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31/3/2016

La verità su biotecnologie e OGM

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di Eva Dei

Questa volta voglio affrontare un tema un po’spinoso: Cosa sono le biotecnologie? Cosa sono gli OGM? Cosa sapete veramente di questo argomento?
Vediamo cosa ci dice l'enciclopedia Treccani a proposito delle biotecnologie:

​Biotecnologie: Tecnologie che controllano e modificano le attività biologiche degli esseri viventi per ottenere prodotti a livello industriale e scientifico.
 
Questa è una definizione generale, anche perché le biotecnologie possono essere applicate a vari campi, medico, energetico, agricolo, alimentare, ecc. Ovviamente, vista la natura della mia rubrica, io mi interesserò principalmente agli ultimi due citati.
Le  biotecnologie non hanno a che fare soltanto con l'ingegneria genetica, ma ne fanno parte anche tutti quei processi che prevedono l'uso di organismi viventi  come muffe, lieviti e batteri. Lievitazione, pastorizzazione e fermentazione sono dunque a tutti gli effetti  delle biotecnologie e servono a produrre alimenti che consumiamo abitualmente, come per esempio il pane, formaggio ma anche la birra e il vino. 
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​Per quanto concerne invece gli OGM con essi si intende gli organismi in cui parte del genoma è stato modificato grazie alle moderne tecniche di ingegneria genetica. Per prima cosa è importante sapere che ogni specie condivide gran parte del suo DNA con altre specie, quindi non esiste il gene del pomodoro o quello del pesce: ciascun gene codifica soltanto la funzione e la struttura di una certa proteina non l’essenza o identità di qualcosa. Spesso si è portati ad associare gli OGM all'ambiente vegetale, ma in realtà i primi esempi di Ogm gli ritroviamo in campo medico (l'insulina, non più estratta dal pancreas dei suini, ma prodotta da batteri geneticamente modificati) e alimentare (la chimosina, utilizzata per i prodotti caseari che anche in questo caso viene prodotta da batteri e non più estratta dallo stomaco dei bovini). 
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​A questo punto mi chiedo: se gli Ogm vanno bene in queste discipline e applicazioni, perché se correttamente applicate, controllate e studiate  non potrebbero andare bene anche in altri campi, come quello agricolo? Se già assumiamo Ogm, perché molti sono assolutamente convinti che l’utilizzo di altri potrebbe esserci nocivo?
Inoltre affermare che il processo di ricombinazione e modifica genetica non sia naturale non è corretto se con “naturale” intendiamo realizzabile in natura. Infatti molte piante, attraverso processi spontanei, modificano parte del loro patrimonio genetico in modo spesso casuale; altre volte, invece, cercando una maggiore adattabilità all'ambiente circostante o una migliore capacità di riproduzione. Questo è ciò che, probabilmente in accordo con C. Darwin, si può definire l'evoluzione della specie e la selezione naturale. 

Infine è bene considerare cosa viene definito OGM dal punto di vista legislativo e cosa lo è di fatto. La legislazione in materia di OGM infatti non considera tali né i comuni incroci né le mutazioni provocate intenzionalmente con l’irraggiamento; in entrambi i casi però l’intervento umano è indubbio, la pianta che otteniamo non è uguale a nessuno dei suoi “genitori” e con l’ultimo processo le modifiche genetiche sono avvenute in molti casi “alla cieca”, cioè senza un’attenta analisi precedente e senza sapere cosa precisamente sarebbe stato modificato né le sue conseguenze. Di fatto non sono anche questi OGM? Perché allora la parola OGM è spesso connotata negativamente?
Mi piacerebbe approfondire ulteriormente l'argomento OGM nel prossimo articolo, portando anche alcuni esempi di quelli già impiegati in campo agroalimentare e sfatando alcuni falsi miti. Stay tuned!
Bibliografia:
D. Bressanini, OGM tra leggende e realtà, Bologna, Zanichelli, 2009.
Sitografia:
http://www.treccani.it/enciclopedia/biotecnologie/

http://informa.airicerca.org/it/2015/08/03/ogm-facciamo-chiarezza/

Immagini tratte da:
Fig. 1: Wikipedia, David Monniaux, CC BY-SA 1.0
Fig. 2: Wikipedia, Archenzo, CC BY-SA 3.0
Fig. 3: Wikipedia, Zephyris, CC BY-SA 3.0

 

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