Recentemente la casa editrice Slow Food Editore ha presentato la nuova collana “Slow Life”, un’esortazione a rallentare, a conoscere e assaporare quello che mangiamo, proprio perché “siamo quello che mangiamo”. La collana è composta al momento da quattro volumi: uno dedicato alle verdure, uno al pesce, un terzo a pane e lievitati e infine l’ultimo sui dolci naturali. Naturalmente Dolci ci porta alla scoperta della dolcezza, del gusto del primo alimento di ognuno di noi: il latte materno. Gusto inebriante, consolatorio e rassicurante, ma fa bene abusare di alimenti che ci trasportano su questa onda sensoriale? Cosa si intende per dolcificanti naturali? Esiste una classifica di dolci più o meno salutari? A queste e altre domande si propone di rispondere questo volume, diviso in molteplici capitoli, ma sostanzialmente in due parti maggiori. Una informativa in cui si ricercano le origini sociali e scientifiche del “dolce” e dove vengono analizzati tutti i vari alimenti che contengono zuccheri: cereali, lieviti, frutta fresca e secca. Infine, ovviamente, gli zuccheri di origine naturale (come miele, zucchero di canna o di barbabietola, sciroppo d’acero, melassa, stevia, zucchero di fiori di cocco, sciroppo d’agave e malto) e quelli invece di origine artificiale (aspartame, saccarina, ciclamato…). Questa prima parte è corredata da utili tabelle che mettono a confronto valore calorico, glicemico o potere dolcificante in modo da poter scegliere più consapevolmente gli zuccheri migliori per la nostra dieta e salute.
Per approfondire:
http://www.slowfoodeditore.it/it/slow-life/naturalmente-dolci-9788884994684-719.html https://www.facebook.com/SlowFoodEditore/ Foto tratte da: Foto gentilmente fornite da Slow Food Editore
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Dopo Liguria, Piemonte, Sardegna, Puglia, Sicilia e Alto Adige entra a far parte dei ricettari Slow Food Editore anche la Toscana. Tra le ultime uscite della casa editrice piemontese, per la collana “In cucina con Slow Food”, un volume essenziale ma denso di contenuti, come il territorio a cui è dedicato. Affacciata sul mare, protetta dagli Appennini e attraversata da dolci colli, la Toscana offre un paesaggio vario che incide con i suoi prodotti tipici sulla cucina. Quest’ultima è spesso definita povera; povera perché legata soprattutto a tradizioni antiche, della gente comune, ma forse il termine che la descrive meglio è essenziale, proprio come una fetta di buon pane toscano con sopra un filo d’olio. Sapori decisi, dati da ingredienti tipici legati insieme in maniera non troppo elaborata, in modo da farne risaltare tutto il sapore. Questo è quello che troverete in Ricette di Toscana. Dopo un’introduzione generale di Gian Marco Mazzanti, ne segue una seconda dedicata ai prodotti tipici, gli ingredienti base della cucina toscana. Tra questi spiccano sicuramente il pane e l’olio; il primo caratterizzato da una crosta croccante e da una mollica morbida, ma famoso soprattutto per il suo essere “sciocco”, cioè senza sale. Questo lo rende sicuramente adatto ad accompagnare salumi e piatti dal sapore deciso. L’olio extravergine d’oliva è immancabile nella tavola e nella cucina toscana, insostituibile; la regione ne vanta quattro Dop e un Igp. Di grande importanza anche i cereali e i legumi, soprattutto i fagioli, senza ovviamente dimenticare le carni più famose come la chianina e la suina di cinta senese Dop. Le ricette sono suddivise nelle classiche quattro categorie: antipasti, primi, secondi e contorni e infine dolci. Come per gli altri ricettari di questo tipo sotto ogni ricetta è segnalato il luogo di provenienza e l’autore; la Toscana è percorsa in lungo e in largo, mentre tra gli autori troviamo chef, casalinghe, ristoratori che condividono esperienze e aneddoti. Si passa così dai classici crostini con i fegatini di pollo all’acquacotta, dalla cecina alla pappa col pomodoro, dalla panzanella al cinghiale alla cacciatora, dal cacciucco alla livornese ai cantucci, dal castagnaccio alle ficattole. Un volume completo quindi, per assaporare e scoprire la cucina della terra di Dante, per conoscere prodotti e preparazioni peculiari di questa regione. “I toscani sono asciutti come la loro terra. Il loro paese è stampa più che pastello: linea, spirito e pensiero. L’odore di cucina campestre, il sapore di un baccello, di un cantuccio di pane casalingo, o la fragranza di un ciuffo di nepitella, hanno una preziosità che, più che ai sensi, parla all’intelletto.” Bino Sanminiatelli Link per approfondire: http://www.slowfoodeditore.it/it/ricettari-slow-food/ricette-di-toscana-9788884994646-707.html https://www.facebook.com/SlowFoodEditore/?ref=br_rs Foto tratte da: Foto di Davide Gallizio, gentilmente concesse da Slow Food Editore.
