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17/10/2018

Il mondo della fermentazione

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di Eva Dei
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  • Titolo: Il mondo della fermentazione
  • Autore: Sandor Ellix Katz
  • Editore: Slow Food Editore
  • Prezzo: 18,00 €
Da qualche anno il processo di fermentazione degli alimenti sta riscuotendo sempre maggior successo: si sente parlare con interesse di kefir, kombucha, verdure fermentate e lievito madre, nuovi protagonisti delle nostre tavole e consigliati nelle varie diete. Ma come ci spiega Sandor Ellix Katz nel suo volume “Il mondo della fermentazione” edito in Italia da Slow Food Editore, la fermentazione è un processo molto antico, addirittura antecedente alla scrittura e alla coltivazione. Sfortunatamente il “terrore” della cultura occidentale verso germi e batteri ci ha fatto dimenticare di questa antica preparazione artigianale, possibile proprio grazie all’azione di microorganismi come lieviti e funghi. Ovviamente la fermentazione è alla base di molti alimenti che consumiamo, come pane, formaggio, vino e birra, anche se probabilmente la maggior parte dei consumatori non ne è nemmeno minimamente consapevole. Tutti gli altri processi casalinghi similari sono andati dimenticati, così come l’abitudine del nostro palato a quei sapori tipicamente aciduli. Come in molti altri campi, il ritorno a tradizioni passate, la ricerca di preparazioni più digeribili e nutrienti, meno industriali, ha portato alla riscoperta della fermentazione, in passato utilizzata soprattutto per la sua capacità di conservare gli alimenti:

«I microrganismi della fermentazione producono infatti alcol, acido lattico e acido acetico, tutti “conservanti biologici” che mantengono integri i nutrienti e prevengono il deterioramento e il prolificare di microrganismi patogeni.»
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Conservazione, ma anche migliore assimilazione dei nutrienti degli alimenti, che durante il processo vengono ridotti in forme più “semplici”. L’autore, senza ergersi a esperto, ma definendosi un “conoscitore generico”, ci parla a lungo della storia e dei benefici della fermentazione nell’introduzione e nei primi 4 capitoli del manuale. Dopo qualche consiglio sugli utensili che possono esserci utili per avviare la nostra fermentazione casalinga (sì perché non sono necessarie attrezzature all’avanguardia, grandi competenze o condizioni da laboratorio), i capitoli successivi si suddividono in base alla tipologia di alimenti che vogliamo manipolare. Fin da subito l’autore ci informa che nel volume non si parlerà di pesce, carne o tofu fermentati. Si parte quindi con il capitolo dedicato alle verdure, dove si spazia dai più comuni crauti fino al coreano kimchi (verdure fermentate in salamoia condite in vari modi, ma spesso piccanti), passando per la più nota salamoia. Nel capitolo successivo troviamo invece le bevande leggermente fermentate, con particolare riguardo alla carbonizzazione e all’uso di diversi starter (zenzero, kombucha, kefir d’acqua, …). Il capitolo 6 è dedicato ai fermentati caseari: yogurt, kefir, formaggi e latticello. Nella parte finale l’autore indica alcune alternative vegane come lo yogurt vegetale e la panna acida di girasole. Il manuale continua con un’altra grande categoria, quella dei fermentati di cereali; tutto inizia con l’avvio della pasta madre, indispensabile poi per la lievitazione del pane, di cui troviamo ricette provenienti da varie parti del mondo. Il capitolo 9 è dedicato invece ai fermentati di legumi: dosa, miso e tempeh solo per citarne alcuni. Arriviamo quindi ai vini e a tutte le bevande similari alcoliche; subito dopo è la volta delle birre e infine all’aceto. A conclusione del volume, per chiudere il cerchio, alcune considerazioni finali e un capitolo dedicato alle fermentazioni di alcuni ben noti cuochi italiani.

La traduzione di uno dei più completi volumi sulla fermentazione è dunque arrivata sugli scaffali delle librerie italiane, non fatevelo scappare.


Immagini tratte da: foto gentilmente fornita da Slow Food Editore.
https://www.foodtomeetyou.com/sandor-ellix-katz-a-fermentation-fetishist/


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11/10/2018

Pesci e frutti di mare

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di Lorenza Mariggiò
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  • Titolo: Pesci e frutti di mare
  • Autore: Annecè Bretin
  • Editore: Il Castello
  • Prezzo: 19,50 €

Il pesce e i crostacei sono la vostra passione ma non avete idea di come cucinarli? O addirittura che tipo di pesce scegliere, come pulirlo o sfilettarlo? Questo libro fa al caso vostro: 208 pagine di ricette e nozioni base sulla pulizia e la cottura del pesce.

