Comunicato stampa Dal 2 al 5 maggio AL TEATRO VASCELLO – ROMA Dal 14 al 16 maggio – nell’ambito di “Cina in scena” GALLERIA TOLEDO - NAPOLI Teatro, musica, cinema, gastronomia e arte cinese in Italia Dopo la visita di Stato di Xi Jinping, Italia e Cina si incontrano di nuovo a Roma ma questa volta sul palco del Teatro Vascello di Roma per Cina Festival, una rassegna di quattro giorni interamente dedicata a teatro, musica, cinema, gastronomia e arte cinese in Italia, in programma da martedì 2 a domenica 5 maggio: un ricco calendario di appuntamenti che porteranno nella storica sala di Monteverde un assaggio della Cina contemporanea: lontana dagli stereotipi, sorprendente e perfino spiazzante.
L’iniziativa – realizzata in collaborazione con l’Istituto Confucio - è a cura del regista e sinologo Sergio Basso che si dedica da anni all'interazione culturale tra Italia e Cina, dove ha studiato e lavorato a lungo per Berijing Tv e CCTV. “Dopo aver vissuto in Cina dal 1996 a diverse riprese, da anni mi interrogo su come portare scintille di cultura cinese in Italia. – dichiara - Ho dedicato il decennio 2008-2018 ad esplorare l’ambito cinematografico. Ora abbiamo escogitato l’idea di radunare anche diverse performance dal vivo – teatrali, musicali, calligrafiche, pittoriche – realizzate da italiani che parlino di Cina o siano state realizzate da Cinesi in Italia. Sarà anche l’occasione di raccontare sotto un’altra luce la presenza cinese in Italia, e più specificamente la comunità cinese italiana e gli artisti cinesi che hanno scelto di vivere in Italia.” L’associazione Funspace Art aprirà la rassegna martedì 2 maggio con la presentazione e l’allestimento di un’esposizione degli artisti visuali Yang Liufei, Chang Haoyu e Meng Donglai. Alle 21 dello stesso giorno, è previsto il primo appuntamento con il teatro. In scena, il monologo Te la do io la Cina di e con Sergio Basso, un excursus semiserio ma molto documentato nella storia e nella cultura cinese dagli oroscopi ai cartoons, passando per le misteriose suggestioni nascoste nel sorriso di una statuetta del II secolo d.C. Mercoledì 3 maggio sarà la volta della musica con la tradizionale cetra cinese suonata dalle mani magiche di Serena ShanYang Lin in Concerto per guzheng. Il 4 e 5 maggio (sabato ore 21 e domenica ore 18) è di scena il teatro contemporaneo cinese con Cessi pubblici del drammaturgo vivente Guo Shixing. Lo spettacolo, diretto da Sergio Basso, è la cronaca di tre giornate scelte a distanza di dieci anni (1975, 1985, 1995), e racconta la Cina dagli anni Settanta a oggi. Tre giorni lontani nel tempo ma collocati in uno spazio particolare, che nella consuetudine cinese è luogo tradizionale di condivisione e di scambio: un bagno pubblico di Pechino. L’ultimo appuntamento (domenica 5 maggio, ore 21) è con il film di Sergio Basso Giallo a Milano (Italia 2009, 75’), un viaggio all’interno della comunità cinese nel capoluogo lombardo che mescola le tecniche del documentario con quelle del cinema di animazione (presentato al Torino Film Festival e premiato al Festival international du film d’animation d’Annecy). Sergio Basso – tornato ora da Lugano, dove ha diretto uno spettacolo di teatro, acrobatica e Kinect per l’Accademia Dimitri e il Conservatorio della Svizzera Italiana, dedicato a Socrate e John Cage – porterà Te la do io la Cina e Cessi Pubblici alla Galleria Toledo di Napoli dal 14 al 16 maggio nell’ambito di “Cina in scena”. Subito dopo tornerà in Cina per la proiezione del suo ultimo documentario, A Chinese Sketchbook, prodotto da Beijing TV sull'ottantesimo anniversario della Lunga Marcia, e per iniziare la lavorazione di un nuovo film commissionato da CCTV, la tv di stato cinese. www.teatrovascello.it TEATRO VASCELLO Via Giacinto Carini 78 Monteverde Roma info 065898031 – 065881021 Biglietti: intero € 20 - ridotto over 65 € 15 - ridotto studenti € 12 Ufficio stampa Marzia Spanu +39 335 6947068 info@marziaspanu.com IL PROGRAMMA 2 maggio 2019 h 21 (teatro) Produzione Teatraz in collaborazione con Istituto Confucio di Roma TE LA DO IO LA CINA di e con Sergio Basso Oggi ci dicono tutti che la Cina sarà il futuro. A volte il futuro spaventa un po'. Allora ecco uno spettacolo per iniziare a viaggiare dalla poltrona del teatro e scoprire un pezzettino di questo mondo che sembra lontano ed invece è a portata di mano. Sergio Basso ci condurrà per mano in un viaggio di un'ora che parte da