Tra le ultime uscite di Slow Food Editore un altro completo e pratico ricettario: 1, 2, 3 facile e slow.
Carlo Bogliotti spiega nell’introduzione qual'è l’anima di questo volume: idee semplici, di facile realizzazione, senza rinunciare però al gusto e alla qualità, cioè a quel principio di “buono, pulito e giusto” su cui si fonda Slow Food. Si perché con “slow” non si intende una cucina dai lunghi tempi di preparazione e cottura, dalle tecniche complesse e dai piatti elaborati, ma piuttosto qualcosa che sia sì fast, ma anche good, riprendendo l’idea già espressa dallo chef catalano Ferran Adrià. Il lavoro, gli impegni: il ritmo delle nostre vite e della società è spesso frenetico; Slow Food non rinuncia però a darvi la sua risposta, con quello che nasce come un libro dedicato a chi ha poco tempo da dedicare alla cucina, ma ideale anche per i principianti. Ecco allora una selezione di ricette della tradizione italiana da preparare con pochi ingredienti fondamentali. Dalla panzanella toscana agli gnocchi di mele di Bolzano, dalla baciocca ligure alla pasta allo scarpariello campana. Per la prima volta, le immagini del libro ci mostrano anche gli ingredienti principali e non solo la pietanza finale, proprio per farci capire la semplicità delle ricette selezionate. Dopo l’introduzione segue un breve capitolo dedicato agli attrezzi indispensabili in ogni cucina, divisi in tre grandi categorie: quelli per cuocere, quelli per tagliare e infine quelli per mescolare. Anche in questo caso non si parla di un’attrezzatura da cucine stellate, ma di una basilare dotazione di utensili. Seguono 130 ricette divise come da tradizione in antipasti, primi, secondi e contorni, dolci. In accordo con lo stile di altri ricettari Slow Food per ogni ricetta è segnalato l’autore o il ristorante in cui viene servito e la regione di provenienza. Spesso, invece, in rosso alla fine di ogni ricetta, si trovano consigli e curiosità. Prendetevi quindi il poco tempo necessario per realizzare qualcuno di questi gustosi piatti e usatelo al meglio!
Link per approfondire:
http://www.slowfoodeditore.it/it/ricettari-slow-food/1-2-3-facile-e-slow-676.html https://www.facebook.com/SlowFoodEditore/?fref=ts Foto gentilmente fornite da Slow Food Editore
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Abbiamo già parlato in questo articolo di cosa si intende con la definizione “superfood” e di quanto siano realmente “super” gli alimenti che finiscono sotto questa catalogazione. Se nel primo capitolo abbiamo parlato delle bacche di Goji, oggi ci soffermeremo su quello che potremmo definire un prodotto controverso, ovvero la canapa.
Ma in questo articolo quello che ci interessa maggiormente è l’ambito alimentare, dove comunque si presentano varie scelte: si possono raccogliere i semi consumandoli interi o decorticati, oppure lavorarli ottenendo olio e farina. Anche in questo caso però il prodotto di scarto, il panello (la mattonella di residui solidi restanti dopo la spremitura dei semi) può essere riutilizzato a sua volta come mangime per animali.
In cucina fin dall’antichità i semi di canapa non hanno avuto molta fortuna, in quanto considerati un cibo povero, un cibo del popolo. Soltanto molti anni dopo si è arrivati a una rivalutazione di questo alimento e alla scoperta delle sue virtù naturali. Innanzitutto i semi di canapa si possono definire come dei “proteici completi”: sono composti per il 20-25% da proteine, ma in una combinazione eccezionale che vede presenti tutti gli 8 amminoacidi essenziali per la sintesi proteica e quindi per il rinnovo cellulare. Inoltre sono ricchi di vitamina E, mentre la loro parte lipidica è composta principalmente da grassi insaturi, i così detti “acidi grassi buoni”: gli Omega 3 e gli Omega 6. Quindi la canapa a livello alimentare è senza dubbio un “superfood”, intendendo con questa definizione un alimento ideale da inserire nella propria dieta, ovviamente senza immaginare effetti curativi miracolosi. Detto questo, sicuramente la presenza degli Omega 3 e 6 aiuta a bilanciare e tenere basso il livello di colesterolo, mentre la vitamina E la rende un prezioso antiossidante, in grado di neutralizzare i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare e dell’affaticamento del sistema immunitario.
I semi possono essere utilizzati per insaporire insalate, muesli o yogurt, ma si possono realizzare anche ottime salse e un pesto alternativo. La farina può essere aggiunta a impasti dolci e salati, nella preparazione di pane, pasta, crespelle e impasti dolci (come per esempio la pasta frolla). Così come per la soia, la farina è utilizzata anche per preparare il latte di canapa (chiamato Hemp-Milk o Hemp-Drink), mentre dall’ammollo dei semi con successiva spremitura si ottiene quello che potremmo chiamare tofu alla canapa (Hemp-Fu). Quest’ultimo si prepara come il tofu classico, mentre l’Hemp-Milk può essere bevuto da solo o utilizzato come base per frullati. L’olio è ideale per condire a crudo al posto dell’olio d’oliva. Importante per la conservazione di tutti i prodotti fino a ora citati riporli in frigo dopo l’apertura, per evitarne l’irrancidimento e preservare le proprietà nutritive. Sempre in ambito alimentare, non dimentichiamo le infiorescenze che, una volta essiccate, possono essere sia utilizzate per la preparazione di tisane o come aromatizzante, sia (a seguito della loro lavorazione) per la produzione di olio essenziale. Un valido esempio dell’impiego delle infiorescenze come aromatizzante è sicuramente dato dalla birra (a Pisa potete provare la “Hempathy” del Birrificio Sociale La Staffetta). Di seguito vi proponiamo la nostra ricetta per ottenere un’ottima pasta frolla con la farina di canapa. Pasta frolla alla canapa Ingredienti: 300 g farina 00, 120 g farina di canapa, 2 uova, 180 g di zucchero, 200 g di burro, lievito per dolci. Procedimento: montare insieme le uova e lo zucchero. In un’altra ciotola unire i due tipi di farina e il lievito, mescolando bene. Aggiungere al composto di uova il burro e mescolare. Unire il composto di farine e lavorare velocemente fino a ottenere una pasta omogenea. Avvolgere nella pellicola trasparente il panetto e far riposare in frigo per almeno 30 minuti. Una volta lasciata riposare potete utilizzare questa pasta frolla per le vostre torte, crostate o biscotti.
Pasta frolla e crostata
Link per approfondire http://www.toscanapa.com/ http://www.lastaffetta.com/about-us.html https://www.facebook.com/m126volterra/ https://www.facebook.com/LaStaffettaARCI/?fref=ts https://www.facebook.com/Toscanapa/?fref=ts Foto tratte da: http://wiki.cucchiaio.it/wiki/superfood/#sthash.8SntKj17.dpuf http://nuovabrianza.it/vegan-semi-canapa-miniera-benefici/ Pianta di Canapa sativa, infiorescenze, pasta frolla e crostata: foto dell’autore e gentilmente fornite dall’Azienda Agricola “Le Valle del Baroni” – Manciano (GR) |
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Febbraio 2021
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