La prima parte del libro è dedicata alla pulizia e alla preparazione del pesce, descritte e illustrate passo passo. Viene spiegato ad esempio come pulire e sfilettare una spigola, una sogliola o la rana pescatrice, come preparare e aprire le cozze, come preparare il fumetto o delle semplici e gustose salse, calde e fredde, delle marinate o dei burri che serviranno per accompagnare i vostri gustosi piatti di pesce.
Oltre alla preparazione, possiamo consultare una pratica tabella con le stagioni della pesca e informazioni sulle grammature per ogni porzione in base al tipo di pesce o ai minuti di cottura dei crostacei.
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Dopo la preparazione arriva la cottura: è questo il tema principale della seconda parte del libro, dedicata alle ricette.
In questa parte troviamo sei capitoli, ognuno dei quali dedicato a una ben precisa tipologia di pesce: pesci piatti a quattro e a due filetti, pesci rotondi a due filetti, pesci rotondi di acqua dolce, le conchiglie, i crostacei e i molluschi.
Le ricette sono sfiziose, originali e varie. Si va dagli antipasti ai secondi, spesso accompagnati da un contorno, passando per primi piatti, zuppe e insalate. Così in questo volume troverete come preparare il sushi, gli spiedini di pescatrice con pere e salame piccante, la granseola ripiena di verdure, gli spaghetti con misto di conchiglie, i toast con bottarga e asparagi, oppure l’insalata verde con merluzzo all’anice.
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La grafica accattivante e le foto colorate rendono ancora più piacevole la lettura, riempendo gli occhi e la mente di quello che potrebbe essere l’odore e il sapore del piatto proposto e la bocca di acquolina.
Il libro è un invito a tuffarvi nel mare di sapori che pesci e frutti di mare possono offrire, solleticando la vostra curiosità e facendovi esclamare: questo piatto devo assolutamente provarlo!
 
Immagini tratte da:
foto gentilmente fornite da Il Castello Editore.
 
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13/9/2018

Il tuo orto in cucina in autunno e in inverno

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di Lorenza Mariggiò
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  • Titolo: Il tuo orto in cucina in autunno e in inverno. Coltivare, scegliere e cucinare la tua frutta e verdura di stagione
  • Autore: Natalia Piciocchi
  • Editore: Edizioni LSWR
  • Prezzo: cartaceo 22,90 €/ e-book 15,99 €
​L’alimentazione sana, i cibi genuini e la loro coltivazione e conservazione sono i punti cardine del volume Il tuo orto in cucina in autunno e in inverno, di Natalia Piciocchi, zoonoma e agronoma e autrice del blog Fusilli al tegamino.
Il libro si apre con un primo capitolo dedicato all’importanza del consumo di frutta e verdura, dove vengono elencate le proprietà di questi alimenti nelle loro generalità. Segue il secondo capitolo dedicato alla conservazione di frutta e verdura (conserve, succhi di frutta, gelatine, ecc....) e alla loro preparazione, con particolare attenzione alle norme di sicurezza igienico-sanitarie, altro ambito a cui l’autrice si dedica particolarmente.
​Chiudono il libro il terzo e il quarto capitolo, dedicati rispettivamente ad ortaggi e frutta, in cui vengono descritti singolarmente i vari ortaggi e i vari frutti tipici della stagione autunnale e di quella invernale. Questi due capitoli sono ricchi di informazioni utili circa le caratteristiche nutrizionali, la coltivazione in orto e i consigli su acquisto, conservazione e pulizia e presentano alla fine di ogni paragrafo delle semplici e gustose ricette, dolci e salate: dai babà salati con fave e pecorino agli spaghetti con uva e vongole, dalla torta paradiso agli spinaci ai biscotti al vino e mandarino.
Torta alla crema di fave
Paglia e fieno con carciofi, speck e noci su crema di piselli e zucchine
Il libro, di circa 300 pagine, rappresenta una guida semplice per la realizzazione di un orto casalingo in campagna o in città, senza dimenticare chi, non potendo avere l’opportunità di coltivare la frutta e la verdura in casa, è obbligato a comprare questi alimenti. Un compendio ricco di informazioni a 360° sulla vita di questi prodotti ortofrutticoli, dalla nascita al loro impiego in cucina, in cui si pone l’accento su come è possibile riscoprire la genuinità, il profumo e il sapore degli alimenti e a mantenere vive queste peculiarità anche attraverso la cucina, con preparazioni tradizionali, innovative ma soprattutto semplici. Il tuo orto in cucina aiuta a riscoprire il piacere di immergersi nel mondo della natura e della cucina, scandito da tempi ben precisi e dalla stagionalità, anche se si è particolarmente impegnati con la frenesia della vita.
Per appronfodimenti: Il tuo orto in cucina in primavera e in estate, Edizioni LSWR - http://www.edizionilswr.it/libri/il-tuo-orto-cucina-primavera-e-estate/
 
Immagini tratte da: foto gentilmente fornite da Edizioni LSWR
 
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7/6/2018

Cucina indiana con solo 4 ingredienti!

