Birra artigianale sul lungarno pisano
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Per raccontare come tutto è iniziato sicuramente non basterebbe un articolo, per raccontare cioè di come da una conoscenza tra coinquilini, interessi comuni e tanta buona volontà può nascere un’associazione come La Staffetta. Saldamente ancorata al territorio pisano e toscano, l’Arci La Staffetta promuove e organizza vari eventi che hanno come denominatore comune l’arte brassicola e la produzione di birra artigianale. Da questo punto di partenza si è costruita una rete che collega produttori, G.a.s, birrifici, locali, associazioni culturali, l’Università di Pisa e tante altre realtà.
Ha compiuto un anno lo scorso giovedì 1 giugno un altro ramo nato dall’associazione, ma sviluppatosi poi in modo autonomo pur mantenendo fede a quelli che sono i valori originari. Stiamo parlando ovviamente del locale che si affaccia su Lungarno Pacinotti, La Staffetta Tap Room. Il locale è gestito da quattro simpatici ragazzi: Ignazio, Martina, Davide e Peter. Siamo riusciti a fare due chiacchiere proprio con gli ultimi due, ecco cosa ci hanno raccontato.
E: So che chiedervi di raccontarmi come tutto è iniziato richiederebbe delle ore, ma proviamo almeno a capire qual è il salto che dall’essere parte dell’Associazione vi ha portato all’apertura della Tap Room.
D: Diciamo che l’idea di avere qualcosa di proprio nell’ambito della distribuzione c’è sempre stata. All’inizio avevo anche pensato di aprire direttamente un birrificio, poi vari fattori mi hanno portato a preferire l’apertura di un locale. Con i ragazzi, Ignazio, Peter e Martina ci conosciamo da tempo, ed è facile quando hai le stesse idee, gli stessi interessi, mettere insieme un progetto che piaccia e convinca tutti. Siamo partiti io e Ignazio, ci conosciamo da tanto tempo. Abbiamo fatto insieme un’esperienza all’Azienda agricola Bellavista Insuese, Lo Spondone, dove abbiamo preso in gestione una sorta di chiosco. Ovviamente all’inizio non è stato facile, perché eravamo un po’ fuori dalla nostra rete, dal giro a cui eravamo abituati a Pisa, ma a livello formativo è stata un’esperienza bellissima, stimolante. Finita la stagione siamo andati alla ricerca di un fondo in città; quando abbiamo trovato questo abbiamo capito subito che dovevamo prenderlo!
E: Parliamo un po’ della birra artigianale che proponete.
D: Una volta partito il progetto del locale abbiamo capito subito che pur volendo far conoscere birre diverse, dovevamo avere una base solida, un nocciolo duro intorno al quale sviluppare poi cose nuove. Ovviamente questa base non poteva che essere formata dalle ricette delle prime birre realizzate con la staffetta e quindi 22/04, un’America Pale Ale molto luppolata, May-Ale, un’American Wheat beverina che soddisfa tutti i palati, e Wilson, una Porter in stile inglese dai sentori di caffè. Ovviamente è stato necessario rivedere un po’ le ricette, trovando un equilibrio con l’Associazione, i birrifici e i produttori a cui ci appoggiamo per la realizzazione del prodotto finale. Le quantità richieste dal locale, la continuità necessaria, sono diverse da quelle richieste dall’Associazione, quindi abbiamo dovuto capire qual era il giusto equilibrio, volendo comunque preservare i nostri valori e sfruttare al meglio le potenzialità delle materie prime di base.
E: Come hai detto tu fate anche molte collaborazioni e ospitate birrifici esterni. Come nasce una birra creata in collaborazione?