un oroscopo (cinese, ovviamente) prosegue per i cartoni animati dei giorni nostri, e passa per i quaderni dei bambini degli anni Sessanta, a come si fa un vaso, ai gestacci del Buddha, ai casinò di Macao, ad evasori fiscali nell'Impero di Mezzo del 1300, a principi eredi ritiratisi in convento per sfuggire faide sanguinarie, agli arcieri mongoli e ai loro levrieri, ad enigmi nascosti nei dipinti, per tornare al sorriso di una statuetta del II d.C. Ogni opera d'arte è la chiave d'un cassetto. Ogni cassetto un pezzettino di Cina. E alla fine magari busseremo alla porta del nostro vicino di casa cinese per offrirgli una fetta di torta e parlargli un po'. In apertura della rassegna ci sarà la presentazione degli artisti dell’associazione Funspace Art che esporranno le loro opere. 3 maggio 2019 h. 21 (musica) CONCERTO PER GUZHENG Cosa fa viaggiare meglio della musica? Ogni buon viaggio ha un’ottima colonna sonora, e la nostra sono i suoni ancestrali della cetra guzheng suonata dalle magiche mani di Serena ShanYang Lin. 4-5 maggio 2019 sabato h 21 e domenica h 18 (teatro) produzione Teatraz in collaborazione con Istituto Confucio di Roma CESSI PUBBLICI di Guo Shixing regia e traduzione Sergio Basso con Lidia Castella, Cristina Castigliola, Francesco Meola, Elena Nico, Matteo Prosperi, Alessandra Raichi, Giovanni Serratore acting coach Karina Arutyunyan, assistente alla regia Lucia Messina scenografia Federica Pellati, direzione cori Camilla Barbarito Spesso si ha paura della Cina: un paese troppo lontano da noi. “La domanda da cui sono partito per lavorare con gli attori e per dare vita allo spettacolo – racconta Sergio Basso – è stata: Come possiamo riportare la quotidianità della vita cinese al pubblico occidentale? Di questo testo di Guo Shixing, ho capito che mi interessava molto di più l'universalità piuttosto che l'esotismo della location. Quando mettiamo in scena un testo francese o americano, non ci poniamo il problema dell'esotismo di quel testo, della sua alterità. Ci concentriamo sui contenuti e ci preoccupiamo di traslarli alla nostra cultura, se e proprio perché il messaggio del drammaturgo è urgente. Credo che sia arrivata ora di finirla con l'esotismo sulla Cina. Basta con questa Cina da museo. A me interessa cosa hanno da dire oggi i narratori cinesi. E il teatro di Guo Shixing è una lama. Okay, abbiamo puntato su alcuni – pochi - elementi che richiamano quella cultura: i fusti di bambù, che fanno capolino con le funzioni più varie; i cappelli dell'esercito dei primi anni Settanta; le marionette tradizionali. Ma il resto è l'avventura di seguire sudore di attori che raccontano una storia potente. Quello che mi attira in questo testo, e che lo rende così struggente, e assieme così universale, è la metafora del passare del tempo, raccontata attraverso un luogo certamente inusuale, come un vespasiano. Un cesso pubblico come luogo della memoria, come luogo dove fare i conti con i propri fantasmi, al punto che il protagonista – che del cesso pubblico è il gestore – vi viene assalito dalle proprie colpe in un delirio allucinatorio. Sono tematiche care alla drammaturgia cinese, che la accostano prepotentemente a filoni tipici anche del teatro europeo: penso a Calderón de la Barca de La vita è sogno, a Cechov e al suo Giardino dei Ciliegi. Ecco perché è in questa direzione che voglio lavorare per avvicinare il testo al pubblico italiano. Mi affascina la metafora del passare del tempo, dello scorrere sfuggente delle responsabilità e del loro rumore alle nostre spalle. La Cina non ha conosciuto la nostra crisi, che lacera le nostre giovani generazioni dal 2008. Ma la società cinese comunque è oggi spaccata in due: la vecchia generazione formata agli ideali confuciani, di sobrietà e rispetto reciproco, e i giovani rampanti che idolatrano il dio denaro e bruciano tutto sull'altare dell'ambizione. È un po' come un treno in corsa su cui il macchinista ha dimenticato dove stiano i freni. Del resto, anche la nostra Italia ha subito cambiamenti abissali dalla metà degli anni Settanta ad oggi, e questi cambiamenti hanno inciso cicatrici su di noi. Sono convinto che questo parallelismo tra i trascorsi di Cina e Italia possa risuonare nell'anima dello spettatore italiano, ed è su questo che voglio lavorare nell'allestimento.” Il testo - L'ultima creazione di Guo Shixing è Cesuo, Bagni pubblici, allestito al Teatro Sperimentale di Pechino nel 