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di Eva Dei
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  • Titolo: Cucina indiana
  • Autore: Sandra Salmandjee
  • Editore: Il Castello
  • Prezzo: 9,95 €
Il Castello Editore porta in libreria tutti i profumi e i sapori della cucina etnica. Thailandia, Giappone, Marocco e India: quattro Paesi diversi, quattro diversi ricettari per aiutarvi a preparare in casa alcuni piatti di queste tradizioni culinarie. Ricettari di circa 100 pagine, dove tutte le preparazioni richiedono principalmente quattro ingredienti, dalle salse ai dolci, passando per piatti unici e bevande.
L’autrice del volume sulla cucina indiana è Sandra Salmandjee: genitori originari del nord dell’’India, ha iniziato a far conoscere la cucina della sua nazione sul suo blog, Bollywood Kitchen. Sebbene molto conosciuta e apprezzata la cucina indiana è attorniata da una serie di luoghi comuni e preconcetti, primo fra tutti l’impossibilità di poter riprodurne i piatti a casa vista la difficoltà nel reperire molti ingredienti “non comuni”. Sanjee (come Sandra invita i suoi lettori a chiamarla) si propone di farvi cambiare idea, dimostrando come sia possibile cucinare pietanze indiane utilizzando solo 4 ingredienti (sale, olio e pepe esclusi) di facile reperibilità. Dopo una veloce carrellata di ingredienti che non possono mancare nella vostra dispensa (riso basmati, lenticchie corallo, yogurt naturale, zenzero, spezie, aglio, cipolla, frutta secca, limone e coriandolo) si parte con 10 ricette di salse e antipasti. La grafica appare subito molto accattivante: foto dall’alto, sulla destra il piatto finito, a sinistra in colonna i quattro ingredienti necessari, mentre al centro il procedimento punto per punto. Passando dalla raita a vari tipi di chutney fino alle più famose samosa arriviamo alla seconda sezione: “piatti e contorni”. Questa è la parte più ampia del ricettario con le sue 20 ricette; potete scegliere una pietanza e gustarla come piatto unico oppure prepararne varie in quantità minori, sperimentando sapori diversi e condividendo il piatto con la vostra famiglia o i vostri ospiti come vuole la tradizione indiana. I curry di vario tipo la fanno da padrone, ma troverete anche vari piatti di riso e la ricetta del famosissimo naan. Il volume si conclude con 8 ricette di dolci e bevande per ultimare il vostro pasto o per concedervi uno sfizioso spuntino. Una volta che vi sentirete più sicuri dopo aver sperimentato queste ricette, in chiusura del libro troverete qualche piccolo accorgimento dell’autrice per arricchire le preparazioni che ormai padroneggiate. Non resta che correre a fare la spesa per portare un po’ di India sulla vostra tavola!
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foto gentilmente fornite da Il Castello Editore.
 
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1/3/2018

“Cucinare è un atto d’amore”

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La nostra recensione dell’ultimo libro di Marco Bianchi
di Eva Dei
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  • Titolo: Cucinare è un atto d’amore
  • Autore: Marco Bianchi
  • Editore: Harper Collins
  • Prezzo: 19,00 €
 


​“Cucinare, secondo me, è un atto d’amore”: si apre così, riprendo il titolo, l’ultimo libro di Marco Bianchi, edito per Harper Collins. Un messaggio che l’autore, diplomato come Tecnico di Ricerca Biochimica presso l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e strettamente legato alla Fondazione Umberto Veronesi, con cui collabora come divulgatore scientifico, cerca di trasmettere da ormai molti anni con il suo lavoro e con le sue pubblicazioni. Quello che cuciniamo e quindi mangiamo è un ingrediente fondamentale per il nostro benessere e per la nostra felicità. Diventa perciò fondamentale conoscere quello che mettiamo nel carrello e poi nel piatto.
Quello che sfoglierete “non è il solito libro di ricette. Non è un libro di diete miracolose. Non è una biografia. Non è un’enciclopedia scientifica”, ma è un omaggio alla cucina buona e sana, che unisce prevenzione e gusto. Marco Bianchi ci apre le porte della sua casa, in un volume fotografico dove cucina e scienza vanno a braccetto. L’autore ci accompagna a fare una spesa immaginaria e partendo da 10 ceste diverse riesce a suggerirci per ciascuna, dalle 5 alle 7 ricette da realizzare. Un totale di 65 ricette personali e particolari, sperimentate e gustate più volte sulla tavola della sua famiglia. Ovviamente ci sono alcuni ingredienti base che dovranno essere sempre presenti nella nostra dispensa o nel nostro freezer, come olio extravergine d’oliva, ma anche olio di mais o girasole, farine integrali o semi integrali, cereali di vario genere, cipolle, erbe aromatiche e altro ancora.
Altra premessa indispensabile è quella di conoscere alcuni capi saldi della “filosofia culinaria” dell’autore, alcune sono delle scelte di alimentazione ben precisa, altre sono semplici curiosità che spesso gli vengono chieste. Ognuno di questi “10 perché” viene approfondito ma li potremmo riassumere così: limitare il sale, usare farine e cereali integrali, ridurre l’assunzione di zucchero, usare preferibilmente olio evo, fare vasto uso di varia frutta e verdura, alternare latte vaccino a bevande vegetali in abbondanza, fare movimento, non utilizzare farina 00, non utilizzare carne fresca e insaccati, bere il caffè e mantenere sempre un contatto con il nostro pianeta, senza barriere.
In alternanza alle ricette troviamo dei paragrafi di approfondimento chiamati “#gustoesalute”, dedicati ad alcuni ingredienti che l’autore ritiene indispensabili per una buona e sana alimentazione (come il pesce azzurro, le noci, il tè verde, l’uvetta, lo zenzero e i legumi, solo per citarne alcuni) oppure volti ad informare il lettore su alcune nozioni indispensabili (cos’è l’acido arachidonico? E cosa si intende con FODMAP?).
Iniziamo così la mattinata con una granola fatta in casa, condiamo la nostra pasta integrale con un pesto di piselli, zucchine e caprino e proviamo una frittata senza uova ai porri: costruiamo insieme a Marco Bianchi la nostra salute, giorno dopo giorno, con quello che mettiamo sulla nostra tavola.
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Foto tratte da: foto gentilmente fornite da Harper Collins.
 
