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22/11/2019

"E pensare che c'era Giorgio Gaber": Andrea Scanzi racconta il Gaber teatrale

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Epoché ArtEventi
E PENSARE CHE C'ERA GIORGIO GABER
di e con
ANDREA SCANZI
REGIA E DIREZIONE DI SCENA SIMONE ROTA
CON IL PATROCINIO DELLA FONDAZIONE GIORGIO GABER

 
LA CITTA’ DEL TEATRO DI CASCINA
23 NOVEMBRE 2019, ORE 21
Foto
​
​Il gaberiano doc Andrea Scanzi in scena alla Città del Teatro di Cascina, il prossimo 23 novembre,con “E pensare che c’era Giorgio Gaber”. Lo spettacolo di e con Scanzi, patrocinato dalla Fondazione Giorgio Gaber, racconta un artista eccezionale, il Gaber teatrale, quello che ha il coraggio di uscire dalla tv e che entra con Sandro Luporini nella storia.

Tutto nasce da un’idea di Andrea Scanzi, giornalista, scrittore, autore e interprete teatrale aretino, che si è laureato ad Arezzo nel 2000 su Gaber, De André e i cantautori di quella generazione. Scanzi conosceva Gaber, che di lui amava dire: “Ma perché questo ventenne sa tutto di me?”. Se non fosse stato malato, Gaber sarebbe stato correlatore nella sua tesi di laurea. Dal 2011 Andrea Scanzi ha scritto e interpretato sette spettacoli teatrali, esibendosi in tutta Italia per più di 400 repliche. Molti di questi spettacoli sono stati ritratti di cantautori. “E pensare che c’era Giorgio Gaber”, con la regia e la direzione di scena di Simone Rota, è la versione aggiornata e rivisitata di “Gaber se fosse Gaber”, messo in scena con 150 repliche.

“Ho visto per la prima volta Giorgio Gaber nel ’91 a Fiesole - racconta l’autore - ed è da allora che gli voglio bene; sono terrorizzato dall’idea che la sua memoria si perda. Il nome Gaber lo conoscono tutti, ma se vai a scavare ti accorgi che Giorgio Gaber è conosciuto solo in modo superficiale. Il Gaber più forte, quello più geniale, è spesso quello che meno si conosce. Sono convinto che Gaber e Luporini siano stati profetici almeno quanto Pasolini. In ogni loro canzone e monologo ci sono degli elementi di lucidità, profezia e forza che sono qualcosa d’incredibile”.

“La presenza scenica - continua Scanzi - la mimica, la lucidità profetica, il gusto anarcoide per la provocazione, il coraggio (a volte brutale) di “buttare lì qualcosa” e l’avere anticipato così drammaticamente i tempi, fanno del pensiero di Gaber-Luporini, oggi più che mai, un attualissimo riferimento per personaggi della politica, dello spettacolo, della cultura, del nostro sociale quotidiano.
 
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INFO STAGIONE https://cittadelteatro.com/programmazione/serale

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