30/5/2018 Il Festivaldera accoglie domani sera Marco D'Amore con la Prima Nazionale dello spettacolo "Un Amore"Read NowGiovedì 31 maggio ore 21.30 Anfiteatro - Teatro Era STORIE DAL DECAMERONE Un Amore con Marco D'Amore testi Michele Santeramo musiche originali Francesco Mariozzi violinista Manfred Croci produzione Fondazione Teatro della Toscana Prima Nazionale Nell’ambito della prima edizione del FestiValdera, giovedì 31 maggio alle ore 21.30 nell’Anfiteatro del Teatro Era apre in prima nazionale Marco D’Amore in Un amore, primo capitolo di Storie dal Decamerone di Michele Santeramo, con le musiche originali di Francesco Mariozzi, una produzione di una produzione Fondazione Teatro della Toscana. È un reading musicale con un testo di Michele Santeramo, uno dei maggiori drammaturghi della scena contemporanea, vincitore di numerosi premi e con le musiche originali di Francesco Mariozzi, violoncellista, compositore poliedrico, musicista, camerista, solista e primo violoncello, con il noto Marco D'Amore, attore e regista, vincitore del premio “Le maschere del Teatro e candidato al premio Ubu 2017 per American Buffalo, protagonista della serie Gomorra, accompagnato dal violinista Manfred Croci. È la storia di un uomo e del suo malessere legato all'amore. Lui ha sempre creduto, per tutta la sua vita, che la verità sia la migliore compagna dell'amore. Ma perseguendo sempre la verità, ad ogni costo, che succede? Ci sarà una storia, nel Decamerone, capace di guarirlo. Storie del Decamerone, una produzione Fondazione Teatro della Toscana in prima nazionale si declina in quattro capitoli, i primi tre presentati presso l'Anfiteatro del Teatro Era, il quarto e ultimo presso l'Anfiteatro del Triangolo Verde di Peccioli. Dopo Marco D'Amore in Un Amore (31 maggio alle ore 21.30), Anna Foglietta si soffermerà su Una Guerra (3 giugno alle ore 21.30) Claudio Santamaria si confronterà con Il Potere (8 giugno alle ore 21.30), il 10 giugno alle 21.30, in una serata su invito, i tre attori Anna Foglietta, Marco D'Amore e Claudio Santamaria sic confronteranno con Il Caso e l'invenzione. Ciascuna delle storie raccontate è una storia dell'oggi. Ciascuna di queste storie è una storia di malessere, di presa di coscienza di quel malessere, di quella propria personale "peste". Ciascuno di questi personaggi ha fatto il suo percorso: è finito in una valle, dove alcune persone si raccontano storie, convinti che ogni storia possa essere un faro e rappresentare una guarigione. Così, le storie del Decamerone servono oggi a guarire dai nostri affanni privati, dalle nostre necessità, dai nostri dubbi. Il Decamerone è lo specchio in cui guardarci, per provare a guarire dalla nostra peste. Note biografiche MICHELE SANTERAMO Michele Santeramo è autore di testi teatrali. Nel 2011 vince il Premio Riccione per il Teatro con il testo “Il Guaritore”. Nel 2013 vince il Premio Associazione Nazionale Critici di Teatro (ANCT), Pubblica nel 2014 il romanzo “LA RIVINCITA” edito da Baldini e Castoldi e in scena con la regia di Leo Muscato. Vince nel 2014 il premio Hystrio alla drammaturgia. Scrive, nel 2014, Alla Luce, per la regia di Roberto Bacci e la produzione di “Fondazione Pontedera Teatro”. Il Guaritore è fra gli spettacoli finalisti del premio UBU 2014 come migliore novità italiana e ricerca drammaturgica. Nel 2015 il Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale Pontedera della Fondazione Teatro della Toscana ha prodotto lo spettacolo ‘da leggere’ La prossima stagione di e con Michele Santeramo. Nel 2015 scrive per la produzione del teatro di Roma e la regia di Veronica Cruciani Preamleto. Nel 2017 scrive per la produzione del Piccolo Teatro di Milano “Uomini e no”, dal romanzo di Elio Vittorini. Scrive per il teatro Bellini di Napoli Tito. Nel 2017 il Teatro della Toscana produce Il Nullafacente, che lo vede in scena come protagonista, per la regia di Roberto Bacci e Leonardo Da Vinci: l’opera nascosta di cui cura anche regia e testo. FRANCESCO MARIOZZI Francesco Mariozzi, figlio d' arte si è diplomato in violoncello con il massimo dei voti sotto la guida del M° N. Sarpe, ha continuato i suoi studi alla Hochschüle fur Musik di Würzburg conseguendo la Meisterklassendiplom con il Maestro J. Metzger; si è perfezionato con artisti prestigiosi come Maisky, Gutman, Geringas, Perènyi, Meunieur, Palm, nonché presso importanti accademie quali "Stauffer" di Cremona, Università di Mainz, l'Accademia Chigiana di Siena, Hochschüle di Vienna. Dal 2007 al 2012 è stato primo violoncello presso il Teatro Massimo Bellini di Catania, è stato spesso primo violoncello ospite presso il Teatro S. Carlo di Napoli, l’Orchestra Sinfonica Siciliana, il Teatro Regio di Parma e l’Orchestra sinfonica di Roma e del Lazio. Collabora con la attore Claudio Santamaria esibendosi in importanti festival teatrali in passato ha collaborato con altre importanti istituzioni, quali l'Orchestra Santa Cecilia di Roma e la prestigiosa Orchestra Filarmonica "Arturo Toscanini", diretta da Maazel, nella quale ha ricoperto il ruolo di primo violoncello. È ospite, sia come solista che come camerista, di prestigiose istituzioni musicali come la Società del Quartetto di Firenze, il Festival dei Due Mondi di Spoleto, l'Institut Culturel Italien de Montreal, gli incontri Musicali di Fiesole, il Festival delle Nazioni di Portogruaro, il Festival di Pomposa, l'Associazione Filarmonica Umbra, spesso in duo con il pianista Bruno Canino. È direttore artistico del Festival delle Città Medievali (Roma e Lazio). Ha inoltre effettuato diverse registrazioni per Radio Vaticana. Il M° Mariozzi oltre ai concerti e al insegnamento si dedica alla composizione. Sì è laureato in violoncello e composizione al Hochschule für Musik di würzburg Frankfurt (Germania). MARCO D’AMORE Nel 2002 