Lo scorso 1° giugno, nella pittoresca cornice di Palazzo Blu ha avuto luogo la visita in anteprima per la stampa della mostra Disegnare sogni. Il cinema di Silvano Campeggi (1946-1969), promossa da Fondazione Palazzo Blu e curata da Giorgio Bacci, con il patrocinio della Scuola Normale Superiore e del Comune di Pisa. Noi de IlTermopolio vi abbiamo partecipato e vogliamo raccontarvi questa nuova e imperdibile occasione di arricchimento artistico-culturale per la città di Pisa. In seguito alla calorosa accoglienza del giovane curatore, la visita si è svolta con la prestigiosa presenza dell’artista. Silvano Campeggi, in arte “Nano”, come era solita chiamarlo affettuosamente la madre quando era piccolo, a dispetto del nome con cui si firma nelle sue opere e dei suoi 94 anni compiuti, appare come un “gigante”, non solo per la sua altezza e per la sua figura slanciata, ma anche per il ruolo indiscusso di assoluto primo piano che ha avuto come illustratore di manifesti cinematografici, in un momento di massimo splendore della produzione cinematografica stessa, italiana e statunitense in particolare, immortalando i film e i divi che ne hanno fatto la storia, tra la fine del secondo conflitto mondiale e i primissimi anni Settanta. “Non so se lo presero perché era bello o era bravo”, ci rivela, ridendo, l’inseparabile e instancabile moglie Elena Campeggi, che da ben 60 anni di matrimonio accompagna il marito, sostenendo e promuovendo la sua arte, dinanzi al bozzetto del primo manifesto commissionato a Nano per il film campione d’incassi Aquila Nera, diretto da Riccardo Freda nel 1946. Bravo Nano lo era senz’altro: tutta la sua opera infatti “ha la sapienza toscana del disegno”, acquisita nella sua amata Firenze fin dai tempi dell’Istituto d’Arte di Porta Romana e che affonda le sue radici nella tradizione rinascimentale. Tra Firenze, Cinecittà e gli Studios hollywoodiani, “abbiamo conosciuto centomila persone: belli, brutti, ricchi, poveri, sbandati”, continua la signora Campeggi, “e noi siamo zingari ancora”, nomadi sempre in viaggio per raggiungere i numerosi impegni e riconoscimenti in Italia e nel mondo, che attendono Nano. “La nostra vita è stata come una bottiglia di champagne, ma senza mai ubriacarci”, dimostrando grande professionalità al cospetto di attori e attrici del calibro di Clarke Gable, James Dean, Marcello Mastroianni, Grace Kelly, “la Taylor”( rivolgendosi confidenzialmente a Elizabeth Taylor, della quale Nano ha seguito l’intera carriera cinematografica, realizzando i manifesti di tutti i suoi più importanti film, dall’esordio sul grande schermo con Torna a casa, Lessie!, fino al cult La gatta sul tetto che scotta, i cui bozzetti, tormentati dalla censura vigente all’epoca, sono visibili in mostra) o Marilyn Monroe senza veli. Durante i cocktail party per la promozione di un film, Nano, su acclamata richiesta dei partecipanti, regalava schizzi e ritratti, e allo stesso modo ha fatto con noi, mettendoci in posa e facendoci sentire, anche se soltanto per una manciata di secondi, delle star: disegnare sogni, appunto. La mostra, nelle sue scelte curatoriali, vuole sottolineare proprio l’irrefrenabile passione dell’artista per il disegno, immergendo il visitatore nell’officina di Nano e illustrandogli con chiarezza le tappe del suo processo creativo. Al piano terra infatti, nella Sala della Biblioteca, troviamo alcune foto di scena da cui Nano, dopo la visione del film in anteprima, ricavava una composizione che ne restituisse l’essenza, realizzando, con l’uso di varie tecniche grafiche, una serie di bozzetti da sottoporre alla supervisione dei produttori. I tre bozzetti scelti avrebbero quindi costituito, rispettivamente, il monumentale manifesto in formato “4 fogli”, destinato a essere affisso nelle grandi e frenetiche città, atto quindi a catturare l’attenzione attraverso il colpo d’occhio, la più modesta locandina, un “2 fogli”, per i cinema di provincia che proiettavano il film in seconda visione a un pubblico meno “erudito” e maggiormente affascinato dagli aspetti narrativi e patetici di questa forma di pubblicità, e infine il flano di piccole dimensioni per la stampa. Al secondo piano del palazzo, la mostra prosegue su due binari paralleli e a momenti tangenti: quello cronologico e quello tematico. I bozzetti dei più celebri manifesti di Nano, raramente esposti, ne suggeriscono l’evoluzione stilistica, omaggiando gli attori più amati di tutti i tempi, i cui personaggi sono entrati nell’immaginario collettivo contemporaneo, anche grazie all’avanguardistica interpretazione che il nostro cartellonista ne ha dato nei suoi manifesti. L’ultima sala è “un piacere per gli occhi”, per dirla con le parole di Giorgio Bacci. Vivian Leigh e Audrey Hepburn (l’ultima attrice ritratta da Campeggi, prima che la fotografia soppiantasse il manifesto illustrato), Via col vento e Colazione da Tiffany, due contrastanti ideali di bellezza femminile, due sceneggiature diversamente passionali, due film che hanno segnato intere generazioni, in un’emozione senza fine. Una mostra da visitare assolutamente, fino al 1° ottobre 2017, dal martedì al venerdì ore 10:00 – 19:00, il sabato e la domenica dalle 10:00 alle 20:00. Catalogo: Disegnare sogni. Il cinema di Silvano Campeggi (1946-1969), a cura di G. Bacci, Pisa, Istos edizioni, 2017. Testo Italiano/Inglese.
Alcuni scatti dalle sale della mostra
1 Commento
liliana lanzardo
11/10/2017 11:34:57
complimentosissimi! bellissima mostra: non sono potuta venire causa malattia (non grave ma ancora da risolvere) ma vi ho seguito e pensato molto e spero di vedervi appena possibile. Un caro saluto, Liliana
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