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5/1/2017

2017 all’insegna della trasparenza alimentare

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di Eva Dei

Il 2017 è appena iniziato e in campo alimentare ha portato i primi cambiamenti.
Prima grande novità, quella annunciata dalla Coldiretti a Cernobbio: dopo la Francia anche in Italia si fanno più specifiche le indicazioni riguardo la tracciabilità del latte e dei suoi derivati, ovvero della materia prima usata per produrre formaggi e yogurt. Diventa infatti obbligatorio indicare sull’etichetta di ogni prodotto non soltanto l’origine, ma anche i luoghi di pastorizzazione e di trasformazione.

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La presente etichettatura è obbligatoria per qualsiasi tipologia di latte e per i prodotti lattiero-caseari preimballati, mentre vengono tralasciati i formaggi sfusi e preincartati. Sono esclusi anche gli alimenti biologici, DOP, IGP e STG, avendo già un loro sistema di tracciabilità.
Sicuramente una svolta per quanto riguarda la trasparenza nell’informare il cliente di ciò che realmente acquista e mangia, anche se questo nuova etichettatura riguarderà soltanto i prodotti indicati come “Made in Italy”. Vero, però, che fino a questo momento non sempre il latte utilizzato per produrli era di provenienza locale, mentre adesso sull’etichetta sarà obbligatorio inserire una di queste diciture: “provenienza italiana”, “provenienza europea” o “provenienza extra UE”; nel caso si tratti di latte proveniente da nazioni diverse comparirà “miscela di latte di Paesi UE” oppure “miscela di latte di Paesi non UE”. Ma il nuovo sistema di etichettatura non si ferma qui: come già detto, se il paese di condizionamento o trasformazione è diverso da quello di mungitura del latte diventa obbligatorio indicarlo.
Nonostante l’impegno di Coldiretti, probabilmente il nuovo sistema di etichettatura non entrerà in vigore immediatamente dal 1 gennaio, dovendo dare il tempo alle aziende di riorganizzare il proprio sistema di confezionamento. Speriamo però vivamente che la nuova norma venga abbracciata al più presto da tutti i grandi e piccoli produttori italiani.

 


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Cambiamenti anche per quanto riguarda i codici doganali dell’olio: varrà infatti differenziato l’olio extra vergine d’oliva da quello semplicemente vergine. Si cerca così di limitare le numerose frodi, soprattutto sul mercato internazionale, proteggendo le nostre produzioni e anche il cliente, oltre a permettere il riconoscimento di due prodotti di fatto diversi. Secondo la più recente normativa, infatti, l’olio di oliva extra vergine è privo di difetti organolettici e ha una mediana del fruttato maggiore di zero, mentre la sua acidità espressa in acido oleico non può eccedere 0,8 g per 100 g. Dall’altro lato, l’olio di oliva vergine ha difetti appena percettibili e la sua acidità espressa in acido oleico non può eccedere 2 g per 100 g.
Infine un ultimo cambiamento investe le aziende vitivinicole, che dovranno eliminare i registri cartacei in favore di un registro telematico del vino. Le aziende hanno tempo fino al 30 aprile 2017 per adattare la propria organizzazione senza incorrere in sanzioni, mentre il 30% delle aziende del territorio era già stato inserito in una fase di sperimentazione. Rientrano nell’obbligo di tale registro tutte le associazioni e le persone fisiche che per fini commerciali o professionali possiedono un prodotto vitivinicolo (in qualsiasi stadio della sua trasformazione o gestione).


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Dopo vari scandali legati a frodi alimentari (fra cui ricorderete forse quelle del parmigiano e del prosecco) e davanti a una sempre maggiore consapevolezza e informazione del cliente, si cerca di tutelare la produzione enogastronomica, importante risorsa economica e fiore all’occhiello del nostro Paese. Questi sono soltanto i primi passi di un percorso ancora lungo, come riporta la stessa Coldiretti:
 
“L’etichetta resta anonima per circa un terzo della spesa. Due prosciutti su tre sono venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all’estero, ma anche un pacco di pasta su tre è fatto con grano straniero senza indicazione in etichetta, come pure i succhi di frutta o il concentrato di pomodoro dalla Cina, i cui arrivi sono aumentati del 379% nel 2015 per un totale di 67 milioni di chili”.

 

Link per approfondire:
http://www.coldiretti.it/Pagine/default.aspx#
 
Foto tratte da:
http://www.terraoggi.it/eventi_interventi/Etichettatura_lattedal_1%C2%B0_gennaio_2017/15809/9
https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Cilento_(olio).jpg
http://saperefood.it/vino-dal-1-gennaio-2017-si-passa-al-registro-telematico/#prettyPhoto


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