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8/5/2016

Intervista alla disegnatrice Manuela Fares

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Colori e tanta ironia al servizio della spensierata fantasia
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di Salvatore Amoroso

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Manuela Fares
Dopo l’interessante articolo realizzato al fumettista Donald Soffritti, IlTermopolio continua il suo viaggio nel mondo del disegno e per questa settimana siamo lieti di presentarvi un’artista innovativa, fresca e soprattutto giovane. Una ragazza che è stata letteralmente travolta fin dai primi anni della sua vita da un’ondata colorata di tempere, acquarelli, carte e pastelli, che le hanno fatto capire ben presto che poteva sfruttare quest’immensa passione a suo favore, per esprimersi a pieno e per dare prova al mondo della sua grande creatività e fantasia! IlTermopolio è felice d’introdurvi l’incontro con Manuela Fares, artista di Acquaviva Picena che spazia da divertenti Pin-Up a coloratissimi cartoni animati. Opere sempre in continua evoluzione, che trasmettono facilmente al pubblico una grande consapevolezza di stile ma soprattutto un lavoro assolutamente ben fatto e ricercato. Il suo obbiettivo è sempre quello di migliorarsi per poter, non solo trasmettere la propria sensibilità artistica, ma sorprendere, lasciare il segno nella mente dello spettatore! IlTermopolio ringrazia ancora calorosamente Manuela per la sua gentilezza e la sua spontaneità e vi invita a gran voce a supportare l’arte del disegno! Inseguite sempre i vostri sogni e date libero sfogo alla vostra immaginazione, con il lavoro e la dedizione, Manuela c’insegna che i risultati si otterranno sempre. Vi lasciamo alle parole della nostra ospite augurandovi una buona lettura e ringraziamo voi cari lettori per il vostro supporto e affetto, a presto!
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Quando hai iniziato a interessarti di disegno e arte?
Ho iniziato a disegnare quando ero molto piccola, non ricordo un giorno della mia vita senza il disegno. Ho cominciato cercando di ridisegnare (non ricalcare) i personaggi della Warner Bross che vedevo sulle riviste, poi successivamente è arrivato Walt Disney, naturalmente, che già ha personaggi più complessi da riprodurre. Lì mi sono innamorata a 5 anni dell’animazione cinematografica che all’epoca non sapevo si chiamasse così, volevo imparare anche io da grande a far muovere i cartoni animati come li vedevo sullo schermo. Poi di opere artistiche, mi sono sempre divertita a farne parecchie e con materiali diversi: dal famoso Pongo, al Das, pasta sale, creare con la carta, dipingere con tempere, acquerelli, pastelli, cera…diciamo che la spesa maggiore che ha fatto mia madre per me quando ero piccola erano gli album da colorare!! Però crescendo ti accorgi che non sei tu che ti avvicini all’arte ma è l’arte che ti travolge, anche quando la trascuri, mi ha sempre aiutato a superare i momenti difficili, è come una forma di terapia, è un amore e quando ti rendi conto che non è una cosa scontata ma che fa realmente parte di te e della tua vita, non ne puoi più fare a meno perché diventa un bisogno primario esprimere te stessa in un modo che non è il linguaggio tradizionale!

C'è qualche opera, fumetto o dipinto che ti ha particolarmente ispirata nel corso della tua carriera da disegnatrice?
Ci sono tante opere che s’ispirano al passato e ancora oggi l’artista in genere vive di ispirazione, di emozione e di sensazioni che trae dal passato, perché bisogna conoscerlo, mantenerlo sempre vivo per poi  poter concentrarsi al meglio sul presente. C'è tutto ciò che ci circonda, perché penso che oggi giorno, troppo spesso, ci dimentichiamo che siamo circondati d’arte, che può chiamarsi natura ad esempio, è un vero e proprio museo a cielo aperto dove non ci sono biglietti da pagare, ma che per motivi di tempo, di fretta e presi da altre cose non ci soffermiamo più a guardare. Io traggo molta ispirazione dal cinema in generale, dalla musica e dalle sensazioni che ti può dare un qualsiasi pezzo o qualsiasi forma d’arte. Negli ultimi tempi mi capita e mi diverte molto andare alla ricerca di artisti di tutto il mondo, guardo molti documentari di personaggi che sono stati importantissimi per il cinema o la musica e mi piace ascoltare molto i loro punti di vista, come lavoravano o lavorano o come era o è la loro lontano dai riflettori. Il lavoro artistico è fatto soprattutto di continua ricerca!