Ricette e sapori di Cipro
![]() Titolo: La cucina di Afrodite. Ricette e sapori di Cipro Autore: Christina Loucas Casa editrice: Nomos Edizioni Prezzo: 24,90 euro
Ultima uscita di Nomos Edizioni per il catalogo “Art de vivre”, La cucina di Afrodite ci porta direttamente a casa i sapori e gli odori dell’isola di Cipro. Come sempre non si tratta di un semplice libro di ricette: il volume di Christina Loucas è una sorta di compendio di tradizione, arte culinaria, sapori e profumi tipici, corredato da splendide fotografie dell’autrice.
Christina Loucas dopo un drastico cambio di stile di vita, un po’ forzato anche da una malattia, ha aperto un blog, www.afroditeskitchen.com, per conservare e far conoscere pietanze e ingredienti della terra natale dei genitori, Cipro, a cui lei stessa è molto legata. Nell’introduzione l’autrice ci parla proprio di questo, rivolgendosi al lettore con un familiare “tu” che ci fa sentire subito partecipi e immersi nella storia e nelle esperienze sensoriali della “cucina di Afrodite”. Una vita frenetica e una malattia improvvisa da un lato, il dolce ricordo di una terra in cui affondano le radici familiari dall’altro; un ricordo corredato da sapori e profumi introvabili in altre parti del mondo, proprio perché caratteristici solo di Cipro. L’acqua di fiori d’arancio e l’halloumi fatti in casa: procedimenti antichi che piano piano vengono perduti, standardizzati. Christina Loucas scrive La cucina di Afrodite principalmente proprio per conservare queste tradizioni, ma ovviamente sfogliandolo troverete molto altro.
Cipro è un’isola collocata nella parte sud orientale del Mar Mediterraneo, vicina a Libia, Siria, Turchia e Grecia. Certamente a livello culturale, e quindi anche culinario, ha risentito degli influssi di questi Paesi, ma pensare che il risultato sia solo una mescolanza senza identità è riduttivo. La cucina cipriota è riuscita a distinguersi e caratterizzarsi, fondendo insieme sapori mediterranei e mediorientali. Si fa grande uso, come ingredienti principali, delle materie prime dell’isola: carrube, fichi, agrumi, olive, mandorle, noci, prugne, fichi d’india e numerose erbe aromatiche. Nel libro le ricette sono suddivise in 6 categorie: bevande, pane e prodotti da forno, zuppe, insalate e golosità, portate principali, salse ed extra, torte e dolci. Non tutte ovviamente sono ricette tipiche, alcune sono riadattate utilizzando ingredienti diversi (l’autrice ha vissuto per molto tempo fuori Cipro e trovare alcuni ingredienti locali era molto difficoltoso, se non impossibile), mentre altre sono creazioni della stessa Loucas che hanno come base materie prime cipriote. È comunque possibile distinguere le ricette tradizionali dalle altre, perché il loro titolo compare anche in greco. Prima di ogni sezione inoltre c’è una piccola guida introduttiva, con consigli, indicazioni e informazioni utili.