2004. L'evoluzione della Pechino nella seconda metà del Novecento è raccontata impietosamente attraverso un cesso pubblico, il suo custode, i frequentatori del quartiere: chi fa carriera, chi si arrampica socialmente, chi naufraga nonostante tutte le buone intenzioni, chi si perde e chi si reinventa. Chi svende i propri sogni e chi resiste, spezzandosi. Uomini e donne. Dagli anni Settanta ai giorni nostri. Dalla rivoluzione culturale al Grande Decollo Economico. Il tutto in soli tre giorni: uno nel 1975, uno nel 1985, uno nel 1995. Il copione è inedito in Occidente; la traduzione dal cinese è del regista Sergio Basso. L'autore - Guo Shixing è uno dei più grandi drammaturghi cinesi. Negli anni Novanta ha concepito la trilogia Niaoren, Yuren, Qiren ["Uomini-uccello", "Uomini-pesce", "Uomini-scacco". In tre pièces affronta tre hobbies dei pechinesi: portare i canarini al parco, andare a pesca, giocare a scacchi nei crocicchi. Tre passioni, folk loriche, icastiche, che sconfinano rapidamente nell'ossessione. Ed ecco che esaminare un passatempo diventa l'occasione di raccontare la società cinese contemporanea e le sue idiosincrasie. Perché presenta in maniera icastica una realtà, quella cinese, sempre più presente nel nostro orizzonte quotidiano. Perché sebbene parli di una realtà specifica, le sue parabole sull'essere umano riescono a essere universali. Sembra un Aristofane moderno venuto dall'Oriente. La Cina si guarda allo specchio in questo testo che ricorda la malinconia de Il campiello di Goldoni e la danza drammaturgica de Il girotondo di Schnitzler, e che alla fine si rivela un'immane metafora della crisi economica e sociale contemporanea, del bivio tra collettività ed individualismo. E ha qualcosa da dire anche a noi all'Occidente. Il regista - Sergio Basso, regista teatrale e cinematografico, sinologo, si dedica da anni all'interazione culturale tra Cina ed Italia. Suo il documentario sulla comunità cinese di Milano, Giallo a Milano. I suoi film sono stati premiati in diversi festival internazionali: Locarno, Annecy, Nyon, Beijing, Torino, Mosca, Rio de Janeiro, Toronto. Nel 2014 ha girato un documentario in cinese su Guangwudi, il più grande imperatore cinese del I d.C, per il prime time della televisione cinese di stato, CCTV. Nel 2016 è stato richiamato in Cina da BeijingTV, per girare il nuovo documentario - per l'uscita cinematografica - sull'ottantesimo anniversario della Lunga Marcia. Il suo ultimo film, Amori elementari, con Cristiana Capotondi, è una co-produzione italo-russa uscita al cinema in diversi Paesi, dal Canada all'Australia, e premiata a vari festival internazionali. 5 maggio 2019 domenica h 21 (cinema) GIALLO A MILANO Regia di Sergio Basso. Un film con Wen Zhang, Jessica Pattuglio, Cristiano Pattuglio, David Chao, Wu Xiaoyun. Genere Documentario - Italia, 2009, durata 75 minuti. Una ballata sulla comunità cinese a Milano. La Chinatown di Milano è problematica: ha fatto registrare diversi omicidi avvenuti alla luce del sole, a colpi di machete.Un bel giorno un italiano chiede la mano a una cinese, e questo genera una catena di reazioni nella comunità. Dal focus particolare su una delle Chinatown più vecchie e grandi d'Europa, il film porta lo spettatore in una metafora universale, sull'odio e sui sogni tra Occidente e Cina. Un film con un accesso diretto alla comunità cinese, con un regista italiano… che parla cinese. www.teatrovascello.it
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di Sara Portone ![]() A Pisa, il 3, 4 e 5 maggio a partire dalle 11:30, in piazza don Giovanni Manzoni (nei pressi del giardino scotto) si terrà lo “Street Food Fest”. Il programma prevede tanto delizioso cibo dalle migliori Cucine On The Road e Musica Live. Ingresso gratuito. Per il programma completo: www.foodartitaly.it ![]() Il 4 e 5 maggio presso il Real Collegio di Lucca si svolgerà l’edizione 2019 dell’Anteprima Vini della Costa Toscana. La più grande rassegna enologica della Costa Toscana con oltre 800 etichette in degustazione, master class, eventi. Biglietto giornaliero 25 euro Ridotto 20 euro Per il programma completo: www.anteprimavinidellacosta.com ![]() A Firenze torna la 47° edizione della “Guarda Firenze”. La manifestazione podistica, si pone come obiettivo principale quello di favorire la conoscenza di Firenze attraverso una corsa/passeggiata turistico- sportiva per le strade della città. I partecipanti possono