di Lorenzo Vanni Ossigeno nasce da un’immagine, quella che si trova in apertura di romanzo: padre e figlio stanno cenando, a un certo punto arrivano i carabinieri e portano via il padre accusato di aver rapito una bambina di otto anni nel 1999 e della sua presunta uccisione. Il padre non è una persona qualunque, ma un antropologo di nome Carlo Maria Balestri. Lettura generale L’antropologia svolge un ruolo di primo piano, seppur in senso lato, perché così come essa si dedica allo studio delle società umane praticando quella che Malinowski chiamava “osservazione partecipata” allo stesso modo, con metodi simili a quelli dello stesso Malinowski, Carlo Maria Balestri rapisce la bambina, Laura, nell’intento di osservarne lo sviluppo cognitivo in un ambiente eterodiretto. Si potrebbe dire che Laura è una cavia nelle sue mani. Va precisato fin da subito che quello di Naspini non è il classico giallo. Non ci sono le dinamiche del thriller, non c’è una detection, il male è già noto fin dall’inizio. A Naspini interessa l’elaborazione del fatto e come questo viene recepito nella mente del figlio del colpevole e agli occhi della madre della bambina scomparsa. Nel primo caso, Luca è costretto a rivedere il suo passato e a cercare di capire se il seme del male sia filtrato in lui attraverso il genitore e scava nel passato proprio per cercare tracce che rivelino il male interiore che non si è mai manifestato apertamente in sua presenza. Nel secondo caso, la madre ritrova la bambina ormai diventata una giovane donna di ventidue anni che, in seguito all’istruzione ricevuta in quel container dove era condotto l’esperimento cognitivo, non è uscita traumatizzata dall’esperienza, ma anzi arricchita di una conoscenza e una cultura che altrimenti difficilmente avrebbe posseduto: parla quattro lingue, conosce il linguaggio di programmazione DOS avanzato, sa usare gli smartphone, legge i giornali ed è in grado di scovare notizie nascoste. Agli occhi della madre, Laura è un’aliena. Il punto di vista di Carlo Maria Balestri è un po’ quello dello scrittore che mette i personaggi in situazioni diverse e guarda come si comportano. Come nel caso dello scrittore, Balestri riveste un ruolo pubblico come oratore durante i congressi e a partire da particolari minimi è in grado di ricostruire la storia del genere umano. Questo poi non esclude che esista una dimensione più privata in cui lo scrittore analizza la società, la viviseziona e nel farlo tende a comportarsi come un antropologo o uno scienziato con una cavia da laboratorio. I temi
L’idea di romanzo che porta avanti Naspini è quella di una narrazione che porti al finale e lasci delle domande in sospeso nella mente del lettore cosicché sia lui o lei a colmare quei vuoti. Tra gli autori che sono stati modelli per questo ci sono Agota Kristof e Italo Calvino.
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Maggio 2023
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