24/8/2020 San Miniato Basso - Arena Estiva - Il Teatrino al Pinocchio dal 25 agosto al 30 agostoRead NowCOMUNICATO STAMPA Da martedì 25 a domenica 30 agosto, proseguono gli appuntamenti all’arena estiva per le famiglie il Teatrino al Pinocchio a San Miniato Basso, al Campo da Basket dietro la casa culturale, organizzata dal Teatrino dei Fondi, in collaborazione con il Circolo Arci e Casa Culturale di San Miniato e il Comune di San Miniato. Spettacoli per bambini di tutte le età, un appuntamento di prosa con una lezione spettacolo. Un luogo che è diventato un punto di riferimento per le serate estive dove vivere il teatro in sicurezza. Martedì 25 agosto alle 21:30 La principessa e il drago, testo e regia Enrico Falaschi, da un soggetto di Angelo Italiano, con Serena Cercignano e Alberto Ierardi. Una fiaba originale, dove l’amore e la nobiltà d’animo vanno oltre le differenze sociali. Una storia che ci aiuta a riflettere sull’importanza di non fermarsi alle apparenze, sull’importanza di non aver paura del diverso da noi, sul potere della gentilezza e sull’importanza della conoscenza e del dialogo per abbattere gli stereotipi e i pregiudizi. Uno spettacolo multidisciplinare dove il teatro d’attore viene integrato e arricchito da una serie di elementi propri del teatro di figura e di un bagaglio legato alla tradizione del teatro canzone, fatto di musiche dal vivo e canzoni originali composte con un linguaggio adatto alle giovani generazioni. Giovedì 27 agosto alle 21:30 la compagnia la contrada va in scena con Le Quattro Stagioni, uno spettacolo dai 3 anni in su, con Enza De Rose (attrice) e Irene Ferrara (danzatrice) dove Teatro, Danza e Musica si incontrano per dar vita a un’opera dedicata alla natura con le sue molteplici forme e colori. Partendo dalla celebre sinfonia di Antonio Vivaldi, una riscrittura delle quattro stagioni in chiave contemporanea. Venerdì 28 agosto alle 21:30 Marta Paganelli, con la partecipazione di Enrico Falaschi, è in scena con una lezione-spettacolo dal titolo La Toscana delle Arti, testo di Micle Contorno, un’iniziativa che si inserisce nell’ambito della XX edizione della Festa della Toscana, dedicata al tema “Dal Rinascimento al Granducato”. Lo spettacolo è a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria al 370 368 7878. Attraverso alcune personalità artistiche andrà in scena una dissertazione sulla storia dell’arte della regione a partire dal ‘600 fino al ‘900. Il sanminiatese Lodovico Cardi, detto il “Cigoli”, il pittore gentile che si colloca tra il manierismo e il barocco, il suo rapporto con i Medici e la sua vicinanza con Galileo Galilei ci introduce in una dimensione di un passato suggestivo e affascinante. Passando da Pietro Benvenuti e ripercorrendo i fasti della corte di Elisa Baciocchi, si giungerà poi ai “Macchiaioli” e al Caffè Michelangiolo, un luogo esemplare per un modo nuovo di percepire l’arte. Ancora attraversando la biografica artista di Adolfo De Carolis, si giungerà al fucecchiese Arturo Checchi, artista di grandissima levatura, autonomo e anticonformista, che sviluppa un’autonomia pittorica e offre ritratti di una Toscana autentica. Attraverso rimandi letterari e musicali, sarà un viaggio alla scoperta delle meravigliosi arti, pittura, scultura e arti grafiche, di oltre tre secondi in Toscana. Domenica 30 agosto alle 21:30 tra gli appuntamenti per ragazzi, dagli 8 anni, è in scena Cosa Losca, di Marco Sacchetti e Silvia Nanni, con Claudio Benvenuti e Marco Sacchetti. In maniera ironica e divertente i protagonisti, i due funzionari più improvvisati della Repubblica italiana, cercheranno di spiegare nascita, organizzazione e modalità operative della criminalità. Uno spettacolo di impegno civile, dove il gioco comico dei protagonisti cerca di bilanciare l’importanza e la drammatica serietà del tema trattato, lasciando la possibilità di apprendere e riflettere sul valore della legalità e sulla lotta alla criminalità organizzata, concetti tanto cari a un altro giovane che ha avuto il coraggio di distinguersi, Peppino Impastato…