scegliere tra due percorsi: il “Guarda Firenze, competitiva e non (10km circa) e il “Ginky Mini Guarda Firenze” (3 km). Per info regolamento ed iscrizioni: www.firenzemarathon.it ![]() Nella splendida cornice di Villa Bardini è stata allestita l’esposizione “A passi di danza. Isadora Duncan e le arti figurative in Italia tra Ottocento e avanguardia”. Per la prima volta in Italia la danzatrice americana Isadora Duncan è protagonista di una mostra a lei dedicata. Dipinti, sculture e documenti fra i quali fotografie inedite ripercorrono il legame della fondatrice della danza moderna con l’Italia e l’influenza che ebbe nel contesto internazionale. I 175 pezzi sono esposti su due piani di Villa Bardini e una speciale sezione dedicata alle grandi sculture e dipinti è invece allestita nel Museo Stefano Bardini. Per maggiori info: www.villabardini.it ![]() Il comico Edoardo Ferrario torna ed esibirsi nei teatri di tutta Italia con il suo nuovo spettacolo comico da titolo “Diamoci un tono”. Il 3 maggio sarà a Firenze nel prestigioso Teatro Puccini. Biglietto 19€. Per maggiori info: www.teatropuccini.it ![]() Sabato 4 maggio 2019 al Teatro Moderno di Grosseto andrà in scena “Malefica E La Bella Addormentata Nel Bosco”. Il musical è liberamente tratto dalla fiaba dei fratelli Grimm. La storia è stata rivisitata e arricchita di nuove avventure e personaggi per renderla ancora più magica. Biglietto 22€ Per maggiori info: www.teatromodernogrosseto.it Immagini tratte da:
https://www.facebook.com/events/296078927741895/ https://www.facebook.com/anteprimavinidellacosta/ https://www.villabardini.it/evento/a-villa-bardini-la-mostra-dedicata-a-isadora-duncan/ https://www.teatropuccini.it/ https://www.teatromodernogrosseto.it/evento/malefica-e-la-bella-addormentata-nel-bosco 25/4/2019 FIPILI Horror Festival: festival della paura tra cinema e letteratura - Gli eventi dal 26 al 28 AprileRead NowOttava edizione. Livorno: 23-28 aprile 2019. Concorsi, ospiti, presentazioni e masterclass. Dopo aver segnalato gli eventi protagonisti nei primi tre giorni, vi proponiamo in questo articolo il ricco programma che l'ottava edizione del FIPILI Horror Festival offrirà dal 26 al 28 aprile. Venerdì 26 si comincia ancora alle 10:30 con la seconda parte del workshop intitolata “Scrivere la paura” tenuta dallo scrittore, musicista e fumettista di opere orrorifiche Paolo Di Orazio con, al termine, la presentazione letteraria del suo Debbi la strana (Edizioni cut up). Alle 17 ancora un grande ospite per riflettere sul rapporto tra cinema e letteratura con lo sceneggiatore Enrico Vanzina, che insieme al giornalista Claudio Bartolini presenteranno il volume Sotto il vestito niente (Gremese, 2018) e introdurranno la proiezione del film omonimo; come corollario ai due eventi una mostra con le fotografie di scena originali del film e la performance della danzatrice Greta Francolini “Sotto il vestito”, da un’idea di Tiziano Massaroni. Alle ore 18 il festival si sposta con Roberta Bellesini Faletti e il giornalista Fabio Canessa a La Feltrinelli Livorno, in un omaggio al marito Giorgio Faletti con la presentazione dell’ultimo libro postumo La ricetta della mamma (La nave di Teseo, 2018), al termine dell’incontro sarà proiettato il trailer del cortometraggio tratto dal libro. Il fotografo Franco Bellomo alle 19 sarà protagonista di una masterclass insieme al fotografo livornese Paolo Ciriello sulla professione del fotografo di scena. Per l’occasione inaugurerà la sua mostra Tagli di luce, da un’idea di Claudio Lattanzi e Roberta Cima, curata per il Fi Pi Li Horror Festival da Pietro Galluzzi, dedicata agli scatti di scena della produzione del maestro Dario Argento; la mostra divisa in due sezioni tratterà “la trilogia delle madri” composta dai film Suspiria, Inferno e La terza madre, e una sezione dedicata ai thriller Profondo rosso, Tenebre e Phenomena. Altri importanti omaggi al maestro italiano del brivido con la mostra Sogni d’Argento, da un’idea del curatore della mostra Pietro Galluzzi, dove verranno esposte 9 opere originali degli artisti Alessandro Balluchi, Paolo Di Orazio, Paolo D'Onofrio, Daniela Durisotto, Tommaso Eppesteingher, Paolo Petrangeli , Pietro Rotelli, Nicolò Tofanelli, Tuono Pettinato, ispirate ai suddetti film. Per concludere con le 9 serigrafie manuali realizzate in collaborazione con l’inglese Dark City Gallery, dedicate alle pellicole di Dario Argento del collettivo