Per le dosi degli ingredienti vengono usate come unità di misura sia i grammi e i millilitri sia le tazze, in ogni caso al termine del libro si trova un’utile tabella delle conversioni. Per la quantità di porzioni invece non c’è uno standard unico, considerando che spesso, come racconta l’autrice, queste bevande e pietanze vengono preparate in grandi dosi per conservale o condividerle con amici e parenti. Alla fine di ogni ricetta c’è quindi la dicitura “resa”, che permette di farsi un’idea della quantità in base alla dose di ingredienti indicata.
Al termine del libro infine l’autrice ci parla dei mercati dell’isola, consigliando i suoi preferiti e i prodotti venduti, non si sa mai che a qualcuno venga voglia di partire!
Link per approfondire:
http://www.nomosedizioni.it/index_it.php?&lang=it https://www.facebook.com/NomosEdizioni/?fref=ts http://www.afroditeskitchen.com/ https://www.facebook.com/afroditeskitchen/?fref=ts Immagini tratte da: Foto gentilmente fornite da Nomos Edizioni
A tavola con i grandi artisti
Let’s bake ART non è sicuramente un libro di cucina qualsiasi, ma piuttosto l’ambizioso e coraggioso progetto di una giovane giornalista italiana. Mariapia Bruno ha pubblicato questo volume, che coniuga arte e cucina, con ilmiolibro.it nel giugno del 2015; da giugno del 2016 è disponibile anche la versione inglese e quella digitale per Kindle. Arte e cucina, dicevamo: alcuni di voi si staranno chiedendo qual è il legame che le unisce. Come ci spiega l’autrice di questo volume, il nesso è più saldo di quello che si può pensare. Raffigurazioni di nature morte, momenti di convivialità, scene di quotidianità casalinga, alimenti che diventano simbolici, iconografici: tutto questo può diventare ed è stato il soggetto di opere d’arte. Per di più molti celebri artisti rivolgono un’attenzione particolare al cibo e alla cucina in senso pratico; spesso sono dei veri e propri bongustai, chef dilettanti che a volte arrivano a dedicare un volume alle loro pietanze preferite. Avevo già parlato in un altro articolo del sontuoso volume Les dîners de Gala di Salvador Dalì, ma anche Claude Monet raccolse in un libro le sue ricette di famiglia, mentre Tommaso Marinetti scrisse e ideò il manifesto della “cucina futurista”. Questi sono solo alcuni degli artisti che ritroverete nel libro di Mariapia Bruno. Il libro ha una grafica colorata e accattivante: dipinti famosi e fotografie di opere d’arte si alternano a fotografie di pietanze, trafiletti dedicati ad artisti e correnti artistiche si fanno spazio tra le ricette. All’inizio troviamo alcune pagine introduttive in cui l’autrice si rivolge ai lettori per spiegare l’idea che l’ha portata alla composizione di questo volume: Vi siete mai chiesti se anche a loro fosse venuta l’acquolina in bocca durante l’esecuzione di una natura morta con frutta e dolciumi? Se una volta posato il pennello anche loro varcavano la soglia della cucina pronti, come tutti i comuni mortali, a preparare la cena? In seconda battuta troviamo qualche accenno allo sviluppo della cucina dal Seicento fino all’epoca contemporanea, periodo a cui farà riferimento l’autrice. In seguito ci troviamo davanti a ben 79 ricette, suddivise tra antipasti, zuppe e piatti unici, pasta, pesce, carne, uova, contorni e dolci. Le ricette sono tutte originali e riprodotte dalla stessa autrice che, ispirata dall’estro degli artisti, si è cimentata ai fornelli, realizzando anche dei video che potete visionare sul canale Youtube Let’s Bake ART. Sfogliando il libro passerete dalle “enchiladas tapatias”, cucinate da Frida Kahlo nella sua famosa Casa Blu, alla “torta dell’affetto”, ricetta inviata direttamente dalla designer italiana Simonetta Starrabba; niente riassume meglio di questo l’essenza di Let’s bake ART: un libro che è recupero e conservazione della tradizione e della cultura, attraverso due espressioni dell’estro umano: l’arte e la cucina.
