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16/9/2020

Riparte la Stagione al Teatro Nuovo: La Sposa Guerra di Annick Emdin

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COMUNICATO STAMPA
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Un viaggio nel Novecento, voci dimenticate che riprendono vita. È “La sposa guerra” di Annick Emdin che Sabato 19 settembre alle 21 si esibirà insieme a Francesca Orsini sul palco del Teatro Nuovo con scenografie e costumi di Simone Ricci e musiche di Elisa Manfredi al pianoforte. Le canzoni, tutte originali, sono affidate alla bellissima voce di Francesca Orsini e sono state realizzate con la collaborazione di Elisa Manfredi e Lorenzo Ughi (Fangoraro).
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“La sposa guerra” prende ispirazione da Pippa Bacca, artista che attraversò in autostop, nella sua performance “Spose in Viaggio”, undici paesi teatro di conflitti armati. 
Sul palco, una sposa e una guerrigliera si alterneranno in monologhi ispirati a personaggi di fantasia o realmente esistiti, raccontando i diversi ruoli delle donne nelle guerre del Novecento. 
Lo spettacolo di narrazione teatrale è realizzato dall’associazione Levana in collaborazione con l’Associazione Il Gabbiano e con il contributo della Fondazione Pisa e del Teatro Nuovo. “La sposa guerra” segna l’inizio di un anno di spettacoli e di eventi organizzati al Teatro Nuovo. “Non rinunceremo al nostro ruolo e alla nostra funzione di organizzatori di eventi culturali, di promotori di socialità, anche se distanziata, della città” queste le parole del Direttore Artistico Carlo Scorrano.
Levana è un’associazione nata a Pisa ma attiva a livello internazionale che opera in diversi ambiti artistici legati alla crossmedialità. I biglietti di “La sposa guerra” sono in prevendita su https://www.ciaotickets.com/biglietti/la-sposa-guerra-pisa. Info 392.3233535


È il quarto spettacolo a vedere unite le due giovani artiste, la cui collaborazione è iniziata con Matrioska, uno spettacolo su Sabine Spielrein, nel 2012, per proseguire con Bambole Usate, che racconta la condizione femminile nei rapporti umani, e Medea, una rilettura del mito in chiave contemporanea. Tutte le pièce sono uscite dalla penna di Annick, la quale si è formata all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e ha firmato, oltre agli spettacoli, anche un film e due romanzi, uno dei quali, Lividi, edito da Edizioni Anordest nel 2013.
Francesca Orsini ha una doppia formazione come attrice e come cantante. Calca le scene dal 2007 ed è apparsa in numerosi film e sceneggiati televisivi, tra cui I delitti del Barlume. Ha collaborato, tra gli altri, con Giorgio Lopez, Renato Raimo, Boldi e Infascelli. È la cantante nel gruppo musicale I fangoraro, fondato da Lorenzo Ughi compositore e chitarrista. La rockband si è formata nel 2003, con la produzione di dischi originali come Rodando l’amor (2010) e Danzieri (2012) e ha poi incluso Francesca come cantante nel 2014, con la produzione di Malapassione (2016) ed Elisa Manfredi, polistrumentista, nel 2020. Elisa, diplomata in chitarra elettrica presso l’Accademia Lizard, prima di entrare nei Fangoraro, ha suonato con The Margot, The Butterfly e alcune tribute band (The Doors, Muse).
Le scenografie e i costumi sono curati da Simone Ricci, diplomato in scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, autore, tra l’altro, delle scenografie de Il Cammino di Ferro (A. Chiti). L’ immagine della locandina è firmata dall’artista Domitilla Ferrara.

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12/9/2020

Intelligenza e complottismo

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Due diversi modi di leggere il mondo
di Tommaso Dal Monte
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Quando pensiamo all’intelligenza pensiamo ad un insieme di intuito, erudizione e capacità tecnica. Tuttavia, a livello etimologico, “intelligente” deriva dall’univerbazione (fusione di due parole vicine ma divise) del latino “inter legere”, cioè “leggere tra”. La peculiarità dell’intelligente è quindi quella di leggere tra le righe, tra gli spazi vuoti che intercorrono tra un segno e l’altro. I segni di cui parlo non sono soltanto le lettere dei libri, ma tutti quei segnali in cui siamo immersi e che compongono il mondo: un discorso orale, un’espressione facciale, la conformazione di una città si manifestano attraverso segni che devono essere decifrati, cioè letti.  

Quale forma di lettura adotta il complottista? Direi che la caratteristica principale del complottista sia quella di cercare il senso non nella lettera, non tra le righe, ma sotto la superficie. Rifacendomi al latino, posso allora coniare per esso il termine di sulligente, da “sub legere”, cioè “leggere sotto”.
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L’intelligente e il sulligente adottano una strategia di lettura che sposta l’attenzione dall’evidenza testuale ad altro. Se tuttavia lo spazio “tra” è qualcosa sotto gli occhi di potenzialmente chiunque, lo spazio “sotto” non è affatto osservabile. La conoscenza del sulligente diventa quindi esoterica, difficilmente comunicabile perché raramente ancorata a un qualche dato sensibile. Inoltre nel buio del sottosuolo è facile che ognuno incontri ciò che cerca, perché lo strato sub-semiotico non ha quei limiti interpretativi che i segni in superficie impongono. Per questa ragione la conoscenza del complottista, benché apparentemente stupefacente, gode di scarso credito sociale, mentre quella dell’intelligente riscuote ammirazione, proprio perché è argomentabile e dunque convincente.
Proviamo a fare un esempio di queste due forme di lettura a partire da un titolo di “Repubblica” del 31 agosto 2020:

Parla il capo dei presidi: “Trovato un compromesso ragionevole per le esigenze dei più piccoli”.

