di Lorenza Mariggiò ![]() Lo scorso venerdì 23 marzo, il circolo Arci di Putignano è stato teatro della prima giornata del Festival artistico letterario “la cultura abbraccia i quartieri”. In collaborazione con Istos Edizioni, ciò che il festival si promuove di fare è organizzare eventi culturali nelle zone periferiche di Pisa in modo da coinvolgere la cittadinanza anche in quelle zone spesso ritenute di poco interesse. Questi eventi hanno tutti come tema centrale i libri e la letteratura, ogni volta abbinati a un’arte diversa: cucina, pittura, cinema e musica. Il tutto terminerà a giugno con una grande festa del Libro e delle storie. La prima giornata, a tema cucina, ha aperto le porte alle ore 17:00 ai bambini. Un pomeriggio all’insegna della dolcezza, con laboratorio di pasticceria e spettacolo teatrale tratto dal libro Il principe Rambaldo da Bignè, di Linda Grilli, in cui si narrano le gesta eroiche di un principe che non vuole fare la guerra ma vuole cucinare torte e pasticcini per riportare la pace nel suo regno. ![]() Alle ore 20:00 invece, si è dato spazio agli adulti. Sui racconti del libro Giallo Pisano-Effetto culinaria, a cura di Renzo Zucchini, i partecipanti hanno potuto godere dei sapori della tradizione pisana e delle parole di alcuni autori presenti. Il libro, infatti, è un volume di dieci racconti gialli di autori diversi che, attraverso ricordi, sapori, odori, giochi di parole e ovviamente omicidi, ridanno vita alle antiche ricette tradizionali pisane: anatra dolceforte, anguilla arrosto, bordatino, chiocciole in umido, cinghiale in salmì, collo di gallina ripieno, fagioli all’uccelletto, starne e spalla di castrone, zuppa di fagioli e cavolo, zuppa lombarda. Ad aprire la cena è il racconto Equo epilogo per un equivoco d’Equinozio, di Tore ElQurah (per gli amici Renzo Zucchini) accompagnato da gustose cucchiaiate di bordatino, tipica zuppa con farina di mais, cavolo nero e fagioli cannellini. Segue Il lungo pranzo di nozze, di Cristiana Bruni, che fa ri-assaporare, attraverso il suo brano, il cinghiale in salmì appena degustato. Infine Fagioli all’uccelletto con sorpresa, di Franco Donatini, che fa immergere nel rito dell’uccisione del maiale, quasi a voler trasportare i partecipanti indietro nel tempo attraverso il gusto dei fagioli all’uccelletto. Un “extra”, nel finale, con il racconto sulle chiocciole in umido Senza pane, è da signori!!, di Dino Fiumalbi. Con questo evento l’“effetto culinaria” ha invaso la periferia pisana, tingendo una serata di giallo, ma il vero “delitto” è stato commesso sulla tavola: tutti i piatti sono stati svuotati, con immenso piacere dei commensali. Piccole anticipazioni delle prossime giornate del Festival: -https://www.iltermopolio.com/eventi/putignano-la-cultura-abbraccia-la-periferia-inizia-il-festival-artistico-letterario Immagini tratte da: Istos Edizioni Foto dell’autore
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Mercoledì 21 marzo 2018 ore 17:30 Auditorium Palazzo Blu Pisa è riconosciuta da tutti come la culla dell’Informatica in Italia e tra i primi poli europei ad occuparsi di un tema che in poco più di 50 anni ha ridefinito il mondo che conosciamo. Le istituzioni di Ricerca sul territorio non solo hanno contribuito e contribuiscono a sviluppare una disciplina sempre più importante, ma hanno anche contribuito alla sua evoluzione. Basti pensare alla rete civica pisana, costruita attorno al progetto di dotare l’Università di Pisa di una rete attorno a cui si sono sviluppati i primi servizi Internet. I tre oratori, moderati dal Prof. Gianluigi Ferrari, racconteranno il ruolo che l’Ateneo Pisano ha avuto nello sviluppo e diffusione della disciplina, e di come i due Dipartimenti di Informatica e Ingegneria dell’Informazione continuino in un percorso di sviluppo su temi di interesse strategico come la robotica e l’intelligenza artificiale. Dalla lettera di Enrico Fermi (1954) che invitava l’Univerisità di Pisa a costruire un calcolatore elettronico, al progetto e la costruzione della CEP, le colaborazioni con Olivetti e IBM, la nascita del primo Corso di Laurea e del primo Dottorato di Ricerca, l’informatica pisana ha assunto un ruolo primario nella scienza e nell’educazione in Italia. Sono molte le principali applicazioni dell’ICT e della robotica per la città del futuro che saranno passate in rassegna, mettendo in evidenza le opportunità che dall’utilizzo di tali tecnologie possono derivare per i cittadini del futuro; al tempo stesso verranno sottolineati alcuni possibili rischi che potrebbero derivare da un uso non appropriato, o non pienamente consapevole, di tali tecnologie. Non si può però parlare oggi di Informatica senza parlare di intelligenza artificiale: come nasce la rivoluzione del Deep Learning e in che modo l’apprendimento automatico influenzerà il nostro futuro? Si parlerà di come la primavera dell’Intelligenza Artificiale affondi le sue radici in un rigido inverno di un passato non troppo lontano, e degli effetti di questa rivoluzione tecnologica sulla società, sul lavoro e sulla produzione artistica. Prof. Fabrizio Luccio è professore emerito di Informatica presso l’Università di Pisa. Ha insegnato in diverse università del mondo occupandosi di progetto di circuiti e di algoritmi e ha diretto il programma dell’Unesco per la diffusione della cultura informatica nei paesi in via di sviluppo. Nel 1980 ha proposto lo statuto e diretto il primo dottorato di ricerca in Italia. Prof. Giuseppe Anastasi è il Direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, dove si occupa di problematiche relative a Internet of Things con particolare riferimento alle sue applicazioni in ambito Smart City e Smart Manufacturing. Dirige anche il Laboratorio Nazionale Smart Cities & Communities del CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica). Prof. Davide Bacciu è ricercatore al Dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa, dove si occupa di intelligenza artificiale ed apprendimento automatico, con applicazioni alla visione artificiale, alla bioinformatica e agli ambienti intelligenti. E’ Segretario dell’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale. di Sara Portone ![]() Il 22 marzo a Livorno si terrà “Open stage & SPL Contest”, organizzato da Percorsi Musicali, in collaborazione con RadioCanale7 e il Termopolio. Il contest è riservato agli utenti delle sale prova di Percorsi Musicali. Le band che si esibiranno durante lea serata “Open stage & SPL” parteciperanno di diritto alle due serate finali del contest, a maggio. https://www.facebook.com/events/860750957446321/ ![]() Il 23 marzo al Teatro Lux si terrà l’evento di beneficenza “Lungo il Confine”, promosso dall’associazione L’Altro Diritto Pisa e organizzato da FUCO – Fucina Contemporanea e L'Altro Diritto Pisa in collaborazione con Libera Pisa, Emergency Pisa, Amnesty International – Gruppo Italia 010 Pisa, Sism – Area Human Rights & Peace, Africa Insieme e Associazione Controluce. Per l’occasione sarà allestita una mostra collettiva multimediale, frutto della Call for Artist indetta dall’associazione FUCO Fucina Contemporanea; inoltre, ciascuna associazione partecipante porterà il proprio concetto di confine tramite interventi e presentazioni che si snoderanno lungo il corso della serata. L’evento sarà arricchito da intermezzi musicali, esibizioni artistiche live, sketch teatrali e presentazione del libro Confini (ISTOS Edizioni). Ingresso con apericena: 10 euro Ingresso senza apericena: offerta libera I proventi saranno destinati come offerta di beneficenza alle associazioni L'Altro Diritto, Emergency e Amnesty. Per maggiori info: https://www.facebook.com/events/1776223322686766/?active_tab=about ![]() Il 23 marzo, presso il Circolo Arci d Putignano, si terrà il Festival Artistico Letterario “Putignano: la cultura abbraccia la periferia”. Alle 20:00 ci sarà una sfida tra cibo e letteratura: “E Se dal cibo prendessero vita delle storie?”. I commensali saranno partecipi della sfida, lanciata da Renzo Zucchini (curatore del volume), dove dieci diversi scrittori si sono messi alla prova scrivendo una trama gialla a partire da pietanze tipiche della tradizione pisana. Saranno presenti gli scrittori stessi e alcuni attori a dar voce ai racconti. Cena con piatti tipici della tradizione pisana. Per info e prenotazioni - 366 4338494. " ![]() Dal 22 al 25 marzo a Vicchio (Fi) si terrà la ventunesima edizione del Giotto Jazz Festival, un evento ricco di concerti, incontri con il pubblico, aperitivi, feste in teatro e molto altro. Ancora una volta il paese natale di Giotto sarà un luogo di ritrovo importante per tutti gli appassionati di jazz e funky. Per il programma completo: http://www.eventimusicpool.it/ ![]() Dal 23 al 25 marzo alla Fortezza da Basso di Firenze arriverà la prima edizione di ‘Firenze Bio’. I visitatori troveranno, oltre a una mostra mercato di prodotti alimentari e di biocosmesi, molte attività a cui partecipare. Ci saranno, ad esempio, convegni, degustazioni e cooking show. Tra le iniziative organizzate ci sarà anche il MangiaBIO Menù, con oltre 50 ristoranti dell’area fiorentina che dal 22 marzo al 1° aprile metteranno nei loro menù piatti realizzati con prodotti di origine bio certificati. Ingresso gratuito. Per il programma completo: https://www.firenzebio.com/ ![]() Il 24 e 25 marzo, presso Gaiole in Chianti, avrà luogo la prima edizione del Festival delle Scoperte. Il programma prevede conferenze sulla storia locale, fotografia, arte, neuro-estetica e letteratura ma anche laboratori per bambini, mostre e spettacoli teatrali. L’evento è rivolto a tutti, dai semplici appassionati agli addetti ai lavori, adulti e bambini. Entrambe le giornate si chiuderanno con uno spettacolo teatrale realizzato nel settecentesco Teatro dell’Accademia degli Accesi e una cena a buffet per gli spettatori. A fare da cornice al Festival il Castello di Meleto. Per maggiori info https://www.festivalscoperte.it/ Immagini tratte da: https://www.facebook.com/events/1776223322686766/ https://www.facebook.com/events/860750957446321/ http://www.comune.vicchio.fi.it/eventi-notizie/giotto-jazz-festival-edizione-2018 https://www.firenzebio.com/ https://www.facebook.com/castello.meleto/photos/gm.162701077855405/1166822680087346/?type=3&theater NERI MARCORÈ E STEFANO BOLLANI Primi nomi Estate Fiesolana 2018 A luglio al Teatro Romano di Fiesole (Firenze) Biglietti in prevendita da giovedì 15 marzo Lunedì 2 luglio 2018 – ore 21.15 Come una specie di sorriso, omaggio a De André Neri Marcorè GnuQuartet e Orchestra Sinfonica ArteM Martedì 10 luglio 2018 – ore 21.15 Stefano Bollani Que Bom Stefano Bollani: pianoforte; Jorge Helder: contrabbasso; Jurim Moreira: batteria Armando Marçal: percussioni; Thiago da Serrinha: percussioni Neri Marcorè e Stefano Bollani: sono i primi nomi del programma 2018 dell’Estate Fiesolana, il più antico festival multidisciplinare all’aperto d’Italia, in programma al Teatro Romano di Fiesole (Firenze). Lunedì 2 luglio Neri Marcorè, qui nelle vesti di cantante e chitarrista, presenterà “Come una specie di sorriso”, omaggio alla musica e alla poesia di Fabrizio De Andrè. Con lui sul palco lo GnuQuartet e l’Orchestra Sinfonica ArteM per un grande spettacolo sul filo delle emozioni. Martedì 10 luglio, sempre al Teatro Romano di Fiesole, Stefano Bollani tornerà al grande amore per le sonorità brasiliane con “Que Bom”, disco e tour dall’estate 2018. Realizzato nel cuore pulsante di Rio, “Que Bom” è composto quasi interamente da brani inediti e originali di Bollani: “Brani che ho scritto un po’ ovunque nel mondo – spiega l’asso del pianoforte - ma che guardano a quel sincretismo, al suono avvolgente delle percussioni brasiliane, a quella vitalità ed energia uniche”. Al suo fianco grandi rappresentanti della musica brasiliana come Jorge Helder al contrabbasso, Jurim Moreira alla batteria, Armando Marçal e Thiago da Serrinha alle percussioni. I biglietti per i due spettacoli (35/25 euro, posti numerati, esclusi diritti di prevendita) sono disponibili da giovedì 15 marzo nei circuiti di Box Office Toscana www.boxofficetoscana.it/punti-vendita (tel. 055.210804) e online su www.ticketone.it (tel. 892.101).
di Alice Marrani
Dopo un ultimo disco e un ultimo Festival di Sanremo concluso con un ultimo posto, Elio e le Storie Tese danno l’addio ai loro fan con un tour che inizierà il prossimo 20 aprile e che farà tappa al Nelson Mandela Forum di Firenze il 5 maggio. Ad annunciare il concerto Elio, Nicola ‘Faso’ Fasani e Luca ‘Cesareo’ Civaschi in un incontro con la stampa toscana il 12 marzo. “Un’occasione unica per assistere a un’esibizione indimenticabile”.
Un addio diluito fino al 30 giugno nel quale la band milanese avrà occasione di incontrare, per l’ultima volta insieme, i fan di tutta Italia che non hanno potuto partecipare a quello che era stato concepito come vero Concerto d’Addio, lo scorso 19 dicembre al Mediolanum Forum di Milano. “Il Concerto d’Addio è stato il concerto più bello della carriera degli Elio e le Storie Tese, tanto da farci pensare che sciogliersi sia molto figo e lo consigliamo a tutti. È bellissimo. È molto meglio sciogliersi che fondarsi. Vale la pena fondare un gruppo per poi sciogliersi e fare la grandissima festa dove tutti ti vogliono bene” ha dichiarato Elio. Proprio per la grande ondata di affetto che li ha travolti il gruppo ha deciso di prolungare quell’ultimo concerto e trasformarlo in un tour.
E il dopo? Un mistero anche per loro, tutto in divenire. Certo il peso di una carriera basata sul continuo impegno nel cercare, creare e perseguire un concetto di musica originale, divertente e allo stesso tempo qualitativamente alta ma non sempre riconosciuta si fa sentire. “C’è una buona chance che andremo a fare gli influencer”. Ma non si parli di pensione.
