La recensione
di Matelda Giachi
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Genere: Fantascienza
Anno: 2021 Episodi: 9 Durata: 30 min circa Cast: Elizabeth Olsen, Paul Bettany, Teyonah Parris, Kathryn Hahn, Randall Park, Kat Dennings Produzione: Marvel Studios Distribuzione: Disney Plus Paese: USA Ideatore: Jac Schaeffer
Con il nono episodio giunge al suo epilogo l’ultima serie tv di punta della piattaforma streaming della Disney. Incentrata sui personaggi di Wanda Maximoff e di Visione, la serie si struttura, soprattutto nella sua parte iniziale, in maniera totalmente diversa dallo svolgimento solito dei film Marvel. Uno stacco che si è rivelato essere il suo punto di forza. Dal 2008, anno di rilascio del primo Iron Man, si può dire ci sia stata una vera e propria invasione di cinecomic nelle sale fino ad arrivare, in alcuni casi, ad una certa ripetitività. Con quest’uscita dagli schemi l’universo Marvel prende nuova aria e si avvia verso la sua quarta fase, a cui WandaVision fa temporalmente da ponte. I primi episodi ci portano negli anni ’50, in New Jersey. Wanda e Visione, neosposi, conducono un’esistenza idilliaca nella cittadina di Westview e l’unica preoccupazione è quella di tenere nascosti i loro poteri. Il format è quello di una sit com dell’epoca, chiaramente ispirata a Vita da Strega. Con ogni episodio si avanza televisivamente di un decennio, cambiano i look, fa la sua comparsa il colore e piano piano, sia i protagonisti che lo spettatore cominciano a sospettare che ci sia qualcosa che non va, che non tutto sia più come sembra.
Più le anomalie emergono e più la serie si riaggancia al suo universo di origine, in cui si reimmerge totalmente con il nono episodio, quello in cui Wanda si scontra con il villain della situazione ormai rivelato, ma soprattutto con se stessa. WandaVision infatti non è semplicemente un focus su due personaggi che avevano sempre rivestito un ruolo un po’ secondario; è soprattutto un percorso di elaborazione del lutto da parte di un carattere già profondamente segnato. La sofferenza di Wanda per la perdita di Visione ad opera di Thanos è tale che rifiuta la realtà e se ne crea una alternativa, in cui invece va tutto bene, e vi si rifugia. Trattandosi di un mondo fantascientifico, quello che di solito accade solo nella testa di una persona, diventa invece tangibile, materiale.
L’epilogo è di nuovo Marvel a tutto tondo; è l’episodio dello scontro finale in cui tornano i combattimenti, gli effetti speciali. E’ l’episodio delle risposte, per certi versi frettolose, ma anche delle nuove tante (troppe?) porte aperte, perché, si sa, in quest’universo il finale non è mai un finale nel suo senso più definitivo, ma sempre una rampa di lancio per altri inizi. E’ il momento della resa dei conti, non solo in termini di lotta al cattivo, che in questo caso è il famoso male che non viene tutto per nuocere, perché apre gli occhi alla protagonista sugli effetti collaterali dell’illusione che ha creato. Wanda sceglie di andare avanti, pagando un prezzo altissimo ma anche riappropriandosi, nel bene e nel male, di se stessa, di Scarlet Witch. Un finale che recupera spettacolarità ma rimane comunque fedele a se stesso e a quel filo conduttore di natura sentimentale che era stato prima altrettanto forte forse solo in quel famoso “Ti amo 3000”.
Una serie decisamente ben riuscita, non scontata, d’intrattenimento ma tutt’altro che superficiale. Con una Elisabeth Olsen e un Paul Bettany straordinari, che non si sa come abbiano potuto rimanere ai margini fino ad ora. Ammirare con quali capacità e bravura la loro recitazione si adatti ad ogni epoca della televisione è forse la cosa più bella di tutta la serie
Voto: 8
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Marzo 2023
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