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13/12/2017

"Cous Cous Klan", il nuovo show turbodiesel della Carrozzeria Orfeo

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di Enrico Esposito
Foto
TEATRO ERA - PONTEDERA
ANTEPRIMA
Teatro dell’Elfo - Teatro Eliseo - Marche Teatro
in collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana, La Corte Ospitale - residenze artistiche
COUS COUS KLAN
uno spettacolo di Carrozzeria Orfeo
drammaturgia Gabriele Di Luca
con Angela Ciaburri, Alessandro Federico, Pier Luigi Pasino, Beatrice Schiros, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
voce fuori campo Andrea Di Casa
musiche originali Massimiliano Setti
scene Maria Spazzi
costumi Erika Carretta
luci e direzione tecnica Giovanni Berti, allestimento Nicolò Ghio
illustrazione Federico Bassi
foto di scena Laila Pozzo
regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi


La Carrozzeria Orfeo non ha resistito per un anno intero e sabato scorso 9 Dicembre ha di nuovo invaso la Sala "Thierry Salmon" del Teatro Era di Pontedera. Prima volta, battesimo d'argento, anteprima assoluta per l'ultima creazione di Gabriele Di Luca e soci. Dopo "Animali da bar" del 2016, la pluripremiata compagnia ha riconvertito il suo mosaico vincente tra nevrosi, ironie e sillogismi all'interno di una distopia carnevalesca e tagliente, capace di far sbellicare ma anche di inumidire l'animo degli spettatori. Il lungo applauso in cui si è prodotta la gremitissima sala al termine delle oltre due ore di spettacolo ha innalzato i suoi toni in crescendo, senza forzature, toccando le acclamazioni e gli olè al suo culmine.
Foto

Fa godere. "Cous Cous Klan", nato dalla penna da Masterclass di Di Luca coadiuvato alla regia da Massimiliano Setti e Alessandro Tedeschi, racconta che nel decennale dalla sua fondazione la Carrozzeria Orfeo ha costituito una sua identità salda a partire dalla quale può avventurarsi in viaggi differenti nello spazio e nel tempo. Escursioni fisiche e filosofiche accomunate dal marchio di fabbrica della compagnia, che consiste nel suo spirito artigianale e underground, nella sua commistione tra un intreccio fondato sui modelli tradizionali del teatro e un linguaggio comune, che svaria senza fronzoli da vette auliche a espressioni popolari.
"Cous Cous Klan" parte a razzo. Si affida a un altro mezzo di comunicazione, la radio, per introdurre gli antefatti che hanno portato i fratelli Caio, Achille e Olga a campare in una roulotte misera al confine tra il mondo civilizzato e il nulla. La voce dello speaker Oscar trasmette una sorta di bollettino di guerra scanzonato, come se fosse testimone di una situazione estrema ma ormai compromessa e dunque da accettare e basta. Da dieci anni, infatti, l'acqua non è più un bene pubblico. Guardie armate dell'esercito controllano ogni corso d'acqua, e il divario tra ricchi e poveri si è ampliato in maniera spaventosa. I primi continuano a condurre una vita beata e "normale" all'interno delle città che sono state recintate e poste sotto la sorveglianza h24 di telecamere per mantenere le dovute distanze con i secondi, abbandonati completamente a loro stessi e costretti a guadagnarsi la sopravvivenza giorno dopo giorno.
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Caio, Achille e Olga sono immersi in questa situazione fino al collo ma sono oltretutto chiamati a combattere contro demoni interiori che li hanno ridotti a relitti umani nervosi, freddi e poco inclini alle emozioni. Caio è un ex - prete nichilista e depresso che ha denunciato gli affari sporchi del Vaticano, ne è rimasto sconvolto, e da allora veste i panni di un santone avido e calcolatore, interessato solo a far soldi e a procurarsi acqua. Sostiene che Dio abbia in serbo per lui solo scorregge, e nessuna strada da percorrere, non un'alternativa in cui rischiare. Achille, il fratello minore, è un giovane sordomuto che soffre costantemente di scatti d'ansia e di ira. Egli sfoga le sue pulsioni mediante un atteggiamento aggressivo e minaccioso nei confronti di tutto coloro che non sono i suoi fratelli, ma coltiva, a differenza di Caio, un sogno d'amore. Olga, la sorella maggiore del lotto obesa e con un solo occhio, nonostante i suoi cinquant'anni vive soltanto per ricevere la gioia di un figlio. Venticinque anni prima, Dio le aveva in realtà già destinato il dono di una bambina che lei però aveva deciso di uccidere ancor prima della nascita. Da quel momento in poi, tutte le notti, Olga si trova a fare i conti con il passato, a parlare con il fantasma della figlia mai nata, dopo aver cercato invano di convincere il fidanzato Mezzaluna a procreare con lei.
Mezzaluna non fa parte della famiglia, ma allo stesso modo si dimostra un personaggio strampalato e bizzarro. Abita nella roulotte di fronte alla loro, paga a Caio l'appalto per poter usufruire di una parte della sorgente che scorre nel suo territorio in cambio di protezione. Si, perchè Mezzaluna è un musulmano clandestino, mandato in Italia dal padre terrorista per piazzare un attentato, ma che ha tutt'altro che l'animo di un criminale. Egli è invece buono e ingenuo, fa l'operaio per mantenersi e si lascia influenzare a turno dal padre, da Caio e soprattutto da Olga, che lo sottopone a una spietata corte alla quale finisce per cedere.
A sconvolgere ulteriormente la situazione caotica e insoddisfacente in cui vivacchiano i quattro protagonisti sopraggiungono altri due "tipi" umani, depositari di storie non diversamente amare. Aldo è un pubblicitario in declino, un alto borghese che ha perso tutto perchè al centro di un grave scandalo sessuale, a causa del quale è stato buttato fuori di casa dalla moglie, e successivamente anche dalla città.

Nina invece compare repentinamente durante una notte burrascosa, nuda e irrequieta. È una giovane ribelle e senza pudori, che racconta di essersi risvegliata senza sensi nel cimitero accanto al parcheggio e di dover correre a raggiungere il padre camionista. Ma malgrado queste premesse, non ci sarà più suo padre ad aspettarla, e tornerà ben presto al parcheggio, manifestando a poco a poco una personalità dalle multiple sfaccettature. Dietro un carattere forte e sicuro, Nina nasconde una storia terribile e sanguinosa, è tormentata da un fardello pesantissimo che le provoca crisi di follia in continuazione. Ma Nina si rivela essere anche una veggente, che conosce il passato e il futuro dei suoi nuovi amici del parcheggio, e emerge come una figura determinante per dare una svolta alle loro esistenze.


Immagini tratte da pagina facebook della Carrozzeria Orfeo https://www.facebook.com/carrozzeriaorfeo/?fref=ts
Video dell'autore

Un ringraziamento speciale a Micle Contorno, addetta stampa del Teatro Era, per la consueta disponibilità e l'ampio materiale che ha permesso la redazione di questo articolo.

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