Spiegando il perché di questa decisione, assicurano che lo sciogliersi renderà sicuramente indimenticabili questi concerti, coronamento di una lunga carriera contrassegnata da una continua evoluzione, data in parte dall’età, dal cambiamento della società nel tempo ma che in ogni caso a loro non è mai mancata. “Noi non ci siamo mai schierati politicamente ma siamo quelli che hanno picchiato più duro su tutto. Mi sento di dire che noi siamo andati sempre avanti” dice Cesareo “Mi sento di difendere tutti i dischi che abbiamo fatto. Non sono neanche in grado di dire quale sia il più bello degli altri.”
Non mancano delle punte amare verso il panorama musicale attuale e il suo abbassamento qualitativo, verso la velocità dei social media che limitano una valutazione accurata e “lenta” di ciò che si ascolta “Noi ce ne andiamo a testa altissima. Una cosa che spero accadrà è che spero che si ascolteranno i dischi che abbiamo fatto negli ultimi anni anche con un altro atteggiamento. Anche perché non vedo tutta questa alternativa.” Dichiara Elio: “Mi sembra che ci sia una corsa disperatissima a incontrare il gusto del pubblico e questo lo sappiamo che crea un abbassamento continuo del livello”. Il gruppo, attraverso le parole di Faso, oltre a rivendicare una filosofia da sempre viva e portata avanti fino ad oggi, incita i giovani a suonare musica originale a farsi una cultura musicale senza essere schiavi delle classifiche. Allo stesso tempo critica aspramente la politica dei locali che preferiscono puntare sulle cover band a differenza di quanto succedeva tanti anni fa, quando gli Elio e le Storie Tese sono nati e cresciuti in quelle piccole realtà. “Questo gruppetto che non è mai stato una cover band vi propone un concertone vecchia maniera con alcune caratteristiche davvero fuori dal comune. Ve ne elenco alcune: il cantante Elio sa i testi a memoria, non ha il gobbo, lo so che siamo fuori dal tempo; gli Elio e le Storie Tese usano le spie, non hanno il batterista dentro una cupola di plexiglas perché vogliono sentire il suono della batteria, e i cori li sentite stonati perché li facciamo noi, suoniamo tutto dal vivo e anche questa cosa qui oggi è quasi una presa in giro.” Il tutto sarà miscelato dalla leggenda del mixer, Foffo Bianchi con un palco particolare e la sicura presenza di ospiti. Ad unire il tutto una ricorrenza importante: il ventennale della morte di Feiez durante un concerto a Milano nel 1998, membro della band che non ha mai smesso in realtà di farne parte e rimane sempre nella musica e nel ricordo di tutti i fan. Insomma, un concerto-evento che sicuramente il pubblico affezionato non potrà che apprezzare.
Per il futuro dunque niente di definito, solo la volontà di uscire da una gabbia, la voglia di darsi un altro nome e un’altra forma per fare qualcosa di nuovo e togliersi di dosso ciò che ormai per il pubblico ha un’impostazione precisa anche se, mai come in questo momento, si dimostra apprezzata.
“Il divertimento è sempre al massimo.” Afferma Elio “Siamo al massimo. Ci rendiamo conto che stiamo suonando molto bene, forse meglio che mai. Io canto bene, sul palcoscenico stiamo bene insieme per cui è una mossa molto alla Elio e le Storie Tese quella di abbandonare ora, lasciando l’immagine top.” Immagini tratte da: Immagine 1: foto dell’autore Immagine 2: http://elioelestorietese.it/index.php
Domenica 18 marzo alle ore 17.30 in sala Salmon Carrozzeria Orfeo torna al Teatro Era con la centesima replica dell’ormai celebre Thanks for Vaselina. Lo spettacolo che nel 2013 fu creato, dopo un periodo di residenza, proprio nel palcoscenico di Pontedera presto vedrà la versione cinematografica, con la sceneggiatura e la regia di Gabriele Di Luca. Cinico, ironico e provocatorio è un controcanto degli “ultimi”, degli esclusi alle dinamiche del successo e della ricchezza. Carrozzeria Orfeo, compagnia innovativa, autentica e creativa, esempio di un progetto produttivo di alto artigianato artistico e al contempo di un teatro pop, attento al pubblico che lo guarda in Thanks for Vaselina racconta degli Stati Uniti d’America che, con il sostegno dei paesi alleati, hanno deciso di bombardare il Messico, distruggendo tutte le piantagioni di droga e classificando le numerose vittime come “effetti collaterali”, con il pretesto di “esportare” la propria democrazia. Fil, cinico-disilluso, e Charlie, determinato animalista e difensore dei diritti civili, entrambi trentenni e con un futuro incerto, coltivano nel loro appartamento grossi quantitativi di Marijuana e, con due opposte motivazioni, decidono di tentare il colpo della propria vita: invertire il normale andamento del mercato della Marijuana esportandola dall’Italia al Messico. Ai due spacciatori si aggiungeranno Wanda, una trentenne obesa, insicura e membra di un fallimentare corso di autostima, e Lucia, madre di Fil, una cinquantenne frustrata appena uscita da una clinica per disintossicarsi dal vizio che la perseguita. Tutto si complica, però, quando dopo quindici anni di assenza, torna a casa il padre di Fil ed ex marito di Lucia, svelando a tutti il suo pericoloso segreto. Una produzione Carrozzeria Ofeo. Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi affermano: “Ancora una volta ci interessiamo alle dinamiche, ai paradossi e alle ipocrisie del nostro tempo con uno sguardo presente ma non moralistico sulla società. La manomissione delle parole e dell’informazione, la violenza della politica, l’occultamento di alcune verità nel rapporto vittima-carnefice tra occidente e oriente, il potere religioso, le sette religiose, le nuove religioni, i corsi spirituali, i corsi di autostima, i corsi di seduzione. Le false diete e i falsi prodotti biologici, le finte manifestazioni, il finto impegno civile, il finto buonismo. Fattucchiere, imbonitori e santoni con i loro falsi rimedi per tutto. E ancora: la strumentalizzazione del dolore, della solidarietà, della morte. Senza parlare di mia Zia, con le sue scarpette di coccodrillo e il suo odio feroce per gli immigrati, mentre “posta” su facebook foto e commenti commoventi su cani maltrattati e bambini marocchini. Thanks for Vaselina è un’inculata morbida, è una violenza non esplicita, è il compromesso pericoloso e terribile che congela il pensiero. È l’abitudine ad una vita tranquilla. Un ringraziamento quindi da parte nostra, non privo di una certa ironia, a chi si prende il disturbo di non farci troppo male. Un ringraziamento a tutto ciò che fa leva sul nostro dolore, sulle nostre speranze, sulla solitudine e il nostro bisogno d’amore per ricavarne qualcosa. Ma “Siamo tutti canaglie” come dice Amleto ad un certo punto. Noi che scriviamo e voi che leggete, non siamo certo immuni a tutto ciò. Noi non siamo i buoni, né i giudici, né i paladini di tutto questo. In diverse misure siamo tutti coinvolti ma, nonostante ciò, possiamo