23/4/2016 Miracolo a Piombino, una fiaba poetica sull'adolescenza – Intervista a Gordiano LupiRead NowCi sono periodi della vita in cui vorremmo essere qualcun altro; periodi in cui ci si sente inadeguati e spaesati di fronte ad un mondo che ci sembra ostile e quasi impossibile da capire. E proprio l’adolescenza, con i suoi cambiamenti e le sue paure, è uno di questi. Gordiano Lupi (editore, scrittore e traduttore) nel suo libro Miracolo a Piombino – Storia di Marco e di un gabbiano (edito da Historica Edizioni e presentato al Premio Strega 2016) ci parla delle ansie e dei sogni di quest’età così fragile. Lo fa attraverso la voce di Marco, diciassette anni e una passione viscerale per la letteratura e la poesia. Guardando il mare, Marco passa le ore a seguire il volo di Robert, un giovane gabbiano a cui il ragazzo confida le sue speranza, sofferenze e paure come ad un amico e un fratello. Sullo sfondo di una Piombino magica e suggestiva, le vicende di Marco e di Robert si intrecciano e si completano per dare vita a un romanzo di formazione che ha il sapore dolce-amaro di una fiaba. IlTermopolio ha fatto due chiacchiere con Gordiano Lupi, per capire meglio com’è nato Miracolo a Piombino e per chiedergli della sua attività di editore. Ogni autore, nei suoi libri, parla sempre un po’ di se stesso (e a se stesso): e Miracolo a Piombino non fa eccezione. Leggendolo si ha l’impressione di trovarsi di fronte a un’opera molto personale, sia per lo stile che per il tema trattato. Quanto c’è di Gordiano Lupi nei turbamenti di Marco e nel viaggio di Robert? Se un romanzo si riducesse a sterile autobiografismo sarebbe stato meglio non pubblicarlo, oppure tenerlo per amici e parenti. Se viene pubblicato si pensa che ci sia qualcosa in più del racconto della propria vita, anche se sono d’accordo che ogni tanto l’autore fa capolino tra le pagine. Miracolo a Piombino avrebbe l’ambizione di narrare i turbamenti adolescenziali di una generazione nata nei primi anni Sessanta. Credo che anche Herman Hesse abbia qualcosa in comune con Demian e persino Flaubert con Madame Bovary. Non l’ho detto io… Il romanzo nasce dall’unione di due racconti indipendenti: Storia di Marco e di un gabbiano, pubblicato nel 1998, e Il gabbiano solitario, del 2000. Com’è nata l’idea di fondere e amalgamare le due storie? Tutto nacque da un incontro di lettura in una scuola media locale. Furono i ragazzi – che avevano equivocato sul finale in senso tragico – a farmi approfondire la questione citando la metafora contenuta in Miracolo a Milano di Zavattini – De Sica. Rileggendo quelle due storie del 1999 – 2000 mi sono reso conto che potevano essere fuse in un solo racconto di formazione, ampliato e riveduto. Il suo è un libro che parla dell’adolescenza, dei dubbi e delle difficoltà della crescita, dell’angoscia che deriva dalla consapevolezza di dover affrontare per la prima volta il mondo con le proprie sole forze. Cosa l’ha spinta a scrivere di un tema così delicato e complesso? La visione di un film per niente alto come Avere vent’anni e la rilettura di Paul Nizan: «Ho avuto vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che è la più bella età della vita». L’adolescenza è il periodo più confuso e complesso nella vita di un uomo, quello in cui si gettano le basi per il futuro, ma anche quello in cui si rischia di perdersi. Il libro è pieno di riferimenti a cantautori, poeti e registi. Tra gli idoli di Marco ci sono Pasolini e De André, Guccini, De Gregori e Rimbaud. A parte le frequenti citazioni, quanto e cosa c’è di questi artistitra le pagine di Miracolo a Piombino? Questo lo devono dire i critici. Non chiedete a un piccolo scrittore di fare l’esegeta del suo romanzo… posso solo dire che la solitudine deriva da Pasolini, l’anelito a una vita secondo le aspirazioni e il senso di ribellione sono tutti di Rimbaud. De André è il cantante che accompagna la mia vita da sempre, come Guccini e De Gregori, inevitabile che qualcosa di loro finisca nei miei libri. Miracolo a Piombino è stato tra le 27 opere presentate al Premio Strega 2016. Due anni fa era già toccato a un altro suo libro (Calcio e acciaio – Dimenticare Piombino, edito da Acar Edizioni). Com’è stata la sua esperienza? Qual è la sua opinione sui meccanismi di un concorso che, (soprattutto dopo le polemiche dell’anno scorso) pare forse lasciare poco spazio ad autori emergenti e piccole realtà editoriali? Io ho vinto il mio piccolo Premio Strega per ben due volte. Essere presentato da due componenti degli Amici della Domenica è già una grande soddisfazione. Sapevo che di più non era concesso. Calcio e acciaio era un romanzo più completo, migliore, meno poetico e sperimentale. Tra i due avrei scommesso più su quello. Ma avrei perso comunque. Gordiano Lupi non è solo scrittore, ma anche traduttore, esperto di cinema ed editore. Dal 1999 lei dirige la casa editrice Il Foglio Letterario. Con un catalogo che spazia della narrativa alla storia del cinema, passando per l’horror e la saggistica, Il Foglio Letterario è sicuramente una delle realtà editoriali italiane più interessanti. Com’è nata la sua avventura di editore? E qual è la filosofia alla base di questo progetto editoriale? Filosofia underground pura e tanta passione sono alla base del Foglio Letterario - 6 volte al Premio Strega, pure quest’anno con Alessandra Altamura – nato per dare voce a chi non ne ha e per scoprire talenti. Molti sono andati senza gratitudine verso la grande (grossa?) editoria, altri ci ricordano ancora, ma noi siamo consapevoli di fare un’attività onesta e scrupolosa, cercando solo qualità e innovazione. Quanto spazio c’è ancora per realtà come la vostra, che, seppur piccole, cercano di proporre prodotti interessanti e di ritagliarsi un proprio spazio in un mercato che pare sempre più monopolizzato da pochi grandi nomi editoriali? Pochissimo. Le librerie non ci tengono i libri, che arrivano solo su ordinazione, ma per fortuna ci sono Amazon e IBS, molti siti Internet liberi e tanti canali underground come la vendita diretta nelle piazze e nelle piccole fiere. Walter Lazzarin – un nostro ex autore – fa lo scrittore itinerante, porta i suoi libri nelle piazza e li vende direttamente. Ecco, questa è una soluzione per combattere il monopolio di Mondazzoli, che poi non sarebbe neanche il male peggiore, vista l’invasione delle scrittrici porno soft… Quali sono i suoi progetti futuri? Qualche altro libro in cantiere? I progetti non cambiano mai e più che futuri sono presenti. E’ appena uscito L’Avana, amore mio – Taccuino avanero e storie cubane, mentre sto lavorando a un libro su Laura Antonelli (insieme a Roberto Poppi) e a uno su Daniela Giordano, con la sua collaborazione. Link Utili www.infol.it/lupi (sito web di Gordiano Lupi) La Cineteca di Caino - http://cinetecadicaino.blogspot.it/. Ser Cultos para ser libres, blog di letteratura cubana gestito dall’autore -http://gordianol.blogspot.it/. Sito web del Foglio Letterario - http://www.ilfoglioletterario.it/ Immagini fornite dall'autore
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