Skag Boy (2012), l'ultimo romanzo di Welsh, narra di come Renton e compagni sono caduti nel baratro della droga. L'estasi, l'anfe, l'alcool, la violenza diventano per i ragazzi del buco l'unica alternativa alla realtà degradante in cui sono costretti a vivere ogni giorno. La visione consumistica di Porno, l'ottimismo degli anni di Tony Blair (che si nota in particolare in Glue) vengono abbandonati dallo scrittore. Da una parte Welsh recupera il contesto storico-sociale di Trainspotting - gli anni in cui la politica del Primo ministro Margaret Thatcher aveva annientato la classe operaia – dall'altra ripropone tutti gli elementi cari a Trainspotting ricorrendo ad un linguaggio crudo e violento: il sesso, la droga, la depravazione. Welsh si serve di Skag Boys per prendere nuovamente le distanze dal capitalismo e da quei valori la cui affermazione era stata particolarmente sancita in Porno. Lo scrittore scozzese rinnega gli anni di Tony Blair: “Se esiste un'altra via, non è certo il New Labour di Blair che era solo il volto servile del neo-liberalismo thatcheriano”, avvicinandosi a un mondo in cui socialismo e capitalismo, come erano intesi tradizionalmente, erano entrambi morti. Un cambiamento di valori, secondo Welsh, che ha portato a una corporation transazionale, basata su una dittatura monopartitica, in Cina, e su un sistema bipartitico, in Usa e Gran Bretagna. Irvine Welsh non solo riprende Trainspotting dal punto di vista narrativo - parla di come i ragazzi del buco si sono conosciuti e di come sono caduti irrimediabilmente nel baratro fino ad arrivare all'autodistruzione -, ma anche strutturale. La scelta delle short stories, elemento centrale in Trainspotting (l'assenza di un personaggio centrale, un eroe, o un antieroe), che consente una grande libertà di registri, parlate regionali, monologhi sotto effetto di sostanze stupefacenti, elementi fantastici e surreali, si ritrova, con forza minore, in Skag Boys. Skagboys si svolge 9 anni prima di Trainspotting (1984) e narra di come i ragazzi del buco decidono di dare una svolta alle loro serate alcoliche, tristi e monotone, con qualcosa di nuovo, qualcosa che cambia inesorabilmente le loro vite guidandoli nel baratro dell'autodistruzione. Il primo schizzo di Mark e Sick Boy, la scena in cui Rents si ritrova alla shooting gallery piena di tossici offre un immagine abbastanza veritiera di quella Edimburgo capitale europea negli anni '80 delle droghe, capace di trascinare i giovani in un circolo alcolico di disoccupazione, criminalità, rapporti fatiscenti e guai di ogni tipo. La profonda recessione di Edimburgo negli anni '80, la diffusione delle droghe a basso costo, il crescente consumo di sostanze e la diffusione delle persone contagiate dal virus dell'HIV - in particolare a causa dello scambio di siringhe nei cosiddetti “baracconi da tiro a segno”, luoghi in cui si riunivano i tossicodipendenti – , il rifiuto del governo Thatcher di fornire aghi puliti ai drogati sono sono alcune delle tematiche di Skag Boys riprese da Trainspotting. Skag Boys è uno spaccato di una Edimburgo in piena crisi economica, di una generazione disillusa, annoiata e senza speranza che si rifugia nell'inferno chimico di Leith. Una lotta per la sopravvivenza in cui i ragazzi del buco devono combattere non contro l'eroina, ma contro se stessi, in quanto la droga è solo un arma per cercare la propria distruzione. I giovani protagonisti di Skag Boys non sono quei ragazzi perversi e depravati che ritroviamo in Trainspotting, ma molto peggio. Il lettore, fin dalle prime pagine, è consapevole di come andranno a finire le loro storie: giovani tossici figli di una società in completo disfacimento, metafora del corpo devastato dalla droga. Il linguaggio gergale di Welsh – realistico e diretto – rende perfettamente l'esistenza nichilista dei ragazzi del buco, una generazione su cui la politica di Margaret Thatcher non ha mai scommesso. Renton, uno dei più riflessivi del clan, sintetizza senza giri di parole: “Se essere scozzese si identifica in qualcosa, quella cosa è farsi”. Un romanzo, pertanto, che incarna da una parte lo spirito di rivolta contro la leader della Tory Maggie, dall'altra il senso di cameratismo che accomuna tutta la gioventù scozzese di fronte ad uno stato senza un futuro delineato: “Io so che qualunque roba succede, qualunque cazzata combiniamo io e te, saremo sempre noi due, ci copriremo l’uno con l’altro”. Skag Boys, tuttavia, si perde in una trama fin troppo complessa, in una forma diaristica e di cronaca che rischia di annoiare il lettore. La scelta delle short stories, ripresa da Trainspotting, finisce per diventare a volte pesante, perdendosi in un mare di parole in cui è difficile mantenere il file della narrazione. Idee a volte confuse, avventure fin troppo allucinate e assurde, personaggi meno contraddistinti, in un mondo in cui l’edonismo, l'autodistruzione e l'esclusione dalla società borghese fanno parte della natura umana. Un romanzo che, nonostante la maestria di Welsh nel rendere al meglio questi senso di sofferenza e disperazione di una gioventù bruciata dall'ecstasy -anche grazie all'utilizzo del code switching -, finisce per perdere la sua unicità nella traduzione italiana. Riferimenti biografici: E.Franceschini, “Irvine Welsh, Il mio Prologo a Trainspotting, sui ragazzi lasciato soli dalla Thatcher, la Repubblica,http://ilmiolibro.kataweb.it/booknews_dettaglio_recensione.asp?id_contenuto=3733359, October 22, 2012. J.Chaplinsky, “Politics of the Past: Irvine Welsh Revisits the '80 with Skag Boys” I.Welsh, Skag Boys, Bergano, Ugo Guanda Editore, 2012 http://ilmiolibro.kataweb.it/recensione/catalogo/2442/irvine-welsh-il-mio-prologo-a-trainspotting-sui-ragazzi-lasciati-soli-dalla-thatcher/ Immagini tratte da:
www.nytimes.com (Immagine 1) en.wikipedia.org (immagine 2) writerpictures.net (Immagine 3)
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Febbraio 2023
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