trovare in noi stessi la lucidità, la sensibilità e l’ironia per indagare queste cose e raccontare una storia. Thanks for Vaselina racconta la storia di esseri umani sconfitti, abbattuti, lasciati in un angolo dal mondo che prima li ha illusi, sfruttati e poi tragicamente derisi. E' il controcanto degli “ultimi” e degli esclusi dal mondo del successo e del benessere. In un esistenzialismo da taverna dove ogni desiderio è fallimento. Genitori disperati e figli senza futuro combattono nell'"istante" che gli è concesso per la propria sopravvivenza, vittime e carnefici della lotta senza tempo per il potere e per l'amore. In una continua escursione fra la realtà e l'assurdo, fra il sublime e il banale. Come una corda sempre tesa fra il cielo e i bassifondi in uno spalancarsi di abissi dove, ad ogni passo, non si può che restare in bilico. Tasselli di una catena alimentare, di una selezione naturale che non avrà mai fine, fino all'ultima bomba, fino all'ultimo uomo.” Dopo lo spettacolo alle ore 18 al Teatro Era si terrà un incontro, aperto al pubblico, con la compagnia coordinato dal Dott. Carlo Titomanlio. L'incontro è inserito nel progetto Scritture sulla Scena, progetto di formazione per studenti universitari che prevede un ciclo di incontri e approfondimenti critici, con il coordinamento scientifico della professoressa Anna Barsotti dell’Università di Pisa. TEATRO ERA via Indipendenza, s.n.c. – 56025 Pontedera (PI) www.teatroera.it Info: el. 0587 55720/57034 teatroera@teatrodellatoscana.it BIGLIETTI Biglietti - spettacoli in sala Salmon Intero € 20,00 - Ridotto € 18,00 - Studenti € 12,00 RIDUZIONI Under 18 e over 60, soci Unicoop Firenze e altre associazioni convenzionate il cui elenco sarà disponibile in biglietteria e sul sito. ACQUISTO BIGLIETTI Biglietteria Teatro Era via Indipendenza, s.n.c. – 56025 Pontedera (PI) Telefono 0587.213988 Orario: dal martedì al sabato dalle ore 16.00 alle 19.30; domenica e lunedì riposo. Biglietteria online www.teatroera.it I biglietti sono in vendita anche presso il Circuito Regionale Box Office www.boxofficetoscana.it Biglietteria serale È possibile acquistare i biglietti di tutti gli spettacoli della stagione durante le serate di spettacolo presso la biglietteria del teatro. 13/3/2018 Comunicato Stampa- Cinema Caffè Lanteri presenta “Kraken” di Emiliano Pagani e Bruno CannucciariRead NowGiovedì 15 marzo, il Cinema Caffè Lanteri con orgoglio annuncia il nuovo incontro della rassegna Fumetti&Popcorn, che vedrà protagoniste due eccellenze del fumetto italiano, Emiliano Pagani, ideatore e creatore insieme a Daniele Caluri del mitico Don Zauker, e il maestro Bruno Cannucciari, conosciuto per essere il disegnatore di Lupo Alberto. Due grandi personalità, che il 2017 ha visto collaborare per la prima volta alla realizzazione di un graphic novel, Kraken, pubblicato per Tunué edizioni e presentato in questo incontro. Alle 19.30 sarà inaugurata la mostra delle superbe tavole originali tratte dal fumetto e alle 20 in Sala Cinema gli autori, moderati dalla giornalista e autrice Virginia Tonfoni e dal nostro Maurizio Vaccaro, ci parleranno di questa loro prima esperienza di collaborazione a quattro mani, che vede Pagani ai testi e Cannucciari ai disegni, per una storia a fumetti lontana dalle loro consuete esperienze fumettistiche e che affonda le radici nel genere fantastico regalandoci un libro, come scrive Orazio Labbate, “che vanta il fascino significativo e tenebroso delle leggende scritte, e accolte, in quella magistrale narrativa gotica d’oltremanica, nonché d’oltreoceano. Paiono insinuarsi e accennarsi i tre talenti letterari di Herman Melville, H.P. Lovecraft e Stephen Gregory: immagine dopo immagine, vignetta dopo vignetta, attraverso colori umbratili e scenari marittimi dalle imponenti tinte abissali, lucenti e paurose, la storia scintilla della speciale aura sia del mondo dell’Orrifico sia del territorio del Fantastico. Gli elementi mitologici mischiati sapientemente dentro una perfida e eccezionale fluidità oscura dei colori fanno così di Kraken un oggetto esemplare nell’universo del fumetto.” Kraken, narra le vicende di quello che sarà un novello e moderno Achab, Serge Dougarry, ex conduttore televisivo conosciuto ai più per il suo programma sulle mostruosità degli abissi, che corre in aiuto del piccolo Damien, unico superstite del naufragio di un peschereccio a largo delle coste di un piccolo villaggio a nord della Francia chiamato Selangues. L’uomo, all’inizio molto scettico, seguirà il ragazzino in quella che sarà una folle impresa. La ricerca, la cattura e la sconfitta del Kraken, il famoso mostro subacqueo, che secondo Damien si celerebbe nelle profondità marine del paesino di pescatori ed è la causa non solo del naufragio e della morte dei suoi familiari, ma anche della penuria di pesce, che da molto tempo rende sterile e pericolosa la pesca. Serge Dougarry dovrà affrontare non solo la costante minaccia del mostro, ma anche le maledizioni popolari e l’atteggiamento di superstizione della gente del luogo. Un luogo, che fronteggia l’Inghilterra, avvolto da un’atmosfera acquitrinosa e cupa di un cielo violento come le acque di quel mare portatore di temuti misteri. Emiliano Pagani nasce a Livorno classe 1969. Per 25 anni è stato uno degli autori di punta del Vernacoliere per il quale ha creato come disegnatore prima e in seguito come sceneggiatore diverse serie a fumetti e vignette satiriche. Il sodalizio e la collaborazione con Daniele Caluri è importante e duratura. Insieme creano e producono i volumi di Don Zauker, vincitore di numerosi premi nazionali (4 Micheluzzi, 1 premio Repubblica XL) tradotto in francese e spagnolo, di cui Pagani è autore dei soggetti e sceneggiatore; collaborano per anni con la rivista Il Mucchio, per la rubrica Domvs Bokassa; nel 2012, creano la serie umoristica Nirvana, per PaniniComics (due stagioni per un totale di 14 numeri) che darà origine ad alcuni albi Spin Off NirvanaLeaks, iniziata con Slobo e Golem e che proseguirà a maggio 2018 con L'Ispettore Buddha, ispirato a Bud Spencer. Crea e scrive due volumi di Xnerd per DoubleShot e 001 Edizioni, insieme a Luca Montagliani. Collabora con Il Male di Vauro e Vincino, fino alla chiusura del giornale. Nel 2015 inizia a collaborare con Sergio Bonelli Editore per alcuni albi di Dylan Dog. Nel 2017, per Tunué, pubblica la graphic novel KRAKEN, con i disegni di Bruno Cannucciari, che sarà pubblicata anche in Francia da Solèil Editions. Bruno Cannucciari, romano, classe 1964. Esordisce giovanissimo con la detective story umoristica “La fuga di Yellow Kid” sul mensile Comic Art. Presso l’omonima casa editrice fa esperienza come grafico, colorista, letterista, restauratore di comics americani degli anni ‘30/’40 e, qualche anno più tardi, pubblica una serie umoristica sul mondo dei fumetti su testi di Franco