Galleria con alcune immagini tratte dal libro
Link per approfondire:
https://letsbakeart.wordpress.com/ https://www.youtube.com/channel/UCD3zzmcuB0u7DHn0_TpPSog Foto Gentilmente fornite da Mariapia Bruno
Tra le ultime uscite di Slow Food Editore un altro completo e pratico ricettario: 1, 2, 3 facile e slow.
Carlo Bogliotti spiega nell’introduzione qual'è l’anima di questo volume: idee semplici, di facile realizzazione, senza rinunciare però al gusto e alla qualità, cioè a quel principio di “buono, pulito e giusto” su cui si fonda Slow Food. Si perché con “slow” non si intende una cucina dai lunghi tempi di preparazione e cottura, dalle tecniche complesse e dai piatti elaborati, ma piuttosto qualcosa che sia sì fast, ma anche good, riprendendo l’idea già espressa dallo chef catalano Ferran Adrià. Il lavoro, gli impegni: il ritmo delle nostre vite e della società è spesso frenetico; Slow Food non rinuncia però a darvi la sua risposta, con quello che nasce come un libro dedicato a chi ha poco tempo da dedicare alla cucina, ma ideale anche per i principianti. Ecco allora una selezione di ricette della tradizione italiana da preparare con pochi ingredienti fondamentali. Dalla panzanella toscana agli gnocchi di mele di Bolzano, dalla baciocca ligure alla pasta allo scarpariello campana. Per la prima volta, le immagini del libro ci mostrano anche gli ingredienti principali e non solo la pietanza finale, proprio per farci capire la semplicità delle ricette selezionate. Dopo l’introduzione segue un breve capitolo dedicato agli attrezzi indispensabili in ogni cucina, divisi in tre grandi categorie: quelli per cuocere, quelli per tagliare e infine quelli per mescolare. Anche in questo caso non si parla di un’attrezzatura da cucine stellate, ma di una basilare dotazione di utensili. Seguono 130 ricette divise come da tradizione in antipasti, primi, secondi e contorni, dolci. In accordo con lo stile di altri ricettari Slow Food per ogni ricetta è segnalato l’autore o il ristorante in cui viene servito e la regione di provenienza. Spesso, invece, in rosso alla fine di ogni ricetta, si trovano consigli e curiosità. Prendetevi quindi il poco tempo necessario per realizzare qualcuno di questi gustosi piatti e usatelo al meglio!
Link per approfondire:
http://www.slowfoodeditore.it/it/ricettari-slow-food/1-2-3-facile-e-slow-676.html https://www.facebook.com/SlowFoodEditore/?fref=ts Foto gentilmente fornite da Slow Food Editore Se siete amanti del cioccolato non potrete non voler sfogliare una delle ultime uscite di Red! Edizioni (Il Castello Editore). Sto parlando di Puro Cacao di Delphine Pocard, un volume pronto a svelarvi tutto quello che non sapete sul cacao. A tutti è capitato, soprattutto durante queste feste, di mangiare un cioccolatino, assaporare un dolce al cioccolato o bere una cioccolata calda, ma quanto sappiamo davvero sul cacao e le altre materie prime che compongono questi prodotti? Delphine Pocard è pronta a svelarvelo nel suo libro. Prima di tutto il cacao si ricava dalla cabossa, il frutto della pianta del cacao, ma come può essere lavorato? A queste prima fondamentale domanda troverete subito risposta nell’introduzione, dove l’autrice spiega anche le proprietà di questa fantastica materia prima, apprezzata anche dalle civiltà più antiche, come quella dei Maya.
