: Coming Soon.it quinlan.it cinemaTographe.com Mymovies.it
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Dicembre 2022
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