Fossati. Assunto nel novembre 1986 dal neonato quotidiano economico Italia Oggi come vignettista e illustratore, dirada per qualche tempo la produzione fumettistica ma perfeziona la tecnica. In quel periodo illustra libri scolastici per Berlitz, libri di cucina per Mondadori, manuali d’inglese per De Agostini. Nel 1988 crea WINNY, adolescente in equilibrio tra sogno e realtà, le cui avventure vengono pubblicate sul Corriere del Pollaio, inserto redazionale del mensile Lupo Alberto. Da lì ad occuparsi propriamente di Lupo Alberto il passo è breve. Dal 1990 a oggi affianca Silver ai testi e ai disegni realizzando storie, tavole autoconclusive (ad oggi più di duemila), copertine, progetti speciali legati a tematiche ambientali o storico-artistiche, merchandising e i model-sheet dei personaggi della prima serie di cartoni animati. Nel frattempo, alterna corsi di disegno e di fumetto a collaborazioni con altre testate (L’isola che non c’è), copertine di dischi (Monzòn, Molester sMiles) progetti divulgativi (Slow Food, Comune di Rozzano). Nel 2013 Emiliano Pagani e Daniele Caluri gli affidano gli inchiostri della seconda stagione di “NIRVANA” (edita da Panini), a cui farà seguito una terza ed alcuni spin off. Nel 2017 il sodalizio con Emiliano Pagani ai testi dà vita a KRAKEN, graphic novel edito da Tunuè, che segna un punto di svolta fondamentale nella sua carriera, sia per i registri narrativi fortemente drammatici sia per la scelta dello stile realistico-grottesco, mai utilizzato prima. di Sara Portone ![]() Sabato 17 marzo 2018, ore 21:00, e domenica 18 marzo 2018 ore 17:00, presso il Teatro Verdi di Pisa andrà in scena Il segreto della vita - Rosalind Franklin di Anna Ziegler. L’opera racconta la storia di Rosalind Franklin, scienziata britannica che ebbe il merito di fotografare un campione di DNA con una tecnica delicatissima e complessa. Per info e prenotazioni: www.teatrodipisa.pi.it ![]() Cibi ed eccellenze del territorio, spettacoli e shopping: tutto questo è Expo Village 2018, un percorso espositivo che si articola su diverse aree tematiche. L’appuntamento è nei padiglioni di Arezzo Fiere per sabato 17 e domenica 18 marzo. Il 17, dalle ore 12:00 a mezzanotte, e il 18, dalle 10:00 alle 23:00, i visitatori possono immergersi nello shopping negli oltre settanta stand espositivi, gustare prodotti tipici e assistere a eventi di intrattenimento e spettacolo. È allestita un’area bambini con laboratori e attività ludiche; non mancherà la beneficenza con una lotteria in favore di Aism. Per maggiori info: www.lcnt.it ![]() Il 16, 17 e 24 marzo, l’Auditorium Flog di Firenze ospiterà l’edizione 2018 di Irlanda in Festa, la più celebre manifestazione italiana che celebra la musica, il cibo e la cultura irlandese. Durante le serate si esibiranno diversi gruppi irlandesi e italiani tra cui: Folkabbestia, Baro Drom Orkestrar, Drunken Lullabies, una folk band irlandese nata nel 2014 che nonostante la giovane età dei suoi componenti ha già occupato diversi locali in Irlanda e Europa. Infine il 24 marzo sarà la volta dei Modena City Ramblers. Ingresso 10€ (6€+dp in prevendita) per il 16 e 17; sabato 24 15€ (13€+dp in prevendita) Per il programma completo: www.auditoriumflog.com/marzo ![]() Sabato 17 maggio, presso il Teatro Verdi di Firenze, ore 16:30, andrà in scena Il Fagiolo Magico, l’elaborazione della nota fiaba popolare, a opera di Dania Morini e dei compositori Alessandro Moro e Giacomo Riggi che hanno tratto un’opera teatrale molto coinvolgente, che vede i bambini protagonisti e spettatori di un progetto pensato e scritto appositamente per loro. Direttore Carlomoreno Volpini. Per info e biglietti: www.teatroverdifirenze.it ![]() Sempre al teatro verdi di Firenze, Il 16 il 17 e il 18 marzo, andrà in scena La Strana Coppia, con Claudia Cardinale e Ottavia Fusco. La celebre commedia del drammaturgo americano Neil Simon è stata tradotta in un progetto, voluto da Pasquale Squitieri, che porta in scena la versione al femminile della nota pièce teatrale. Lo spettacolo sarà anche un omaggio a Squitieri, scomparso recentemente. Per info e biglietti: www.teatroverdifirenze.it ![]() Presso la sala delle Nicchie di Palazzo Pitti è in corso la mostra “Il Settecento, una selezione”. Questa esposizione, a cura di Alessandra Griffo, rende omaggio ai duecentocinquanta anni dalla morte di Canaletto: due sue vedute veneziane sono affiancate da scorci di Firenze, Roma e Napoli. Saranno esposti anche altri artisti come Chinchón, Fabre, Goya e Chardin. Per info e biglietti: www.uffizi.it Foto tratte da: www.teatrodipisa.pi.it https://www.facebook.com/pg/expovillage2018/about/?ref=page_internal https://www.auditoriumflog.com/marzo https://www.teatroverdifirenze.it/ https://www.teatroverdifirenze.it/ https://www.uffizi.it/ ARRIVA IL 10 MARZO A FIRENZE IL SALONE DELLE FESTE DI LORENZO LIVE 2018 PER LA PRIMA VOLTA 9 CONCERTI AL MANDELA FORUM “Il nuovo show è una festa, una dichiarazione d’amore, una celebrazione della vita, della fantasia, della forza dell’immaginazione, dell’apertura, dell’incontro, della libertà” JOVANOTTI Da sabato 10 a giovedì 22 marzo 2018 – ore 21 (esclusi martedì 12, giovedì 15, domenica 18 e mercoledì 21 marzo) Nelson Mandela Forum – piazza Berlinguer – Firenze Biglietti posti numerati: 80/60/43 euro; parterre in piedi 50 euro; prevendite BoxOffice Toscana www.boxofficetoscana.it (tel 055210804) - TicketOne www.ticketone.it (tel. 892 101) Info tel. 055.667566 - www.bitconcerti.it - www.tridentmanagement.it - www.soleluna.com Foto di Michele Lugaresi Arriva sabato 10 marzo a Firenze Lorenzo Live 2018. Il nuovo show di Jovanotti sarà infatti al Nelson Mandela Forum il 10, 11, 13, 14, 16, 17, 19, 20 e 22 marzo per 9 appuntamenti (di cui quattro già completamente esauriti), che seguono le 12 serate record sold-out di Milano e le tre tutte esaurite di Rimini. È un record assoluto per il capoluogo fiorentino! Per la prima volta sono 9 i concerti di un artista al Mandela Forum. Sono sold out gli spettacoli del 10, 11, 16, 17 marzo, ancora biglietti per le altre date – prezzi da 43 a 80 euro – prevendite nei puntiwww.boxofficetoscana.it/punti-vendita e online su www.ticketone.it (tel. 892.101). Apertura porte dalle ore 19, apertura casse dalle ore 18. Lorenzo Live 2018, prodotto da Trident Music, è una grande festa! È il più incredibile di tutti i concerti di Lorenzo, e per questo, è ambientato nel salone delle feste che nascerà con l’arrivo dello show al palazzetto fiorentino. “E’ iniziato tutto da una pagina di Don Chisciotte poi è arrivato il lampadario e ho visto lo spettacolo che volevo fare. Cercavo un punto di partenza, un’immagine, una suggestione. In questi casi divento un cacciatore, sto in agguato in cerca di cose che attirino la mia attenzione in modo speciale e soprattutto irrazionale, come un bimbo in gita”. Lo