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12/5/2016

Consigli per la spesa 2.0

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​di Eva Dei
Continua il nostro viaggio all’interno di supermercati e alimentari per scoprire alcuni piccoli trucchi per diventare più consapevoli di quello che acquistiamo. Nel primo articolo mi sono soffermata soprattutto su frutta e verdura e uova, adesso mi piacerebbe concentrarmi su carne e pesce.
Per quanto riguarda la carne confezionata ribadisco lo stesso consiglio con cui ho iniziato il mio articolo precedente: leggete l’etichetta! Vi troverete informazioni riguardo la data di confezionamento, la provenienza della carne e la tipologia, oltre a consigli sul metodo di preparazione (es. carpaccio, fettine da griglia, fettine per involtini,…).
Per quanto riguarda invece gli accorgimenti da seguire per capire se la carne, sia del banco che confezionata è fresca, sono tre e molto semplici:
  1. Colore: ovviamente dipende dal tipo di carne, ma per il manzo prediligete un rosso intenso, mentre maiale e vitello tendono al rosa. In ogni caso evitate carne con sfumature verdastre o marrone scuro perché sono indice dell’inizio del deterioramento del prodotto.
  2. Stato del grasso: le parti grasse della carne possono variare da un bel bianco intenso a un giallo molto tenue, ma non devono mai essere giallo intenso o al marrone, perché questo è indice di cattiva conservazione del prodotto.
  3. Consistenza: le fibre della carne devono sembrare compatte, dando alla carne un aspetto compatto, sodo ed elastico. Se la carne sembra lasciarsi andare, flaccida e viscida non è stata ben conservata.
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Banco di carne confezionata
Molti siti e blog segnalano anche l’odore, ma vista l’impossibilità di controllare questo aspetto dentro un supermercato, credo che questo si possa utilizzare come fattore solo per la conservazione casalinga del prodotto.
Veniamo adesso al pesce. L’etichettatura odierna prevede che vengano sempre indicate tre informazioni:
  1. La denominazione commerciale della specie
  2. Il metodo di produzione (pescato in mare, pescato in acque dolci o allevato)
  3. La zona di cattura
Questo vale ovviamente anche per i prodotti da banco, dove  queste informazioni vengono segnalate sul cartellino espositivo. Per quanto riguarda la zona di cattura spesso troverete una dicitura tipo “zona 27”, questo perché la FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations) ha effettuato una divisione per zone ittiche. Appeso in ogni pescheria trovate infatti un cartellone tipo quello sottostante, dove potete collegare a ogni numero una zona, capendo dove è stato pescato il prodotto che intendete acquistare. Questo è utile per sapere quanto tempo il prodotto è stato “in giro” dopo essere stato pescato e anche per controllare le condizioni di inquinamento o i metodi di pesca in uso nel luogo da dove proviene il pesce che acquistate.
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Suddivisione delle zone di pesca FAO
Come fare poi per capire se il pesce del banco è fresco? Ecco alcuni consigli:
  1. Pelle: deve essere lucida, brillante e ricoperta da un film trasparente (muco cutaneo, il pesce fresco deve scivolare dalle mani). Dal colore metallico e iridescente, non smorta e opaca.
  2. Occhio: deve essere vivo, bombato e non infossato e assolutamente non opaco!
  3. Branchie: devono essere chiuse e avere un colore rosa vivido all’interno.
  4. Odore: deve essere invitante e non troppo intenso, salmastro nel caso del pesce di mare. Evitate il pesce con odore acre e simile all’ammoniaca (spesso viene utilizzata per disinfettare il pesce e ritardarne la putrefazione, soprattutto per i crostacei).
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Pesce
Foto tratte da:
Banco di carne confezionata: Bilder im Supermarkt REWE, da Wikipedia tedesca, foto di Ralf Roletschek (user: Marcela), Own work, CC-BY 2.5, voce “Selbstbedienungs-Fleischtheke”
Suddivisione delle zone di pesca FAO: www.itticademar.com/demar/fao_popup.php
Pesce: Mackerels, da Wikipedia francese, foto di Jastrow, pubblico dominio, voce “Poissonerie”.

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