Link per approfondire: http://www.ilcastelloeditore.it/catalogo.php?src=puro%20cacao&page=1&id=8857306879 https://www.facebook.com/IlCastelloEdizioni/?fref=ts Foto tratte da: Foto gentilmente fornite da Il Castello Editore
Una nuova uscita per Nomos Edizioni davvero particolare: dalla collaborazione con il servizio di mercato agricolo online Cortilia nasce Meglio di stagione! Piaceri e virtù della cucina stagionale. Un ricettario che ha come proposito quello di farci capire l’importanza dei prodotti che scegliamo e acquistiamo ogni giorno per cucinare. Forse può sembrare una scelta banale, ma quante volte ci ritroviamo a mettere nel carrello del supermercato le prime cose che ci vengono in mente senza soffermarci nemmeno a pensare: da dove viene questo prodotto? Sarà fresco? Come lo avranno coltivato? Una vita frenetica ci porta a consumare sempre più spesso prodotti pronti, molto lavorati e magari anche poco salutari (per non parlare della creatività a cui potremmo dare voce in cucina e che viene inevitabilmente meno). Eppure una dieta bilanciata e sana dovrebbe sempre prevedere il consumo quotidiano di frutta e verdura fresca. Ma anche questa va saputa scegliere: nonostante oggi si riesca ad avere disponibile quasi tutto l’anno qualsiasi prodotto ortofrutticolo, non dobbiamo dimenticarci che in natura ogni prodotto ha la sua stagione. Inutile dire che delle fragole coltivate in serra e acquistato a dicembre non avranno lo stesso sapore di quelle cresciute all’aria aperta a primavera. Inoltre acquistando prodotti di stagione possiamo rifornirci direttamente da agricoltori locali, portando avanti un ideale di filiera corta che premia i produttori vicini a noi e che allo stesso tempo comporta minor inquinamento. Pensate, infatti, anche soltanto al trasporto di frutta e verdura che arriva sulle nostre tavole magari dalla parte opposta del mondo. Non parlo ovviamente di “frutti esotici” che non sarebbero coltivabili qui in Italia e a cui si può tranquillamente cedere senza rimorsi, ma parlo di quei prodotti che fanno parte anche delle nostre colture, ma in periodi dell’anno diversi.
Cortilia con il suo e-commerce e con questo ricettario vuole proprio trasmettere questo messaggio. Dopo un’introduzione sulle tematiche precedentemente trattate, suddivide il suo ricettario nel modo che meglio si addice al suo messaggio: per stagioni. Ogni stagione è composta da 3 mesi e per ciascuno di questi viene elencata una lunga lista di ortaggi e di frutti di stagione. Spesso ce ne sono anche alcuni non troppo noti, o sicuramente poco presenti sulle nostre tavole. A gennaio melagrane e porri sono insieme al topinambur, mentre ad aprile fagiolini e spinaci si accompagnano con il tarassaco. Frutta e verdura fresca di tutti i tipi quindi, per lasciare spazio alla fantasia in cucina e ad abbinamenti nuovi.
Per ogni stagione vengono proposte tre ricette per ogni portata: antipasti, primi piatti, secondi piatti e dolci. Prima di ogni ricetta si trova sempre qualche consiglio su come gustare la pietanza o su come realizzare delle varianti, oppure dei suggerimenti riguardo l’occasione per prepararla.
Questa recensione non sarebbe completa senza qualche informazione in più riguardo Cortilia e il servizio che offre. Per ora attiva solo in alcune città del nord Italia Cortilia permette di acquistare online la propria spesa; forse non sembrerà diverso dal sevizio che offre un supermercato delle grandi marche, ma invece la differenza c’è eccome. Cortilia mette in contatto gli agricoltori locali con i clienti, fornendo cassette di prodotti freschi, di stagione e a km 0. Frutta e verdura la fanno da padrone, ma non sono gli unici prodotti; tra le categorie ci sono infatti, carne e salumi, yogurt e formaggi, vini e bevande, pane, pasta e riso e, per l’occasione anche una sezione dedicata al Natale, con cesti e prodotti tipici di questa festività. Abbiamo avuto la possibilità di fare alcune domande a Marco Porcaro, CEO di Cortilia.
Come nasce Cortilia?