accede alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi e consegue, nel 2005, il diploma d’attore. Nel 2007 fonda insieme allo sceneggiatore Francesco Ghiaccio a Giuliano D’Amore e a Serena Chiaraviglio la società di produzione teatrale e cinematografica “La piccola società” ed è regista e interprete degli spettacoli: “Solita Formula”, “L’albero”, “Il figlio di Amleto” e “L’acquario” scritti da Francesco Ghiaccio. Inoltre è co-sceneggiatore ed interprete dei corti cinematografici “Gabiano con una sola b” e “Voci bianche”, diretti da Francesco Ghiaccio, entrambi in concorso al Torino Film Festival nelle edizioni del 2007 e del 2012. Del 2015 è il primo film “Un posto sicuro” co-prodotto da La piccola società e da Indiana Production di cui, oltre ad esserne il protagonista, è anche co-sceneggiatore insieme a Francesco Ghiaccio che ne firma la regia e che gli vale due candidature ai nastri d’Argento come produttore e sceneggiatore e l’assegnazione di un Nastro speciale al valore civile per il tema trattato dal film. Nel 2016 è regista ed interprete di “American Buffalo”, spettacolo teatrale prodotto dal Teatro Eliseo di Roma, vincitore del premio “Le maschere del teatro” e candidato al Premio Ubu 2017. MANFRED CROCI violinista e direttore d’orchestra. Nato a Roma nel 1972. È cresciuto in una famiglia di musicisti, tra i quali alcuni direttori d’orchestra illustri come Giuseppe Morelli, Piero Gamba, e suo padre, Cesare Croci. Si è diplomato in violino presso il Cons. “Santa Cecilia” di Roma sotto la guida di A. Fiorentini, in musica d’insieme presso l’Acc. di Santa Cecilia con F. Ayo ed ha conseguito la laurea di concertista presso la Hochschule für Musik di Würzburg in Germania. Si è inoltre perfezionato con: S. Ghirshenko, A. Vinnitsky, V. Tretjakov. Come solista si è esibito con: Roma3orchestra, Camerata Würzburg e Orchestra Filarmonica Salernitana, come camerista con il quartetto”Rimsky”, il “Sestetto di Roma”, il “Polimnia Ensemble” e il “Variazioni Ensemble” in diverse città europee. Ha suonato in duo con P. Egorov. Ha partecipato a Festivals internazionali. E’ stato violinista di Spalla presso l’Orchestra Sinfonica di Roma. Ha collaborato per 5 anni con l’orchestra dell’Acc. di Santa Cecilia, con l’Opera di Roma, con l’orchestra Sinfonica Abruzzese, Roma3orchestra, Camerata Würzburg ecc. È direttore artistico dell’orchestra “RomÆnsemble” e del Festival “International Zagarolo Music Campus”. Per S. Ghirshenko ha lavorato come assistente nei corsi di violino a Roma, ha svolto seminari di violino e lab. orchestrale presso l’Università Roma3. Ha inciso e curato un’edizione per le musiche di G. Sgambati per violino e pianoforte. Dal padre, che si formò alla scuola di Igor Markevitch, fu avviato alla direzione d’orchestra nell’ambito di corsi internazionali a Roma. Ha frequentato anche le masterclasses di Lior Shambadal e attualmente si perfeziona alla scuola di Ilja Musin con Ennio Nicotra. Come direttore si è già esibito più volte con l’Orchestra Sinfonica di Roma, l’Orchestra Sinfonica Italiana, il “RomÆnsemble” e “I Solisti di Nizhny Novgorod”. BIGLIETTI Anfiteatro del Teatro Era 5 € (posto unico) ABBONAMENTO 15 € per i 3 spettacoli all'Anfiteatro del Teatro Era che darà diritto all'ingresso allo spettacolo di domenica 10 giugno alle ore 21.30, presso l'Anfiteatro del Triangolo Verde di Peccioli. L'abbonamento è in vendita presso la biglietteria del Teatro Era, online sul sito www.boxofficetoscana.it e nei punti vendita Boxoffice. Sarà possibile abbonarsi entro il 30 maggio (fino a esaurimento posti). Biglietteria Teatro Era Via Indipendenza Pontedera 0587.55720 / 57034 martedì>sabato 16.00 / 19.30. Domenica e lunedì riposo. Box Office via delle Vecchie Carceri 1 - 055.210804 Orario: lunedì>venerdì 0.00 alle 19.00, sabato dalle 10.00 alle 14.00. Domenica chiuso. I biglietti sono in vendita anche presso il Circuito Regionale Box Office www.boxofficetoscana.it Biglietteria Serale È possibile acquistare i biglietti di tutti gli spettacoli del FestiValdera presso la biglietteria del teatro. ANFITEATRO TEATRO ERA Via Indipendenza Pontedera FESTIVALDERA info@festivaldera.it | 342.8234421| www.festivaldera.it
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Il festival di cinema dedicato all’ACQUA si terrà dal 7 al 9 giugno al cinema Caravaggio e alla Casa del Cinema Roma, 22 maggio – Si terrà da giovedì 7 a sabato 9 giugno nei cinema Caravaggio e Casa del Cinema di Roma la 3/a edizione di Aqua Film Festival, la prima manifestazione internazionale di cinema, incontri e workshop, incentrata sul tema dell’acqua, ideata e diretta da Eleonora Vallone, attrice, giornalista ed esperta di metodiche in acqua. “Il programma della manifestazione, i film in concorso, gli incontri e i workshop dedicati al tema “cinema ed acqua” vogliono approfondire non solo la potenza immaginifica dell’acqua ma anche il profondo legame tra esseri umani e questo elemento, perché – spiega Vallone – l’immagine è molto più forte della parola e attraverso il mezzo cinema si può anche sensibilizzare, far conoscere la più stringente attualità sociale e ambientale”. Il programma della terza edizione presenta il consueto concorso internazionale di corti e cortini; gli incontri sul tema con Giovanni Spagnoletti, professore dell’Univeristà di Tor Vergata e il criminologo Ruben Sharif De Luca, i workshop sull’utilizzo dello smartphone per la realizzazione di un film e di un video curriculum. Nei giorni del festival saranno proiettati tre lungometraggi come la prima italiana di Big Fish & Begonia di Liang Xuan e Zhang Chun, film di animazione sulla straordinaria storia di amicizia tra gli uomini e il mondo sottomarino (7 giugno); L’effetto acquatico di Solveig Anspach su un colpo di fulmine tra un immigrato e la