di Lorenzo Vanni Ian McEwan è a oggi un'istituzione della letteratura inglese. Non c'è dubbio che la sua opera sia stata influente sul secondo Novecento specie per quanto riguarda la riflessione sul decadimento dei costumi sociali e dei valori etici in un mondo che, dopo il crollo del muro di Berlino, aveva cominciato a giustificare i propri atteggiamenti più moralmente discutibili usando l'espressione “post-ideologico”, come se al di fuori dell'ideologia esistesse solo la barbarie (morale e non solo). L'analisi sociale di McEwan arriva in un momento in cui questo tema non viene ancora preso sul serio fino in fondo; nel 1998 il romanzo, che oggi è considerato il capolavoro dell'autore inglese, arriva come un fulmine a ciel sereno a illuminare una zona della vita sociale che non si credeva realmente esistere. Il romanzo è Amsterdam e all'uscita si ritenne che avesse toni troppo grotteschi per poter essere reali, che McEwan avesse avuto una caduta di stile e che, in breve, il Booker Prize che vinse quell'anno non lo meritasse davvero. Si diceva che Ian McEwan era indubbiamente un autore da Booker Prize, ma che era stato premiato per il romanzo sbagliato. Oggi sappiamo che gli anni '90 sono stati l'inizio di un processo di involgarimento della politica e della stampa le quali si giustificavano in modi diversi: la prima sosteneva di volersi avvicinare maggiormente al popolo riducendo apparentemente le distanze tra classe dirigente e classi subalterne, la seconda svendeva il principio della Verità per soddisfare le esigenze di un popolo affamato di scandali. La trama di Amsterdam ruota attorno a un pianista, Clive, e un giornalista, Vernon, che si incontrano dopo tanto tempo al funerale di una donna che avevano entrambi amato. Il giornale di Vernon sta affrontando tempi duri e rischia di fallire se non riesce ad aumentare il numero di copie vendute; l'idea per risollevarne le sorti viene dal direttore di quello stesso quotidiano, George Lane, che mostra a Vernon foto che ritraggono il Primo Ministro in ambiente privato vestito da donna. Vernon ne approfitta per costringere Garmony alle dimissioni.
Clive invece sta lavorando a una composizione di pianoforte da eseguire ad Amsterdam, ma è alla disperata ricerca di quella melodia finale che darebbe il tocco di genio all'opera. Mentre sta camminando nella natura per riflettere sulla melodia, vede una donna che viene aggredita dal suo uomo. Quando sembra che per lei sia finita, Clive si allontana e ritorna sui suoi passi; da allora sarà oppresso dal senso di colpa e soprattutto dal suo possibile fallimento nel trovare la parte conclusiva della propria melodia. Quel che allora veniva considerato grottesco era il ritrovamento delle foto. Sembrava del tutto inverosimile che un uomo integerrimo come si supponeva dovesse essere un Primo Ministro potesse avere un comportamento del genere, seppur privato, e sembrava eccessivo che un giornalista potesse approfittarne per demolirne la credibilità. Il mondo è cambiato molto dagli anni '90 e pratiche che una volta ci sembravano eticamente discutibili oggi vengono accettate di buon grado aggiungendo cinicamente che “è sempre stato così”; ma non è vero, tanto che si era scambiato il capolavoro di uno dei più grandi scrittori inglesi per un libro qualunque. Ma erano altri tempi, appunto. Immagini tratte da: https://www.abebooks.com/book-search/title/amsterdam/author/ian-mcewan/first-edition/signed/http://oubliettemagazine.com/2016/12/22/le-metier-de-la-critique-bambini-ossessivi-e-disadattati-un-approccio-pedagogico-nellanalisi-dellopera-di-ian-mcewan/
0 Commenti
Lascia una risposta. |
Details
Archivi
Gennaio 2021
Categorie |