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5/11/2020

Trieste Science+Fiction Festival 2020 – Premiazioni e palmarès

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di Federica Gaspari
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Lo space-horror Sputnik non ha rivali nella competizione e conquista l’ambito premio Asteroide in un’edizione senza precedenti che ha avuto luogo sul web dal 29 ottobre al 4 novembre.

In tempi straordinari per il mondo dell’intrattenimento e, in particolare, del cinema, il Trieste Science+Fiction Festival si affida ai suoi vent’anni di prestigiosa storia per trovare gli strumenti giusti per affrontare i cambiamenti inevitabili di un settore che rivolge sempre più il suo sguardo al digitale. Con un catalogo ricco e variegato sia nei temi che nei generi, la kermesse italiana, tra le maggiori manifestazioni europee dedicate al genere fantascientifico, per la prima volta ha avuto luogo online sulla collaudata piattaforma virtuale di MyMovies. I nuovi orizzonti e le scommesse trovano così riscontro anche nei riconoscimenti finali di questa speciale edizione che premia storie dal forte spirito riflessivo, venate di inquietudine ma anche attente nel ricercare e interpretare i cambiamenti.
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​Premio Asteroide

Il riconoscimento più prestigioso della manifestazione internazionale è stato assegnato alla pellicola russa Sputnik di Egor Abramenko. Il film, già presentato all’ultima edizione del Tribeca Film Festival, gioca con le leggendarie atmosfere di un classico come Alien e mescola i brividi da space-horror a riflessioni non banali sul disfacimento dell’Unione sovietica raccontando un’avventura fantascientifica ambientata negli anni Ottanta. Pur non convincendo nell’atto finale, il film vincitore lascia il segno proponendo un ritratto a tinte sanguinose di una generazione disillusa.
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Menzione speciale – Premio Asteroide

La giuria internazionale composta da Bepi Vigna, Javier S. Donate e Brendan McCarthy ha riservato inoltre un riconoscimento speciale al secondo lungometraggio da regista del canadese Anthony Scott Burns, Come True. Forte del successo di critica raccolto al prestigioso Sitges Film Festival, questo titolo è un inquietante viaggio alla scoperta della mente di una giovane protagonista che, gradualmente, farà luce su alcuni suoi lati nascosti. Con grande maestria, Scott Burns riesce a coniugare le più pure esigenze di intrattenimento del genere con una carica emotiva tutt’altro che scontata.
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Premi Méliès d’argent e Rai4

La giuria formata da Pino Donaggio, Sabrina Baracetti e Martin Turk in collaborazione con la Méliès International Festival Federation ha assegnato la statuetta per la migliore produzione europea al lungometraggio austro-tedesco The Trouble with Being Born, opera autoriale e controversa con forti venature d’inquietudine. La menzione speciale è invece andata all’affascinante horror storico Post Mortem dell’ungherese Peter Bergendy. Il premio per il miglior corto scelto dal pubblico è invece finito tra le mani di Carlo Ballauri per The Recycling Man.
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Bergendy si è aggiudicato anche il Premio Rai4 per il migliore lungometraggio. La stessa giuria ha inoltre assegnato la menzione speciale a Mortal del norvegese André Ovredal, al suo settimo lavoro dopo il successo di Scary Stories to Tell in the Dark. La rilettura in chiave autoriale del mito di Thor regala un’alternativa sofisticata alle più classiche storie di supereroi risultando però più efficace nelle intenzioni che nella realizzazione.
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Il Premio Nocturno Nuove Visioni e CineLab Spazio in collaborazione con il DAMS sono stati infine assegnati rispettivamente alla produzione francese Meander di Mathieu Turi e al corto Guinea Pig di Giulia Grandinetti e Andrea Benjamin Manenti.

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Nuove prospettive e rotte da percorrere

Un’edizione riuscita sia livello artistico che logistico consolida il primato del Trieste Science+Fiction sul panorama internazionale come uno dei palcoscenici più importanti dedicati alla fantascienza più ricercata, con un occhio attento alle contaminazioni, alle grandi anteprime e, soprattutto, al mondo indipendente. La scommessa per questo fantascientifico 2020 si può allora dire vinta anche grazie a un grande risultato da cui trarre un importante insegnamento: la capacità di rischiare nelle scelte e negli orizzonti scelti può essere la chiave giusta per reinventarsi in un momento in cui tutti hanno bisogno la giusta combinazione tra fantasia e scienza.


Immagini tratte da:
www.sciencefictionfestival.org

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