Malleus ROCK ART LAB. I film in proiezione, introdotti dai registi: alle ore 16:30 Me and the devil di Dario Almerighi (Italia 2019); alle ore 18:30 L’ultima notte di Francesco Barozzi (Italia 2018), horror ambientato nella pianura padana e ispirato a un fatto di cronaca; alle ore 22:30 in Anteprima nazionale Fuck you immortality di Federico Scargiali (Italia-Francia 2019. V.O. sottotitolata), la storia, girata come un documentario, di una coppia di simpatici, anziani figli dei fiori, costretti a improvvisarsi assassini per liberare il loro migliore amico dalla pena dell’immortalità. Sabato 27 aprile il festival si sposterà al cinema Teatro 4 MORI con l’ospite d’onore dell’edizione 2019: il maestro Dario Argento, che dalle ore 19 sarà protagonista di un incontro sulla sua produzione artistica “tra carta e pellicola”, in cui discuterà con i giornalisti Valentina D’amico e Fabio Canessa della sua incredibile storia cinematografica, del suo ultimo libro Horror. Storie di sangue, spiriti e segreti (Mondadori, 2018) e della sua collaborazione con i fumetti di Dylan Dog, per cui ha sceneggiato il numero 383 intitolato Profondo Nero. A seguire alle ore 22 il Maestro verrà insignito di due premi alla carriera dal FIPILI e dal direttore del Cartoomics (festival del fumetto di Milano), il giornalista Filippo Mazzarella e, a conclusione della serata, introdurrà la proiezione del film cult Inferno (1980). Ma la giornata sarà ricca di appuntamenti iniziando alle 11:30 con la masterclass sui mestieri del cinema: Il montaggio a cura di Alessandro Izzo, Francesca Detti e Domenico Guidetti. Dalle 15 Fabio Guaglione e Jacopo Rondinelli presenteranno il board game Ride, ispirato dall’omonimo film che sarà proiettato e introdotto da Federico Frusciante. Alle ore 16:30 Il regista Luca Canale Brucculeri introdurrà con il cast il film in esclusiva Onirica (2019), un omaggio al thriller italiano. Dalle 16:30 si animerà anche il corridoio della paura, il foyer del cinema con presentazioni e proiezioni come il libro sulle case del cinema horror Home Scary Home (neropress 2019) della giornalista Valeria Cappelletti, un panel di presentazione della nuova rivista Asylum Magazine, la presentazione di IF la fondazione immaginaria (Mondadori 2019) di Fabio Guaglione e Maurizio Temporin. Alle 18:00 alla libreria Feltrinelli l’attore, scrittore e produttore di documentari per Fanpage.it Saverio Tommasi presenterà, con il giornalista Simone Fulciniti, il suo ultimo libro Sogniamo più forte della paura (Sperling & Kupfer, 2018). Alle 20:30 ancora un’importante anteprima nazionale con il film, presentato al prestigioso Tribeca film festival di Robert De Niro, Braid (2018) in versione originale sottotitolata, di Mitzi Peirone, giovane regista e modella di origini italiane che, giunta direttamente da Los Angeles, introdurrà la proiezione con la giornalista Francesca Lenzi. Domenica 28 aprile nell’ultimo giorno del festival continua l’immersione nel mondo del cinema italiano con i registi e produttori cinematografici Manetti Bros. (vincitori del David di Donatello per il miglior film 2018 con Ammore e malavita), che alle 11:30 terranno una masterclass dal titolo Che cos’è la regia? e presenteranno in anteprima alcune novità riguardo a Diabolik, il loro attesissimo progetto ispirato al celebre fumetto italiano. Alle 16 in anteprima nazionale Terrifier (2017) di Damien Leone, il crudo film “slasher-gore” con protagonista l’inquietante Art il clown che farà sembrare Pennywise di “IT” un innocuo pagliaccio. Nel corridoio della paura dalle ore 15 spazio ai panel con la presentazione del DVD antologico horror Don’t R.I.P. volume 2, con i cortometraggi di Giulio Manicardi, Dario Almerighi, Dan Blasterio, Felice Antignani, Ila Scattina, Daniele Zinelli e Francesco Longo selezionati per questa raccolta prodotta da Home Movies, da Luna e Fabio di Millebollevideo. A seguire la presentazione, alla presenza degli autori Walter Catalano e Gian Filippo Pizzo, del libro Guida ai narratori del fantastico - Scrittori di fantascienza, fantasy e horror made in Italy (ODOYA). Una vera e propria enciclopedia sul genere, un excursus che parte da certe Operette morali di Giacomo Leopardi per proseguire con il movimento della Scapigliatura e continuare con gli ormai classici del fantastico del Novecento approdando infine ai contemporanei. Alle 17 la conduttrice radiofonica, giornalista e scrittrice