Cortilia è una realtà italiana nata commercialmente nel 2012, per unire il mio percorso professionale alla passione per il cibo fresco e genuino: mi sono sempre occupato di progetti in ambito digitale, ma le mie radici sono nella terra e risalgono alla tradizione contadina dei miei nonni. E così, è nata l’idea di unire due mondi solo all’apparenza così lontani. Come definireste il tipo di servizio che offrite? Quale messaggio volete trasmettere ai vostri clienti? Cortilia è il primo mercato agricolo online che mette in contatto consumatori e agricoltori, per fare la spesa come in campagna. L’obiettivo di Cortilia è quello di promuovere un modello originale di valorizzazione della filiera alimentare, con gli agricoltori aggregati in mercati virtuali in base alla varietà dei prodotti offerti e all'ottimizzazione logistica. Intendiamo così rispondere alle esigenze di chi è attento ai sapori autentici e alla qualità a tavola, dando la possibilità di effettuare acquisti davvero consapevoli.
Che tipo di riscontro avete avuto dalle persone? Capiscono la differenza tra la vostra offerta e quella della grande distribuzione?
Il nostro approccio al mercato si è sempre distinto non solo per l’offerta di prodotti di qualità, ma anche per uno spirito di education che intende accompagnare l’utente verso consumi responsabili e consapevoli. Proprio per questo, abbiamo messo in atto attività di content marketing tra cui un blog e una serie di appuntamenti mensili chiamati Cortilia Academy, nati per mettere in contatto i produttori con gli utenti e insegnar loro cosa si “celi” dietro alla cassetta che viene consegnata a casa. In questo modo, la nostra clientela ha modo di acquistare con consapevolezza e capire davvero la differenza tra la nostra offerta e quella della grande distribuzione. Come selezionate i vostri agricoltori? Siete legati a qualche standard in modo particolare? Per noi di Cortilia, un agricoltore non è semplicemente un produttore. È per questo che, prima di attivare una collaborazione, io e il team che lavora con me ci rechiamo sul posto per conoscere, studiare e toccare con mano ciò che produce, con la stessa attenzione con cui sceglieremmo “l’ortolano di fiducia” sotto casa. Cortilia si impegna a valorizzare un’economia agricola espressa dal lavoro di tanti “contadini artigiani”, che nella quotidianità sostengono il tessuto culturale e rurale del Paese. Come nasce il volume Meglio di stagione? Ho visto che sul vostro sito c'è già una sezione ricette...Ve ne occupate direttamente o è qualcosa che nasce anche attraverso una sorta di rete con i vostri clienti/utenti? Meglio di Stagione! non è un semplice ricettario che offre spunti originali per ricette buone e nutrienti. È una vera e propria guida che permette di orientarsi tra i prodotti del territorio in ogni mese: sapere scegliere quali verdure utilizzare in un dato periodo dell’anno è fondamentale per portare in tavola tutto il buono della campagna. Siamo felicissimi quando alcuni nostri clienti decidono di condividere, attraverso i nostri canali social, ricette o suggerimenti perché questo ci fa capire quanto vengano apprezzate qualità e cura che mettiamo nei nostri prodotti vengano apprezzate. Prevedete di espandere il vostro servizio anche in altre città prossimamente? Attualmente, il servizio di Cortilia è diffuso in Lombardia (nelle province di Milano, Monza e Brianza, Varese, Como, Pavia, Lodi e Bergamo), in Piemonte (nella provincia di Novara e a Torino) e in Emilia-Romagna (Bologna e Modena), con l’obiettivo di espandersi in futuro. Cortilia intende diventare un punto di riferimento per la spesa online a livello nazionale ed espandersi quindi in Europa, promuovendo un modello globale di acquisti consapevoli.
Link per approfondire:
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Foto tratte da:
Immagini del libro: gentilmente concesse da Nomos Edizioni Logo Cortilia: https://www.facebook.com/cortilia.it/?fref=ts Cassetta Cortilia: https://www.instagram.com/cortilia.it/ 17/11/2016 Come mangiar bene e spendere poco - Cento ricette toscane per sopravvivere alla Grande CrisiRead Now
“- Non avrei mai creduto, ragazzo, mio, che tu fossi così boccuccia e così schizzinoso di palato. Male! In questo mondo, fin da bambini, bisogna avvezzarsi abboccati e a saper mangiare di tutto, perché non si sa mai quel che ci può capitare. I casi son tanti!...”