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Dove hai studiato per diventare quello che sei oggi?
Io ho sempre fatto tutto da autodidatta perché ciò che volevo fare io non sono mai riuscita a trovarlo nel posto dove vivo, fino a quando un giorno ho deciso di trasferirmi a Firenze e iniziare a fare un corso di 3 anni sull'animazione cinematografica che è sempre stata una mia grande passione, appunto quella del cartone animato e la voglia di scoprire finalmente cose c'è dietro. Tutta la mole di lavoro, veramente grande, che bisogna fare per realizzare un film d’animazione sia in 2d che 3d. Ho avuto l’occasione, il privilegio di vedere come lavorano grandi nomi dell’animazione mondiale che venivano dalla Disney,  dalla Pixar e dalla Dreamworks che ti trasmettevano ancora più amore e passione verso questo lavoro. Da qualche anno però ho deciso di dedicarmi alle mie illustrazioni e a ciò che mi fa sentire veramente libera, trasmettere semplicemente chi sono. Per fortuna capita di incontrare qualcuno nella vita che crede in te, in quello che fai, che continua a farti lavorare e a farti conoscere quelli che sono i “ferri del mestieri”, sia nelle cose belle ma anche nelle difficoltà, per tutto questo devo ringraziare Donald Soffritti, un vero maestro a 360°!!

Da dove trai l'ispirazione per le tue opere?
L’ispirazione è una cosa che arriva sempre quando meno te lo aspetti, perché non arriva a comando, non ci sono orari e spesso e volentieri stai facendo altre cose che non hanno niente a che fare con il disegno. Può arrivare mentre sono in giro, in macchina, mentre cucino, ecc… Sicuramente parto sempre da qualcosa che mi piace e che mi diverte, poi dipende dai disegni, quando faccio le mie Pin Up traggo ispirazione da tantissime foto di grandi attrici soprattutto del passato, di modelle, ecc…metto sempre la musica adeguata perché per me è fondamentale e aiuta tantissimo anche ad aggiungere dettagli. Il lavoro maggiore si presenta quando devo fare delle illustrazioni sotto forma di gag, cosa completamente nuova per me, per una persona che non era abituata ti stravolge abbastanza, non le avevo mai fatte e in quel caso devono scattare vari meccanismi nella tua testa abbastanza cervellotici e machiavellici, è come unire le tessere di un puzzle dove bisogna fare attenzione a varie combinazioni perché non si tratta di semplici illustrazioni e  ma la gag deve provare a cogliere almeno un sorriso verso la persona che guarda il disegno, quindi bisogna dargli un filo logico, far sì che sia leggibile a tutti, fare attenzione alle inquadrature e badare molto ai dettagli. Come ogni “amore” nasce per caso, mi sono cimentata per la prima volta, proprio a Natale con un’illustrazione che avevo in mente da tempo e mi divertiva su un Babbo Natale che non aveva molta voglia di lavorare in versione “casalingo”, alla fine mi ha talmente divertito questa cosa che sono arrivati i Baby Gotham, su di loro mi sono veramente sbizzarrita perché ho sempre voluto fare qualcosa sui personaggi di Batman che ho sempre amato. Nel caso delle gag ci sono varie fonti che ispirano, a seconda di quello che faccio, per quanto mi riguarda c’è una cosa che le lega, che ho scoperto essere la cosa che fa più ridere le persone, ed è l’essere cinici, che non è cattiveria, sono due cose diverse. Tutti i più grandi comici ma anche registi soprattutto del passato da Chaplin, Stanlio e Olio, Sordi, Vianello hanno sempre fatto leva su questo e avevano perfettamente ragione, vale anche nell’illustrazione per me, del resto anche per i cartoni animati, basta guardare la Warner Bross. Diciamo che non mi piace il troppo buonismo, anche perché poi nella realtà nessuno di noi lo è.