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11/1/2018

Alexandre Dumas: il bongustaio oltre lo scrittore

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di Eva Dei
Chi non conosce I tre moschettieri o Il conte di Montecristo? Queste opere di Alexandre Dumas (padre) sono catalogate ormai come veri e propri classici: lette, analizzate e studiate in tutto il mondo. Se l’abilità di Dumas come scrittore è nota ai più, forse in pochi sanno che è stato anche un grande viaggiatore e soprattutto un buongustaio.
Tra le opere sicuramente meno note troviamo infatti una serie di scritti a tema culinario, in cui l’autore annotava piatti, pietanze e preparazioni incontrate sulle tavole europee. Infatti, già leggendo i suoi Mémoires e Impressions de voyage si può intuire l’interesse del grande scrittore per le cucine “esotiche” scoperte nel corso dei suoi viaggi, ma è soltanto nel 1869, un anno prima della sua morte, che Dumas racchiude tutti i suoi appunti in un’unica opera. Questa è edita da Ibis Editore (2002), ma anche da Sellerio Editore (2004), con il nome di Grande dizionario di cucina.
​Il risultato è un volume veramente monumentale: una raccolta vastissima di ricette, più di 3.000. Ma ciascuna ricetta non si esaurisce con una schematica descrizione degli ingredienti necessari e del procedimento, come siamo abituati oggi; ogni pietanza è unione di aneddoti, divagazioni, osservazioni e ricordi personali dell’autore, che con esse fonde insieme la sua professione di scrittore con la sua natura da grand gourmand. In alcuni casi viene da chiedersi quanta verità si nasconda dietro le parole di Dumas, ma la lettura incuriosisce a tal punto da far passare i dubbi in secondo piano.
Punto di partenza è quasi sempre un ingrediente, di cui l’autore ci parla profusamente, raccontandocene le origini, le curiosità, presentando o introducendo personaggi più o meno famosi legati a questo. Scopriamo così, per esempio, che i bohémiens facevano ampio uso di assenzio, soprannominandolo “musa verde” e che (a quanto ci racconta l’autore) all’interno dell’Accademia si fosse creato anche un divertente gioco di parole che metteva in relazione l’abuso che Musset faceva di questo alcolico e le sue numerose assenze alle sedute. Dopo queste divagazioni si passa alle più famose preparazioni che si possono realizzare con ogni ingrediente; per esempio, se prima Dumas parla delle diverse varietà di mele o di alcuni aneddoti storici, dopo ci suggerisce come prepararle al burro, come trasformarle in uno stracotto o in una charlotte. 
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Piccola curiosità per gli amanti della cucina italiana è che proprio in questo volume compare per la prima volta la versione italiana o meglio ancora napoletana della pizza con il pomodoro; Dumas aveva infatti compiuto un viaggio a Napoli nel 1835, dove aveva avuto modo di conoscere l’antenata di quella pietanza che oggi è entrata a far parte del Patrimonio UNESCO.
Ibis Editore ha suddiviso questa ingente opera anche in singole raccolte, selezionando e raggruppando le varie ricette. In questo modo si possono trovare in un unico volume, intitolato il Il girone dei golosi, tutti i dessert, ingredienti e pietanze dolci dalla “a” di albicocca allo fino alla “z” di zucchero grezzo. Le ricette di caccia racchiude invece al suo interno piatti a base di carne e selvaggina, mentre in Piatti proibiti e ricette segrete ritroviamo ricette a base di ingredienti che oggi ci sembra assolutamente improbabile usare in cucina o accostare tra loro, sia a causa della nostra mutata sensibilità sia a causa dei mutati usi e gusti. Cucina per veri amanti è un piccolo compendio di consigli culinari per chi vuole sedurre partendo dalla tavola: aragosta, cioccolata, ostriche e molti altri ingredienti oggi considerati afrodisiaci sono i protagonisti di questa raccolta. Infine, sulla tavola di Dumas non poteva mancare il vino e quindi ecco Piccola guida ai grandi vini d'Europa. Partendo dall'antichità Dumas arriva ai grandi vini del suo tempo e non sarà un caso se, da buon francese, quelli che hanno una preminenza maggiore sono i vini d'oltralpe.
 