Loredana Lipperini, con le giornaliste Anita Galvano ed Elisabetta Cosci, vice presidente ordine nazionale dei giornalisti, presenterà il suo ultimo libro, uscito pochi giorni fa fresco di stampa, Magia Nera (Bompiani 2019), una raccolta di 12 racconti tutta al femminile, con protagoniste donne comuni, giovani e vecchie, miti e ribelli, coraggiose e spaventate, e che attraversa ogni genere del fantastico: dall’horror alla fantascienza distopica, dal gotico allo steampunk. Alle 18:30 si terrà la presentazione di un importante progetto, con il regista Simone Scafidi e la produttrice Giada Mazzoleni, dedicato al grande regista Lucio Fulci: “Fulci for fake” un biopic con le testimonianze delle figlie e di Fabio Frizzi, Michele Romagnoli, Sandro Bitetto, Enrico Vanzina, Sergio Salvati, Michele Soavi, Paolo Malco, Berenice Sparano e Davide Pulici. Alle 19 la proiezione di Go home – A casa loro (2018) il nuovo film di Luna Gualano, scritto da Emiliano Rubbi, uno zombie movie che, seguendo l’insegnamento del maestro George Romero, utilizza il genere in una prospettiva sociale e politica, per affrontare la questione dei migranti e dell’odio. Alle 21:30 tre talenti locali: il noto youtuber e storico collaboratore del festival Federico Frusciante con lo sceneggiatore Emiliano Pagani e il disegnatore Daniele Caluri, autori del personaggio Don Zauker, saranno i protagonisti di un talk show creato appositamente per il festival, un’analisi semiseria sulla figura dell’esorcista nella storia del cinema. Per concludere la serata alle 22:30 un film che sta facendo molto discutere nella sua versione integrale “director’s cut”, in lingua originale sottotitolata, La casa di Jack di Lars Von Trier. Con un diabolico Matt Dillon, il compianto Bruno Ganz nel suo ultimo ruolo di inquietante Virgilio dantesco e Uma Thurman, il film è stato definito dallo stesso Von Trier come "il film più brutale che abbia mai realizzato, che celebra l'idea che la vita sia crudele e spietata". Dal 25 al 28 aprile ogni giorno al festival saranno proiettati i selezionati dei due concorsi video dedicati ai cortometraggi della durata massima 20’, di produzione italiana e straniera, suddivisi a loro volta in due categorie: da una parte horror e thriller, dall’altra fantasy e fantascienza. La giuria, in questa edizione composta per il concorso nazionale dai Manetti Bros., dai giornalisti e critici cinematografici Valentina D’Amico e Filippo Mazzarella e dal critico e youtuber Federico Frusciante, mentre per il concorso internazionale dai giornalisti Fabio Canessa, Francesca Lenzi, e Antonio Capellupo, terrà la cerimonia di premiazione del concorso video domenica 28 aprile alle 18. Anche per la parte letteraria sono presenti due concorsi: “La paura fa 90 (righe)” dove Il tema della paura può essere declinato in un genere tra horror, giallo, thriller, fantascienza, noir, per la stesura di una storia che non superi le 90 righe di testo. Dall’edizione 2018 è nato l’omonimo libro La paura fa 90 (righe) curato da Paolo Morelli e pubblicato da Edizioni Il Foglio che verrà presentato durante la cerimonia di premiazione giovedì 25 aprile alle ore 17. Il secondo contest letterario, “Livorno Horror Story”, è rivolto esclusivamente agli studenti delle scuole superiori di Livorno e provincia, con l’unico vincolo di ambientare le storie nella provincia labronica. Le opere sono state selezionate dalla giuria composta dalla giornalista e conduttrice radiofonica Loredana Lipperini, dall’autore e disegnatore Michele Rech, in arte (Z)ZeroCalcare, dall’editore e scrittore Luka B. Kremo e da Antonia Conti, responsabile commerciale della casa editrice 66thand2nd. Per maggiori informazioni e aggiornamenti: www.fipilihorrofestival.it 23/4/2019 FIPILI Horror Festival: festival della paura tra cinema e letteratura - Gli eventi dal 23 al 25 AprileRead NowOttava edizione. Livorno: 23-28 aprile 2019. Concorsi, ospiti, presentazioni e masterclass. Il FIPILI Horror Festival, giunto alla sua ottava edizione, si terrà dal 23 al 28 aprile 2019 a Livorno. Il festival è l’unica manifestazione culturale in Italia che mette in scena lo spettacolo della paura nel cinema e nella letteratura, celebrando l’inesauribile legame che intercorre tra queste due discipline. Molti gli ospiti nel ricco programma di eventi, che si articolerà tra masterclass sui mestieri del cinema, laboratori di scrittura creativa, dibattiti, incontri e