Taschen ristampa il volume di ricette surrealiste dell’artista
Se a Pisa potrete ammirare fino al 5 febbraio 2017 la mostra “Dalí. Il sogno del classico” allestita a Palazzo Blu (di cui vi abbiamo già parlato in questo articolo), forse molti di voi si staranno chiedendo perché il celebre artista è il soggetto di un articolo di cucina.
In realtà molti artisti si sono interessati in seconda battuta al mondo gastronomico, scrivendo spesso anche qualche volume. Tra i letterati penso a Alexandre Dumas (padre) e ai suoi Piatti proibiti e ricette segrete e Cucina per veri amanti (entrambi editi da Ibis Edizioni), mentre tra gli artisti come non citare La cucina come arte di Henry de Toulouse-Lautrec (edito da Abscondita), vera e propria raccolta di ricette dell’artista, corredata da disegni riprodotti nei menù degli incontri conviviali che era solito organizzare.
Il libro che Dalí pubblica nel 1973 con il titolo Les dîners de Gala è un sontuoso volume di 320 pagine, con 136 ricette intervallate da sue illustrazioni (litografie) e fotografie, in un perfetto connubio di arte e cucina. Purtroppo questo volume era stato pubblicato in copie limitate (si parla circa di 400 copie), fino a oggi ad appannaggio di un ristretto numero di collezionisti. Fino a oggi appunto, perché la casa editrice tedesca Taschen ha deciso di ristamparlo in diverse lingue, per la prima volta dopo ben 43 anni dalla sua prima e unica pubblicazione. L’edizione dedicata all’Italia è uscita il 21 settembre scorso: Cene di Gala (prezzo di copertina 49,99 €).
Amante della buona cucina e chef dilettante, Dalí amava organizzare insieme alla moglie e musa Gala cene sontuose e opulente; proprio da queste sembra prendere spunto per il titolo del suo volume di ricette. I piatti risultano elaborati e a volte un po’ stravaganti (merito scuramente dell’estro creativo dell’artista), ma riproducibili. Sono piatti infatti creati in collaborazione con gli chef dei migliori ristoranti parigini (per citarne alcuni Maxim's, Lasserre, La tour d'Argent) e che effettivamente venivano serviti sulle tavole di Dalí durante i suoi ricevimenti. La mescolanza dei gusti è abbastanza complessa e sicuramente il più delle volte inusuale, così come l’aspetto, spesso vere e proprie architetture surrealiste che ricordano le opere dell’artista.
Le 136 ricette sono divise in 12 capitoli, in ordine di portata. Tra questi spicca sicuramente il decimo capitolo, intitolato provocatoriamente “Io mi mangio Gala”, dedicato ai cibi afrodisiaci, tema caro a Dalí, che spesso ribadisce lo stretto legame tra erotismo e cibo. Tra “fagottini di rana”, il “cocktail Casanova”, “l’uovo di mille anni”, varie ricette a base di crostacei (alimento particolarmente apprezzato dall’artista), si inseriscono riflessioni sull’arte, aneddoti e consigli sugli argomenti con cui intrattenere gli ospiti durante una cena.
“Mi piace mangiare solo ciò che ha una forma chiara e comprensibile. Se odio quella detestabile e degradante verdura chiamata spinaci è perché è informe, come il Liberty […]. Attribuisco valore estetico e morale al cibo in generale e agli spinaci in particolare. L’opposto degli informi spinaci sono i crostacei” Sicuramente un volume particolare, per chi ama la cucina e l’arte, per chi non si accontenta di un classico libro di cucina, ma è pronto a mettersi alla prova con queste “ricette surrealiste”.
Immagini tratte da:
Copertina di Les dîners de Gala: http://ad.vfnetwork.it/news/2016/09/09/il-ricettario-surrealista-di-salvador-dali/ Dalí durante una delle sue cene: http://icon.panorama.it/eventi/les-diners-de-gala-il-ricettario-di-salvador-dali/ Litografie: http://www.style.it/cucina/agenda/2013/04/19/salvador-dali-les-diners-de-gala-mostra-di-litografie.aspx#--Gallery_153210
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