Spesso facciamo la spesa di fretta, buttiamo le cose nel carrello, senza neanche guardarle, affidandoci ai prodotti che compriamo da sempre. Discriminiamo i prodotti in base al prezzo, l’offerta o la marca, ma quante volte stiamo attenti veramente a quello che compriamo, e che quindi mangiamo, dal punto di vista della qualità? In questo articolo voglio svelarvi qualche piccolo consiglio e qualche trucco per essere più consapevoli di quello che si trova sugli scaffali del supermercato. Prima fondamentale regola e consiglio: leggere le etichette degli ingredienti! Sembrerà una cosa banale, ma sono sicura che pochi di voi lo fanno. In realtà è il metodo migliore per capire veramente cosa c’è dentro al prodotto che stiamo per acquistare. Inoltre sulle confezioni di molti prodotti stanno comparendo, negli ultimi periodi, scritte come “ ricco di vitamina D” “ ricco di omega3” “ricco di selenio”, perché il cliente ha imparato ad identificare quella sostanza come benefica, salutare per l’organismo, ma quanta ne contiene il prodotto che stiamo acquistando? E quanta ne è necessaria al nostro organismo per fare la differenza? Spesso poi questi elementi pubblicizzati sulle confezioni sono naturalmente presenti nell’alimento e quindi li troverete anche nei prodotti in cui non è segnalato a grandi lettere sulla confezione. Il mio secondo consiglio riguarda il banco frutta e verdura. Io cerco di comprare ortaggi e frutta coltivata in Italia, principalmente per due motivi: sostenere la nostra economia (non vedo perché dovrei preferire delle arance spagnole alle nostre buonissime siciliane), gli altri Paesi spesso non hanno la nostra stessa politica in merito ai fitofarmaci da utilizzare in agricoltura. Sembrerà strano a molti sostenitori del biologico, ma l’Italia è uno dei Paesi che applica una delle politiche più severe in questo campo. Ovviamente non tutto si può coltivare in Italia, o non si trova facilmente se non da produttori locali, quindi mi è capitato tranquillamente di acquistare banane colombiane o kiwi della Nuova Zelanda. Al di là di questa scelta che può essere personale, vi invito a stare attenti alla stagionalità dei prodotti. Che senso ha comprare un pomodoro a gennaio? Non è il suo periodo di coltivazione e quindi l’ortaggio che acquisterete probabilmente sarà stato coltivato in serra e non avrà sicuramente il suo tipico gusto, ma risulterà più insipido. Senza considerare il prezzo che sarà sicuramente più alto! Ovviamente in alcuni casi si possono fare delle eccezioni, ma non la fare i diventare un’abitudine. Un altro trucco che voglio svelarvi riguarda invece le uova. C’è un modo molto semplice per sapere da che tipo di allevamento provengono le uova che state per acquistare. Tutte le uova hanno stampigliato sul guscio un codice; il primo numero, che varia da 0 a 3, indica appunto il tipo di allevamento a cui sono state sottoposte le galline ovaiole. Vi inserisco qui sotto uno schema:
La prossima settimana vi svelo anche qualche altro consiglio per quanto riguarda carne, pesce e altri alimenti! Stay tuned! Foto tratte da:
Foto dell’autore Per approfondire: D. Bressanini, Le bugie nel carrello, Milano, Chiarelettere, 2015.
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Febbraio 2021
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