sua insegnante di nuoto (7/06) e il pluripremiato documentario Thank you for the rain di Julia Dhar, sull’incredibile storia di un contadino kenyota capace di mobilitare le Nazioni Unite sugli effetti del riscaldamento globale (8/6). Protagonisti del festival i due concorsi internazionali di cortometraggi: uno per corti fino a 25 minuti e uno per cortini fino a 3 minuti ispirati alla tematica dell’acqua. Le opere del concorso sono state selezionate tra circa 250 provenienti da 30 paesi nel mondo e da tutti e 5 i continenti, tra cui più di 100 dall’Europa (Spagna, Francia, Germania, Portogallo, Inghilterra, Slovenia, Slovacchia, Grecia e Russia). Per finire, tra le novità di quest’anno, la sezione dedicata al pubblico più giovane Aqua & Students. I cortometraggi in concorso saranno proiettati giovedì 7 (a partire dalle 15.00) e venerdì 8 giugno (a partire dalle 14.30) al cinema Caravaggio (via Paisiello, 24) e i vincitori saranno annunciati sabato 9 giugno alla Casa del Cinema (Largo Marcello Mastroianni, 1) di Roma. La giuria, composta dallo sceneggiatore e produttore Enrico Vanzina, le attrici Elena Sofia Ricci e Irene Ferri, lo sceneggiatore e regista Francesco Bruni, il direttore della fotografia Enrico Lucidi, l’attore e doppiatore Stefano De Sando, il regista e docente universitario Fabien Pruvot assegnerà i premi “Sorella Aqua” rispettivamente al miglior corto e miglior cortino. Il premio è offerto dal Centro Sperimentale di Cinematografia Italiana. Giovedì 7 giugno La prima giornata di festival partirà alle ore 9.00, presso il Cinema Caravaggio (via Paisiello, 24), con il workshop dal titolo “L’utilizzo dello smartphone come strumento professionale per le riprese video” che sarà tenuto da Andrea Cilento, Matteo Santi, Marco Ballerini Mara Gugel e Damiano Miotto della casa di produzione ed agenzia di comunicazione The kingdom. Durante il laboratorio (della durata di 8 ore suddivise in due giornate) si esploreranno i principi base del video-making e di come questi possono essere applicati all’uso comune dei nostri smartphone. Alle ore 15.00 sarà invece inaugurato ufficialmente il programma cinematografico con la proiezione del concorso internazionale cortometraggi: saranno presentati Uma Kori di Patricia Albornoz (documentario, Bolivia); La prima figlia di Vladimir Di Prima (documentario, Italia); Je ne veux pas mourir di Massimo Loi e Gianluca Mangiasciutti; Drowning di Pedro Harres (animazione; Germania/Brasile); La fiebre del Oro di Raúl De La Fuente (documentario, Spagna). La proiezione del concorso prosegue fino alle 18 con Agua de Rìo di Luciano Nacci e Franco Tarantino (documentario; Argentina); Uomini e canali di Salvo Manzone (documentario, Francia); Agueseca di Jaime García Parra (finzione, Spagna); Il leone del Tevere di Giuliano Cipollone (documentario, Italia) e Exhalaciòn di Al Díaz (sperimentale/finzione; Spagna). Dalle 18.00 alle 19.00 si terrà la lezione di cinema di Giovanni Spagnoletti, professore dell’Univeristà di Tor Vergata sul tema “Il fantastico elemento dell’acqua nel cinema”. Partendo da alcuni successi recenti come il premio oscar “The Shape of Water” di Guillermo del Toro, la lezione cercherà di mettere in luce alcuni dei numerosi rapporti tra l'acqua e il cinema, non soltanto dal punto di vista storico-contenutistico ma anche da quello della teoria. Una storia molto lunga e tempestosa. Alle 19.30 con la prima italiana del lungometraggio di animazione Big Fish & Begonia di Liang Xuan e Zhang Chun (animazione, Cina, 2017, Draka Distribution). Il film, che uscirà nelle sale italiana a giugno con Draka Distribution, è ambientato in un mondo parallelo in cui il cielo e gli oceani sono invertiti e gli esseri umani sono dei grandi pesci, tra i quali troviamo Chun, una giovane incaricata della crescita delle begonie. Quando compie sedici anni si trasforma in un delfino per viaggiare nel mondo degli esseri umani. Alle 22.00 il programma prosegue con la proiezione de L’effetto acquatico di Solveig Anspach (Francia, Islanda, 2016, Cinema), sulla storia d’amore tra l’introverso e imbranato Samir e Agathe, istruttrice di nuoto di cui s’innamora, ma per corteggiarla ricorre al sotterfugio di iscriversi alla piscina in cui la ragazza insegna, fingendo di non saper nuotare. Venerdì 8 giugno La seconda giornata partirà alle 9 con il workshop di video making (fino alle 13) e alle 14.30, presso il Cinema Caravaggio, con la proiezione dei cortometraggi vincitori della sezione Aqua & Students. A seguire, alle 15.30, sarà invece presentato il secondo blocco del concorso internazionale cortometraggi con la proiezione di Negra Soy di Laura Bermúdez (documentario, Honduras); Acquasanta di Mauro Maugeri (documentario, Italia); Grands Vents di Nicolas Bellaiche (finzione, Francia); Rios – El Naya di Elder Manuel Tobar Panchoaga (animazione/documentario, Colombia). Prosegue il programma con Mon Péere le poisson di Britta Potthoff e Adrien Pavie (finzione, Francia); Seneye di Hasan Gunduz (finzione; Turchia); Kozmak di Alireza Salmanpour (finzione, Iran); Salir del agua di Isabel Casanova (finzione, Spagna) e Serenissima Brescia di Nicola Lucini (documentario, Italia). Alle 18.00 saranno protagonisti i cortini del concorso ufficiale con la proiezione di We are (Water) di Giovanna Senatore (animazione, Italia); Suspicious Reflection di Paolo Conti (animazione, Italia); Er nasone di Claudio Fratticci (documentario, Italia); Sea di Sabrina Zerkowitz (animazione, Spagna); Elemento di Nina Paola Marin Diaz (fiction, Colombia); Pianosa – Prison Island di Letizia Lianza (documentario, Italia); Chao Pescao di Andrés Forero Serna (animazione, Colombia). A seguire, dalle 18.30 alle 19.30 spazio al panel tenuto dal criminologo e scrittore Ruben Sharif De Luca dal titolo: Acqua Gialla & Nera: la forma dell’acqua nel cinema poliziesco. Dopo una breve introduzione sui significati psicologici dell’acqua, Sharif De Luca intraprenderà un viaggio nella storia della “settima arte”, per esplorare le mille forme dell’acqua nel cinema “giallo” e “nero”, con un’analisi particolareggiata dei capolavori di Alfred Hitchcock. Un viaggio originale e affascinante dentro i misteri dell’acqua. Un appuntamento imperdibile per gli appassionati del cinema di genere. Alle 21.00 sarà presentato in prima serata il documentario Thank you for the rain di Julia (Norvegia/Regno Unito, 2017) dove l’agricoltore Kisilu che vive nel cuore del Kenya combatte quotidianamente con i violenti episodi climatici che crescono con l’aggravarsi del surriscaldamento terrestre. Avendo perso tutto in seguito a una devastante tempesta, l’uomo crea un movimento con la comunità locale finalizzato ad affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici sul territorio. La sua voce arriverà all’ONU e la sua testimonianza al COP 21 di Parigi. Un piccolo grande eroe dentro a un film vibrante e appassionato. Sabato 9 giugno L’ultima giornata si terrà presso la Sala Deluxe della Casa del cinema. Dalle 15 alle 19, si terrà il workshop sul tema “self-taping con apparecchiature smart per attori ed aspiranti attori” e si rivolgerà anche a persone che desiderano realizzare un videocurricula altamente classificante. Il laboratorio sarà condotto da Marco Ballerini e dall’attrice, regista e insegnante di recitazione Jennifer Norton. Al termine saranno consegnati gli attestati di frequenza. Alle 20.30 si terrà la cerimonia di premazione con la giuria che annuncerà i vincitori dei due premi “SORELLA AQUA” per il Miglior Corto e Miglior Cortino. Saranno, inoltre, annunciate le Menzioni Speciali “AQUA & AMBIENTE” che si aggiudicheranno un riconoscimento da parte della Fondazione Principe Alberto II di Monaco consegnato dall’avvocato Maurizio Codurri, Presidente Associazione Italiana della Fondazione Principe Alberto II di Monaco. Tra i premi “AQUA & ISOLA”, che sarà consegnata da ANCIM – Associazione Nazionale dei Comuni delle Isole Minori; “AQUA & ANIMATION”, novità di quest’anno, che sarà attribuita al miglior corto o cortino di animazione e la menzione speciale “AQUA & FILM ComingSoon” per la migliore regia (il cortometraggio vincitore sarà diffuso sul sito www.comingsoon.it). La giuria inoltre assegnerà la menzione “AQUA STUDENTS NATIONAL e INTERNAZIONAL” per i miglior corti della sezione dedicata alle scuole. I due premi saranno consegnati dall'azienda ACQUA SMART srl “che si impegna attivamente nel diffondere cultura ed il valore dell’elemento acqua, supportando tutte le iniziative, culturali e sociali, che sensibilizzano l’importanza di questa risorsa e ne promuovano l’utilizzo consapevole in linea con uno sviluppo ed un futuro sostenibile”. 24/5/2018 Betta Blues Society Live per la Notte dei Cavalieri 27 maggio ore 21.30 Piazza dei Cavalieri, PisaRead NowI Betta Blues Society tornano a esibirsi dal vivo domenica 27 maggio, ore 21:30, nella splendida cornice di Piazza dei Cavalieri a Pisa, nell’ambito della rassegna Notti dei cavalieri. Il concerto, organizzato dal Comune di Pisa in collaborazione con Acme04, sarà l’occasione per riabbracciare la band dopo un periodo di pausa in seguito alla felice partecipazione all'International Blues Challenge di Memphis del gennaio scorso, dove il quartetto pisano si è qualificato per la finale dell'Orpheum Theatre, prima volta assoluta per una band italiana nei 34 anni di storia del festival. Il concerto sarà il primo di un tour estivo che porterà i Betta Blues Society a suonare in tutta Italia e all’estero, per la promozione del loro ultimo album in studio intitolato Let Them Out. Il disco è uscito nel dicembre 2016 per Il Popolo del Blues ed è stato finanziato tramite il bando della Regione Toscana100Band, registrato e mixato al Jambona lab di Cascina da Antonio Castiello e masterizzato da Giovanni Versari, vincitore di un Grammy Award con la band britannica Muse. Let Them Out vede la partecipazione di musicisti come Roberto Luti (Playing For Change), Tommaso Novi (Gatti Mezzi), Felice Pantone, Nicola Floris, Mauro la Mancusa, Massimo Gemini e Tony Cattano. I Betta Blues Society sono Elisabetta Maulo (voce, kazoo, ukulele), Lorenzo Marianelli (dobro, ukulele, cori), Fabrizio Balest (contrabbasso, cori) e Pietro Borsò (batteria, cori). Inizio concerto: 21:30 Ingresso gratuito Per informazioni: bbsreloaded@gmail.com eventi@acme04.it 23/5/2018 Si alza il sipario sulla terza edizione di Danteprima - Gli eventi in programma nelle giornate del 23-24 maggioRead NowDi Enrico Esposito "Questo festival nasce dall'idea che anche Pisa è una città dantesca". È questo uno dei concetti più importanti e orgogliosi sottolineati dal Prof. Marco Santagata alla Conferenza stampa di presentazione nella mattinata di martedì 15 maggio scorso. "Danteprima", il festival che celebra il Sommo attingendo alla ricchezza e alla qualità di diverse arti giunge quest'anno alla sua terza edizione, dopo essere nato nel 2016 come una vera e propria spinta, vinta e accolta con un successo inaspettato come riconosce lo stesso Santagata, deus ex machina della manifestazione che quest'anno animerà Pisa da questa sera alla notte di sabato 26 maggio. "Danteprima" offrirà al pubblico numerose varianti di approfondimento, discussione e intrattenimento in compagnia di Dante Alighieri, delle sue opere come dei luoghi che hanno caratterizzato la sua straordinaria vita. Un evento molto importante per Pisa reso possibile grazie al lavoro collettivo tra le realtà basilari della città, tra cui Comune di Pisa, Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore Sant' Anna, Fondazione Blu, Fondazione Teatro di Pisa, Museo della