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5/12/2019

Che cavolo vuoi?

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di Giuliano Sandroni
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​In questa stagione basta girare per mercati o supermercati e di cavoli se ne trovano davvero tanti e di ogni specie.

Questi ortaggi invernali ricchi di vitamine aspettano solo di essere lessati e gustati in minestre, zuppe, tortini oppure consumati crudi per arricchire insalate.

Il cavolo, della famiglia delle crucifere, genere brassica, infatti è uno dei vegetali con più declinazioni, nell’orto e a tavola e ha alti contenuti di fibre e minerali, rilevanti quantità di vitamine , provate proprietà antiossidanti e di capacità preventive dei tumori.

L'alto quantitativo di minerali è causa del tipico odore che si sprigiona durante la cottura, e che è dovuto allo zolfo e che è possibile neutralizzare con l'aggiunta di limone o aceto in cottura.

Tra le specie di cavoli più comuni troviamo il cavolfiore bianco con forma a fiore, il cavolfiore viola  meno diffuso sul mercato è meno conosciuto del precedente, ma di certo non meno saporito, il cavolo verde cimoso, che è conosciuto anche con i nome di broccolo romanesco, ha forma appuntita composta da cimette regolari di un colore verde brillante.

Il cavolo cappuccio verde invece, è particolarmente ricco di potassio, ha buone quantità di calcio e fosforo, è considerato  anti-raffreddore per eccellenza grazie all’elevato contenuto di vitamina C e allo zolfo, è ottimo disinfettante e tonificante nelle affezioni dell’apparato respiratorio.
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Il cavolo rosso o cavolo cappuccio rosso è considerato da molti esperti un alimento amico del cuore, in quanto ricco di vitamine e di betacarotene.
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La verza è una varietà di cavolo, simile al cavolo cappuccio, presenta foglie grinzose, increspate e con nervature prominenti di colore verde intenso, ha alte proprietà antinfiammatorie e protettive per l’apparato gastrointestinale, previene a stipsi. In cucina è utilizzato come ingrediente della Cassoeula, ricetta tipica lombarda e dei pizzoccheri valtellinesi.

Esiste inoltre un cavolo con forma completamente diversa da quelli già citati, si tratta del cavolo nero toscano, detto anche cavolo a penna, caratterizzato da lunghe e sottili foglie scure, che fanno acquisire allo stesso l’appellativo di cavolo senza testa.
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E’ il protagonista indiscusso di zuppe e minestre, tra cui la famosa ribollita toscana, buonissimo anche stufato, nella vellutata, nel cous-cous. ​

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​siste inoltre una singolare varietà di denominata cavolo cinese che ricorda vagamente la forma della lattuga romana, costituito da foglie carnose e ampie, di colore verde chiaro, il suo interno è quasi bianco e le sue coste sono molto spesse, di colore bianco- argenteo.
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Questo tipo di cavolo, molto diffuso nella cucina orientale (è uno degli ingredienti base dei famosi involtini primavera), viene spesso abbinato a piatti di carne e pesce, ma può essere consumato anche marinato oppure in salamoia con l’aggiunta di aglio, chili, cipolle e atre spezie.

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​ Il cavolo marino è una pianta erbacea la cui parte edibile è costituita da piccoli fogliari che diventano teneri e croccanti a seguito di particolari tecniche di coltura.  è presente soprattutto nelle ricette liguri, le fogli giovani, si consumano crude o cotte come gli spinaci: hanno un piacevole sapore che ricorda la nocciola, e è perfetto e in un’insalata mista. I suoi giovani germogli sono molto buoni crudi oppure possono anche essere scottati come gli asparagi. Esso fornisce, specialmente se cresciuto vicino al mar, un profilo minerale unico che comprende iodio, zolfo, vitamina C, è un prezioso alleato della nostra salute in quanto stimola il metabolismo, la minzione e aiuta a rilasciare tossine, rafforza il sistema immunitario grazie al notevole apporta di vitamina C.

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​Il cavolo rapa ha la forma di un bulbo e dimensioni simili a quelle di una mela. Ha un sapore che ricorda quello del cavolfiore, ma più aromatico.

Può essere consumato crudo oppure cotto ed è un concentrato di vitamine e minerali, a fronte di un contenuto molto limitato di calorie.

Il cavolo trunz, il cui nome deriva dallo scherzoso appellativo con cui gli abitanti di Catania prendevano in giro quelli di Acireale (nel senso di “testa di rapa”), è un cavolo che si coltiva nel territorio di Acireale e dei comuni limitrofi. Esso si contraddistingue per le piccole dimensioni e per il fatto che la sua parte mangiabile presenta tipiche striature viola. Può essere consumato da solo oppure come contorno di un secondo piatto a base di carne alla brace. Nel caso in cui venga cotto, lo si fa solitamente stufato (stufateddu), oppure lo si utilizza come ulteriore ingrediente della pasta con le sarde.

I cavoletti di Bruxelles, infine, sono germogli dalla forma globosa e dal colore brillante, sono tipici del Nord Europa, versatilissimi in cucina e rappresentano una vera e propria miniera di salute per le ossa, la vista e la memoria.


 Immagini tratte da:


-Immagine 1 da: https://www.terranuova.it/var/terranuova/storage/images/fai-da-te/come-riprodurre-i-semi-dei-cavoli/1095051-1-ita-IT/Come-riprodurre-i-semi-dei-cavoli_articleimage.jpg
-Immagine 2 da: 2verza
http://www.sanomangiare.it/wp-content/uploads/2015/11/VERZA3.jpg
-Immagine 3 da: https://www.coopfirenze.it/uploads/11669/medium/cavolo_cinese.jpg?1419853554
-Immagine 4 da: cavolo marino
http://luirig.altervista.org/cpm/albums/bot-units26/crambe-maritima65433.jpg
-Immagine 5 da: http://www.unmondobio.it/wp-content/uploads/2013/02/cavolo-rapa.jpg

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