di Giuliano Sandroni Diretta derivazione del “mulsum", la bevanda contenente vino e miele e con questa gli antichi romani amavano precedere i pasti. Grazie alle sue proprietà stimolanti l’appetito, l’aperitivo nei secoli ha subito profonde trasformazioni strutturali e culturali. Fu grazie a un barista, Antonio Benedetto Carpano con l’invenzione del Vermout, se nel 1786 in Italia, a Torino, nacque la strana abitudine alto borghese di ritrovarsi, prima di consumare i pasti principali, a bere qualcosa che potesse stimolare l’appetito. Questa bevanda dolce- amara, composta da vino aromatizzato da trenta erbe, con l’aggiunta di spezie, alcol, zucchero e assenzio, divenne una vera e propria fonte di attrazione per il locale torinese, tra i cui avventori annoverava personalità del calibro di Giuseppe Verdi e di Camillo Benso conte di Cavour. Il successo fu tale che la gustosa bevanda divenne ingrediente di numerosi cocktails e l’usanza dell’aperitivo si diffuse velocemente nel resto della penisola. Negli USA l'idea di bere prima dei pasti ha le sue radici nell'epoca del proibizionismo, quando furono approvate le leggi che bandivano il consumo di alcol. Le persone, prima di mangiare al ristorante dove l'alcol non sarebbe stato servito, partecipavano a happy hour o cocktail hour presso gli speakeasy (distillerie illegali di alcol). Successivamente i cocktail lounge tennero viva l'abitudine di bere prima della cena. L’happy hour entrò nell'uso civile americano intorno al 1960, specialmente dopo un articolo del Saturday Evening Post del 1959 sulla vita militare. La pratica o semplicemente lo slogan happy hour sono stati via via adottati in altri paesi e da altre categorie di esercizi commerciali, con variazioni nelle fasce orarie e nella tipologia dei prodotti soggetti a sconto. L’happy hour, con il passare del tempo, in molti paesi degli Stati Uniti d’America è stato proibito, in altri come Canada, Irlanda e Regno Unito ha subito restrizioni notevoli per contrastare il diffondersi dell’alcolismo, soprattutto tra i giovani In Italia l’happy hour, nei locali che la propongono, comincia in genere più tardi che nella versione originaria e si prolunga nella serata, spesso fino alle 20 o alle 21. Nel caso di locali notturni, gli sconti sulle consumazioni sono praticati nelle prime ore di apertura. Da una indagine effettuata da Coldiretti-Censis risulta che quasi tre giovani sotto i 35 anni su quattro (71%), soprattutto nel fine settimana, fa ricorso all’apericena, quel mix tra il rito dell’aperitivo e un pasto propriamente detto. Accanto ad arachidi, olive e salatini si aggiungono ai cocktails tocchetti di salumi, tartine, bruschette, mini porzioni di pasta, finger-food, pizzette e rosticini. Il cocktail re dell’Happy hour moderno è da considerarsi lo Spritz. É fresco, colorato, leggermente alcolico e si prepara facilmente. Ogni barman ha la sua ricetta particolare per preparare questo cocktail. La ricetta classica prevede l’uso di Prosecco e Aperol, con l’aggiunta di mezza fetta di arancia e cubetti di ghiaccio (per non perdere le bollicine servire subito). Ogni barman ha la sua particolare ricetta. Basta sostituire l’Aperol con il Bitter Campari e il gusto sarà più amaro e il colore più rosso. Sostituendolo con il Martini Rosso si otterrà un sapore e un colore più intensi. Si può usare un vino bianco fermo, piuttosto che uno spumante pregiato, possiamo sostituire un amaro all’Aperol per avere un gusto più deciso; usare metà vino e metà acqua frizzante o seltz per renderlo più leggero. Si può usare della granita al limone nel bicchiere al posto del ghiaccio. Interessante anche la ricetta dello spritz al melograno, uno degli aperitivi analcolici da preparare durante la stagione autunnale che vede aggiungere dell’acqua minerale o della soda al succo di melagrana. L’importante è consumarlo in compagnia per un really happy hour Foto tratte da:
https://www.thedeepings.com/wp-content/uploads/sites/114/2017/09/Keep-Calm-It-Is-Happy-Hour.png http://www.alsolitopostocafe.it/happy-hour/wp-content/uploads/2015/05/aperitivo2.jpg http://www.lacittadisalerno.it/cronaca/happy-hour-lo-sfogo-dei-giovani-e-i-diritti-del-resto-della-comunit%C3%A0-1.1792943 Potrebbe interessarti anche:
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