il Teatrino al Pinocchio, è un esempio unico in tutta la Toscana, che ospita spettacoli per famiglie e bambini e teatro di prosa sarà aperta fino all’11 settembre. L'iniziativa incontra l'interesse e il sostegno di Unicoop Firenze, Consorzio Artigiani Sanminiatese, Pallets Bertini Group, Ms Group, Scatolificio Saico, PROGRAMMA martedì 25 agosto ore 21:30 – spettacolo per famiglie (dai 5 anni) PRINCIPESSA E IL DRAGO giovedì 27 agosto ore 21:30 – spettacolo per famiglie (dai 3 anni) LE QUATTRO STAGIONI venerdì 28 agosto ore 21:30 – spettacolo di prosa LA TOSCANA DELLE ARTI domenica 30 agosto ore 21:30 – spettacolo per famiglie (dagli 8 anni) COSA LOSCA Biglietto spettacoli per bambini famiglie Intero 6 € | Ridotto 5 € RIDUZIONI (soci Unicoop Firenze, under 12 anni, over 65 anni) La Toscana delle Arti Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria (370 3687878) SCEGLI Il Teatrino al Pinocchio carnet a 11 spettacoli a scelta per famiglie e bambini 50 € Il Teatrino al Pinocchio Arena estiva per famiglie Campo da basket, adiacente la Casa Culturale (via Pizzigoni). San Miniato Basso Info e prenotazione: info@teatrinodeifondi.it www.teatrinodeifondi.it tel. 370 3687878
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22/8/2020 A 76 anni di distanza dalla strage alle Padule di Fucecchio va in scena lo spettacolo l' "Eccidio"Read NowCOMUNICATO STAMPA Sabato 22 agosto alle 21.30 alla Nuova Arena Pacini al Parco Corsini a Fucecchio in occasione della commemorazione del 76° anniversario dell'Eccidio del Padule di Fucecchio Domenica 23 agosto alle 21.30 All’Arena Estiva Il Teatrino al Pinocchio a San Miniato Basso L’ECCIDIO di Riccardo Cardellicchio Una produzione Teatrino dei Fondi Sabato 22 agosto alle 21.30, alla Nuova Arena Pacini a Fucecchio (a parco Corsini), in occasione della commemorazione del 76° anniversario dell'Eccidio del Padule di Fucecchio in cui persero la vita 174 civili, va in scena lo spettacolo L'Eccidio del Teatrino dei Fondi, prenotazione obbligatoria (tel: 353 4104119). Lo Spettacolo verrà presentato anche domenica 23 agosto alle 21:30, all’Arena Estiva il Teatrino al Pinocchio a San Miniato Basso (dietro la casa culturale), prenotazione 370 3687878. L’eccidio di Riccardo Cardellicchio, per la regia di Enrico Falaschi, adattamento teatrale di Andrea Mancini, con l'interpretazione di Alberto Ierardi, Marta Paganelli e Giorgio Vierda e con i disegni dal vivo di Alessio Trillini rammenta il massacro del Padule di famiglie, donne, anziani e bambini, nell'agosto del 1944 mentre l'esercito tedesco e nazista si ritira accompagnato dai suoi collaborazionisti fascisti. È una commemorazione di un momento di grande dolore, un’orazione a tre voci affidata a personaggi universali: il narratore, il poeta, la donna. Le tre figure ripercorrono i tratti salienti dell’episodio, tratteggiano e danno voce alle storie dei protagonisti dell’eccidio, persone impietrite dalla paura e al tempo stesso rese forti dal coraggio. La scenografia interamente bianca, minimalista, con monoliti a forma cubica e con gli interventi visivi, astrae la strage dal contesto per evidenziare la sua universalità: un’umanità crudele che cannibalizza se stessa. Allo stesso tempo i suggestivi interventi visivi di Alessio Trillini danno corpo e creano l’immaginario della storia. Sono trascorsi 76 anni dall’eccidio del padule, il terribile episodio che avvenne alle prime luci dell’alba del 23 agosto 1944, che ha lasciato un segno indelebile nella vita e nella memoria dell’intera comunità di Fucecchio, Monsummano Terme, Larciano, Ponte Buggianese, Cerreto Guidi. L’eccidio del Padule rappresenta una pagina nerissima della storia italiana e della provincia di Firenze e Pistoia in particolare. Una barbarie inaudita compiuta dall'esercito nazista, ovvero da quello stesso esercito al fianco del quale il nostro paese era sceso in guerra per il dominio e per la supremazia della razza. Una pagina universale che può interessare qualsiasi uomo condanni la violenza e il Nazismo. Un ritratto di una guerra che non risparmia nessuno e coinvolge tutti. Teatrino dei Fondi www.teatrinodeifondi.it L'ECCIDIO di Riccardo Cardellicchio adattamento teatrale di Andrea Mancini con Alberto Ierardi, Marta Paganelli e Giorgio Vierda regia Enrico Falaschi disegno dal vivo Alessio Trillini scenografie Angelo Italiano, Marco Sacchetti costumi Chiara Fontanella una produzione Teatrino dei Fondi Biglietto NUOVA ARENA PACINI - FUCECCHIO ingresso gratuito - prenotazione (obbligatoria) tel. 353 4104119 IL TEATRINO AL PINOCCHIO ARENA ESTIVA PER FAMIGLIE Intero 10 € | Ridotto 8 € tel. 370 3687878 Io venìa pien d’angoscia a rimirarti e altre biografie finzionali di Tommaso Dal Monte Un’immagine ricorsiva Nell’opera di Leopardi è sicuramente la luna. Dal Dialogo della Terra e della Luna, alle conosciutissime poesie Canto notturno di un pastore errante dell’Asia o Le ricordanze, l’astro