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Come definiresti le tue opere?
Non amo dare definizioni in genere, perché poi sembra che una persona sia rinchiusa in quel recinto, se esci fuori da quel terreno allora non sei più tu. Io so e conosco bene il mio stile, ciò che mi piace fare è sempre legato in qualche modo al cartone animato, perché se si osservano bene i miei lavori in genere, sono tutti potenzialmente animabili! Non sono particolarmente articolati come grado di difficoltà,  però mi piace trasmettere sempre qualcosa che le persone non si aspettano di trovare. Poi magari aspetto che siano le persone a dire qualcosa a me sui miei lavori.
 
Senti che l'arte del disegno venga tutelata abbastanza in Italia?
Siamo in teoria e anche in pratica il paese artistico per eccellenza nel mondo, e mi sono accorta che gli stranieri ci amano alla follia proprio durante i miei 3 anni di studi a Firenze! Eppure chi vuole fare qualcosa in merito, fa una fatica doppia rispetto all’estero dove sono più aperti riguardo a certe forme d’arte, si ha più voglia di fare e di aiutare anche i giovani artisti. Vedo che c’è ancora poco interesse verso il moderno e che si è sempre radicati all’antico, come se l’arte fosse solo dipingere un quadro su tela o scolpire un blocco di marmo. Girando un po’ per l’Europa e non solo ti rendi conto di parecchie cose e che i numerosissimi artisti di strada, per dire dai famosi “madonnari” fino ai graffiti urbani sono delle opere d’arte eccezionali e sono apprezzatissimi, qua in Italia per fare un Murales bisogna ancora farlo di nascosto e vieni considerato come una persona che imbratta e basta! Per quanto riguarda il fumetto un po’ più di cultura e di estimatori ci sono. I paesi numeri uno sono sempre la Francia e il Belgio, anche gli Stati Uniti con i suoi supereroi, ma perché rientra nella loro cultura vera e propria. Per quanto mi riguarda nell’illustrazione è la stessa cosa, si è legati molto all’illustrazione tradizionale in versione scolastica e di libri in versione “old school”, invece io cerco di andare sempre fuori dal coro. Per me l’illustrazione e quello che voglio fare non è un qualcosa di limitato solo ad un libro ma può essere applicabile su qualsiasi cosa: dal gadget, fino ai semplici manifesti, all’arredamento o all’abbigliamento.


Che consigli daresti ai giovani che vogliono intraprendere la carriera del disegnatore?

Che qualsiasi tipo di carriera artistica è dura, ci sono tanti giovani che hanno tanta  voglia di fare e che hanno talento, però spesso non riescono ad emergere perché nessuno dà loro una possibilità. La cosa da fare ovviamente è quella di non arrendersi mai e soprattutto credere sempre in se stessi e in quello che si vuole fare, anche se ci sarà qualcuno che magari vi dirà che “non siete all’altezza”, non bisogna abbattersi perché non è quel qualcuno che può dire se siete o meno all’altezza, ma solo voi potete decidere se lo siete o no, attraverso lo studio, tantissimo esercizio ogni giorno, perché disegnare è un allenamento quotidiano e non solo per le mani ma anche per la testa e il cuore che bisogna mettere in ogni lavoro. Cosa fondamentale è la curiosità, non vi stancate mai di curiosare, guardare e apprendere anche da chi è più bravo perché è solo un arricchimento per la vostra arte.
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Progetti futuri?
Ci sono sempre tante cose da fare, sto lavorando ad altre illustrazioni che riguardano le mie Pin Up in generale, con temi diversi, sia ispirate a donne famose ma anche in versione più spiritosa ed estiva visto che ci avviciniamo a quella stagione. Tra un paio di settimane uscirà l’ultima collezione che ho fatto unendo le Pin Up ad alcuni cibi e bevande. Poi sono a lavoro per fare altre illustrazioni gag, non posso anticipare a chi toccherà questa volta dopo i personaggi di Batman, posso dire che a differenza dei precedenti, le illustrazioni sono un pochino più ricche e che sono entusiasta di lavorare su questi personaggi, ovviamente è una sorpresa!!! Inoltre sto facendo alcuni lavori per la gadgettistica e inviti augurali. Spero possiate vedere tutte queste mie opere molto  presto! I progetti non mancano e  ce ne sono sempre tanti e spero che sia sempre così!! Un caro saluto a tutti i lettori de IlTermopolio!!


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Foto e disegni ricevuti per gentile concessione di Manuela Fares

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