di Eva Dei L’estate è appena iniziata e con lei è arrivata la tanto temuta prova costume. Blog, riviste e programmi televisivi hanno iniziato già qualche mese fa a proporvi diete di vario tipo per non farvi trovare impreparati e continueranno a proporvi le classiche diete miracolose dell’ultimo minuto: detox, iperproteica, dissociata, del gruppo sanguigno, del limone e chi più ne ha, più ne metta. Ovviamente potrà apparirvi scontato ma il modo migliore per ritornare in forma è quello di abbinare a un’alimentazione sana della regolare attività fisica. Inoltre, per correggere le abitudini sbagliate in fatto di cibo e bevande, è sempre bene rivolgersi a uno specialista, che sarà in grado di indicarvi il giusto apporto di calorie giornaliere in base alla vostra corporatura e alle vostre abitudini, dandovi magari anche un obiettivo, ovvero un peso “desiderabile” in rapporto alla vostra costituzione corporea, statura, sesso ed età. Purtroppo le notizie che si leggono su siti e pubblicazioni di vario genere non sono sempre attendibili e affidabili, così come non lo sono spesso le “diete del momento”. In questo articolo proveremo a sfatare alcune delle convinzioni sbagliate più radicate. Pane e pasta sono il “male”: nell’immaginario comune questi alimenti sono il primo vero nemico del peso forma. Questa convinzione è errata se si considera che il 45-60% delle calorie complessive giornaliere dovrebbe essere apportato proprio dai carboidrati complessi, come per esempio dalla pasta. L’unica cosa a cui bisogna stare attenti in questo caso sono le porzioni e gli eventuali condimenti utilizzati. Mentre per quanto riguarda il pane, questo è sicuramente meno calorico di molti suoi sostituti come crackers e grissini, dove il contenuto di acqua è minore, mentre è maggiore quello di grassi. L’idea che i carboidrati siano degli alimenti “negativi” è stata fomentata delle sempre più dilaganti diete iperproteiche. Queste ultime non hanno alcuna validazione scientifica, ma anzi consigliano comportamenti alimentari sbagliati e, se adottati a lungo, anche rischiosi. Molti non lo sanno, ma con la totale abolizione dei carboidrati in favore dei cibi proteici si ha un aumento anche dei grassi, inevitabilmente in essi contenuti. Inoltre la diminuzione drastica dei carboidrati causa uno stato di chetosi (aumento dell’acidità del sangue e degli altri liquidi corporei) che porta a una sorta di intossicazione cronica del nostro organismo. Bisogna preferire i prodotti “light”: innanzitutto bisogna capire il vero significato di “light”. Con questa definizione si indicano degli alimenti “alleggeriti”: molto simili come aspetto e sapore ai loro equivalenti tradizionali, ma modificati nella loro composizione in modo che siano meno calorici. Spesso tali prodotti sono però peggiori dal punto di vista nutrizionale, mentre la differenza dal punto di vista calorico non è così rilevante. Anzi, psicologicamente, definire un prodotto come “light” ci fa credere di poterne mangiare quantità maggiori, facendoci sentire liberi di eccedere. Bisogna eliminare tutti i grassi: questo procedimento è impossibile, ma in ogni caso una giusta e controllata qualità di grassi è indispensabile nella nostra dieta, in quanto apportano acidi grassi essenziali che il nostro organismo è incapace di sintetizzare in altro modo. Ovviamente però si può dosare e scegliere la giusta tipologia di grassi da assumere; infatti è bene prediligere quelli di tipo vegetale rispetto a quelli di tipo animale. Barrette e centrifugati possono sostituire i pasti: provvisoriamente, questi alimenti possono essere utilizzati quando si ha poco tempo per consumare un pasto: quando si è fuori casa o la pausa lavoro è veramente limitata, ma è bene non adottarli in maniera continuativa. Se il loro valore calorico rispetto a un pasto vero e proprio o a un panino è più o meno lo stesso, quello nutrizionale è molto inferiore; allo stesso tempo il senso di sazietà che inducono è solo provvisorio, quindi dopo poche ore si può ripresentare un forte senso di fame. Fonti: M. Ticca, Miraggi alimentari, Bari, Laterza, 2018. Immagini tratte da: https://www.kennedy.edu.ar/noticia/ademas-de-la-anorexia-y-la-bulimia-que-otros-trastornos-alimentarios-existen/ https://www.huffingtonpost.com.au/2017/09/12/what-is-a-carb_a_23205152/ https://www.huffingtonpost.com.au/2017/09/12/what-is-a-carb_a_23205152/ Potrebbe interessarti anche:
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di Eva Dei Il Castello Editore porta in libreria tutti i profumi e i sapori della cucina etnica. Thailandia, Giappone, Marocco e India: quattro Paesi diversi, quattro diversi ricettari per aiutarvi a preparare in casa alcuni piatti di queste tradizioni culinarie. Ricettari di circa 100 pagine, dove tutte le preparazioni richiedono principalmente quattro ingredienti, dalle salse ai dolci, passando per piatti unici e bevande. L’autrice del volume sulla cucina indiana è Sandra Salmandjee: genitori originari del nord dell’’India, ha iniziato a far conoscere la cucina della sua nazione sul suo blog, Bollywood Kitchen. Sebbene molto conosciuta e apprezzata la cucina indiana è attorniata da una serie di luoghi comuni e preconcetti, primo fra tutti l’impossibilità di poter riprodurne i piatti a casa vista la difficoltà nel reperire molti ingredienti “non comuni”. Sanjee (come Sandra invita i suoi lettori a chiamarla) si propone di farvi cambiare idea, dimostrando come sia possibile cucinare pietanze indiane utilizzando solo 4 ingredienti (sale, olio e pepe esclusi) di facile reperibilità. Dopo una veloce carrellata di ingredienti che non possono mancare nella vostra dispensa (riso basmati, lenticchie corallo, yogurt naturale, zenzero, spezie, aglio, cipolla, frutta secca, limone e coriandolo) si parte con 10 ricette di salse e antipasti. La grafica appare subito molto accattivante: foto dall’alto, sulla destra il piatto finito, a sinistra in colonna i quattro ingredienti necessari, mentre al centro il procedimento punto per punto. Passando dalla raita a vari tipi di chutney fino alle più famose samosa arriviamo alla seconda sezione: “piatti e contorni”. Questa è la parte più ampia del ricettario con le sue 20 ricette; potete scegliere una pietanza e gustarla come piatto unico oppure prepararne varie in quantità minori, sperimentando sapori diversi e condividendo il piatto con la vostra famiglia o i vostri ospiti come vuole la tradizione indiana. I curry di vario tipo la fanno da padrone, ma troverete anche vari piatti di riso e la ricetta del famosissimo naan. Il volume si conclude con 8 ricette di dolci e bevande per ultimare il vostro pasto o per concedervi uno sfizioso spuntino. Una volta che vi sentirete più sicuri dopo aver sperimentato queste ricette, in chiusura del libro troverete qualche piccolo accorgimento dell’autrice per arricchire le preparazioni che ormai padroneggiate. Non resta che correre a fare la spesa per portare un po’ di India sulla vostra tavola! Immagini tratte da: foto gentilmente fornite da Il Castello Editore. Potrebbe interessarti anche: |
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Febbraio 2021
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