Grafica, Opera della Primaziale Pisana, Cinema Arsenale. Si comincia stasera alle ore 21 al Teatro Verdi con il primo omaggio al "Padre della Lingua Italiana" in forma teatrale. Per la regia di Federico Tiezzi, gli attori David Riondino e Sandro Lombardi saranno i protagonisti di "Inferno Novecento", uno spettacolo particolare che mette a confronto le figure dei gironi dell'Ade con alcune icone principali della cultura del secolo scorso (Giulio Andreotti, Marilyn Monroe, Andy Warhol...) Sarà invece una veste multimediale quella assunta da Dante nella serata successiva. giovedi 24 maggio, quando al Cinema Arsenale alle ore 22-30 l'artista visuale e regista belga Guy Massaux e la Prof.ssa Sandra Lischi presenteranno in Anteprima Mondiale "Canti d'Inferno - Dante in video", i due video inaugurali della serie che Massaux ha tratto dall'Inferno. Un appuntamento esclusivo per confrontarsi con uno degli esempi dell'adattamento dantesco all'interno di una forma artistica innovativa e contemporanea. La giornata di giovedi 24 maggio sarà però anche contraddistinta da un incontro accademico di grande rilievo: alle ore 17 a Palazzo Gambarcorti il Prof. Mirko Tavoni, docente di Linguistica italiana, terrà una lezione dal titolo "Dante e la lingua italiana", che focalizzerà la propria attenzione sulla componente prettamente stilistica dell'opera dantesca. Delle giornate di venerdi 25 e sabato 26 maggio vi racconteremo più avanti, intanto vi preannunciamo che non mancheranno momenti di musica, poesia, e cultura scientifica. Immagini tratte da: - Immagine 1 da pagina facebook https://www.facebook.com/LaVitaDiDante/ - Galleria da foto dell'autore di Enrico Esposito Amore e paura fanno battere il cuore e li cerchiamo. Ne siamo attratti fatalmente. Vogliamo svelare i misteri perciò ci siamo evoluti - Donato Carrisi Prima di prendere parte alla serata del 30 Aprile intitolata "Tra carta e pellicola" che il Fipili Horror Festival 2018 ha pensato di dedicargli, Donato Carrisi ci concede gentilmente una mini intervista con disponibilità e spirito, soddisfacendo le nostre curiosità e fornendoci alcuni consigli di carattere "lavorativo". Sono circa le 21 e all'interno della sala 2 del Cinema La Gran Guardia di Livorno il pubblico lo attende per potersi confrontare con la doppia veste di affermatissimo scrittore di romanzi thriller (nell'occasione presenta il suo ultimo lavoro "L'uomo del labirinto" edito da Longanesi) e di esordiente di successo nel mondo del cinema con "La ragazza nella nebbia", tratto da uno dei suoi best-sellers. Due volti strettamente connessi tra loro di un autore prima di tutto, che ha da sempre lavorato alla scrittura, dagli esordi a teatro nella sua Puglia, allo stimolo alla composizione procuratogli dalla visione de "Il silenzio degli innocenti" all'arrivo a Roma nel 1999 e l'approccio alla sceneggiatura televisiva sotto l'egida di Claudio Mancini, uno dei suoi maestri. E poi la pubblicazione del suo primo grande volume, "Il suggeritore", che nel 2009 "vede la luce" inaugurando una serie fortunata e apprezzatissima a livello nazionale e mondiale di opere che lo rendono a oggi il giallista italiano numero uno. Ma prima di raggiungere vette così luminose, anche Donato Carrisi ha dovuto sudare e non poco come dichiara in maniera schietta e simpatica. Porte in faccia, promesse non mantenute non sono mancate durante il cammino da percorrere per poter innestare negli animi dei lettori le infinite pulsioni nascoste che consentono all'uomo di assumere forme talvolta inimmaginabili. Le trame noir e nebbiose dei suoi romanzi vertono proprio su questo principio: scavare nel profondo del "sottobosco" umano alla ricerca della paura, pescare paure che ci portiamo dietro dall'infanzia e credevamo soltanto di aver superato o dimenticato una volta per tutte. I suoi serial-killers agiscono secondo un canone di questa matrice, vivono e respirano come tutti gli altri, sono formidabili nel celare fattezze mostruose dietro facce pulite e giacche profumate. Commettono atrocità disumane che non hanno nulla a che vedere con intercessioni fantastiche e sovrannaturali, con spiriti ancestrali, creature orribili e forze maligne superiori. Donato Carrisi anzi lo detesta il genere horror tout-court, boccia "lo spavento del mostro estraneo", preferendo a esso "che venga evocato il mostro dentro di noi". E si diverte da matti a "pescare una paura dentro di voi (i lettori - ndr) e ve la risbatto in faccia". Terribile, quasi sadico qualcuno potrebbe dire, ma dannatamente vero e irrinunciabile per i suoi moltissimi fans, per i colleghi e la critica, che l'ha subito promosso anche nella sua nuova esperienza da regista con "La ragazza nella nebbia". Ai David di Donatello è arrivato il premio di "Miglior regista esordiente", un riconoscimento massimo che dimostra la qualità e il fascino di una pellicola che Carrisi ha ridefinito secondo la proverbiale maniacalità, la cura ai minimi dettagli che caratterizzano il suo metodo di lavoro sin dagli albori. "La ragazza nella nebbia" è uscito lo scorso 26 ottobre nelle sale nostrane, risultando il film italiano non commedia con maggiori incassi della stagione. Si avvale di un cast sugli scudi capitanato da due nomi di prima fila come Toni Servillo e Jean Reno, ai quali sono affiancati altri interpreti eccellenti tra cui Alessio Boni, Michela Cescon e Galatea Ranzi. Carrisi l'ha girato per lo più in Trentino, ricostruendo l'immaginario paesino di montagna di Avechot, al confine con la Francia. Definisce "galvanizzante" l'opportunità di lavorare gomito a gomito con Toni Servillo, che veste i panni del protagonista della storia, lo scorbutico e dispostico ispettore Vogel, e senza il quale "non ci sarebbe potuto essere il film". Come nel romanzo da cui è tratto e all'interno degli