spettacolo comincia appena si entra nel Palazzo: 13 grandi lampadari trasformano lo spazio in un vero e proprio salone delle feste. Ideati da Lorenzo e progettati da Claudio Santucci di Giò Forma ogni lampadario ha 370 cm di diametro, 200 mt lineari di pendagli di vero cristallo e 120 macchine laser. “Nel salone della casa dove abbiamo montato lo studio per registrare il disco, proprio qui alle porte di Firenze, c’era un grande lampadario di cristallo, e mentre cantavo ce l’avevo sopra la testa, così ho pensato che fosse un segno e che in qualche modo avrei voluto portarlo in tour. Trasformare il palasport in una “ballroom” , un salone delle feste, modificare la percezione del luogo. Ne ho parlato con Giò Forma e loro hanno progettato questi lampadari che sovrastano il pubblico, lo scaldano, lo accolgono, le emozionano e durante il concerto si trasformano da oggetti classici in macchine da discoteca, astronavi, ufo, sparalaser, dischi volanti di luna park, lampioni di città”. Lo show si apre con un’opera realizzata da Manuele Fior, uno dei più grandi fumettisti italiani, alle prese con la sua prima animazione che, per la prima volta, collabora ad uno spettacolo. Partendo dall’idea di Lorenzo ha scritto e realizzato un cartone introduttivo con protagonista il Jova/Don Chisciotte. Tre minuti di immagini travolgenti che introducono l’adattamento teatrale di Corrado D’Elia recitato in spagnolo dalla magica voce di Miguel Bosè. “Sono sempre stato affascinato dal personaggio inventato da Cervantes, uno dei miti fondamentali della nostra storia. Era uscita una nuova traduzione di Don Chisciotte e leggendola ho scoperto che il cavaliere nel romanzo ha la mia età di oggi, è sulla cinquantina. È bastato questo "futile motivo” a farmi scattare sull’attenti e farmi pensare a lui come allo spirito guida dello spettacolo, una sorta di sottotesto. Poi mi è capitato sottomano il testo che Corrado D’Elia ha scritto per il suo adattamento teatrale dell’opera di Cervantes e le cose si sono messa in fila nella mia testa. Avevo l’inizio del concerto, e tutto poteva partire da lì. Ho chiesto infine a Miguel se gli andava di essere lui la voce del cavaliere errante e Bosè ha accettato ed è stato fantastico!” Il precedente tour si chiudeva con Ti porto via con me, il brano che questa volta apre la scaletta, per riprendere il discorso da dove ci eravamo lasciati e iniziare lo show più tirato e avventuroso che Lorenzo abbia mai pensato. In scena con Lorenzo: Saturnino (basso), Riccardo Onori (chitarra), Cristian Rigano (tastiere e synth), Franco Santarnecchi (piano e fisarmonica), Gareth Brown (batteria), Leo di Angilla (percussioni), Gianluca Petrella (trombone), Jordan MC Lean (tromba), Matthew Bauder (Sax). “Il cuore di tutto è la band, la musica naturalmente, le mie canzoni in questa sequenza pensata come un unico flusso in tre atti (più i bis).Non ho mai avuto una band in stato di grazia come stavolta, con una grande nuova sezione fiati e i miei musicisti, collaboratori di sempre, ancora più a fuoco. Chiedo molto alla mia band perché in questo concerto le atmosfere cambiano di continuo e per un musicista si tratta di spingere sempre al massimo e sempre in modo diverso. La spina dorsale dello show è la musica e il viaggio di passare dalle atmosfere acustiche all’hip hop al dancehall alla disco al rock’n’roll senza fermarsi mai. Rispetto ai miei show degli ultimi dieci anni qui c’è un cambio di direzione verso un’idea più decostruita del concerto, più libera da qualsiasi schema, è un tour all’insegna della mia idea di rock’n’roll show”. La scaletta è tiratissima: si balla dall’inizio alla fine! Trenta canzoni, una scaletta di hit imperdibili, con al centro un momento dj set di Lorenzo in console che ne raggruppa un’altra decina che cambieranno ogni sera. Da L’ombelico del mondo, con quei ballerini gonfiabili colorati in mezzo alla gente, a Ciao mamma, passando per Sbam!, Fame e Le canzoni; da L’estate addosso a Safari, da Tutto l’amore che ho a Il più grande spettacolo dopo il Big Bang, la scaletta è una sequenza di singoli da lasciare senza fiato. Una breve parentesi con Mi fido di te, Sbagliato, Baciami ancora e Chiaro di luna rappresenta la parte più acustica dello show. Lo show chiude con Viva la libertà, tratta dall’ultimo album Oh, vita!, prodotto da Rick Rubin, che ha già superato le 120mila copie. Un mantra, quasi una canzone per bambini, che resta nelle orecchie e accompagna il pubblico alla fine della festa. In scena uno schermo realizzato custom 24x8 metri, che si apre in 4 sezioni. Il palco 20 x 12 metri si allunga in mezzo al salone delle feste per 17 metri per raggiungere un secondo palco di 20 metri anch’esso costruito appositamente per lo show che su Fame, il brano che chiude l'album Oh, vita!, si alza a 4 metri di altezza come un grande ponte sospeso verso un terzo palco custom, mondo del DJ set . I 13 lampadari realizzati per Giò Forma da Zime Carpenteria ospitano 312 lampadine e 120 laser che, insieme ai 400 corpi illuminanti e ai vari laser in quota, su tutto il perimetro, costituiscono il parco luci di Lorenzo Live 2018, magistralmente orchestrate da Paul Normandale, light designer tra gli altri di Coldplay, Björk, James Blunt, Shakira, Kings of Lion, Massive Attack. “Il lavoro fatto sulle luci da Paul Normandale è meraviglioso e funziona insieme ai visual in modo assolutamente complementare. Il progetto visual di questo tour è nuovo, tutto sempre in funzione dell’emozione pura per far vivere una vera esperienza fisica a chi sta nel palasport. Non è un concerto a cui si assiste, è un concerto da vivere dal di dentro, in modo immersivo e totale, a partire dall’ingresso nel palasport, l’atmosfera è già lì ad accogliere chi arriverà, nella musica in diffusione selezionata apposta, nella presenza folle del “Mago Lorè”, con i grandi lampadari già accesi”. Lo show visual che da sempre accompagna con immagini esclusive ogni singola canzone degli spettacoli di Lorenzo, è ancora più potente. Realizzati in collaborazione con Carlo Zoratti e con l’amico e storico collaboratore Sergio Pappalettera (i due firmano con Lorenzo la direzione artistica del tour) e la sua Studio Prodesign, in Lorenzo Live 2018 convivono immagini astratte, surreali, animazioni esclusive, spezzoni di film e camei come quelli che accompagnano Penso positivo (per la prima volta dal 1994 viene suonate in versione fedelissima alla registrazione originale dell’album) dove Cristina Bianchino, Alberto Bilà, Emma D’Aquino, Monica Gasparini, Piergiorgio Giacovazzo, Alberto Matano, Maria Concetta Mattei, Guido Meda, Manuela Moreno, Pierluigi Pardo e Alessio Viola hanno prestato la loro immagine per la lettura di “un’edizione speciale”. Tra le curiosità le immagini de Gli immortali vedono Lorenzo in uno storico costume originale che fu del Don Chisciotte di Vittorio