Così Geppetto ammonisce Pinocchio quando quest ultimo scarta sia le bucce che i torsoli delle tre pere che lui gli offre. Proprio questo passo è ripreso anche da Giuseppe Meucci nel suo volumetto Come mangiar bene e spendere poco. L’idea è quella di riprendere le tradizioni enogastronomiche toscane, selezionando soprattutto le ricette popolari, quelle più povere, ma non per questo meno gustose. In un periodo di crisi, in cui i prezzi delle materie prime aumentano e la corsa ai fast food e ai piatti pronti è sempre più veloce, Meucci ricerca i piatti della memoria, preparati magari dalle nonne, legati a quella tradizione orale tramandata di madre in figlia. Un ricettario illustrato dal formato pratico: 100 ricette divise tra antipasti, minestre e zuppe, pietanze e contorni e dolci. Ne risulta una lista di piatti semplici, realizzati con prodotti poveri, ma saporiti, legati al territorio e alle sue peculiarità. Tra i primi piatti, nonostante la presenza di vari sughi o di piatti a base di pasta come i pici o gli spaghetti alle vongole, la fanno da padrone le zuppe, spesso realizzate non solo con verdure e legumi, ma anche con il pane raffermo, che non veniva buttato ma riutilizzato. Pappa col pomodoro, pancotto e non dimentichiamo la versione estiva e fresca, la panzanella. Tra i secondi piatti la cacciagione, anche se spesso si tratta di carni non più molto presenti sulle nostre tavole, come le folaghe e le beccacce, ma anche il pesce: baccalà, anguille, il famosissimo cacciucco e le cèe, oggi pescate solo di frodo e vendute a prezzi molto alti. Ogni ricetta è accompagnata da qualche utile consiglio riguardo la preparazione, varianti all’originale e aneddoti. Di sicuro non un comune ricettario, ma un volume particolare che vi porterà alla scoperta delle tradizioni, riscoprendo e rivalutando la moderazione. Link per approfondire: http://www.istosedizioni.com/?product=come-mangiar-bene-e-spendere-poco https://www.facebook.com/LibriIstosEdizioni/?fref=ts Foto tratte da: Foto dell’autore
Tra le nuove uscite di Slow Food Editore troviamo un ricettario che sembra azzeccatissimo in questo periodo dell’anno, quando con l’estate agli sgoccioli, rientriamo dalle vacanze e torniamo a lavoro o a scuola. Idee per la pausa pranzo fa parte della collana Ricettari Slow Food ed è un volume dal formato compatto e pratico. Come capirete dal titolo questo ricettario si concentra su tutte quelle pietanze che possono rappresentare una valida alternativa per un pranzo fuori casa: durante la pausa lavoro, per un picnic in compagnia o per una gita fuori porta. Spesso in queste occasioni si ricorre a 3-4 pietanze standard, come panini, schiacciata, pizza, una banale insalata, mozzarella e pomodoro, quando si ha più tempo magari si arrangia un’insalata di pasta o un riso freddo. Inoltre se queste cose sono per la pausa pranzo spesso si finisce per prepararle velocemente senza prestare troppa attenzione agli ingredienti che impieghiamo (per non parlare del fatto che spesso si finisce per mangiarle velocemente, magari davanti a un computer!). Idee per la pausa pranzo permette in modo chiaro e funzionale di trovare tutta una serie di alternative che vi consentiranno di variare i vostri pasti fuori casa, facendo attenzione anche alla qualità di quello che mangiate e degli ingredienti che usate. Due sono i capisaldi di questo ricettario; il primo è l’attenzione alla stagionalità degli ingredienti che acquistiamo e cuciniamo (un pomodoro in estate sarà senza dubbio più saporito e gustoso rispetto a uno acquistato in inverno, senza contare anche il risparmio nei costi) e quindi anche alla qualità. Il secondo è il legame con il territorio e con la cucina regionale. Dal pani cunzatu alla panzanella, dal pane guttiau ai canederli, scoprirete come i piatti della tradizione possano rappresentare delle buone alternative per la pausa pranzo, a volte nella loro versione classica