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Nella Zona del crepuscolo facciamo la conoscenza della cittadina lacustre di Inverary, incantevole borgo scozzese adagiato sulle sponde del Loch Fyne dove l’abitudine, la convenzione e l’ordinarietà dominano su tutto. A differenza di Mark, il belloccio con la decappottabile, del signor Belknap e di Padre Flanagan (consapevoli di essere dei morti viventi dopo aver accettato passivamente di condurre la stessa esistenza vuota e insignificante in cambio della vita eterna), Mabel si accorge che la sua esistenza è sempre uguale, che si ripete all'infinito e che la visione del viso sfigurato del signor Belkramp nella biblioteca non si tratta soltanto di un sogno.
Sospesa tra sogno e realtà (“sembrava così reale … anche l'iniezione … ho sentito davvero l'ago entrare … è impossibile come i sogni più assurdi possano sembrare veri”), Mabel tenta di porre fine alla propria esistenza gettandosi nelle gelide acque del lago. Il risveglio nel proprio letto (“un altro incubo! È così reale! Mi sembra davvero di essere sott'acqua […] ma un momento, alghe, le alghe del lago”) permette alla giovane ragazza di comprendere il suo triste destino: “Dio mio … voglio piangere, ma non ci riesco. Non ho lacrime […] se tutto è avvenuto realmente… significa che anch’io… anch’io sono una di loro!”. Mabel, in preda alla disperazione, decide di tagliarsi le vene con un frammento di vetro: “Niente sangue … il mio polso non batte … non ho respiro… ecco come mi sono salvata dal gorgo…non potevo morire… perché io non sono viva!”. Ecco allora che Dylan, contattato dalla stessa Mabel per indagare sui misteri di Inverary, scopre presso il cimitero della cittadina la tomba della ragazza e viene a conoscenza del dottor Jacob Xicks, fratello del primario del General Hospital, il quale conduceva esperimenti umani nella Germania nazista di Hitler. Attraverso il racconto di Edgar Alan Poe, Testimonianza del caso del Signor Valdemar, Xicks spiega il significato della Zona del Crepuscolo e la triste realtà che permea tutti gli abitanti di Inverary.
Dylan scopre come le paure di Mabel fossero fondate e di come le persone vivano in uno stato di trance, sospesi tra la vita e la morte. Xicks, attraverso il racconto del caso Valdemar, racconta a Dylan gli effetti del mesmerismo: “provai ancora a domandargli se dormiva, ma non ottenni risposta. Nel mio amico non c'era segno di vita e, concludendo che era ormai deceduto, ci apprestammo a lasciare il suo capezzale […] improvvisamente una voce che sembrava giungere da grande distanza parlò, rispondendo alla prima domanda: si … no … ho dormito … e ora … ora … sono morto”. Il mesmerismo, quindi, consiste in un processo di suggestione mentale che consente a un corpo di non auto degradarsi dopo la morte, entrando in uno stato di autoconservazione che termina solo allo svanire della mesmerizzazione.
Xicks rivela a Dylan che, dopo aver recuperato gli scritti di un certo Vergeus dalle macerie di Inverary, ha iniziato a produrre un siero in grado di impedire la putrefazione della materia organica. È proprio Xicks ad avere ordinato a Mabel di dimenticare tutto, ad accettare la realtà senza farsi domande, di restare “una diciottenne che ogni giorno va a studiare in biblioteca flirtando con Mark”, facendo sprofondare Inverary in una dimensione dove tutti i giorni sono uguali e gli abitanti sono sempre in procinto di decomporsi. Dylan, allo stesso modo di Guy Montag in Fahrenheit 451, su invito dello stesso Xicks, ha la possibilità di distruggere i mostri di Inverary con il fuoco purificatore. La scelta iniziale dell’Old Boy di dimenticare tutto (“voglio solo andar via di qui”) è solo apparente perché, tornato a Londra, si rende conto che lui stesso è una creatura del crepuscolo: “l'orrore di Inverary mi fa sentire vivo … mi rende ancor più cosciente della mia vita”. Fonti -Dylan Dog La zona del Crepuscolo, Sergio Bonelli Editore -Edgar Alan Poe, The facts in the case of M. Valdemar -Ray Bradbury, Fahrenheit 451
Immagini tratte da:
www.cravenroad7.it
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Febbraio 2023
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