di Federica Gaspari
Bastano due semplici nomi per catturare l’attenzione di un pubblico di stampo cinefilo ma sempre curioso di scoprire nuovi prodotti di qualità sul piccolo schermo: Jonathan Nolan e J.J. Abrams. Il primo ha costruito una carriera da sceneggiatore di ottimo livello grazie alle numerose collaborazioni con il fratello Christopher (da Memento a Interstellar). Il secondo, invece, ha saputo ridare vita al genere fantascientifico su piccolo e grande schermo coniugando la vena più classica e tradizionale con le sfumature thriller più riuscite. Questo promettente duo nel 2016 ha dato vita a Westworld – Dove tutto è concesso, show targato HBO che con dieci esplosive puntate ha catturato l’attenzione di milioni di spettatori con la sua trama ingegnosa ricca di enigmi. Di ispirazione Crichtoniana – la serie sviluppa l’idea alla base de Il mondo dei robot del 1973 - Westworld è stato in grado di coniugare grandi temi esistenziali con una narrazione avvincente, ponendo quesiti non banali che hanno portato al rinnovo per una seconda stagione. Dopo una lunga attesa carica di dubbi e aspettative, altri dieci criptici episodi hanno nuovamente tormentato le sinapsi di milioni di appassionati. A due anni di distanza dal grandioso episodio conclusivo della prima stagione, l’epica sigla curata da Ramin Djawadi introduce ancora una volta le avventure dell’avveniristico parco divertimento di proprietà della machiavellica compagnia Delos. Tutto è radicalmente cambiato: gli host, i tecnologici androidi che popolavano Westworld, hanno avviato una sanguinosa ribellione, una rivoluzione nata e animata con la progressiva acquisizione di consapevolezza della propria natura. Personaggi agguerriti e spietati, armati di convinzioni e illusioni, tuttavia, attraversano gli infiniti universi alla ricerca di risposte e soluzioni agli interminabili rompicapi disseminati da Robert Ford (Anthony Hopkins), ideatore dell’intero progetto morto al termine della prima stagione. L’esordio di Westworld con i suoi mille intrecci, i molteplici livelli narrativi e le intriganti riflessioni e implicazioni filosofiche ha proposto un modello di intrattenimento stimolante e coinvolgente grazie alla sua ammirevole capacità di stravolgere ruoli e certezze. L’unico grande dubbio lasciato dai primi dieci episodi riguardava i personaggi: moltissimi e curiosi ma mai realmente approfonditi. La seconda stagione, al contrario, scommette proprio sul background di ogni pedina in gioco, esplorandone timori e soprattutto ossessioni, motori delle loro azioni e chiavi di lettura della loro intera esistenza. Attraverso questa chiara scelta, lo show esplora ancora più a fondo le problematiche legate alla coscienza degli androidi stessi e al significato di umanità regalando ulteriori labirinti frattali in cui lo spettatore avvezzo a sfide ama perdersi. Difficile attualmente individuare nel panorama televisivo internazionale una serie che può vantare una sceneggiatura di qualità pari a quella di Westworld. Alcuni episodi, sotto questo aspetto, hanno molto da insegnare a grandi produzioni cinematografiche. Anche nella seconda stagione si esplorano ulteriori diramazioni del complicato rapporto inventore e invenzione attraverso non pochi riferimenti biblici e si possono ritrovare molte similitudini con Lost tra indecifrabilità della realtà e sovrapponibilità di bene e male. Tra citazioni shakespeariane e reinterpretazioni di iconici brani dei Radiohead, tuttavia, la vera carta vincente dell’intera stagione oltre a strepitosi interpreti è la struttura che non si limita a semplici flashback e balzi tra linee temporali bensì incarna l’esperienza narrativa stessa dei personaggi, in particolare di Bernard, interpretato da un incredibile Jeffrey Wright. Un concetto che Nolan aveva già affrontato in Memento ma che trova una realizzazione ancor più avvincente su più puntate lasciando letteralmente lo spettatore a bocca aperta. Con la seconda stagione Westworld si conferma uno degli esperimenti narrativi più interessanti degli ultimi anni, proponendo ulteriori spunti di riflessione su temi etici e morali attraverso una storia intelligente densa di significati e prospettive. Immagini tratte da: Immagine 1: www.movieplayer.it Immagine 2: www.rollingstones.it Immagine 3: www. geektyrant.com Immagine 4: www.tg24.sky.it
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Giugno 2023
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