La Recensione
di Matelda Giachi
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Genere: Azione, Avventura, Fantasy
Anno: 2020 Durata: 155 min Regia: Patty Jenkins Sceneggiatura: Patty Jenkins, Geoff Johns Cast: Gal Gadot, Kristen Wiig, Pedro Pascal, Chris Pine, Connie Nielsen, Robin Wright, Gabriella Wilde, Kristoffer Polaha, Ravi Patel Fotografia: Matthew Jensen Montaggio: Richard Pearson Musica: Hans Zimmer Effetti speciali: César Abades, Hank Atterbury, Adrian Bennett, David Caunce, Paul Dane, William Dawson, Tim Hampton Produzione: DC Entertainment, Warner Bros. Distribuzione: Warner Bros. Italia Paese: USA
Venti minuti (i migliori) di video dall’infanzia in cui una baby Diana si cimenta in una sorta di olimpiade per amazzoni, e conquista una grande sconfitta formativa. Veniamo quindi catapultati negli anni ’80, quelli preannunciati dal titolo, e seguono quarantacinque minuti (i tempi sono approssimativi) in cui ti interroghi su cosa sia più bello tra Gal Gadot e il suo guardaroba, disturbato solo dall’invece antiestetico parrucchino biondo a cui è stato condannato Pedro Pascal. Inizia quindi l’azione, cosa che porta a chiedersi cosa sia successo fino a quel momento, a parte un colpo di scena a metà tra Beautiful e Centovetrine, che sicuramente voleva essere romantico ma che emoziona quanto la televendita di un frigorifero. Ci teniamo a mantenerci sul vago così da non rovinare la toccante sorpresa. Fatto sta che Diana si ritrova a combattere contro il cattivo di turno, che si scopre poi non essere altro che un uomo con un’infanzia infelice e che, per il trauma non affrontato e la ricerca di un riscatto, rischia di portare il mondo verso l’autodistruzione.
La riproduzione ha, a questo punto, superato le due ore ma ancora non sappiamo dove il film voglia andare a parare. Ecco però che l’insperato finale comincia a delinearsi: l’eroina ha la meglio sul cattivo, ogni cosa torna al suo posto e la morale della storia si svela in tutta la sua banalità: attento a quel che desideri, perché tutto ha una conseguenza. Molto bene. Molto bello. Avrebbe potuto essere anche profondo, ma quindi? La Warner Bros rifiuta di darci il numero della Jenkins per chiedere ulteriori spiegazioni.
Gal Gadot fa quel che può, non pare ci sia scritto molto nella sceneggiatura per il suo personaggio, a parte essere splendida e fortissima. Pedro Pascal sicuramente bravo ma in diversi momenti esasperato, un po’ macchietta. Azione, tanti effetti speciali che soffrono la chiusura a tempo indeterminato della sala. E poi il vuoto. La tecnologia è in continuo sviluppo e permette sempre di più ad immagini di fantasia di uscire dalla testa di chi le pensa ed essere visibili a tutti. Ma non ci sono effetti speciali che possono sostituire una buona storia e Wonder Woman 1984 soffre la totale assenza di uno scopo. Non basta la morale, non basta l’effetto “wow”, non basta il femminismo spicciolo. E’ la stessa scorciatoia contro cui il film si dichiara. Che poi, in fondo, volevamo solo vedere un film carino di supereroi.
Voto: 5,5
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Giugno 2023
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