Foto tratte da:
https://www.taccuinistorici.it/ita/news/contemporanea/letteratura/Grande-Dizionario-di-Cucina-Alexandre-Dumas.html
https://sellerio.it/it/catalogo/Grande-Dizionario-Cucina/Dumas/745
 
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7/12/2017

The Breakfast Journey. Colazioni e brunch dal mondo

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di Eva Dei
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  • Titolo: The Breakfast Journey. Colazioni e brunch dal mondo
  • Autore: E. Paganelli e L. Ascari
  • Editore: Nomos Edizioni
  • Prezzo:19,90 €
The Breakfast Journey è l’ultima uscita a tema food di Nomos Edizioni. Le due autrici, Elisa Paganelli, illustratrice e visual designer, e Laura Ascari, fotografa e videomaker specializzata in food, si sono incontrate e hanno scoperto di condividere due passioni: quella per il viaggio e quella per le prime ore del mattino, quando i raggi di sole entrano dalla finestra e la cucina emana il calore e il profumo della colazione. Proprio dall’unione di queste due passioni nasce questo volume, che ci promette di compiere un vero e proprio giro del mondo, passando per tavole apparecchiate per una mattiniera colazione o per un brunch di tutto relax. Per compiere questo tour le due autrici si sono avvalse dell’aiuto di due bravissime “cuoche viaggiatrici”, Lorenza e Ludovica.
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Una grafica accattivante fatta di disegni e molte foto ci porta dall’Afghanistan al West Africa, passando per Cuba, Libano e Thailandia. Ovviamente non manca l’Italia con le sue fragranti e morbide brioches, ma nemmeno i Paesi europei a noi più vicini: la Francia con il suo burroso pain au chocolat o il Regno Unito con i suoi soffici English muffin. Un totale di 43 ricette diverse, che vanno a formare un volume che ci propone un’idea forse non del tutto nuova, ma che ha il pregio, a differenza di molti altri, di portarci veramente in giro per il  mondo. Sì perché al di là di piatti a noi più conosciuti, che quasi sono entrati nella nostra quotidianità (parliamo per esempio di muffin, pancakes e cookies), in questo libro troviamo preparazioni per noi davvero particolari e quasi sconosciute, come il Qaimaq chai, un tè al latte afghano profumato alla rosa, la Ravani, una soffice torta albanese, oppure il Mian Tiao Tang, una calda zuppa con noodles e tofu. Ne abbiamo citati solo alcuni, ma la scelta è davvero variegata: piatti caldi, freddi, dolci, salati e speziati per stuzzicare e conquistare i palati di tutti e per farci davvero provare cosa c’è sulle tavole del resto del mondo.
Le ricette sono in ordine cronologico secondo il luogo di appartenenza, sono realizzabili con ingredienti comuni e di facile reperibilità e, prima della preparazione, qualche riga ci fa entrare subito nell’ atmosfera del Paese che ci ospita per la colazione che abbiamo scelto.
Piatti semplici da preparare la mattina prima di andare a lavoro per darci l’illusione di essere in un posto diverso, piatti più elaborati per coccolare i nostri cari; girate il mappamondo e decidete dove fermarmi, ma ricordatevi che la colazione è il pasto più importante della giornata: ovunque voi siate!
 
Immagini tratte da:
foto gentilmente fornite da Nomos Edizioni.
 
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​da #bookbreakfast a Colazioni d’autore
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26/10/2017

Petunia Ollister: Da #bookbreakfast a Colazioni D’autore

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Di Eva Dei
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  • Titolo: Colazioni d’autore. #bookbreakfast
  • Autore: Petunia Ollister
  • Editore: Slow Food Editore
  • Prezzo: 22,00 

