Un suicidio di massa?
Invitato dalla giovane Opal a ritornare nella misteriosa cittadina scozzese, Dylan scopre che tutti gli abitanti sono in stato di decomposizione «Mabel, ma che sta succedendo? La città … La gente … tutto appare e scompare da un momento all'altro». Nel numero 238, Gli eredi del Crepuscolo, veniamo a conoscenza di come sia proprio Dylan ad avere alterato gli equilibri di Inverary: entrando nella zona del crepuscolo, ha di fatto sconvolto l'equilibrio della cittadina, provocando delle oscillazioni che hanno fatto finire Inverary in un buco nero, «qualcosa nel mondo stava cambiando chissà, forse i contatti con il mondo esterno, magari a causa delle vostre precedenti visite, Dylan, avevamo alterato l'esistenza immobile di questo luogo».
Dylan, che era giunto a Inverary attraversando le gelide acque del Lock Fyne, per mezzo di un vascello traghettato da Charon (si palesa così fin da subito, sia pure in modo cifrato, il galeone-vascello quale simbolo mortifero, ricordo di quel passato da cui Dylan non riesce a staccarsi), realizza come quel vortice, che lo aveva quasi risucchiato e che avrebbe di fatto dovuto ucciderlo, non è altro che l'epicentro del buco nero, un universo parallelo: «avevo dovuto mesmerizzarti per permettervi di lasciare la Zona del Crepuscolo. Ma solo una parte di voi se ne è potuta andare veramente. Un'altra parte è rimasta con noi, senza ricordi, tranne qualche frammento di sogno, e con noi ha attraversato il tempo e lo spazio per approdare fino a qui».
É lo stesso Charon a rivelare a Dylan le ragioni per cui Mabel e compagni hanno deciso di abbandonare la città: «so cosa pensate … che la gente di qui non avrebbe mai potuto lasciare questo posto […] qualcosa stava cambiando nella zona del crepuscolo … gli abitanti si stavano rendendo conto di essere chiusi in una gabbia e sapevano che rimanendo qui non avrebbero avuto speranze», del convincimento del Dottor Xicks di traghettare gli abitanti di Inverary in un'altra dimensione e di come il folle medico volesse sbarazzarsi di lui perché immune alla mesmerizzazione e contrario al suo diabolico progetto.
Dylan pertanto, che era stato mesmerizzato ed era diventato membro a tutti gli effetti della zona del crepuscolo, è riuscito, a differenza di Charon, a compiere il “trapasso”, a raggiungere, come gli abitanti della monotona cittadina scozzese, una nuova dimensione. Per compiere ciò, tuttavia, ha dovuto pagare un costo alto: la disgregazione del suo corpo. Ritrovatosi misteriosamente catapultato nello studio di Xicks, lo scienziato ammette di aver fallito, che gli effetti della mesmerizzazione stanno svanendo (motivo per cui in Ritorno al Crepuscolo Inverary stava scomparendo) e che, dopo aver ottenuto il consenso di tutti gli abitanti, tra cui lo stesso Dylan, abbia deciso di andare in un'altra dimensione «il giorno dopo però tutti voi avevate già dimenticato la nostra assemblea ricominciando a rivivere lo stesso identico dannato giorno».
Xicks rivela, infine, di come il “suicidio collettivo” di Inverary sia stato abbastanza facile da ottenere; tra gli abitanti della cittadina si stava formando, infatti, la consapevolezza che la loro esistenza era monotona e ripetitiva. Nella scena finale Dylan pare quasi prendere coscienza di essere prigioniero di un meccanismo "seriale" che in fin dei conti non è altro che una sorta di "Zona del Crepuscolo" (ogni mese, infatti, egli vive un'avventura presto dimenticata ma destinata inevitabilmente a ripetersi).
Fonti:
La zona del Crepuscolo, Sergio Bonelli Editore Edgar Alan Poe, The facts in the case of M. Valdema Antoine Mesmer, Rivelazione mesmerica e La verità sul caso Valdemar, o Testimonianza sul caso del signor Valdemar Ritorno al Crepuscolo,Sergio Bonelli Editore Gli eredi del Crepuscolo, Sergio Bonelli Editore
Immagini tratte da:
www.cravenroad7.it
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Febbraio 2023
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