presentazioni di libri, proiezioni di film tra anteprime nazionali e cult di genere e la proiezione dei cortometraggi in gara. Il festival si aprirà con due eventi dedicati al vampirismo attraverso l’arte del romanzo grafico. Si inizia martedì 23 aprile alle ore 18:00 alla libreria Feltrinelli di Livorno con Matteo Strukul, autore della saga best seller I Medici. Una dinastia al potere (Newton&Compton, 2016), tradotta in quindici lingue e vincitrice del Premio Bancarella 2017. L’autore presenterà, in compagnia dello sceneggiatore livornese Emiliano Pagani, la graphic novel in tre volumi illustrati da Andrea Mutti, dedicata al Voivoda di Valacchia Vlad “l’Impalatore”, il personaggio storico che ispirò Bram Stoker per il suo Dracula, il cui primo capitolo Vlad. Le lame del cuore (Feltrinelli Comics, 2019) è appena uscito nelle librerie. Mercoledì 24 aprile ore 18, alla Biblioteca Civica Labronica di Villa Maria il disegnatore Paolo D’Onofrio presenterà, con la giornalista Virginia Tonfoni, il suo libro Nosferatu (Edizioni NPE, 2019), trasposizione grafica dell’omonimo capolavoro del cinema muto espressionista di Friedrich Wilhelm Murnau; a seguire la proiezione di Nosferatu, il principe della notte, remake del 1979 di Werner Herzog con Klaus Kinski e il compianto Bruno Ganz. La vera e propria maratona del brivido del festival si concentrerà poi dal 25 aprile al Nuovo Teatro delle Commedie cominciando a dipanare il filo rosso che collega cinema e letteratura con il regista, scrittore, editore e sceneggiatore Aldo Lado che alle 18:30 presenterà il suo libro I film che non vedrete mai & il mastino (Angera Films, 2017) e introdurrà le proiezioni dei suoi film: alle 16:30 La corta notte delle bambole di vetro (Italia 1971) e alle 20:30 L’ultimo treno della notte (Italia 1975). Due le proiezioni di film australiani: alle 22:30 l’horror per gli amanti dei felini Cat Sick Blues di Dave Jackson (2015. V.O. sottotitolata) e alle 19 il revenge thriller fantascientifico Upgrade (2018) di Leigh Whannel, lo sceneggiatore delle saghe di Saw e di Insidious. La mattina dalle ore 10:30 inizia lo spazio dedicato alla formazione con la prima parte del workshop di scrittura creativa a cura di Kipple Officina Libraria intitolato “Scrivere il futuro”, tenuta dell’editore e scrittore Lukha B. Kremo, vincitore del premio Urania 2015 con il suo romanzo Pulphagus®: fango dei cieli. Questa sera alle ore 18.30 a Pisa presso il Caffè letterario Volta Pagina (via San Martino, 71/73) si presenta il libro “D’apnea fremo” di Giorgia Alderuccio edito da Giovane Holden Edizioni. Una silloge di esordio di rara eleganza stilistica, caratterizzata da una sintassi a tratti indisciplinata, che miscela atmosfere sommesse e viviseziona l’animo umano percorso da fragilità e speranze per la siracusana poetessa recente vincitrice del premio letterario nazionale Giovane Holden. Nella sua introduzione al libro scrive: “Spesso rileggendo le mie poesie non ricordo perché le ho scritte, quale fosse il punto. L’eruzione imperscrutabile di un momento. Ma ne colgo le note emotive, i miei mostri, rintraccio le mie carezze, e mi capita di commuovermi, per un’emozione che riconosco, come se provassi empatia per una parte di me, per un momento di me. Questo è ciò che spero possa succedere anche al lettore”. Dialoga con l’autrice Marco Palagi. Letture musicate di Mauro La Mancusa, Andrea Bambini, Matteo Bonti, Pietro Borsò. Ingresso libero. Evento facebook: https://www.facebook.com/events/618402671973729/ di Sara Portone Presso il Palazzo Medici-Riccardi di Firenze è in corso la mostra “Heroes – Bowie by Sukita”, una retrospettiva dedicata a David Bowie, ritratto da un maestro della fotografia Masayoshi Sukita. 60 fotografie di grande formato, alcune delle quali esposte in anteprima nazionale, che ripercorrono un sodalizio durato oltre quarant’anni tra la leggenda del pop rock e il grande maestro della fotografia. Per maggiori info: www.palazzomediciriccardi.it Domenica 21 Aprile, in occasione della Pasqua si svolgerà, come da tradizione, in Piazza Duomo a Firenze, lo Scoppio del Carro (detto anche Brindellone). Per l’occasione saranno presenti anche i Bandierai degli Uffizi che si esibiranno per le vie del centro prima dello scoppio. Per maggiori info: https://www.facebook.com/events/644380149317376/ Dal 18 al 21 aprile, sbarca a Livorno l’Utopia Art Festival, festival incentrato sulla valorizzazione