di Lorenzo Vannucci “E la nuova filosofia mette tutto in dubbio. L’elemento del fuoco è del tutto estinto; il sole è perduto, e la terra; e nessun ingegno umano può indicare all’uomo dove cercarlo. E liberamente gli uomini confessano che questo mondo è finito, dato che nei pianeti e nel firmamento ne cercano tanti di nuovi; essi vedono che questo si è di nuovo frantumato nei suoi atomi. É tutto in pezzi, scomparsa è ogni coesione, ogni equa distribuzione, ogni rapporto: sovrano, suddito, padre, figlio, son cose dimenticate, dacché ciascun uomo per proprio conto crede di essere divenuto Fenice, e che allora non possa esserci alcun altro di quel genere, cui egli appartiene, al di fuori di lui…” In questo piccolo componimento, intriso di pessimismo per la morte prematura di Elizabeth Drury, John Donne espone in versi la sua visione cosmologica. L'universo dei Songs Sonnets, al cui centro c'è l'amore dei due amanti, viene sostituito da un trattato a statuto maggiormente scientifico mettendo al centro della sua riflessione il passaggio dal geocentrismo all’eliocentrismo. Anatomia del mondo, a prima vista, non è altro che la riflessione di un poeta afflitto di fronte alla morte di una persona a lui cara, essendo il proprio pessimismo individuale a un mondo caratterizzato dalla caducità della vita e dalla morte. Tuttavia, se guardiamo con maggiore attenzione il contesto storico di Donne, questo senso di precarietà è giustificato dalla rivoluzione scientifica che andava mutando la percezione che le persone avevano del mondo. Il sole, al centro dell'universo, diviene per Donne una fra le tante stelle. L'universo di Donne non è altro che l’incertezza scaturita da nuovi fondamenti del sapere, il cui risultato è una nuova immagine dell'uomo, non più centro del mondo. Anathomy of the world riprende le scoperte fatte da Niccolò Copernico, presentate al mondo nel 1543 in De revolutionibus orbium coelestium. Non solo, al centro dell'universo non c'è il Sole ma la Terra, il luogo dove fisicamente siamo, non è altro che un corpo celeste che ruota su se stessa e intorno al sole. Lo sguardo sul nuovo mondo e sulla nascente scienza moderna è al centro degli Anniversaries, poesia in cui il poeta, smarrito, grida al mondo la fine del logos – l'io centro del mondo - distrutta dal nuovo sguardo analitico. Questo cambiamento di orizzonti si nota anche in The Good Morrow, opera in cui il poeta mette al centro non più il sole, ma l'esperienza amorosa di due giovani amanti. Essi sono ciechi di fronte a quello che li circonda, incapsulati in un microcosmo, la Terra, che riflette ancora una volta quel cambiamento spazio-temporale presente già in Anathomy of the world. Immagini tratte da: inventionary.com.ar
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Maggio 2023
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