di Eva Dei Da qualche anno il processo di fermentazione degli alimenti sta riscuotendo sempre maggior successo: si sente parlare con interesse di kefir, kombucha, verdure fermentate e lievito madre, nuovi protagonisti delle nostre tavole e consigliati nelle varie diete. Ma come ci spiega Sandor Ellix Katz nel suo volume “Il mondo della fermentazione” edito in Italia da Slow Food Editore, la fermentazione è un processo molto antico, addirittura antecedente alla scrittura e alla coltivazione. Sfortunatamente il “terrore” della cultura occidentale verso germi e batteri ci ha fatto dimenticare di questa antica preparazione artigianale, possibile proprio grazie all’azione di microorganismi come lieviti e funghi. Ovviamente la fermentazione è alla base di molti alimenti che consumiamo, come pane, formaggio, vino e birra, anche se probabilmente la maggior parte dei consumatori non ne è nemmeno minimamente consapevole. Tutti gli altri processi casalinghi similari sono andati dimenticati, così come l’abitudine del nostro palato a quei sapori tipicamente aciduli. Come in molti altri campi, il ritorno a tradizioni passate, la ricerca di preparazioni più digeribili e nutrienti, meno industriali, ha portato alla riscoperta della fermentazione, in passato utilizzata soprattutto per la sua capacità di conservare gli alimenti: «I microrganismi della fermentazione producono infatti alcol, acido lattico e acido acetico, tutti “conservanti biologici” che mantengono integri i nutrienti e prevengono il deterioramento e il prolificare di microrganismi patogeni.» Conservazione, ma anche migliore assimilazione dei nutrienti degli alimenti, che durante il processo vengono ridotti in forme più “semplici”. L’autore, senza ergersi a esperto, ma definendosi un “conoscitore generico”, ci parla a lungo della storia e dei benefici della fermentazione nell’introduzione e nei primi 4 capitoli del manuale. Dopo qualche consiglio sugli utensili che possono esserci utili per avviare la nostra fermentazione casalinga (sì perché non sono necessarie attrezzature all’avanguardia, grandi competenze o condizioni da laboratorio), i capitoli successivi si suddividono in base alla tipologia di alimenti che vogliamo manipolare. Fin da subito l’autore ci informa che nel volume non si parlerà di pesce, carne o tofu fermentati. Si parte quindi con il capitolo dedicato alle verdure, dove si spazia dai più comuni crauti fino al coreano kimchi (verdure fermentate in salamoia condite in vari modi, ma spesso piccanti), passando per la più nota salamoia. Nel capitolo successivo troviamo invece le bevande leggermente fermentate, con particolare riguardo alla carbonizzazione e all’uso di diversi starter (zenzero, kombucha, kefir d’acqua, …). Il capitolo 6 è dedicato ai fermentati caseari: yogurt, kefir, formaggi e latticello. Nella parte finale l’autore indica alcune alternative vegane come lo yogurt vegetale e la panna acida di girasole. Il manuale continua con un’altra grande categoria, quella dei fermentati di cereali; tutto inizia con l’avvio della pasta madre, indispensabile poi per la lievitazione del pane, di cui troviamo ricette provenienti da varie parti del mondo. Il capitolo 9 è dedicato invece ai fermentati di legumi: dosa, miso e tempeh solo per citarne alcuni. Arriviamo quindi ai vini e a tutte le bevande similari alcoliche; subito dopo è la volta delle birre e infine all’aceto. A conclusione del volume, per chiudere il cerchio, alcune considerazioni finali e un capitolo dedicato alle fermentazioni di alcuni ben noti cuochi italiani. La traduzione di uno dei più completi volumi sulla fermentazione è dunque arrivata sugli scaffali delle librerie italiane, non fatevelo scappare. Immagini tratte da: foto gentilmente fornita da Slow Food Editore. https://www.foodtomeetyou.com/sandor-ellix-katz-a-fermentation-fetishist/ Potrebbe interessarti anche:
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di Lorenza Mariggiò ![]()
Il pesce e i crostacei sono la vostra passione ma non avete idea di come cucinarli? O addirittura che tipo di pesce scegliere, come pulirlo o sfilettarlo? Questo libro fa al caso vostro: 208 pagine di ricette e nozioni base sulla pulizia e la cottura del pesce. La prima parte del libro è dedicata alla pulizia e alla preparazione del pesce, descritte e illustrate passo passo. Viene spiegato ad esempio come pulire e sfilettare una spigola, una sogliola o la rana pescatrice, come preparare e aprire le cozze, come preparare il fumetto o delle semplici e gustose salse, calde e fredde, delle marinate o dei burri che serviranno per accompagnare i vostri gustosi piatti di pesce. Oltre alla preparazione, possiamo consultare una pratica tabella con le stagioni della pesca e informazioni sulle grammature per ogni porzione in base al tipo di pesce o ai minuti di cottura dei crostacei. Dopo la preparazione arriva la cottura: è questo il tema principale della seconda parte del libro, dedicata alle ricette. In questa parte troviamo sei capitoli, ognuno dei quali dedicato a una ben precisa tipologia di pesce: pesci piatti a quattro e a due filetti, pesci rotondi a due filetti, pesci rotondi di acqua dolce, le conchiglie, i crostacei e i molluschi. Le ricette sono sfiziose, originali e varie. Si va dagli antipasti ai secondi, spesso accompagnati da un contorno, passando per primi piatti, zuppe e insalate. Così in questo volume troverete come preparare il sushi, gli spiedini di pescatrice con pere e salame piccante, la granseola ripiena di verdure, gli spaghetti con misto di conchiglie, i toast con bottarga e asparagi, oppure l’insalata verde con merluzzo all’anice. La grafica accattivante e le foto colorate rendono ancora più piacevole la lettura, riempendo gli occhi e la mente di quello che potrebbe essere l’odore e il sapore del piatto proposto e la bocca di acquolina.
Il libro è un invito a tuffarvi nel mare di sapori che pesci e frutti di mare possono offrire, solleticando la vostra curiosità e facendovi esclamare: questo piatto devo assolutamente provarlo! Immagini tratte da: foto gentilmente fornite da Il Castello Editore. Potrebbe interessarti anche: |
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Febbraio 2021
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