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30/3/2016

Il sogno cinematografico pisano rivive a Palazzo Blu

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Aperta dal 23 marzo al 3 luglio la mostra “Tirrenia città del cinema. Pisorno-Cosmopolitan 1934-1969”
Foto

​di Caterina Guidi
ImmagineStabilimenti Pisorno
Un tuffo all'indietro di 80 anni; un viaggio della memoria per riscoprire, conservare, valorizzare un momento della storia locale e italiana. Il momento in cui, ancora prima del progetto “hollywoodiano” che si realizzerà a Cinecittà, i dintorni di Pisa videro sorgere la prima città nazionale del cinema, i primi veri studios in grande stile in cui il sogno in celluloide potesse nascere, svilupparsi e crescere in tutte le sue fasi.
Era il 1934 quando Giovacchino Forzano, avvocato, giornalista, drammaturgo e librettista di successo, creò a Tirrenia gli studi Pisorno, una città fuori delle città, tutta dedicata all'industria del cinema.
“I primi film, in un'epoca ovviamente condizionata dal regime, erano spesso film di propaganda fascista” ha spiegato Giulia Carluccio, docente al dipartimento di Discipline artistiche, musicali e dello spettacolo  di Torino e curatrice della mostra; il primo titolo uscito dagli studi Pisorno è quello di un film a tema storico, “Campo di maggio” (1935), diretto dallo stesso Forzano e interpretato da Corrado Racca. La trama mostra con evidente enfasi propagandistica un parallelismo fra Mussolini e Napoleone Bonaparte. 

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sul set di “Imbarco a mezzanotte Joseph Losey”(1952). La troupe si prepara a girare.
La storia va avanti; e la “grande storia” dell'Italia in guerra si intreccia con la “piccola storia” degli studios: a Tirrenia il divismo degli anni Trenta e Quaranta risente degli echi cupi della guerra; i teatri di posa vengono occupati prima dai tedeschi poi dagli americani. Nasce la leggenda nera della pineta di Tombolo, luogo “dannato” abitato da contrabbandieri, prostitute e criminali di ogni sorta, a cui il cinema si ispirerà a piene mani con “Tombolo, paradiso nero” (1947).
Gravata da problemi economici di seria entità, la Pisorno sarà rilevata da Carlo Ponti e ribattezzata “Cosmopolitan”, nei primi anni Sessanta. Si contano ancora diversi titoli di successo come l'episodio “La riffa” di “Boccaccio 70”, “Madame Sans Gene” e “I sequestrati di Altona”.
Nel corso degli anni Sessanta il cinema italiano cambia, seguendo i gusti e le vicende del tempo; a Tirrenia arrivano Edwige Fenech, Sandra Milo, Dean Reed e inizia la stagione dei poliziotteschi, dei western all'italiana, dei film erotici.
Foto
Sophia Loren nel 1961 in una scena di “Madame Sans Gene”
​Gli investimenti e i successi dell'industria cinematografica non bastano a fermare la corsa verso la fine. La mostra, ripercorrendo tutte le fasi di vita di Tirrenia, rivivendone gli splendori e mostrando al pubblico tutti gli aspetti del lavoro cinematografico, non teme di mostrare anche l'epilogo: le luci che si spengono sulla Cosmopolitan, la chiusura definitiva nel 1969, il degrado delle strutture e l'incapacità di riutilizzare uno spazio carico di storia e di memoria collettiva. Della città del cinema di Tirrenia si ricorderanno nel 1987 i fratelli Taviani, che gireranno proprio lì alcune parti di “Good morning Babilonia”.
La mostra è stata organizzata dalla fondazione Palazzo Blu, in collaborazione con il Museo Nazionale del cinema di Torino. “La prima città del cinema italiano – ha detto Alberto Barbera, direttore del Museo, ai giornalisti – ha visto passare nei suoi studi molte delle figure di rilievo che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del nostro cinema”. Questa è dunque un'occasione importante “per riaccendere i riflettori su un'esperienza che soltanto una colpevole disattenzione aveva sinora incomprensibilmente relegato tra le pagine minori scritte dall'avventurosa storia del cinema italiano”.

La mostra è a ingresso gratuito. Orari: Martedì-Venerdì, 10.00-19.00. Sabato e Domenica , 10.00-20.00. Per informazioni e prenotazioni: 050 220 46 50 – info@palazzoblu.it
Immagini tratte da:
​
Foto 11: Stabilimenti Pisorno, dalla collezione del Museo nazionale del cinema, Torino
Foto 13: sul set di “Imbarco a mezzanotte Joseph Losey”(1952). La troupe si prepara a girare. Foto Manuelli, dalla Coll. Museo nazionale del Cinema, Torino  
Foto 35: Sophia Loren nel 1961 in una scena di “Madame Sans Gene” ©Angelo Frontoni / Cineteca nazionale-Museo nazionale del Cinema

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