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5/11/2020

Trieste Science Fiction 2020 - SF8

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di Federica Gaspari
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​Paese: 
Corea del Sud
Anno: 2020
Genere: fantascienza
Episodi: 8
Durata: 42-58 min
Ideatore: Min Kyu-dong
Regia: Min Kyu-dong, Roh Deok, Lee Yoon-jung, Han Ka-ram, Ahn Gooc-jin, Jang Cheol-soo, Oh Ki-hwan, Kim Ui-seok
Cast: Lee Yoo-young, Ye Soo-jung, Yum Hye-ran, Lee Yeon-hee, Lee Dong-hwi, Nam Myung-hwi, Kim Bo-ra, Lee Si-young, Ha jun


​Gli ultimi mesi hanno visto prendere forma scenari che in precedenza si potevano immaginare unicamente in opere di sofisticata fantascienza. Il cambio del contesto sociale e culturale richiede anche una reinvenzione del genere fantascienza, da sempre il campo cinematografico più affascinato dalle estreme conseguenze dell’evoluzione della società. Nell’ultimo decennio di intrattenimento, che ha trovato terreno fertile soprattutto sul piccolo schermo, un titolo in particolare ha trovato il ruolo di maggiore interprete di queste realtà fragile nella sua mutevolezza: Black Mirror. Conseguentemente, la serie antologica ideata da Charlie Brooker è diventata – prima per merito e poi per sola anzianità – il termine di paragone di tutta la narrativa fantascientifica distopica della quotidianità. Questo palcoscenico, erroneamente limitato al solo ambiente anglosassone, trova però finalmente una ventata di aria fresca con SF8, sorprendente serie sudcoreana presentata in esclusiva alla ventesima edizione del Trieste Science Fiction Festival.
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Sviluppandosi su 8 episodi dai toni e dalle tematiche estremamente variegate, lo show sudcoreano immagina un futuro prossimo in cui spesso la tecnologia è diventata parte integrante della quotidianità per l’assistenza medica ma anche per sopravvivere a livello di inquinamento non più sostenibili. Realtà virtuale e intelligenza artificiale non sono più semplici traguardi sperimentali ma realtà consolidate a cui la società si affida quasi ciecamente per risolvere indagini ma anche per trovare sollievo dopo la perdita di un familiare. Come si conoscono e, soprattutto, come si interpretano tuttavia le emozioni in un contesto in cui il concetto di umanità scopre e integra nuove caratteristiche avveniristiche?
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Pur basandosi su un progetto di lunghissima gestazione – la produzione ha avuto ben prima dello scoppio della pandemia – la serie ideata da Min Kyu-dong costruisce una prospettiva lucidissima, quasi profetica sulla realtà. Grazie al coinvolgimento di 8 sguardi differenti alla regia, SF8 assicura autenticità in ogni suo episodio, anche in quelli meno riusciti che risultano comunque necessari. Il paragone con Black Mirror – inevitabile per le premesse – perde quindi gradualmente significato davanti allo snodarsi di riflessioni profonde e spesso inedite sulla presa di coscienza dei limiti, sul rapporto tra aspettative, insicurezze e rimorsi. Non è difficile, quindi, riconoscere in un gruppo di variopinti personaggi un animo inquieto e introspettivo che vena fortemente anche il cinema sudcoreano che negli ultimi anni ha saputo farsi conoscere sia nei festival internazionali che a Hollywood.
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​La convincente combinazione tra una sensibilità insolita, uno sguardo lucido sulle diseguaglianze sociali e una messa in scena elegante quanto sofisticata trova la sua massima espressione in particolare in due episodi. The Prayer è l’episodio di apertura della serie che inquadra sin dai primi minuti una riflessione a metà strada tra Blade Runner e Ex Machina: una macchina perfetta, inattaccabile dal punto visto emotivo, come può comportarsi davanti a un dilemma sul male minore e quanto è sacrificabile? Joan’s Galaxy, invece, trova inquietanti punti di contatto con l’attualità immaginando un pianeta in cui l’aria irrespirabile compromette irrimediabilmente la salute umana. Solo alcune classi privilegiate possono permettersi di proteggersi da questa malattia. E se le barriere sociali, però, si dovessero infrangere? Con questo squarcio spietato nella finzione, la fantascienza trova il collegamento diretto con la realtà divenendo il filo conduttore di un’antologia di racconti e personaggi di rara e autentica bellezza nell’attuale panorama internazionale.


Immagini tratte da:
www.sciencefictionfestival.org

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