Gassman La produzione esecutiva è di Soup 2 Nuts di Andrea Staleni che collabora per la prima volta per uno show di Jovanotti. “Tutto lo show l’ho immaginato insieme alla squadra coinvolta nel tour: un po’ della mia gente di sempre e alcuni fondamentali nuovi arrivati che hanno contribuito, credo, ad alzare il livello della resa spettacolare.” In questo spettacolo non ci sono veri costumi di scena. Jovanotti con Nicolò Cerioni, suo storico collaboratore, ha infatti scelto di indossare un intero guardaroba di abiti alternandoli sera per sera, capi unici e contemporanei e ogni sera diversi. Nati dall’intesa e dall’amicizia tra Lorenzo e Pierpaolo Piccioli, il Direttore Creativo della Maison Valentino ha creato una serie di capi esclusivi per il tour. Gucci ha invece messo a disposizione una serie di capi resi disponibili solo per Lorenzo. “Il messaggio di questo tour è nello spettacolo , che è in se stesso una dichiarazione d’amore, una celebrazione della vita, della fantasia, della forza dell’immaginazione, dell’apertura, dell’incontro, della libertà. Si balla per quasi tutto il tempo e quando non si balla si può fare l’amore". Lo spettacolo continua anche fuori dal palco. Il Mago Lorè (realizzato custom dai mitici americani che fanno il Mago Zoltar) al banco merchandising è presente in versione oracolo e nel parterre ogni sera, grazie alla collaborazione con Canon, Digital Imaging Partner di Lorenzo Live 2018, sarà possibile farsi una foto ricordo della serata… con un Jova! I fan potranno, infatti, farsi scattare delle fotografie e riceverne immediatamente una copia stampata. Inoltre potranno realizzare il proprio scatto insieme a Lorenzo attraverso la tecnica del photo stitch, affiancando la propria immagine “live” a quella virtuale dell’artista, per avere un ricordo unico del concerto. Media partner del tour sono Radio Italia Solomusicaitaliana, che trasmetterà con Radio Soleluna prima dell’inizio dello show e che per la prima di Milano ospiterà una speciale Radio Italia social room, e VH1 e Spike che, grazie alla collaborazione con la Jova TV, seguiranno le varie fasi del live e che registra a Milano un esclusivo speciale di backstage del tour. I partner tecnici dello show sono Pioneer DJ, che ha allestito lo stage per il DJ Set con la sua migliore tecnologia: console, sampler e remix station, e Technogym che segue il tour fornendo una vera Gym on tour. Official energy drink è RedBull. Main partner dello show sono Intesa Sanpaolo Sharing Music e Fiat. Foto di Michele Lugaresi Date e orari Lorenzo Live 2018 al Mandela Forum di Firenze
Sabato 10 marzo 2018 ore 21:00 Domenica 11 marzo 2018 ore 21:00 Martedì 13 marzo 2018 ore 21:00 Mercoledì 14 2018 ore 21:00 Venerdì 16 marzo 2018 ore 21:00 Sabato 17 marzo 2018 ore 21:00 Lunedì 19 marzo 2018 ore 21:00 Martedì 20 marzo 2018 ore 21:00 Giovedì 22 marzo 2018 ore 21:00 www.bitconcerti.it - www.tridentmanagement.it Info Jovanotti http://www.soleluna.com https://www.facebook.com/lorenzo.jovanotti.cherubini https://twitter.com/lorenzojova https://instagram.com/lorenzojova http://jovanottithemepark.tumblr.com/ http://www.jova.tv/ Info spettacolo Tel. 055.667566 - www.bitconcerti.it - www.tridentmanagement.it Biglietti (esclusi diritti di prevendita Primo settore 80 euro Secondo settore 60 euro Terzo settore 43 euro Parterre in piedi 50 euro Prevendite Nei punti www.boxofficetoscana.it/punti-vendita Online su www.ticketone.it (tel. 892.101) Sconti e riduzioni I bambini sotto 5 anni entrano gratuitamente accompagnati da un adulto provvisto di biglietto, in numero di un bambino/a per ogni adulto, ma non hanno diritto ad occupare un posto a sedere in caso di settore numerato. Portatori di handicap Sono esauriti i posti dedicati Ufficio Stampa Goigest Tel. 02202334 - goigest@goigest.com Ufficio stampa Prg Firenze Marco Mannucci, mannucci@dada.it cell. 3477985172 7/3/2018 Il "Sindaco del Rione Sanità" di Martone di scena al Giglio di Lucca tra passato e presenteRead Nowdi Enrico Esposito ![]() di Eduardo De Filippo regia Mario Martone con Francesco Di Leva, Giovanni Ludeno, Massimiliano Gallo, Adriano Pantaleo, Giuseppe Gaudino, Ivan Castiglione, Daniela Ioia, Gianni Spezzano, Viviana Cangiano, Salvatore Presutto, Lucienne Perreca, Massimo Esposito, Morena Di Leva, Ralph P, Armando De Giulio, Daniele Baselice scene Carmine Guarino costumi Giovanna Napolitano luci Cesare Accetta musiche originali Ralph P regista collaboratore Giuseppe Miale Di Mauro assistente scenografo Mauro Rea capo elettricista Giuseppe Di Lorenzo fotografie Mario Spada manifesto Carmine Luino produzione Elledieffe / Compagnia di Luca De Filippo / NEST - Napoli Est Teatro / Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale Al Teatro del Giglio di Lucca è andato in scena lo scorso fine settimana, dal 2 al 4 marzo, "Il Sindaco del Rione Sanità", riproposizione dell'opera originale del 1960 di Eduardo De Filippo per la regia di Mario Martone, uno dei più importanti esponenti del teatro partenopeo contemporaneo nonché apprezzato director cinematografico ("Il giovane favoloso", il film con Elio Germano sulla vita di Giacomo Leopardi ha infatti visto lui dietro la cinepresa). Martone si è confrontato per la prima volta nella sua carriera con un testo del grandissimo Eduardo, scegliendo un lavoro dai temi "difficili", appartenente alla fase conclusiva della produzione di De Filippo, coadiuvato nella scrittura dal figlio Luca. Una fase caratterizzata dall'attenzione peculiare alla dimensione civile e sociale della Napoli anni '60, componente fondante del soggetto al quale Luca De Filippo lavorò strenuamente sino alla morte nel novembre del 2015 inserendolo all'interno di un progetto di recupero attivo di giovani emarginati delle periferie napoletane. Martone ha conosciuto in prima persona l'operazione condotta da De Filippo figlio e ha deciso di portarla concretamente a destinazione riadattando "Il Sindaco del Rione Sanità" alla Napoli "vivente", ma senza cadere in un sovvertimento inquinante del messaggio autentico al quale Eduardo mirava al momento della composizione. "Il Sindaco del Rione Sanità" articolava i suoi fili narrativi intorno alla figura centrale di Antonio Barracano, anzi Don Antonio Barracano, un capocamorra sui settantacinque anni che all'interno del quartiere partenopeo della Sanità è considerato da tutti "il Sindaco", un'autorità assoluta sulla quale poter affidamento per dirimere controversie tra le più differenti. Don Antonio è supportato nella sua "attività", dal figlio Gennaro, dai servi Catieno e Peppe Ciuciù, e dal dottore Fabio della Ragione, che al suo servizio lavora per cucire le ferite di malavitosi e disgraziati che invocano l'aiuto di Don Antonio. Se nella versione originale di Eduardo, Don Antonio era un uomo distinto e di alta statura sui sessant'anni, la trasposizione di Martone