​L’avventura di Petunia Ollister su Instagram inizia nel gennaio 2015. Per la prima volta usa #bookbreakfast, un hashtag nato da una foto scattata quella mattina al tavolo della colazione: un libro, una tazza e una fetta di pane. Una foto dall’alto accompagnata da una citazione. Petunia Ollister, nome d’arte di Stefania Soma, non credeva che quello scatto potesse catturare così tanto interesse. Invece presto ha capito che un’immagine così iconica, riconoscibile, graficamente accattivante poteva stimolare le persone che la seguivano a cercare quei libri e magari anche a leggerli. Da allora non si è più fermata e ha fatto di #bookbreakfast la usa firma: una celebrazione del pasto più importante della giornata ma soprattutto un inno al piacere della lettura.
Questo viaggio l’ha portata oggi all’uscita del suo primo libro per Slow Food Editore: Colazioni d’autore. Più di 70 scatti inediti realizzati per questo volume. In ogni foto si nota la cura alla composizione estetica, in un continuo gioco di richiami cromatici e grafici tra le copertine dei libri, le porcellane e le altre stoviglie disposte sul tavolo. Ovviamente anche gli alimenti scelti per la colazione richiamano il libro; in questo modo delle soffici madaleines accompagnano Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust, le brioches col tuppo e la granita alle mandorle Gli arancini di Montalbano di Andrea Camilleri, delle uova strapazzate con il bacon Il giovane Holden di J. D. Salinger, solo per citarne alcuni.
La pagina accanto alla foto si divide sempre in due parti: in alto una citazione tratta dal libro scelto, in basso la ricetta del pezzo forte della colazione. Ricette da tutto il mondo e libri dai generi più disparati si uniscono in una irresistibile galleria che nutrirà il vostro corpo e la vostra mente.
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Abbiamo avuto la possibilità di porre alcune domande a Stefania Soma per arricchire la nostra recensione ed entrare più nel dettaglio di Colazioni d’autore e #bookbreakfast.
 
Nell'introduzione al libro racconta brevemente come è nato #bookbreakfast. Ce ne può parlare un po' meglio? Quale è stato il libro che quella mattina era sul tavolo della colazione?
Era una mattina del gennaio 2015 e mi sono trovata seduta a tavola al momento di far colazione. Sfogliavo un libro arrivato il giorno prima e tanto desiderato, Daily Dishonesty - sulle piccole bugie che si raccontano tutti i giorni - della calligrafa americana Lauren Hom. Ho notato che la tazza della colazione e la copertina erano della stessa punta di verde – che io chiamo ‘caraibi’, in onore del colore di una vecchia Alfa Romeo – e ho pensato di fotografarle, insieme a una fetta di pane fatto con la pasta madre. Ho pensato che mi sarebbe piaciuto riprendere la composizione in pianta. Sono andata a prendere la scala, ho impugnato il mio glorioso iPhone 4S e ho scattato. Senza nemmeno postprodurre – ai tempi Instagram aveva solo i filtri – ho pubblicato. Ai miei allora forse 800 follower la foto piacque. Con la solita scarsa convinzione che mi contraddistingue, ho provato a farne altre e a pubblicarle. Poi non ho più smesso.
 
Da quella prima volta sono passati più di due anni. Come si prepara oggi alla foto giornaliera di #bookbreakfast?
Ormai i #bookbreakfast non hanno più cadenza giornaliera, non ce la farei a mantenere il ritmo e soprattutto a leggere i testi che fotografo. Quando ho iniziato potevo permettermi di fare foto quotidiane perché mi potevo sbizzarrire tra i volumi letti in più di trent’anni.
La fase di assemblaggio del set parte dal testo e dai colori della copertina. In base a quelli cerco degli oggetti da fotografare sul tavolo e un fondo che sia gradevole in termine di colori. Poi scelgo il cibo da accompagnare al libro e le porcellane per servirlo insieme al caffè. Dispongo gli oggetti e inizio a testare l’altezza dalla quale scattare. Sistemo le distanze tra gli oggetti e la loro disposizione in base alla luce e alle ombre che proiettano. Poi inizio a scattare con lo smartphone – un iPhone 6S – una serie di una trentina d’immagini, aggiustando il più possibile il punto di ripresa. Quando ho individuato un’immagine che mi soddisfa faccio una postproduzione minima con un’app che si chiama Snapseed e carico su Instagram. Raramente uso i filtri di Instagram, a volte giusto un minimo di Clarendon.
Individuo poi la citazione tra quelle che mi erano sembrate interessanti in fase di lettura e procedo alla pubblicazione condividendo su Facebook. Nel primo commento aggiungo gli hashtag senza abusarne. Poi pubblico con una citazione più breve su Twitter ed è tutto.

Sempre nell'introduzione dice che #bookbreakfast è un atto di amore verso i libri. Dice anche che non si aspettava che quella semplice foto potesse attirare così tanto interesse, ma spesso i social sono un mezzo immediato e potente. Oggi che continua questo percorso con maggior consapevolezza, qual è il messaggio che vorrebbe trasmettere con le sue foto?

Mi sono resa conto che i #bookbreakfast avevano una potenzialità: erano un’occasione di fare entrare dolcemente i libri nel quotidiano delle persone, sul tavolo della colazione, senza intimidire, senza mettere pressione a chi legge poco o non legge affatto. Senza recensione, lasciando solo un consiglio e una frase dell’autore, come se dai social ci si avvicinasse alla mia libreria e si tirasse fuori un libro, leggendone una frase a caso. È tutto disintermediato, ma a quanto dicono, efficace.

​Colazioni d'autore
è composto da una raccolta inedita. C'è tra questi un libro a cui è più legata, che non poteva proprio mancare?
Il libro che amo di più tra quelli ritratti è Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, qui ritratto nella sua prima copertina per Feltrinelli. Il principe di Salina rimarrà sempre il mio ideale maschile irraggiungibile. Quella figura alta, serissima eppur dedita ai piaceri della carne e del palato.  Non credo di ricordare niente di più vivo delle pagine nelle quali Tomasi di Lampedusa descrive i profumi del giardino e l’architettura gastronomica e sensoriale del timballo.