D: In realtà per noi è stata un’idea naturale quella di voler ospitare produttori che portano avanti la nostra stessa idea di birra artigianale. Fa parte di quella volontà di fare rete, di creare una sorta di “solidarietà” interna, che ci portiamo in eredità dall’Associazione. Ormai collaboriamo con quattro birrifici toscani e ovviamente ognuno ha le sue peculiarità: un certo tipo di acqua, malti, luppoli e lieviti diversi. Si parla degli ingredienti fondamentali per la birra, magari molti nemmeno ci pensano, ma scegliere il giusto tipo di acqua è un aspetto fondamentale. Quindi una volta pensato il tipo di birra da realizzare so già potenzialmente con quale birrificio posso realizzarla al meglio. A quel punto, una volta che è chiara la base possiamo dare spazio alla fantasia: ognuno dà il suo contributo, rivediamo la ricetta varie volte finché non siamo soddisfatti. E: È stato difficile in una città come Pisa far passare il concetto di birra artigianale? Ci sono tanti studenti e spesso è facile che il fattore prezzo incida di più rispetto alla qualità, no? D: Indubbiamente c’è una differenza di prezzo tra la birra della grande distribuzione e la birra artigianale, come è normale che ci sia vista la diversa natura dei due prodotti. Quindi sì, forse è stato difficile da una parte, ma Pisa è anche un luogo di grande fermento da questo punto di vista: la Gilda dei Nani Birrai, la torre del Luppolo, l’Orzo Bruno, sono tutte realtà che spingono a far conoscere la birra artigianale. Da qui ovviamente si sviluppa poi una certa curiosità, la voglia di saperne di più e di assaggiare cose nuove. E: Da un po’ di tempo avete inserito stabilmente anche la cucina. Come mai questo passo? Che impronta date al cibo che servite? D: Lo spazio per la cucina c’era dall’inizio quindi c’era già l’idea di sfruttarlo, poi Martina, visto il suo interesse per la cucina, ha sempre spinto un po’ in questa direzione. Anche in questo caso è stato naturale farlo. Ovviamente in questo modo davamo un’offerta più completa ai nostri clienti e facciamo conoscere anche tutte quelle realtà del territorio conosciute nelle nostre esperienze con i G.a.s. P: Martina si è impegnata molto; ha ricontattato tutte le nostre “vecchie” conoscenze, ha trovato altri produttori e ha messo su una rete di fornitori di alimenti a km 0 o biologici di ottima qualità. I prodotti, un po’ come le birre, variano in base alla stagione, in un susseguirsi di sapori sempre nuovi. D: Nel nostro menù ci sono panini e taglieri, ma più che “cibo da pub” sono prodotti freschi e di qualità che metteremmo sulle nostre tavole di casa.
E: Concludiamo con gli eventi. Anche qui siete molto attivi e organizzate cose di vario genere.
D: Sì, diciamo che anche in questo caso portiamo avanti gli interessi che si erano sviluppati con l’Associazione: cibo, sport e musica. Per la serata del compleanno abbiamo ospitato nella nostra cucina i ragazzi di Sugo e Camicia; stasera, in occasione di un altro evento, sarà la volta di Polpo e Birra. Per quanto riguarda gli eventi musicali facciamo venire alcuni amici a mettere vinili, mentre, appena la parte interna è stata ultimata in modo definitivo, abbiamo ospitato Betta e Luti. Facciamo il possibile in base anche agli spazi che abbiamo. Per quanto riguarda lo sport e le attività all’aria aperta collaboriamo con Azimut-Treks e Le oasi WWF Pisa. Infine organizziamo raduni di mountain bike, beer trails, collaborando con la A.S.D. HUTR di Massa e siamo sponsor del campionato sportivo Toscano Enduro Series. Non mi resta che invitarvi, in una di queste calde sere cittadine, a sorseggiare un bicchiere di buona birra su Lungarno Pacinotti: La Staffetta Tap Room vi aspetta! Foto tratte da: Foto dell’autore e gentilmente fornite da La Staffetta Tap Room. Per approfondire: https://www.facebook.com/LaStaffettaTAPROOM/ https://www.facebook.com/LaStaffettaARCI/ http://www.lastaffetta.com/
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