Socialeaty nasce nel 2016 a Pisa dall’idea di Elisa Bertinelli e Massimo Sacchi. Si tratta di una piattaforma, disponibile sia sul web sia con un’applicazione gratuita, che offre un duplice servizio: potete proporre il vostro menù agli iscritti e poi aspettarli a casa vostra per condividere con loro il pasto o scegliere un menù tra quelli proposti e gustarlo in compagnia, conoscendo gli ospitali proprietari di casa e gli altri partecipanti.
Una piattaforma che come dice il nome, Socialeaty, unisce buon cibo casalingo e convivialità. I principi su cui si basa sono essenzialmente tre e molto semplici: mettere al centro le persone e le loro esperienze, la condivisione del cibo e la possibilità di farlo a costi contenuti. Abbiamo avuto la possibilità di fare qualche domanda a Elisa e Massimo in modo da capire meglio come è nato e come funziona Socialeaty. Come è nata l’idea di creare un servizio come quello che offrite con Socialeaty? L’idea di Socialeaty è nata principalmente durante i viaggi, dalla voglia di scoprire le tradizioni e conoscere realmente le persone, specie nel caso di incontri con culture molto differenti dalla nostra. Passeggiare per le strade e sentire gli odori delle cucine tradizionali di luoghi più o meno remoti ci ha spinti all’idea che la condivisione più genuina potesse nascere proprio dallo scambio di esperienze seduti a tavola insieme. Quindi, per esempio: Maria è una buona cuoca e ha voglia di conoscere persone nuove. Cristina invece è un disastro ai fornelli, pagherebbe per un pasto casalingo, ma senza dover per forza mangiare da sola al tavolo di un ristorante. Grazie a Socialeaty due persone così si possono incontrare e condividere un'esperienza nuova e diversa. Come dovrebbero fare? Entrambe si iscrivono alla piattaforma accedendo via web (www.socialeaty.com) o via App e compilando i campi richiesti. È possibile iscriversi sia come host che come guest. Le informazioni richieste verranno trattate nell’assoluto rispetto della privacy. Una volta effettuata l’iscrizione Maria potrà accedere alla sezione “Crea un menù” e, seguendo le indicazioni, pubblicare un menù per pranzo o per cena nella data che preferisce. Cristina invece potrà effettuare la sua ricerca di menù nell’apposita sezione “Cerca un menù” e prenotare quello che preferisce; laddove non fosse soddisfatta dei risultati della sua ricerca, potrà autoinvitarsi a casa di qualcuno. È infatti prevista la funzionalità dell’autoinvito per aumentare le possibilità di incontro. Come ci si autoinvita? Una volta effettuata una ricerca comparirà una mappa che, oltre ai menù attivi per la data richiesta, segnala attraverso un’icona grigia anche gli host che non hanno menù attivi in quel momento, ma che ne hanno precedentemente pubblicato uno o più. Basterà cliccare sull’icona per attivare il messaggio di autoinvito. Attraverso il sistema di messaggistica interno è possibile scambiarsi ulteriori informazioni prima di procedere effettuando o accettando una prenotazione.
Quali sono state le difficoltà più grandi nella creazione di questo format, sicuramente abbastanza unico nel suo genere?
Proprio in ragione della novità dell’iniziativa in una fase iniziale ci siamo imbattuti principalmente in due ordini di difficoltà: aspetti normativi e architettura del sito. Per entrambe le questioni ci siamo rivolti a professionisti del settore per ottenere un prodotto sicuro e affidabile. Uno studio legale ha accertato la fattibilità dal punto di vista normativo e ha stilato il contratto di utilizzo della piattaforma per gli utenti. Un team di sviluppatori esperti ha costruito l’architettura del sito tenendo conto delle specifiche esigenze del prodotto. Una volta entrata a regime la piattaforma, abbiamo affrontato la difficoltà della diffusione pubblicitaria e anche in questo caso ci siamo affidati a un team di esperti di marketing e comunicazione per aiutarci nella diffusione del brand e nella acquisizione degli utenti. Nella fase attuale, insieme al consolidamento delle strategie di marketing, stiamo affrontando il problema dei finanziamenti. La piattaforma è stata infatti interamente autofinanziata dai fondatori fino allo stato attuale e adesso necessita di ulteriori capitali per consolidarsi. Oltre data, partecipanti e quant'altro si può scegliere anche il tipo di menù: da uno qualsiasi ad altri più specifici come vegetariano, vegano e senza glutine. Sicuramente può essere un modo per offrire un'alternativa in più a persone che, per scelta o per salute, si trovano a seguire un certo regime alimentare, mettendole in contatto tra loro. Però ci potrebbe essere qualche dubbio sull'affidabilità della cena offerta, tipo sulla conformità che quello che viene indicato come "senza glutine" lo sia davvero. Anche perché comunque chi offre il pasto non un professionista del settore. Avete qualche modalità con cui verificate l'affidabilità dei vostri iscritti? O il sistema si basa soltanto sulle recensioni degli avventori? Riteniamo ci siano principalmente tre fattori a garanzia della veridicità delle informazioni date dagli utenti. Il primo è dato dall’elemento stesso della condivisione. Un host che propone un menù senza glutine perché lui stesso è celiaco cucinerà effettivamente senza glutine dal momento che non si limiterà a somministrare un pasto ma lo condividerà insieme al guest. In secondo luogo c’è il sistema di feedback e recensioni che ormai è considerato il migliore indicatore sul mercato per l’affidabilità degli acquisti e degli utilizzi dei prodotti proposti. Infine ci siamo già attivati con alcune compagnie assicurative per fornire agli utenti una garanzia assicurativa, senza oneri aggiuntivi.
Socialeaty è nata a Pisa, ma adesso ha allargato i suoi confini. Siete riusciti a coprire tutto il territorio nazionale? Come vi muovete in questo senso? Basta una singola richiesta di iscrizione da una città qualsiasi?
Socialeaty è attiva su tutto il territorio nazionale quindi chiunque risieda in Italia può proporre un menù mentre per quanto riguarda gli host non c’è un vincolo di residenza per l’iscrizione. Al momento il servizio sta funzionando principalmente nella zona di Pisa e città limitrofe perché le campagne marketing si sono inizialmente concentrate in questa area test. Abbiamo però attivato forme di pubblicità soprattutto social che prevedono una copertura nazionale e abbiamo avuto ottimi riscontri. Naturalmente perché domanda e offerta si incontrino su tutto il territorio è necessario allargare ulteriormente la base di utenti. Che risposte avete avuto dagli iscritti al servizio? Avete notato se è un servizio usato principalmente da una certa fascia di persone o c'è una buona varietà? Allo stato attuale il riscontro più significativo lo abbiamo avuto nella fascia under 40, che è un dato in linea con le nostre analisi iniziali. Riteniamo infatti che, specialmente in una prima fase, i pionieri siano più naturalmente coloro che hanno maggiore dimestichezza con la tecnologia e maggior cultura della condivisione. Foto tratte da: foto gentilmente fornite da Socialeaty. Potrebbe interessarti anche:
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Febbraio 2021
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