Immagino che la colazione sia un pasto importante per lei, qual è il suo rapporto con il cibo e con la cucina?

Nella casa in cui sono cresciuta con i miei genitori, la colazione è sempre stato l’unico momento in cui era ammesso farsi i fatti propri, senza dover per forza interagire con gli altri. Mia madre ha sempre apparecchiato il tavolo la sera prima, tenendo conto delle preferenze di ciascuno di noi. Man mano che ci svegliavamo ognuno andava in cucina e, con il sottofondo di Radio2, iniziava pian piano la giornata. La chiave di lettura è la parola lentezza. Ancora oggi mi sveglio con grande anticipo per uscire di casa. Ho bisogno di far connettere il cervello e lo stomaco di prima di concentrarmi su altro. Per questo mi sono trovata così a mio agio nel fare un libro con Slow Food.
Nonostante l’infanzia da inappetente, sono un’amante della buona cucina, dei piatti della tradizione, che si tratti di quella regionale italiana o del mondo. Mangio e bevo con gusto, cucino con gioia, ma mi piace moltissimo anche scovare nuovi ristoranti in cui mangiare. Forse uno dei motivi per cui mi trovo così bene a Torino è il numero di ristoranti in cui è difficile mangiare male, la qualità altissima delle materie impiegate e gli ottimi prezzi.

Ogni mattina sul suo tavolo c'è una colazione diversa, spesso legata al libro che l'accompagna. Ma qual è la sua preferita? Dolce o salato?

Salata. Non so resistere a croissant farciti, tramezzini, torte salate, panini con formaggio, prosciutto, uova. Accompagnata da caffè lungo, meglio se filtrato, senza zucchero, con un dito di latte freddo.
​Foto tratte da: Foto gentilmente fornite da Slow Food Edizioni.

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19/10/2017

La scuola di cucina Slow Food

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Di Eva Dei
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  • Titolo: La scuola di cucina Slow Food
  • Editore: Giunti e Slow Food Editore
  •  Prezzo: 19,90​ €  
In cucina la conoscenza delle materie prime, degli ingredienti e delle loro peculiarità è fondamentale per la buona riuscita del piatto finito. Giunti e Slow Food Editore hanno deciso di celebrarli e di farveli conoscere in modo completo in un volume di recente pubblicazione: La scuola di cucina Slow Food. Tutte le nozioni di base che potreste imparare in un corso di cucina sono sapientemente raccolte in questo libro, corredate da un utile e approfondito apparato fotografico. Ogni capitolo è improntato alla conoscenza specifica di un ingrediente in modo da saperlo maneggiare e lavorare nella maniera migliore. Nove capitoli in totale. Si inizia con il pane, prendendo in considerazione le varie farine e parlando di quello che  è il cuore della sua preparazione: la lievitazione. Seguono una serie di ricette accompagnate da foto che spiegano ogni passaggio (questo tipo di impostazione è caratteristica di tutto il libro). Il secondo capitolo è dedicato alle verdure; la stagionalità è fondamentale per gustare un prodotto “buono, pulito e giusto”: per questo in apertura del capitolo è collocata una tabella con le verdure più comuni e il periodo giusto per acquistarle di stagione. Si prosegue con le modalità di pulizia, taglio e ovviamente cottura. Il capitolo successivo celebra l’uovo. Spesso si crede erroneamente che sia molto facile sia da cucinare sia da lavorare, ma in realtà è più facile farlo “impazzire” o sbagliare la cottura. Molto utili quindi sia gli accorgimenti necessari per un risultato perfetto sia le ricette di salse dove è l’indiscusso protagonista. Il volume prosegue con un capitolo dedicato a delle preparazioni povere e ritenute ingenuamente obsolete: brodi, zuppe e minestre. In realtà il brodo è un ingrediente indispensabile in molte preparazioni e la sua buona riuscita influenza la pietanza finale; allo stesso tempo la nostra tradizione è ricca di zuppe e minestre sì di origine povera, ma ricche di sapore. Il quarto capitolo è invece dedicato al riso con tutte le sue varietà e quindi differenti cotture; si passa dal riso pilaf alla preparazione della paella, senza dimenticare le arancine siciliane. Dopo il riso, non poteva non arrivare la pasta fresca, fiore all’occhiello della cucina nazionale. Si inizia con la ricetta per la sfoglia fresca, per poi darle le forme più diverse: pici, trofie, maccheroni, malloreddus, ravioli e molti altre.
​Seguono le proteine. Per primo il pesce: come sceglierlo all’acquisto, come pulirlo e sfilettarlo. Questi sono i passaggi più difficili, ma fondamentali per poi cuocerlo nel modo migliore ottenendo un’ottima pietanza finale. Lo stesso si può dire per la carne, a cui è dedicato il capitolo successivo. Per il pollame e il coniglio sono spiegate le tecniche di pulizia, taglio e il procedimento per disossarli più facilmente. Subito dopo alcune tecniche di cottura e le ricette più conosciute. Per quanto riguarda il manzo, la carne suina e quella ovina il libro spiega, con il supporto delle foto, la suddivisione dei vari tagli (per il manzo inserisce anche una tabella con i loro nomi regionali). Una volta stabiliti questi, il libro prosegue con le possibili preparazioni.
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​Infine il volume non poteva che concludersi con i dolci, in particolare quelli da forno. Insieme ad alcuni dolci tradizionali ritroviamo tutte le preparazioni base: la pasta frolla, la sfoglia e il pan di spagna.
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​Se volete approcciarvi alla cucina, se siete alla ricerca di una guida che vi spieghi ogni procedimento passo dopo passo questo volume fa decisamente per voi. Non lasciatevelo scappare!
 
