28/8/2016 Beat Festival - La Taranta Night inaugura lo spettacolo al Parco Serravalle di EmpoliRead NowNella fresca serata empolese di fine estate, il Parco di Serravalle con i suoi 10 ettari disposti ad ovale mi conquista per la fiumana di persone che lo popolano ma anche per la ricchezza di postazioni e proposte da visitare. Come fari nella notte spuntano da un angolo all'altro le insegne bianche che in bella mostra accolgono gli ospiti, o semplicemente i curiosi giunti a dare un'occhiata ai banchini dello Street-Food, ai palchi Live dal Reggae al Dj-set agli spettacoli tenuti dalle radio locali. Beat Festival è il nome della rassegna che dopo l'esordio importante con 70.000 presenze dell'anno passato si ripresenta nell'intenzione di accompagnare alla musica, protagonista principale, la scelta di accedere a cibi e bevande di qualità e di dare spazio allo sport giovanile grazie alle iniziative curate da associazioni cittadine. "Feel the GREEN, Live the PARK" è lo slogan del Beat che punta sulla valorizzazione di un parco dalle grandi potenzialità oltreche dimensioni, purtroppo per il resto dell'anno fondamentalmente spoglio. Ed è un gran peccato per i vasti prati, il lago naturale e i boschi circostanti, e perchè il centro della città si trova lì a pochi passi. E' giovedì 25, giorno inaugurale del Festival che prosegue per il weekend sino a concludersi lunedi 29 con il concerto di Vinicio Capossela, preceduto il 26 dalla Bandabardò e il 27 da una doppietta niente male che risponde al nome di Teatro degli Orrori e Afterhours. Artisti di livello, che assicurano musica ed intrattenimento di livello e variegatezza, al folk al rock a ritmi tribali sul "Main Stage", il palco centrale, a prezzi accessibili. Main Stage per l'appunto, ma non l'unico, dal momento che per accontentare gusti diversi e soprattutto concedere risonanza a giovani gruppi emergenti sono allestite in altre locations il "Best Reggae Corner" e la "Jump Rock Arena", alla quale noi ci dirigiamo per assistere al grande concerto di apertura. E ci ritroviamo ad assistere alla "Taranta Night". Lo spettacolo è inaugurato da "Eva e il Lupo", opera discografica nata dall'unione delle scritture di Eva Malacarne con i suoni di Andrea "Lupo" Lupi e dell'esemble "4 Venti". Si definiscono una "Modern Folk band", provengono dai campi di ciliegie di Lari nel pisano, e rappresentano uno dei numerosi progetti ad opera de "La Compagnia del Bosco", associazione culturale nata nel 2014 che si occupa di arte a 360 gradi (arti visive, teatro, danza insieme alla musica) destinandola a fini sociali e terapeutici. Eva Malacarne e Andrea Lupi si rendono protagonisti di una performance eclettica che inizialmente attinge dalle storie di "strada" raccontate all'interno del loro album omonimo su un sottofondo folk-rock che non disdegna il reggae, per poi guidare il pubblico in un piacevole e sapiente viaggio nelle differenti realtà della storia popolare dell'Italia Meridionale. Ok certo non siamo in Puglia, nè in Salento, nè tantomeno a Melpignano all'apice della Notte della Taranta. L'originale, l'autentica. Potremmo dire che stiamo vivendo un omaggio allo storico festival popolare, o ancora meglio un'anticipazione dal momento che a scaldare la folla ci pensa una band con le valigie già pronte per raggiungerla la Notte della Taranta di sabato 27 Agosto. Loro sono i Nidi d'Arac, non certo dei novellini o sconosciuti, ma una solida realtà della world music internazionale con i 20 anni e più di carriera sulle loro spalle. Si sono formati a Roma per l'appunto nel 1995 per iniziativa di un leccese doc, Alessandro Coppola, che insegue e rinverdisce millenarie culture dei suo luoghi d'origine attraverso il dialetto e i racconti. "Lu rusciu de lu mare" è d'obbligo, per citare un grande classico della Pizzica. La poesia e il folklore si annodano tra la voce e il tamburello di Alessandro e la viola instancabilmente folle di Lucia Cremonesi e assumono una innovativa pelle elettronica e metropolitana grazie agli effetti promulgati dal basso di Edoardo Targa e dalle percussioni di Federico Leo. "La tradizione raccontata dalla modernità" recita il credo proposto dai Nidi d'Arac, che oggi vivono a Parigi e danno vita ad esibizioni variabili nel repertorio offerto come nei collaboratori con cui calcano le realtà italiane ed europee. Nel loro genere di Black ed Electro Taranta, sperimentano il vigore delle storie difficili del passato e del presente delle ultime generazioni raccontate nell'ultimo album "It/Aliens", inscrivendole tra le pareti di una dimensione musicale energetica e pulsante. Immagini tratte da: - Immagine 1 da www.follerumbafirenze.it - Gallerie e video dell'autore
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