Di Giuliano Sandroni Mantova e la sua provincia è da considerarsi una delle aree a maggiore produzione di zucche di tutta la penisola, infatti in questo territorio se ne coltivano numerose varietà. Tra le specie più caratteristiche presenti su questo territorio si coltiva la varietà “Cappello del Prete” chiamata così per la forma delle sue falde, (quella superiore più larga e l’inferiore più ristretta), che nella fantasia popolare ricordava il tipico cappello del parroco usato fino agli anni ‘50. Questo tipo di zucca è molto stimata in cucina, in quanto possiede una bella polpa di colore giallo, fine, compatta, poco fibrosa e dal sapore dolce che la rende adattissima alla realizzazione di tortelli, gnocchi e risotti. Un’altra varietà altrettanto antica, caratteristica e qualitativamente ricercata presente nel Mantovano è la “Marina di Chioggia” detta anche “Zucca Barucca” o Baruffa di goldoniana memoria il cui nome sembra derivi da “Marinanti”, il nome dato alle famiglie che per tradizione si dedicavano alla coltivazione degli orti. E’ una zucca con buccia giallo verde e ha coste bitorzolute che ricordano molto il viso di vecchie streghe. Non per nulla una delle ipotesi relative al suo nome deriva proprio dall’assonanza fra verruca e barucca. Ma ci potrebbe essere anche un’altra strada per capire l’origine del suo nome, che porta alla tradizione ebraica, a quel “baruch” che significa santo, quasi a santificare la capacità della zucca di sfamare i contadini nel difficile periodo invernale. La Barucca è una zucca del tipo a turbante, di forma rotondeggiante e dimensioni spesso importanti, anche oltre i 5 kg di peso. La polpa è di un bel giallo intenso tendente all’arancione, soda, densa. La semina avviene ad aprile-maggio, a partire da semi selezionati direttamente dai contadini a partire dal raccolto dell’anno precedente: per questo si trovano in commercio zucche di varia pezzatura. La raccolta é solo manuale, e avviene da fine agosto – inizio settembre. In cucina la Zucca Barucca si presta a diverse preparazioni: lessa, fritta, al forno, come ingrediente base dei tortelli o accompagnamento del risotto. Tuttavia la polpa particolarmente dolce e priva di fibrosità ne suggerisce l’uso in zuppe e vellutate, o come rinforzo delle patate negli gnocchi di zucca. Queste e altre tipologie di zucca erano molto diffuse nelle campagne fino all’ultimo dopo guerra , poi vennero progressivamente incalzate e sostituite da varietà più facili da consumare, di pezzature inferiori e più precoci, quindi più adatte alla grande distribuzione, ma sicuramente con esse non competitive in termini di qualità organolettiche. La Zucca Mantovana ha ottenuto il riconoscimento di Prodotto Agroalimentare Tradizionale(PAT). Da più di 20 anni il consorzio agrituristico mantovano con la manifestazione Di zucca in zucca” (che si svolge ogni anno dall’8 Settembre all’8 Dicembre) ha contribuito a diffondere la conoscenza della curcubitacea e a farla apprezzare nei suoi numerosi aspetti anche oltre i confini virgiliani. Foto tratte da : n1 https://mantova.virgilio.it/eventi/di-zucca-in-zucca-2018-l-itinerario-gastronomico-della-zucca-22a-edizione-fra-coltura-e-cultura_5796567_6 nn3 http://www.longhimeloni.it/wp-content/uploads/2012/01/beretta.jpg Potrebbe interessarti anche:
0 Commenti
Lascia una Risposta. |
Details
Archivi
Febbraio 2021
Categorie
Tutti
|