notturno è senza dubbio un referente privilegiato del poeta recanatese. Ma a cosa si deve questa ricorrenza quasi ossessiva? Vale il topos del poeta romantico che trascorre le notti insonne a fissare il cielo? Secondo Michele Mari, critico letterario e scrittore classe 1969, la verità è un’altra, e ben più inquietante… Il suo Io venìa pien d’angoscia a rimirarti (Longanesi 1990) si presenta come un diario – ovviamente inventato dall’autore – scritto da Carlo Orazio Leopardi, fratello minore di Giacomo, che copre un arco cronologico di pochi mesi dell’anno 1813, quando i due fratelli avevano rispettivamente quattordici e tredici anni. Con un’ansia e un sospetto crescenti per via di misteriose morti, il narratore e insieme il lettore arrivano progressivamente ad accreditare l’evento soprannaturale ‒ mai definitivamente accertato, cioè che Giacomo non sia altro che un lupo mannaro. Su queste basi, il testo potrebbe apparire poco più che un gioco letterario fine a se stesso, frutto di una risposta tanto originale quando scherzosa al “motivo della luna”. Tuttavia liquidare il libro come un semplice divertissement sarebbe un errore superficiale per più ragioni. Intanto la lingua imita, più per il lessico che per la sintassi, lo stile ottocentesco, rivelandone dunque un’ottima padronanza da parte di Mari; ma soprattutto la finzionalità del testo è unita a molti elementi veri o verosimili, che ci danno una rappresentazione in movimento della vita di Giacomo e della sua famiglia. Lo vediamo così studiare nella nota biblioteca paterna, discutere con l’intransigente e ultracattolica madre, muoversi tra la camera da letto e il colle dell’Infinito e così via. In tutto questo è evidente la formazione accademica di Mari e la sua volontà di restituire un’immagina viva di Leopardi adolescente attraverso un inconsueto registro horrorifico-giallo. Se però credete che le vite inconsuete di Giacomo si limitino alla licantropia vi sbagliate di grosso. Alessandro Zaccuri, ne Il signor figlio (Mondadori 2007), ci mostra il poeta che, non certo morto a Napoli nel 1837, parte dalla città partenopea per vivere altri lunghi anni in Inghilterra, dove stringe amicizie illustri e conduce una vita da bohemien. Questi due testi non sono casi isolati, ma rientrano nel genere, molto diffuso, della biofiction, in cui elementi biografici storicamente verificabili si uniscono ad altri evidentemente finzionali. La biofiction può essere in realtà declinata in molti modi e le parti finzionali, preponderanti nei due libri citati, possono avere un peso decisamente minore. La diffusione di questo genere non si limita alla sola letteratura, ma si ritrovano casi illustri anche nel cinema: se osserviamo l’ultimo film di Tarantino, C’era una volta ad Hollywood (2019), ci rendiamo conto come ad un biografismo documentario (Sharon Tate e Roman Polanski vivevano ad Hollywood, Sharon Tate era incinta…) si affianca l’immaginazione autoriale (gli hippies di Charles Manson non sono stati uccisi dai vicini dei Polanski). Sulle implicazioni di questo genere ci sono ampie discussioni teoriche, tra coloro che sostengono l’indifferenza tra racconto finzionale e racconto veritiero, e coloro che si interrogano sul discrimine tra i due. La mia idea è che spesso il nome di un personaggio noto o notissimo serva ad attirare il lettore, cresciuto e abituato ad un contesto culturale in cui la privacy, l’intimità e il segreto sono ridotti a merce da rivendere nei talk show. La smania di entrare nella vita di persone note diviene quindi l’esca che lo scrittore utilizza per attirare il lettore in un mondo che parte del verosimile per avventurarsi fino al soprannaturale. In tal modo la possibilità di dar libero sfogo alla creatività si concilia con la speranza di ottenere un buon pubblico grazie alla fama del biografato. BIBLIOGRAFIA Leopardi G., Canti, qualsiasi edizione. Leopardi G., Operette Morali, qualsiasi edizione. Mari M., Io venìa pien d’angoscia a rimirarti, Milano, Longanesi, 1990. Zaccuri A., Il signor figlio, Milano, Mondadori, 2007. FILMOGRAFIA C’era una volta a… Hollywood, regia di Q. Tarantino, Heyday Films, USA/UK, 2019. IMMAGINI TRATTE DA Immagine 1 Leopardi licantropo: da FoggiaToday, https://www.foggiatoday.it/eventi/premio-lupo-monti-dauni-programma-eventi.html Immagine 2 Polanski Tate: da Di Lei, https://dilei.it/vip/sharon-tate/516567/ |
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Maggio 2023
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