6/4/2016 Storia, tradizione, natura e amore per il territorio: tutto in un “abbraccio”. Domenica 10 aprile l'Associazione Nicosia Nostra punta i riflettori sul convento abbandonato di NicosiaRead NowVal Graziosa: il nome già descrive tutto. A pochi chilometri da Pisa si apre, sotto il monte, una vallata ampia, disseminata di paesi, villaggi, case coloniche, attraversata da fossi e torrenti, arricchita dalla sua storia millenaria e dalle sue tradizioni. A breve distanza dal paese di Calci, lasciata alle spalle la mole spettacolare della Certosa, si trova il convento di Nicosia, bene demaniale oggi in stato di abbandono. E' qui che la prossima domenica 10 aprile l'associazione “Nicosia nostra” tenterà l'impresa: formare una catena umana di un chilometro che circondi la struttura “abbracciando” questo luogo incantato, sempre a rischio di oblio. L'evento, dal titolo “Le camelie del chiostro – Abbracciamo Nicosia” arriva quest'anno alla decima edizione. Non si tratta solo di stabilire un record divertente, ma di lanciare “un grido di allarme sullo stato di conservazione del Convento medievale di Nicosia e un gesto d'amore collettivo per questo luogo da molti considerato magico” fanno sapere dalla direzione generale dell'Università di Pisa, patrocinatrice dell'iniziativa assieme alla Regione Toscana e al Comune di Calci. In occasione della fioritura delle due secolari camelie presenti nel chiostro del convento, “Nicosia nostra” propone un'intera giornata di eventi di sensibilizzazione; l' “abbraccio” alla struttura è solo il momento culminante. Fra stand espositivi, proiezioni, installazioni, passeggiate... i visitatori potranno prendere contatto con un angolo di territorio poco conosciuto ma ricco di fascino e di storia. E la storia del convento di Nicosia parte davvero da molto lontano: fu edificato alla metà del XIII secolo, per volere di Ugo da Fagiano; personaggio di spicco della Chiesa locale, Ugo era arrivato agli alti gradi della gerarchia, fino a diventare vescovo di Nicosia di Cipro: da qui il nome “esotico” della località. Nel convento si stabilirono i frati Agostiniani; i religiosi hanno continuato a vivere qui, fra la vallata e il monte, fino agli anni Settanta del Novecento. Oggi l'edificio accusa i segni del tempo e del disuso; l'intera struttura è pericolante e rimane, talvolta, vittima di atti vandalici. Solo la chiesetta di Sant'Agostino resiste, è agibile e tuttora utilizzata. L'Associazione Nicosia Nostra è nata nel 2004 con il proposito di tutelare e valorizzare l'antico convento, tentando anche la non facile impresa di ristabilire il legame storico, culturale e affettivo fra il convento stesso e gli abitanti della zona. Oltre a promuovere ogni anno “Le camelie del chiostro”, i volontari si occupano di bonifica e pulizia dei luoghi, di organizzare varie manifestazioni culturali e ricreative durante tutto l'anno e di interagire con le autorità preposte, per continuare senza sosta a difendere un bene dal valore storico inestimabile. La festa, in coincidenza quest'anno con i 650 anni della fondazione Certosa di Calci, inizierà proprio dalla Certosa, con la partenza di alcuni itinerari naturalistici nella zona, alle 10; e alla Certosa si concluderà, alle 18, con un concerto della Filarmonica “G.Verdi”. Fonti:
Università di Pisa “I luoghi della Fede” - www.regionetoscana.it Per informazioni sull'evento: nicosianostra.blogspot.it Immagini tratte da: le foto sono "gentile concessione dell'Associazione Nicosia Nostra"
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