altri testi sino ad arrivare all'ultimo "L'uomo del labirinto", Carrisi rimane nel "backstage" della narrazione dall'inizio alla fine perchè non intende rovinare "il processo creativo che deriva dal pubblico". L'autore deve sparire, non interferire, e rimane soddisfatto se i destinatari delle sue storie si divertono e aprono la loro mente a interpretazioni personali. Un libro non termina nel momento in cui si legge il finale, ma anzi acquista un valore autentico quando ispira i suoi lettori a costruire teorie e riflessioni che partendo dai suoi spunti si avventurano in mille altri passaggi. Donato Carrisi è un fiume in piena, non lesina confessioni anche relative alla sua vita privata (rivela che "Shining" è il miglior film dell'orrore mai realizzato) conserva stretti sorriso e umiltà che lo portano a scovare in giro per le strade, in mezzo alla gente, sfaccettature della personalità umana ritratteggiate lungo le pagine dei suoi best-sellers. Immagini tratte da: - Immagine 1 da https://www.facebook.com/fipilihorrorfestival/ - Galleria foto dell'autore Un ringraziamento sentito a Tomas Ticciati e a tutto lo staff del FipiliHorrorFestival per la gentilezza e disponibilità di Sara Portone
![]() Da domenica 27 maggio a giovedì 31 maggio, nell’ambito della ricerca su teatro e letteratura dei cicli di Live! Il teatro del racconto, David Riondino darà voce ad alcune novelle dal Decameron di Giovanni Boccaccio. Accompagnato dalla fisarmonica di Massimo Signorini, l’evento si svolgerà nella splendida terrazza panoramica del giardino di Villa Bardini. Gli spettatori avranno la sensazione di rivivere il ritiro nelle campagne sopra Firenze dei protagonisti dell’opera boccaccesca. Per il programma completo: www.villabardini.it
![]() Dal 26 maggio al 3 giugno si rinnova l’appuntamento con la Mostra del Chianti di Montespertoli, la manifestazione vinicola tra le più antiche d’Italia, giunta quest’anno alla 61ª edizione. In programma tantissime iniziative. Anche quest’anno sono previsti ospiti importanti quali lo scrittore Saverio Tommasi, il cantautore Tricarico e la band ska I Meganoidi, oltre a Cecco e Cipo. Non mancheranno giochi storici, la Sfilata Rievocativa del Gruppo ‘900 o il concorso di allestimento floreale Montespertoli: un fiore di città. Infine, ci sarà l’asta benefica delle bottiglie, il ricavato sarà devoluto all’Ospedale Pediatrico Meyer. Per il programma completo: https://www.facebook.com/MostraDelChianti/ oppure www.mostradelchianti.it
Immagini tratte da: https://www.facebook.com/events/242798056485639/ https://www.facebook.com/BettaBluesSociety/ www.villabardini.it https://www.facebook.com/events/726954557499487/ https://www.facebook.com/MostraDelChianti/ http://sportgames2018.it/ di Matelda Giachi “Andiamo via di qui, a ragionare ancora di questi dolorosi avvenimenti; a qualcuno sarà perdonato ed altri sarà punito; poiché non ci fu mai storia più pietosa di questa di Giulietta e del suo Romeo.” La più conosciuta delle tragedie di Shakespeare, ancora una volta viene raccontata grazie all’opera di Gérard Presgurvic dal titolo “Romeo e Giulietta – Ama e cambia il mondo”. Essa nasce nel 2001 a Parigi, ma la versione italiana vede luce e parte con un primo tour nel 2013 e, cinque anni dopo, riempie ancora i teatri. É assai differente dall’originale shakesperiano e non solo perché il suo testo non fa da guida per la stesura dei brani musicali, ma anche perché l’autore si prende diverse licenze poetiche. Nella versione italiana si nota in particolare la marginalità di padre Montecchi, che, per lo più assente e poco partecipativo, non sembra essere molto toccato da quel marasma di adolescenza, tempeste ormonali, amore travolgente, antipatie a priori e sfiga che travolge figlio e fidanzata (anzi moglie) fino a trasformarsi in tragedia. Un vero padre moderno. Giulietta è Giulia Luzi (una coerenza di nomi che fa spavento), che si riscatta dalla sua interpretazione un po’ infelice in “Un medico in famiglia”, soprattutto grazie alla sua voce straordinaria che mostra di governare con sicurezza. Minore la padronanza del palcoscenico di un teatro; quando priva di battute appare assente e fa un po’ da tappezzeria. Romeo ha il volto di Davide Merlini che, nella serata di giovedì 10 maggio al Teatro Verdi di Firenze, parte un po’ sottotono per poi riprendersi man mano che la rappresentazione procede. Un interprete capace che però risulta nettamente messo in ombra dal talento sfrontato e dalla personalità forte di Luca Giacomelli Ferrarini e del suo Mercuzio. É lui la vera rivelazione di questo show (e sembra esserne piuttosto cosciente)! In generale un cast di gran stoffa; forse il fattore esperienza gioca un po’ a favore della componente più adulta, tra i quali spiccano le due dame Capuleti e Montecchi, poi Leonardo Di Minno che, svestiti i panni del re dei gitani di Notre Dame, veste quelli del Principe di Verona, facendoci godere ancora della sua voce e della sua straordinaria presenza scenica. Poco valorizzato l’altro reduce dell’opera musicale di Cocciante, Graziano Galatone, interprete del padre di Giulietta (curiosità: il ruolo è stato prima del grande Vittorio Matteucci, Frollo in Notre Dame) i cui brani non mettono in risalto le sue capacità canore e il carisma. Già Cocciante, insieme a Pasquale Panella (perché squadra che vince non si cambia), nel 2007 aveva provato a mettere in musica l’infelice storia di questi sfortunatissimi giovani, senza però riscuotere il successo di David Zard. “Romeo e Giulietta – ama e cambia il mondo” ha un’impostazione un po’ alla Baz Luhrmann (Cocciante invece è rimasto più vicino alla visione di Zeffirelli), con tanto di picco trash nel momento in cui mamma Capuleti si presenta in versione “milf” con ballerino a petto nudo legato al guinzaglio. Intendiamoci, dettagli