presenta d'altro canto un protagonista, Francesco di Leva, molto più giovane, forse nemmeno quarantenne, e parallelamente abbassa l'età di tutti gli altri personaggi, dalla moglie ai figli ai suoi scagnozzi e "confessori". Martone ha deciso di affidarsi per questo spettacolo ad una compagnia molto giovane e indipendente, il NEST, Napoli Est Teatro, che da più di dieci anni si adopera per donare agli abitanti (in primis bambini adolescenti) di San Giovanni a Teduccio (quartiere a nord di Napoli in cui la vita non è facile) la speranza di una vita migliore e più piacevole mettendo in campo una passione esorbitante per l'arte teatrale e non solo. E nel 2014 attori Francesco di Leva, Adriano Pantaleo, Giuseppe Gaudino e Andrea Vellotti e il regista Giuseppe Miale di Mauro (che de "Il Sindaco del Rione Sanità" sono tra gli interpreti principali) sono riusciti con lodevole perseveranza a trasformare una palestra dismessa in un teatro nuovo di zecca ed efficiente, che espone anche quest'anno un cartellone multiforme e dai grandi nomi. La mission intrapresa e portata a termine dai ragazzi del NEST è direttamente figlia delle esperienze avviate con Falso Movimento e Teatri Uniti negli anni '80 da Martone stesso, che opta per la rilettura della pièce di De Filippo in termini contemporanei con l'obiettivo di coinvolgere il pubblico in un'analisi dei contenuti al di là dell'atto unico di 1 ora e 50 minuti di messa in scena. I personaggi vestono con felpe e top, fanno flessioni e agiscono anche fuori dal palcoscenico. Le musiche sono versi rap composti e cantati in apertura da Ralph P, mentre in apertura allo spettacolo vero e proprio Adriano Pantaleo (che interpreta il servo Catieno) "mette in guardia" gli spettatori dal lasciarsi vincere dall'abitudine malsana di non staccarsi mai dai cellulari minacciandoli di sparare dei veri colpi d'arma da fuoco a differenza delle pallottole a salve adoperate nel corso dell'esibizione. Un'introduzione funzionale alla rappresentazione di una vicenda drammatica ma non priva di elementi comici, che pur tuttavia agiscono da sfondo al messaggio focale posto da De Filippo e Martone. Il sindaco del Rione Sanità è un uomo che incute sicurezza, inferiorità e paura alla sua stessa moglie, Armida, che pur di non disturbare il suo sonno decide di non farlo svegliare quando viene trasportata urgentemente all'ospedale di Napoli per un morso del suo cane Malavita. Lo sfondo delle azioni corrisponde alla sala da pranzo della casa a Terzigno (paese in provincia del capoluogo campano) del boss, e consiste in una scenografia essenziale costituita da un divano, alcune sedie, un comodino, una ringhiera, un cancello che dà sull'esterno e soprattutto un tavolo su cui il Dottore Fabio Della Ragione (Giovanni Ludeno) opera i feriti che arrivano. Il Dottore è una figura estremamente diversa dalle altre, fuori dal coro perché stanco di una vita fatta di obbedienza agli affari loschi di Don Antonio, quarant'anni di piattume e disonestà. Per questo motivo annuncia di voler partire alla volta dell'America ma le minacce di Don Antonio hanno l'effetto subitaneo di farlo desistere e piegarsi ancora alla sua viltà. Ma seppur nella prima parte della storia la leadership e l'imbattibilità di Don Antonio appaiano solidissime e lontane da qualsiasi pericolo di sconfitta, tuttavia sarà un affare che viene portato all'attenzione del capo - camorra a minare e infine affossare le certezze di un uomo per anni in grado di convivere e vantarsi dell'escamotage con cui è uscito indenne dal processo intentato ai suoi danni per l'omicidio di un suo vicino di casa in giovane età. Dopo aver fatto riappacificare i due giovani camorristi O' Nait e O' Palummiello dopo un regolamento di conti finito nel sangue, Don Antonio mette in luce la sua brillante eloquenza e la forza della persuasione consentendo a Vicienzo O' Cuozzo di essere liberato dai suoi debiti nei confronti dello strozzino Pascale 'O Nasone. Accomodate entrambe le questioni e desideroso di dedicarsi alle sue faccende familiari come il ritorno a casa di Armida, egli riceve senza preavviso la visita di un giovane disperato, Rafiluccio Santaniello, che insieme alla fidanzata Rituccia (in dolce attesa), lo mette al corrente della volontà accesa di uccidere l'indomani il padre Arturo Santaniello (Massimiliano Gallo), proprietario di due fiorenti panetterie nel cuore di Napoli e reo di aver diseredato il figlio. Don Antonio ascolta attentamente le confessioni del ragazzo e decide di convocare il padre per poter valutare nel migliore dei modi una situazione intricatissima e dalle possibili gravissime conseguenze. Don Arturo si presenta a casa sua da lì a poco e nonostante la fama che lo precede non dimostra alcun timore reverenziale nei suoi confronti, esprimendo una personalità sicura di sé e rigida, seppur non immacolata perché se da una parte invoca il mancato rispetto del figlio nei riguardi della moglie defunta dall'altra si è "preso in casa" una donna russa che lavora in una delle sue panetterie. Don Antonio cerca sulle prime di adulare Don Arturo, di aprirsi a lui rivelando la sua storia. La fortuna di aver potuto costruire la villa meravigliosa con vista sul mare in cui vive adesso perché edificata su terreni acquistati a prezzi irrisori, le umili origini di capraio, l'episodio fondamentale del passato in cui a colpi di coltellate aveva ammazzato Giacchino, il guardiano dei campi limitrofi ai suoi, che un giorno l'aveva massacrato di botte nel sonno dopo aver scoperto che le sue capre ne avevano invaso le proprietà. Da quel giorno, il giovanissimo Antonio aveva un solo chiodo fisso "O lui o io". L'identica ossessione vissuta da Rafiluccio Santaniello e destinata a seguire un copione molto simile al suo. Arturo Santaniello non è infatti disposto in alcun modo a perdonare il figlio, attirandosi l'odio più profondo di Don Antonio che si trova invischiato in una questione che lo tocca personalmente e lo costringe a scendere in campo in prima persona per evitare il gesto irresponsabile di Rafiluccio. Un intervento fatale per Don Antonio che rimane colpito da una coltellata all'addome da parte di Don Arturo. Un interessamento non più richiesto da Rafiluccio che in estrema ratio rinuncia alla sua idea estrema per un beffardo scherzo del destino. La ferita che Don Antonio riceve non è mortale e potrebbe essere curata agilmente in ospedale, ma Barracano non acconsente agli appelli ripetuti da parte del Dottore, che nel concitato si erge nel ruolo di suo unico amico, confessore. Il Dottore giunge a rappresentare la sua coscienza, a convincerlo a rinnegare la sua vita discutibile e a infliggersi una morte doverosa.
Immagini tratte da Foto dell'autore (Giovanni Lacava) |
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Dicembre 2022
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