Foto tratte da:
Foto gentilmente fornite da Slow Food Editore.
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​Tutti pazzi per Zuppe & Co.

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21/9/2017

Tutti pazzi per Zuppe & Co.

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di Eva Dei
Foto
Titolo: Zuppe & Co. Piatti completi e nutrienti, veloci da preparare
Autore: David Bez
Editore: Il Castello
Prezzo: 16 euro

David Bez torna in libreria dopo il successo di Insalate e Breakfast, e questa volta lo fa proponendovi una calda zuppa. Zuppe & Co. continua a promuovere l’interesse di Bez per il buon cibo e la qualità degli alimenti, in particolare quelli di natura vegetale, riscoperti e amati. Da un lavoro a Discovery Channel Bez è passato all’apertura di un grazioso locale a Covent Garden a Londra, recentemente ribattezzato “Pride Kitchen”. Una caffetteria vegana che dopo i numerosi sostenitori e ammiratori “virtuali” ha fatto trovare all’autore “l’interazione umana reale, il feedback costante e il compito impegnativo di nutrire le papille gustative, lo stomaco e gli occhi (e non più solo questi ultimi) dei clienti”. I mesi più freddi l’hanno spinto a un cambiamento: ha capito che non avrebbe più potuto offrire ai suoi clienti insalate, ma che si sarebbe dovuto lanciare in una nuova sfida: il “comford food”. Il “cibo di conforto” che troverete in questo libro non sono delle zuppe tradizionali, ma una sorta di “insalate calde in umido”, qualcosa che ricorda molto la tradizione asiatica del ramen o del pho per esempio. Ogni zuppa è divisa e  composta da vari strati: base (variabile, quinoa o noodles o verdure sostanziose, 20%), verdure (sia cotte che crude, con il loro 50% sono l’ingrediente principale), proteine (25%, in questo libro non ne troverete solo di origine vegetale, ma anche animale, per soddisfare i gusti di tutti), brodo o zuppa, decorazioni ed erbe aromatiche (5%). La stessa composizione vale anche per alcuni piatti unici nutrienti e sostanziosi che troverete nella seconda parte del libro.
 

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I piatti proposti dall’autore sono molto diversi dalle classiche zuppe ricche di tanti ingredienti, frullate e bollite a lungo. Prima di tutto si tratta di piatti di semplice realizzazione che possono essere utilizzati come base o ispirazione per la creazione del proprio piatto ideale. Non troverete mai più di 3-4 verdure per ricetta, in modo che ogni ingrediente possa sprigionare a pieno tutto il suo sapore. I metodi di cottura sono semplici e mai troppo lunghi: verdure arrostite in forno, spadellate per essere più croccanti o cotte al vapore. In realtà però troverete molte verdure crude, tagliate nei modi più creativi: con una mandolina, un pelapatate o spiralizzate; in questo modo zucchine e cetrioli si trasformano in deliziosi e croccanti spaghetti vegetali. Infine c’è anche spazio per tecniche più “sofisticate” come la fermentazione e la conservazione sott’aceto.
Nell’introduzione troverete molte di queste informazioni, più alcune ricette base per la preparazione di brodi, creme, salse e altri condimenti utilizzati in varie ricette. Poi si passa alle ricette vere e proprie, che mettono in risalto con la loro struttura la loro velocità e facilità di esecuzione: nella lista degli ingredienti ci sono le indicazioni di cottura per ognuno di questi, mentre di fianco è indicata la crema o il brodo di accompagnamento per le zuppe, il condimento o la salsa per i piatti unici. L’autore ha pensato inoltre a soddisfare le esigenze di tutti, quindi per ogni piatto troverete dei consigli per trasformarlo in vegetariano, vegano o onnivoro a seconda dei casi. Non vi resterà che assemblare il piatto a vostro piacimento.
68 zuppe e 68 piatti unici che vi colpiranno per i loro colori e per la loro composizione, che vi faranno letteralmente venire l’acquolina in bocca.

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Foto tratte da: Foto gentilmente fornite da Il Castello Editore.
 

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