a parte, noi amiamo lo stile del buon vecchio Baz. Il differente successo delle due versioni ce lo siamo spiegato soprattutto per via del linguaggio che, nel secondo caso, è asciutto, diretto e per niente poetico, in grado quindi di arrivare veramente a tutti. Se questo è stato in grado di garantirne la diffusione, ne rappresenta però anche il più grande difetto. Lo spettacolo funziona, intrattiene, ma non vi è una singola canzone in grado di entrarti dentro e scuotere le corde più profonde e nascoste dell’anima, per poi farti uscire dal teatro cambiato rispetto a quando vi eri entrato. Cosa che faceva invece, per restare su opere famose recenti, Notre Dame the Paris. Il limite è grande perché, invece, è proprio con questo scopo che nasce il teatro e che gli attori respirano nei panni di altri e raccontano storie. Non solo. Genera poi un altro problema, quale la durata eccessiva. Tre ore che andavano sfoltite di almeno cinque o sei canzoni. Quel tanto che basta per evitare che gli spettatori meno pazienti inizino cinicamente ad augurarsi una morte rapida de due protagonisti “così si va tutti a casa, che domani lavoro”. Se, di per sé, non è il musical che ci abbia più entusiasmato negli ultimi anni, il messaggio che cerca di diffondere, e che è parte del titolo stesso, è fondamentale. “Ama e Cambia il Mondo”. Oggi più che mai, quando la paura per i legami dilaga e niente dura, dovremmo imparare da Giulietta e Romeo ad amare, a tenere stretto quel sentimento e a lottare in suo nome, perché è l’unica forza veramente in grado di produrre un cambiamento. La pazienza no, quella non è una virtù che i giovani Capuleti e Montecchi ci possono insegnare. Prossimo appuntamento con “Romeo e Giulietta – ama e cambia il mondo” a Roma il 1 giugno 2018 al Palalottomatica. Linea alla regia. Immagini tratte da: https://ciakmilano.it/my-product/romeo-giulietta-ama-e-cambia-il-mondo/ http://www.corrieredellosport.it/news/inroma/spettacolo/2018/02/0638067641/romeo_e_giulietta_ama_e_cambia_il_mondo_pronto_al_giro_d_italia/ https://www.panorama.it/musica/romeo-e-giulietta-ama-e-cambia-il-mondo-musical-date-lultimo-capolavoro-di-david-zard/ Potrebbe interessarti anche: Giovedì 17 maggio 2018 Ore 19.30 Inaugurazione della mostra delle tavole Ore 20 incontro con l’autore in Sala Cinema Giovedì 17 maggio per l’ultimo appuntamento della rassegna Fumetti&Popcorn, il Cinema Caffè Lanteri ha di nuovo il grande piacere di ospitare i fumettisti Maicol&Mirco. I geniali autori de “Gli Scarabocchi di Maicol&Mirco”, quest’anno vengono a Pisa per presentare “Gli Arcanoidi. Morte, avventura e basta” edito da Cococnino Press - Fandango. Alle 19.30 sarà inaugurata la mostra delle tavole tratte dal fumetto, mentre alle 20 in sala cinema, gli autori incontreranno il pubblico moderati da Tuono Pettinato, amico e collega fin dai tempi dei Superamici, oggi Fratelli del Cielo. Protagonisti lo scorso anno con “Il papà di Dio” (Bao Publishing), stavolta torneranno per parlarci della loro surreale e bizzarra storia racchiusa in un libro di 136 pagine a colori. Si può raccontare un’epopea di un popolo con solo sei esseri e qualche cespuglio? Con quest’opera maicol&mirco urlano SÌ. Gli autori ci trascinano su un pianeta fuori dal tempo, teatro di una mostruosa, epica e sanguinaria avventura: l’ascesa e soprattutto la caduta del popolo Arcanoide. Come in un film dei Barbapapà girato da Lars Von Trier. Consiglio? Trattenete il fiato, che questo libro ve lo ruba. Maicol & Mirco, pseudonimo dietro al quale si nasconde ironicamente quando uno e quando due autori, a seconda della personalità che prevale, è stato definito “uno dei principali alfieri del fumetto independente-punk-underground della scena italiana” e oggi anche del fumetto d’autore italiano contemporaneo. http://maicolemirco.blogspot.it/ Mostra delle tavole dal 17 al 27 maggio Cinema Caffè Lanteri Via San Michele degli Scalzi 46, Pisa www.cinemalanteri.com | info@cinemalanteri.com COMUNICATO STAMPA
La cultura abbraccia i quartieri 2º serata del Festival Artistico Letterario 2018 Il circolo Arci di Putignano, in collaborazione con il Gruppo Editoriale Istos, organizzano la seconda serata intitolata “Dal cinema alla letteratura e dalla letteratura al cinema” negli spazi del circolo in Piazza XXV Aprile, in occasione della prima edizione del Festival Artistico Letterario “La cultura abbraccia i quartieri”. Gli obiettivi di questo ciclo di iniziative sono due: creare eventi anche nei quartieri più periferici e presentare delle interconnessioni tra la letteratura e le altre arti. L’evento si svolgerà sabato 19 maggio dalle 17:00 alle 23:00. Il programma si apre con una serie di laboratori per i più piccoli basati sulla drammatizzazione delle storie con merenda offerta dal circolo Arci. Alle 19 l’appuntamento serale: gli autori Luca Poli e Thomas Landini presenteranno i loro romanzi, “Clochard” e “Gli eredi del tempo”, concentrandosi in special modo sul taglio “cinematografico” che hanno dato ai loro testi. Attori della zona porteranno il pubblico all’interno di alcuni passaggi particolarmente intriganti delle storie con delle performance teatrali. Sarà presente il professore di Organizzazione e Legislazione dello Spettacolo Cinematografico all’Università di Pisa Ugo di Tullio, che interverrà in merito all’aspetto tecnico della realizzazione di un film e insieme alle sue collaboratrici dell’università Giulia Bonuccelli, Gisele Rebecca Davini, Giulia Guidi, Alessia Lanza, Arianna Pera parleranno del libro, da loro curato, “Da Cassino a Hollywood”. Verrà proiettato un corto realizzato dall’Associazione Culturale Kinokitchen, con la presenza di esperti del settore a riportare i passaggi fondamentali nella costruzione di questo. Parteciperà anche il partner d'informazione