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22/9/2016

BIO al SACCO: parole d’ordine sfuso e biologico

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di Eva Dei
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Era il 2014 quando si annunciava l’apertura a Berlino di Original Unverpackt, supermercato privo di imballaggi ideato da due imprenditrici tedesche. Dallo scorso 17 settembre anche Pisa al primo prototipo di questo tipo di negozio. Certo le dimensioni sono più piccole, ma l’ideale che lo porta avanti è altrettanto forte. Si chiama BIO al SACCO, si trova in via Garibaldi 101; qui potrete trovare prodotti di vario genere, quasi tutti con certificazione biologica, biodinamica o comunque prodotti da aziende locali. I proprietari hanno infatti deciso di privilegiare, quando possibile, la filiera corta. Spezie, pasta, cereali, legumi, frutta secca, disidratata o candita, prodotti per l’igiene personale, mangime per animali, succhi di frutta, confetture e molto altro, ecco cosa troverete sugli scaffali di BIO al SACCO, ma la cosa che più di tutte vi sorprenderà è che potrete acquistare molti di questi prodotti sfusi (là dove buonsenso e legge permettono). Addirittura i proprietari invitano i loro clienti a venire muniti, oltre che delle proprie borse, anche dei propri contenitori!
Tutte queste scelte vanno verso un consumo sempre più consapevole e salutare di quello che si acquista e si mangia, prestando però attenzione anche all’ambiente, limitando la produzione di rifiuti.
Abbiamo avuto la possibilità di fare due chiacchiere con Pierpaolo Corradini, che insieme alla moglie Martina Barontini, ha aperto questo particolarissimo negozio.

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Pierpaolo Corradini all’interno del suo negozio BIO al SACCO.
Eva Dei: Iniziamo con la domanda più ovvia: da dove nasce l’idea di aprire un negozio come BIO al SACCO?
Pierpaolo Corradini: In realtà l’idea ce l’ho da tantissimi anni, dalle primissime volte che vidi nascere questo tipo di negozi, per esempio Effecorta a Capannori. Inoltre faccio parte di un Gas da circa 20 anni ormai, sono sempre stato attento all’alimentazione, ho scritto anche un libro in proposito (Quello che le etichette non dicono. Guida per uscire sani dal supermercato edito da Emi) e ho sempre continuato ad approfondire questo argomento. In più cerco di stare attento all’ambiente: ho seguito un corso su Rifiuti Zero, ho scritto un articolo sull’Espresso sul parco di Göteborg, dove c’è una grandissima isola ecologica,… Sommando tutte queste cose, i figli che crescono, l’impegno nel gestire tre lavori diversi, ho deciso di buttarmi in questa avventura.

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Libri in vendita a BIO al SACCO, tra cui Quello che le etichette non dicono. Guida per uscire sani dal supermercato.
E. D: L’ interesse per un’alimentazione salutare ha radici profonde quindi?
P. C: Sì, in realtà sì. Anche il libro l’ho scritto perché, pur comprando molte cose al Gas, andavo, e vado tutt’ora, a fare la spesa anche nei supermercati. Improvvisamente mi sono reso conto che di quello che mangiavo non sapevo niente. Allora ho deciso di documentarmi;  il  libro inizialmente ed egoisticamente è nato per me, ma poi ho deciso di scriverlo nel modo più semplice possibile, perché volevo che fosse fruibile a tutti.
 
E. D: Quali sono state le maggiori difficoltà che avete incontrato?
P. C:Ci abbiamo messo un po’ per trovare i fornitori, volendo vendere prodotti sfusi. Anche trovare i contenitori da tenere in negozio non è stato così semplice. In ogni caso dobbiamo ringraziare tutti gli amici che ci hanno aiutato, ciascuno a suo modo, dalla creazione del sito alla fabbricazione dei mobili.

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Dispenser con cereali
E. D: Come mai la scelta è ricaduta su questa zona di Pisa?
P. C: Rifacendoci un po’ al passato, quando la spesa si faceva andando in diverse botteghe del quartiere specializzate in un certo tipo di prodotti, abbiamo pensato che questo fosse un ottimo posto per inserirci. Qui vicino infatti c’è una della macellerie storiche più famose di Pisa, un fornaio e un ortofrutta.
 
E. D: Quindi per il momento avete deciso di non tenere determinati prodotti come frutta, verdura o pane?
P. C: In realtà questi prodotti ci sono già stati chiesti, soprattutto il pane. Per il momento abbiamo deciso di mettere sul bancone un quaderno dove ogni cliente può scrivere quello che amerebbe trovare in più sugli scaffali. Alcune cose erano già previste, altre vedremo. Forse non riusciremo ad accontentare tutti, ma cercheremo di farlo il più possibile!
 
E. D: Come mai avete scelto principalmente prodotti biologici e biodinamici?
P. C: La risposta è molto semplice, perché questo tipo di prodotti sono migliori per la nostra salute. Un prodotto biologico, e ancora di più quello biodinamico, per ottenere la certificazione non viene sottoposto a determinati trattamenti con pesticidi.
 
E. D: Quale è stata la risposta delle persone dall’apertura?
P. C: Siamo molto contenti, all’inaugurazione è venuta tantissima gente e anche il flusso di clienti in questi giorni sembra buono. Addirittura molti ci chiedono se siamo un franchising: non lo siamo, ma sicuramente questa domanda ci fa capire che abbiamo fatto e stiamo facendo bene!

Link:
http://bioalsacco.com/
https://www.facebook.com/bioalsacco/?ref=ts&fref=ts&qsefr=1
 
Foto tratte da:
Foto dell’autore e gentilmente fornite da Bio al sacco

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