dell'arte in tutte le sue forme e sfaccettature. Mostre, arti visive, musica, danza e live performance di ogni genere per un weekend di immersione nel mondo utopico dell'arte. L’evento si svolgerà presso la dimora storica Villa del Presidente. https://www.facebook.com/events/382475739252625/ Domenica 21 aprile, presso la Limonaia di Villa Strozzi (Firenze) torna per la quinta volta il Lattexplus Experience, evento dedicato alla musica elettronica. Per maggiori info: https://www.facebook.com/events/2057890887633131/ Per l’ultimo appuntamento Arezzo Classica, mercoledì 17 aprile, la violinista tedesca Isabelle Faust si esibirà presso il Teatro Petrarca di Arezzo, con l’esecuzione integrale delle Sonate e Partite per violino solo del compositore Johann Sebastian Bach. Per maggiori info: www.scuolamusicafiesole.it Il 18 aprile, presso il Teatro Puccini di Firenze, va in scena “Sognando l’Impossibile”. Un complesso e affascinante spettacolo di storia, di musica e di immagini sul tema delle canzoni legate al ’68 prima, durante e dopo. Un excursus quasi planetario, dal Portogallo alla Russia, dall’Uruguay a Parigi, dalla Cina a Roma, sulle voci e le musiche che caratterizzarono quell’importante avvenimento. Per maggiori info: www.teatropuccini.it Immagini tratte da
Nuovo disco e nuovo tour per la band milanese dopo il travolgente esordio Un augurio, un imperativo, una speranza. “Vivi per sempre” è il nuovo album dei Canova, assoluta rivelazione del panorama musicale italiano, in concerto mercoledì 3 aprile al TuscanyHall (ex Obihall) di Firenze. “Vivi per sempre” arriva a due anni dal travolgente “Avete ragione tutti”, premiato al M.E.I. come miglior esordio italiano e trascinato dai singoli “Vita Sociale” (disco d'oro) e “Santamaria”. Per non dire delle oltre 100 date, tra cui decine di sold-out, inanellate negli ultimi mesi. Come il precedente, “Vivi per sempre” è una raccolta di canzoni figlie di momenti diversi e di circostanze e ispirazioni a sé stanti. Le nuove canzoni oscillano tra il pop super catchy del frontman Matteo Mobrici – che nel frattempo ha dato alle stampe il libro "Dieci personaggi in cerca di Vodka" - e il rock ruvido ma armonioso della band milanese. Ci sono i sentimenti, le notti insonni, le rincorse, le sigarette, le bevute, le domeniche noiose, ma anche l’infanzia, la vita appunto, e la morte. I Canova descrivono così “Vivi per sempre”: “Avevamo tanti brani ma ne abbiamo scelti 9. Ogni canzone ha un suo mondo proprio, che rimane però sotto la stessa matrice, ovvero quella di un unico autore e della stessa band. Seppur coscienti del modo attuale di ascoltare la musica, tra skip e playlist, i dischi ci piacciono molto e siamo stati attenti anche alla sequenza della tracklist. In fase di arrangiamento, siamo stati al servizio delle canzoni, cercando di vestirle nel miglior modo, da band, cercando di seguire quindi noi stessi”. “Shakespeare” è l’introspettivo e nostalgico sipario che apre il disco e che introduce “Domenicamara” ovvero il brano dal sapore più rock’n’roll. “Goodbye goodbye” è una storia d’amore iniziata e finita con la città di Londra, dopo la visita dei quattro agli Abbey Road studios mentre “Ramen” è una canzone da ascoltare senza sovrastrutture, leggera e malinconica. “Per te” svela l’anima più romantica e cantautorale della band. La canzone numero 6, “Ho capito che non eravamo” è una pezzo d’amore dove regna un frizzante nonsense. “Groupie” è un’altra canzone sentimentale: cosa potrebbe nascere tra un cantante e una groupie al di fuori dei loro ruoli? È una storia che non si vivrà mai probabilmente, un’occasione persa o forse una semplice illusione dettata dalla vita di tour. “14 sigarette” è il brano più vecchio dell’album, escluso in corsa due anni fa da “Avete ragione tutti”, poiché, come ha dichiarato la band: “non era ancora il suo momento”. “Vivi per sempre” è la title track nonché ultima canzone dell’album, è un inno all’apatia e in maniera trionfale e fastoso chiude un album tanto luminoso quanto granitico. I biglietti – posto unico 23 euro - sono disponibili nei punti prevendita Box Office Toscana (www.boxofficetoscana.it/punti-vendita tel. 055.210804) e online su www.ticketone.it (tel. 892.101). Info tel. 055.667566 - 055.6504112 – www.bitconcerti.it www.magellanoconcerti.it. |
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Dicembre 2022
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