Il Termopolio nell'organizzazione dell'evento. In conclusione sarà previsto un intervento sulla realizzazione di una colonna sonora. Il tutto sarà accompagnato da un’invitante apericena. Si ricorda che il Festival continuerà nel mese di giugno con la giornata a tema musica-letteratura. dal 26 maggio al 17 giugno Anfiteatro Teatro Era Pontedera Anfiteatro Discarica Peccioli Castelfalfi Montaione Fai clic qui per modificare. Dal 26 maggio al 17 giugno 2018, prende il via la prima edizione del progetto triennale del FestiValdera, organizzato da la Fondazione Peccioliper e dalla Fondazione Teatro della Toscana e dal nuovo brand culturale The Other Theater, con il contributo della Fondazione Pisa, con il patrocinio del Comune di Peccioli, di Pontedera e di Montaione e in collaborazione con la Belvedere Spa e Toscana Resort Castelfalfi. Il FestiValdera nasce da un'iniziativa progettuale che lancia la sfida di arrivare ad abbracciare più territori nel cuore della Toscana per creare una visione culturale e artistica più ampia. Il festival, con una valenza culturale e turistica, si svolgerà nell'Anfiteatro del Teatro Era di Pontedera, nell'Anfiteatro del Triangolo Verde di Peccioli e nell'esclusivo borgo di Castelfalfi e si compone di sei serate-evento legate dal filo conduttore della riscrittura del Decamerone di Boccaccio. C'è un rapporto con il paesaggio che è determinante, il paesaggio inteso come esito della relazione tra un territorio e i suoi abitanti. In questo senso il paesaggio è mutevole, continuamente, ed è frutto di una relazione. Il territorio della Valdera, ospitando queste storie e queste persone, si fa quindi paesaggio teatrale, attraverso il racconto di una vicenda che riguarda strettamente il presente. Michele Santeramo, uno dei maggiori drammaturghi della scena contemporanea, vincitore di numerosi premi, è l'autore della drammaturgia originale di Storie del Decamerone, un racconto che si articolerà in quatto capitoli, con le musiche originali di Francesco Mariozzi, violoncellista, che, attualmente collabora con importanti orchestre tra cui la prestigiosa Orchestra Filarmonica "Arturo Toscanini", cura la colonna sonora del progetto. Nel Decamerone ci sono dieci persone che, per sfuggire alla peste che incombe dappertutto, decidono di ritagliarsi un tempo - dieci giorni - di vita in una piccola comunità, raccontandosi storie che tengano viva la loro attenzione e che consentano loro di sfuggire al pericolo. È per questo che il territorio della Valdera risulta adatto per ospitare questo progetto. Non è un centro cittadino, anzi, è una valle che racchiude altri segreti, diversi da quelli delle città. Per Boccaccio c'era la peste a imporre ai dieci personaggi di cercare riparo lontano da tutto; per noi, in questo tempo, c'è la necessità di trovare luoghi nei quali poter essere lasciati in pace, nei quali poter stare tranquilli, nei quali poter godere di un tempo lento che molto spesso, nella quotidianità, ci è negato. Afferma Michele Santeramo: "Riscrivere un classico significa cercare dentro quei racconti un collegamento vivo - come deve essere il teatro - con il presente, cercare di capire quanto quelle pagine abbiano ancora da raccontare e insegnare. Il teatro ha il compito di vivificare le storie, sempre, e anche in questo caso l'obiettivo è avvicinare quelle pagine al presente degli spettatori." Il 26 maggio dalle 19.30 è la serata inaugurale di presentazione del festival e del riallestimento degli spazi del Teatro Era di Pontedera, dell'Anfiteatro e dello spazio estivo EraViola e vedrà come protagonisti: Michele Santeramo, Francesco Mariozzi e la compagnia teatrale Bohemians Arte e Musical. Storie del Decamerone, una produzione Fondazione Teatro della Toscana in prima nazionale si declina in quattro capitoli, i primi tre presentati presso l'Anfiteatro del Teatro Era, il quarto e ultimo presso l'Anfiteatro della Discarica di Peccioli, palcoscenico utilizzato già per importanti eventi culturali. Marco D'Amore tratterà Un Amore (31 maggio alle ore 21.30), Anna Foglietta si soffermerà su Una Guerra (3 giugno alle ore 21.30) Claudio Santamaria si confronterà con Il Potere (8 giugno alle ore 21.30). La quarta serata, esclusivamente su invito, il 10 giugno alle 21.30, vedrà in scena i tre attori Anna Foglietta, Marco D'Amore e Claudio Santamaria ne Il Caso e l'invenzione, con l'accompagnamento di uno speciale ensemble musicale con i solisti dell’orchestra da camera di Roma Manfred Croci, Luigi Gagliano, Francesco Mariozzi. L'ultima serata, il 17 giugno, dalle 16.00 alle 21.30, a ingresso gratuito, è nel borgo di Castelfalfi con Racconti dal Decamerone in forma di spettacolo itinerante, in italiano e in inglese, con la compagnia Bohemians Arte e Musical, una realtà teatrale e musicale del territorio che ripercorre nei cortili e nei vicoli del centro storico le vicende del Decamerone. “Il nostro obiettivo è riportare alla vita il Borgo di Castelfalfi tramite eventi culturali ed artistici e non solo, rendendo partecipi gli abitanti dei dintorni protagonisti di questa rinascita” afferma Gerardo Solaro del Borgo, amministratore delegato di Toscana Resort Castelfalfi. Michele Santeramo scrive così dell'unicità del festival di valle: "La valle è la culla di esperienze fatte altrove, che confluiscono dentro un territorio per contribuirne a indicarne un senso. La valle è culla, che di per sé vive, e accoglie nel suo ventre acqua, storie, derive. È il posto in cui ancora, come i dieci del Decamerone, poter cercare una casa, ciascuno per sé, e trovare il modo di scampare al pericolo, di ritrovarsi in tanti a raccontarsi storie, a mettersi allo specchio, a riconoscersi." |
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Maggio 2023
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