Una lettura intelligente porterebbe mettere in luce che il “compromesso” è stato stipulato tra due gruppi di adulti: dirigenti scolastici e una rappresentanza genitoriale, poiché i bambini non vengono interpellati anche per questioni che li riguardano. Quali sono allora le basi del compromesso? Sono davvero “le esigenze dei più piccoli”, oppure quelle dei genitori, magari impossibilitati ad assentarsi dal lavoro e non disposti a pagare dei baby-sitter, se le scuole non dovessero essere riaperte?
Un complottista invece potrebbe pensare che il “capo dei presidi” abbia degli interessi privati per far ripartire le scuole, che tema per il proprio stipendio e il prestigio di “capo dei presidi” di uno Stato senza scuole aperte. Il “compromesso” dunque sarebbe tutt’altro che “ragionevole”, ma pericoloso per i bambini e vantaggioso per il gruppo chiuso dei presidi. Insomma la lettura sulligente partirebbe da un dato semiotico per sviluppare il proprio ragionamento completamente altrove, supportandolo con ragioni extratestuali non verificabili.
Allenare l’intelligenza è più facile di quanto sembri. Non servono libri, dispense o particolare cultura, ma una disposizione a stare nel mondo e ad ancorare le proprie percezioni ai segni che esso ci manda o che ci lascia intravedere tra un segno e l’altro. Quando invece la nostra conoscenza deriva da luoghi invisibili dobbiamo diffidarne, consapevoli che un pensiero uniformato e non originale è spesso preferibile al privilegio di una conoscenza tanto segreta quanto inconsistente.

Immagini tratte da: Immagini libere da copyright tratte da Pixabay  

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5/9/2020

Teatro sull'Acqua 2020

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di Federica Gaspari

​Arona si prepara ad ospitare dal 9 al 13 settembre la decima edizione di Teatro sull’Acqua, appuntamento prestigioso della stagione culturale del Lago Maggiore e realtà unica sul palcoscenico nazionale.
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​87 compagnie provenienti da America, Europa, Asia e Africa, 168 spettacoli di cui 10 produzioni teatrali sull’acqua, 212 artisti e 60mila spettatori: sono questi i numeri di un progetto di Cittadinanza culturale che ha l’obiettivo di avvicinare nuovo pubblico al teatro coinvolgendolo come spettatore e come parte dell’organizzazione del festival che, con la direzione artistica di Dacia Maraini, ogni anno prende vita sulle rive del Lago Maggiore ad Arona, in provincia di Novara sulla sponda piemontese del Lago Maggiore. Per alcuni giorni, come per magia, la città si trasforma in Città Teatro: l’Antico Porto diventa anfiteatro, il Comune una sala prove, l’hotel Florida ospita i camerini, la Piazza del Popolo è il foyer e il Lago diventa il palcoscenico stesso di un’iniziativa che, coniugando la cultura a trecentosessanta gradi con l’identità di un territorio e della sua comunità, si confronta con realtà internazionali come Opera on the Lake Bregenz Festival in Austria e il Teatro delle Marionette d’Acqua di Hanoi in Vietnam.

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​“Remattori” e “pescattori”, figure chiave di Teatro sull’Acqua, sono ora pronti a tornare in scena sul palcoscenico liquido del Lago Maggiore per contribuire in prima persona alla riuscita della produzione sull’acqua della speciale decima edizione in un anno in cui, più che mai, si vive la necessità di “portare teatro dove non c’era”. Un tagliatore di teste sul Lago Maggiore è la produzione sull’acqua di quest’anno che vanta la regia di Francesco Tavassi. Si tratta di un vero e proprio omaggio di Dacia Maraini per i dieci anni del Festival, una rivisitazione di uno spettacolo di successo messo in nel 2003 a Roma nel laghetto di Villa Borghese. Nella nuova versione per lo specchio del Lago Maggiore i protagonisti saranno Mariano Rigillo, Toni Fornari, Anna Teresa Rossini, ​Ruben Rigillo, Salvatore Rancatore e Silvia Siraco.

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​Nel programma 2020 di Teatro sull’Acqua non mancano i tradizionali incontri con gli autori in Piazza del Popolo che vedranno protagonisti la direttrice artistica Dacia Maraini, Massimo Gramellini, Andrea Marcolongo, Sylvain Tesson e Paolo Cognetti. Anche le ville storiche della città ospiteranno spettacoli prestigiosi con Boris Vecchio e Mariangela D’Abbraccio. La decima edizione si arricchisce anche di nuovi palcoscenici sull’acqua con il Piroscafo Lombardia e la barca Pinta che ospiteranno incontri e degustazioni artistiche de Il Menù della Poesia. Spazio anche alle nuove generazioni con il panel sulla crisi climatica organizzato dallo Young Board e dedicato al pubblico dei più giovani – e non solo – interessato alle tematiche di attualità.
Tra le novità di quest’edizione, con uno sguardo particolarmente attento alle difficoltà degli ultimi mesi, figurano anche l’iniziativa del biglietto sospeso che, in modo simile al caffè sospeso, dona un biglietto dello spettacolo sull’acqua alle famiglie che a causa dell’emergenza sanitaria si trovano in difficoltà. Inoltre, per ringraziare il personale sanitario per l’impegno e la dimostrazione dimostrata negli ultimi mesi, Teatro sull’Acqua omaggia medici e infermieri con alcuni biglietti per lo spettacolo serale.

Maggiori info sul programma e sulla manifestazione: https://www.teatrosullacqua.it/
Biglietti in prevendita online su Ciaotickets: https://www.ciaotickets.com/teatro-sullacqua
Foto a cura di: https://www.fotografiaarona.com/

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