altre volte sapientemente rielaborati. Così per ogni ricetta troviamo lo chef che l’ha ispirata e la regione o la città di origine. Le ricette sono poi ulteriormente catalogate e raggruppate in modo molto funzionale in 4 gruppi. Il primo è “La mattina” e vi troviamo tutti quei piatti veloci (massimo mezz’ora di preparazione) e poco impegnativi che possono essere preparati la mattina prima di uscire di casa. Segue “La sera prima”, pietanze che possono essere preparate con maggiore calma appunto la sera prima. Noterete che le dosi sono per 4 persone in questo caso, questo perché spesso questi piatti possono essere preparati per la cena di famiglia, lasciando una porzione da riscaldare (se necessario) per il giorno seguente. Niente vi vieta però di diminuire le dosi e prepararne un’unica porzione. Arriviamo al terzo capitolo, forse il più interessante “Con gli avanzi”. Queste ricette vi insegneranno a riutilizzare gli avanzi della cena e del pranzo in maniera originale, con gusto, ma senza sprecare cibo. Il capitolo che conclude il libro “Dolci, frutta e snack” presenta numerose idee per non ricorrere alle merendine confezionate nel caso vi venga un languorino. Durante una pausa a metà mattina o a metà pomeriggio, con il caffè o come coccola alla fine di un pasto, dolci sfiziosità per una merenda spezza fame, dalla semplice mela che si trasforma in chips essiccate al budino al cioccolato fatto in casa in piccoli e comuni vasetti di vetro ideali per il trasporto.
Foto tratte da:
- fornite da Slow Food Editore
Dei ricettari dal formato pratico e di facile consultazione quelli della collana In cucina con Slow Food. Nonostante questo A tavola con i cereali, si presenta come un volume variegato e completo su quello che è il mondo dei cereali.
L’introduzione di Paola Migliorini, ricercatrice e docente di Agronomia e agricoltura sostenibile all’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, si concentra su cosa sono i cereali, su quale apporto nutritivo aggiungono a un’alimentazione bilanciata, oltre che a alcune informazioni sulla loro coltivazione, lavorazione e varietà. Seguono delle schede informative su cinque cereali contenenti glutine (frumento, farro, orzo, segale e avena) e su sei privi di glutine (riso, mais, miglio, grano saraceno, quinoa e amaranto. Per ogni cereale si ripercorre brevemente la storia e la diffusione, ne vengono descritte le caratteristiche botaniche e nutritive essenziali, infine troviamo qualche accenno al loro impiego in cucina, che verrà poi approfondito nelle successive ricette. Nelle stesse pagine si inserscono anche quattro schede di approfondimento su alcune varietà antiche di cereali. Dopo questa breve, ma necessaria introduzione per conoscere veramente gli ingredienti che ci apprestiamo a cucinare, troviamo 120 ricette suddivise tra antipasti, primi e piatti unici, secondi e dolci. Si intervallano ricette della tradizione italiana come lo Sciatt e i Pizzoccheri, altre internazionali come il Tabbouleh, mentre alcuni piatti comuni e conosciuti vengono riinterpretati con ingredienti diversi da quelli classici, è il caso della Torta di mele e fiocchi d’avena o dei Falafel di quinoa e ceci. Un ricettario dunque molto completo, che offre i mezzi per conoscere e utilizzare al meglio i cereali, dai più comuni ai meno noti, insegnandoci a preparare piatti tradizionali, ma anche innovativi e sempre gustosi. Per ogni ricetta è segnalato l’autore e la regione di provenienza; tra i tanti spiccano anche alcuni nomi di rilievo come quelli degli chef Enrico Crippa e Dennis Panzeri. Il tutto è arricchito dalle invitanti fotografie di Davide Gallizio e Barbara Torresan. Link per approfondire: http://www.slowfoodeditore.it/it/ricettari-slow-food/a-tavola-con-i-cereali-619.html http://www.slowfoodeditore.it/it/ Foto tratte da: Foto fornite da Slow Food Editore |
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